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Autore: IleWriters    20/02/2014    2 recensioni
Ilenia, all'apparenza una ragazza come tante, ma che nasconde un grande segreto. Solo la sua migliore amica e la sua famiglia conoscono il suo segreto. Lei e tutta la sua famiglia sanno trasformarsi in lupi. Ogni giorno per andare a scuola mette delle lenti a contatto in modo che i suoi occhi dorati non vengano riconosciuti. Ma un giorno qualcuno che non dovrebbe riesce a vedere i suoi veri occhi, e da qui parte la storia di Ilenia.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Nathaniel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Giro la testa di scatto, ascoltando i passi pesanti avvicinarsi, quella cosa non può davvero essere quello che penso, ma purtroppo Nor poco dopo conferma i miei peggiori sospetti:

 

- “Un orso?!” - esclama tenendo il naso leggermente in alto per fiutare l'aria
- “Non è possibile!” - esclama Mis - “Dovrebbero essere in letargo! Siamo a dicembre!” - la sua voce mi squilla nella testa distraendomi
- “Tacete entrambi due secondi” - dico emettendo un leggero ringhio di avvertimento e faccio guizzare le orecchie avanti e indietro

 

Ascolto i passi pesanti avvicinarsi velocemente, per quanto sia possibile all'orso, viene da est, così faccio cenno a Nor e Mis di correre verso nord, non possiamo correre il rischio di correre a sud, verso la città, se l'orso ci inseguisse si scatenerebbe il panico generale, così siamo costretti a correre su per la montagna.
Sento i passi di mio fratello e della mia migliore amica affondare come i miei nella neve candida e fredda che ricopre le montagne che fanno da limite alla città.
Continuiamo a correre quando la voce di mio fratello risuona acuta e forte nella mia mente:

 

- “Ile! Scatta immediatamente a destra!”

 

Passa un secondo tra il suo consiglio e la mia azione, e con la coda dell'occhio vedo una zampa pelosa e marrone atterrare dove poco prima mi trovavo io. Mi rialzo immediatamente, quando è sbucato quest'altro orso?! E cosa più importante... Come diavolo ho fatto a non fiutarlo? Indietreggio sino a trovarmi al fianco di Mis e guardo dietro, anche l'altro orso dal pelo marrone chiaro ci ha raggiunti. Guardo Nor e Mis che hanno la mia stessa espressione che dice “Siamo nella merda e probabilmente spacciati”. L'orso che abbiamo davanti, quello dalla pelliccia marrone scuro tendente al nero, e quello più grosso dei due, si avvicina. Mi metto in posizione d'attacco e ringhio, mentre mio fratello si gira verso l'altro orso. Stiamo facendo da scudo a Mis, anche se lei odia farsi proteggere, in questo momento non uggiola contrariata dalla nostra scelta, sa che due orsi per una volpe piccola e minuta come lei sono troppo, e forse lo sono anche per due giovani lupi come me e Nor, ma non ci importa. Noi tre ci siamo sempre considerati un branco, ci siamo sempre protetti l'uno con l'altro.
Vedo l'orso marrone alzarsi su due zampe e emettere un verso spaventoso. E' la mia occasione. Faccio un balzo in avanti e affondo le zanne nella carne della spalla del grosso mammifero marrone scuro, l'orso ringhia più forte e mi lancia contro un albero con una zampata potente. Sento il mio corpo schiantarsi contro la corteccia dura e ruvida di un'abete. Mi rigiro sulla pancia uggiolando lievemente di dolore e cammino quatta quatta nella neve sino a nascondermi dietro un cespuglio innevato. Sto per attaccare l'orso alla schiena quando vedo un lupo grigio con altri due lupi neri attaccare gli orsi, esco velocemente dal mio nascondiglio e aiuto il lupo grigio ad attaccare l'orso più grande, mentre Nor collabora con gli altri due lupi con l'altro orso. Ad un certo punto vedo una scheggia rossastra attaccare le caviglie dell'orso contro il quale io e il lupo grigio stiamo lottando da mezz'ora buona. Alla fine i due orsi, sfiniti battono in ritirata e lo stesso fanno i tre lupi sbucati dal nulla, guardo perplessa i miei due compagni e mi metto a cuccia, poco dopo anche Mis si mette al mio fianco, mentre Nor resta con il naso in alto e le orecchie dall'udito finissimo in massima allerta. Dopo un po' il mio gemello decreta:

 

 

- “Meglio andare, non corriamo altri rischi inutili”
- “Ma ho fame” - e lo guardo con occhioni da cucciolina
- “Pure io ho fame” - frigna la volpe accanto a me
- “Non fate le bambine” - dice Nor con voce ferma e autoritaria - “Di certo non troveremo delle prede con questo freddo, quindi tanto vale tornare a casa e mangiare cibo caldo”
- “Se se” - dico mentre mi alzo e mi scrollo la neve di dosso - “E' che tu sei un mammone e ti piace solo la roba che cucina la mamma” - e gli mordicchio giocosamente una spalla
- “Ok allora torniamo a casa” - dice Mis alzandosi e stiracchiandosi per bene - “In effetti inizio a sentire pure un po' di freddo” - e scoppia a ridere

 

 

Così durante il tragitto per tornare a casa facciamo una gara di corsa.
Quando siamo al margine del bosco stiamo ancora litigando per chi sia arrivato prima di chi, e mi trasformo di nuovo in umana:

 

 

- “Comunque mia cara volpe tu bari di brutto” - borbotto mentre la guardo tornare la ragazza dai capelli corvini e la pelle candida che conosco da sempre
- “Io? Vogliamo parlare di te, pulce? Mi hai spinta via a metà percorso!” - dice fissandomi in cagnesco
- “Ma non sparare stronzate! E' stato Nor!” - dico mentre mi aggiusto i capelli
- “Ehi ehi! Non tiratemi nel mezzo alle vostre cazzate” - si esprime la voce forte e sicura di mio fratello mentre si toglie la neve dai capelli rossi come i miei
- “Non sapevo che tuo fratello facesse le tinte al pelo e che da grigio fosse diventato bianco” - afferma Mis mentre mi pungola il fianco con l'indice
- “Ma tu mi hai morso la coda. Io lo chiamo barare questo” - dico incrociando le braccia sotto al seno e mettendole il broncio per scherzo
- “Ma levati va” - mi dice Mis mentre ride, poi guarda l'ora dal suo cellulare - “Meglio che vada oppure la mamma mi concia per le feste, ciao lupacchiotti ci si vede a scuola” - rimette il cellulare in tasca e mi bacia sulla guancia per poi correre verso la sua macchina e sparire sulla strada innevata.

 

Nor e io arriviamo a casa giusto per cena, così appena apriamo la porta veniamo investiti dal profumo di patatine fritte e petto di pollo impanato, e in quel momento sento il mio stomaco emettere un gorgoglio che parla forte e chiaro “Fame!”, talmente forte che mi fiondo in cucina e guardo la donna dai lunghi rossi e gli occhi verdi togliere le patatine dall'olio. Lily Kenway. Mia madre:

 

- “Mammina” - dico con voce da bambina
- “Fila ad apparecchiare se vuoi sparare di mangiare qualcosa” - dice con la sua voce vellutata e delicata
- “Questo è sfruttamento” - affermo mettendo le mani chiuse a pugno sui fianchi
- “Non dal momento che sei maggiorenne, ora fila ad apparecchiare” - e la sua risata risuona nella cucina come tanti campanellini

 

Sospiro e vado nella sala da pranzo dove trovo James Miles, il mio patrigno, nonché padre del mio fratellino Jeremy, intento a guardare la televisione. Faccio un colpetto di tosse e il suo sguardo castano cioccolato cade sulla mia figura e sorride:

 

- “Fammi indovinare, devi apparecchiare” - sorride
- “Esattamente, quindi se vuoi aiutarmi fa pure” dico con voce angelica
- “Non mi freghi pulce, fa quello che ti ha detto la mamma altrimenti ti lascia digiuna” - ride scuotendo la testa e aggiustandosi gli occhiali rotondi sul naso
- “Siete due genitori davvero crudeli” - borbotto lagnandomi e apparecchiando

 

Finisco di apparecchiare e scompiglio i capelli neri di James prima di sedermi sul divano accanto al marmocchietto che gioca allegramente con i suoi lego, ma non appena sente il mio peso sul divano si gira verso di me fissandomi con i profondi occhi verdi della mamma, coperti da ciuffi di capelli neri, poi gli appare un sorrisone sul volto paffuto e mi porge un mattoncino di lego rosso esclamando:

 

- “Torellona!” - per poi scoppiare a ridere
- “Dimmi marmocchietto” - dico sorridendo e prendendo il lego
- “Fame” - dice mentre si indica la pancia con un ditino
- “Non sei il solo credimi” - rido e gli scompiglio i capelli
- “Finché Nor non scende non si mangia!” - esclama la mamma dalla cucina
- “Noooooooooooooool! Bligati he Er ha ame!” - esclama Jer guardando le scale
- “Arrivo arrivo! Non ci si può nemmeno lavare in santa pace in questa casa” - dice mio fratello ridendo mentre scende le scale con i capelli bagnati
- “Er ha ame!” - continua a dire Jer con il broncio mentre fissa Nor
- “Scusa tanto piccolo marmocchietto”
- “Olo Ile può iamae Er osì” - dice ancora più imbronciato
- “Nor fai davvero pena con i bambini” - rido e prendo il piccolo brontolone in braccio per poi dirigermi in sala da pranzo doveva la mamma ha già messo tutto nei piatti

 

 

Finito di cenare salgo in camera mia e vado in bagno per farmi una doccia rilassante, sperando che mi tolga tutta la pesantezza della giornata di oggi.

 

 

Finita la doccia, mi metto dei pantaloni vecchi di tuta e una vecchia maglietta a maniche corte di Nor, mentre mi metto sotto le coperte sento il mio cellulare vibrare e la porta di camera mia aprirsi. Guardo chi è che ha aperto la porta e vedo il piccolo Jer venire verso il letto:

 

- “Potto ommire on te? Nol ussa!” - dice tutto imbronciato
- “Ok vieni” - dico ridendo e mettendolo sotto le coperte con me

 

Jer appena tocca il mio cuscino crolla addormentato, mentre io prendo il mio cellulare e leggo il messaggio di Mis:

 

“Nath mi ha detto che domani arrivano due nuovi studenti! Secondo te chi sono? Notte ti voglio bene”

 

Non faccio in tempo a rispondere che pure io crollo addormentata stringendo Jeremy a me.

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Angolo dell'aiutrice della schizzoide:

Saaaaaaaaaaaaaaaalve v.v miseriaccia non pubblico da un botto >.< scusate >.<
Vabbè ora che ho pubblicato sta schifezzuola spero siate tutti felici v.v
Ciao ciao v.v
  
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