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Autore: Jade Tisdale    20/02/2014    2 recensioni
Una terrestre che non è riuscita a sottrarsi al destino che il Dottor Gelo aveva previsto per lei.
Un androide che si è fatta assorbire da Cell e che da quel giorno ha iniziato a sognarlo.
Una moglie che non riesce a dimostrare il proprio affetto verso il marito.
Una madre che si chiede se sua figlia potrà avere una vita serena.
Un cyborg che sta cercando di progettare un futuro da umana.
Ma C18 che cos'è davvero?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 18, Altri, Crilin, Marron | Coppie: 18/Crilin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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2. Benvenuta alla Kame House!

 

 

Dopo aver lasciato il palazzo, avevo continuato a volare senza meta alla ricerca di qualcosa. O meglio, di qualcuno.
C17.
Chissà dov'era in quel momento mio fratello. Ero sicura che non avrebbe più fatto del male a nessuno, dopo tutto quello che era successo non l'avrei fatto neanch'io, considerando anche il fatto che i Saiyan ci avrebbero fatti fuori all'istante.
Ma dov'era? Cosa stava facendo? Anche lui mi stava cercando?
Di sicuro non avrei mai trovato una risposta ben precisa. Ma, conoscendo mio fratello, ero sicura che lui si sarebbe arrangiato, magari vivendo per il resto della sua vita in un bosco o in un paese isolato.
E io? Cos'avrei fatto poi? Di certo non potevo vagare per il globo tutta la vita.
Avevo bisogno di una sistemazione. Ma dove potevo andare?
Il sole stava quasi per tramontare, segno che erano passate almeno un paio d'ore da quando me ne ero andata.
Il mare iniziò ad agitarsi in balìa del vento. Ad un tratto, un potente sbuffo d'aria mi travolse, scaraventandomi a diversi chilometri di distanza.
Possibile che mi fossi rammollita a tal punto da essere persino più debole dell'aria che mi circondava?
Possibile che fossi stata nel corpo di Cell così tanto da non riuscire più a padroneggiare il mio corpo come prima?
Immaginavo che sarei andata a sbattere contro qualcosa, tipo una roccia, oppure che avrei continuato ad essere trascinata dal vento per il resto dei miei giorni.
Ma niente di tutto questo accadde.
Da dietro, delle braccia calde mi cinsero la vita con dolcezza. Mi sentii sollevata e schifata allo stesso tempo.
Chi aveva osato toccarmi senza il mio permesso?
Girai la testa di scatto, con la mano pronta a lanciare un ki blast. Ma non ci riuscii.
La persona che avevo davanti, impediva al mio cuore di farlo.
«Oh, s-scusami C18... N-non era mia i-intezione abbracciarti in quel modo... Cioè, non è che ti ho abbracciato, io...»
«Zitto.»
Malgrado la mia richiesta, o forse dovrei dire il mio ordine, Crilin continuò a parlare.
«N-non l'ho fatto apposta, lo giuro! M-mi stavi venendo addosso e istintivamente ti ho b-bloccata con le mani...»
Mentre parlava, sulle sue guancie si formò un lieve rossore.
Voltai lo sguardo verso il mare che, nel frattempo, si era calmato, in segno di indifferenza.
«Hai un posto dove stare?» chiese dopo poco.
Continuai a tenere lo sguardo rivolto altrove e trascorsero un paio di minuti prima che rispondessi.
«No.»
Sul suo volto si formò un piccolo sorriso.
«Beh, allora perchè non vieni alla Kame House?»
«La Kame House?» ripetei confusa.
Il suo sorriso si ampliò. «E' una casetta situata su un'isola non molto distante da qui. Ci abito da parecchi anni assiema al Maestro Muten, il mio insegnante di arti marziali di quand'ero bambino. Se ti va, potresti venire a stare lì con noi.»
Un sorriso amaro mi comparve sulle labbra.
«E perchè mai dovrei venire a stare da te?» 
Il sorriso che fino a pochi istanti prima gli colorava il volto scomparve, lasciando spazio ad un'espressione di pura tristezza.
«Scusa, non era mia intenzione offenderti... Cercavo solo di essere gentile...»
Lo fissai col mio solito sguardo gelido.
Forse avrei dovuto accettare la sua richiesta. In fondo, dove potevo andare?
Sarei rimasta alla Kame House il tempo necessario per riprendere pienamente le mie forze e poi me ne sarei andata via.
«Accetto.» dissi secca.
Restò impalato per qualche secondo con un sorriso da ebete. In quel momento, mi chiesi quali strambi pensieri potessero esserci dentro quella zucca pelata.
«Mi hai sentita? Ho detto che vengo con te!» dissi spazientita dalla sua reazione, alzando il tono di voce.
«Ho capito, C18.»
Solo allora mi resi conto del perchè avesse reagito in quel modo.
Prestando più attenzione ai suoi occhi, capii che era sul punto di piangere. Lacrime di gioia, suppongo.
Ma perchè era contento? Gli faceva così piacere avere una macchina distruttrice in giro per casa?
Certo che quel ragazzo oltre ad essere strano era anche matto.
Mi fece cenno di seguirlo e dopo un quarto d'ora circa, arrivammo alla cosiddetta Kame House. 
«E questa ti sembra una casa?» chiesi una volta messo piede sull'isola.
«So che può sembrare un po' piccola, ma è accogliente. E poi c'è anche una stanza con degli attrezzi per allenarsi, se ti va di utilizzarla...»
Arricciai il naso.
«Fammi entrare, prima che cambi idea.» 
Mentre apriva la porta, riuscii a intravedere un lieve sorriso sul suo viso.
Gli faceva davvero piacere che io restassi a casa sua? 
Una volta all'interno, lo seguii mentre scattava da una stanza all'altra con completa naturalezza. Malgrado da fuori sembrasse davvero piccola, quella casa era parecchio spaziosa. Al piano terra vi erano la cucina, il salotto e la camera da letto del maestro.
«Il tuo insegnante dov'è?» chiesi mentre osservavo una tartaruga che dormiva vicino al divano.
«Spesso Muten passa del tempo alla Capsule Corporation, dove vive la nostra amica Bulma. Quello lì invece è Umigame.» disse riferendosi al rettile.
Al piano superiore invece, c'erano il bagno, la stanza degli allenamenti e la camera di Crilin.
«E io dove dovrei dormire?»
Il terrestre arrossì ancora. «Beh, puoi dormire nel mio letto ed io invece starò nel divano...»
Strinsi gli occhi fino a farli diventare due fessure.
«Cos'è, stai cercando un altro modo per fare colpo? Col cavolo! Sul divano ci dormo io! Tieniti pure la tua stanza!»
Mi diressi verso le scale, ma prima di scendere, mi girai un'ultima volta verso di lui.
«E comunque non farti strane idee. Ho accettato di stare qui solo perchè non ho un altro posto dove andare, ma non appena riprenderò tutte le mie forze me ne andrò a cercare mio fratello. Sono stata chiara?»
Annuì con un sorriso. 

 

La mattina seguente, quando mi svegliai, avevo la schiena dolorante. Quel divano era più scomodo di quanto pensassi.
La prima cosa che sentii fu la voce di Crilin parlare con qualcuno in cucina.
«Mi spieghi come ti è venuta in mente una cosa simile? A cosa diamine stavi pensando Crilin? Hai portato un cyborg estremamente pericoloso in casa nostra!» chiese una voce maschile leggermente irritata, mantenendo comunque un tono piuttosto basso.
«Le porgo le mie più sincere scuse maestro. E' solo che ero dispiaciuto per lei e così l'ho invitata a stare qui...» ribatté il pelato. 
«Tu sei Muten, non è vero?» chiesi entrando nella cucina.
Fulminai il vecchio con lo sguardo così tanto da riuscire a farlo tremare di paura.
«Prenderò il tuo silenzio come un sì.» dissi mentre mi versavo un po' di caffè in una tazza. «Sappi che se avessi voluto uccidervi l'avrei già fatto. Al momento mi serve solo un posto dove stare, dopodiché me ne andrò io stessa il prima possibile.»
Sorseggiai un po' di caffè bollente. Provai una sensazione strana allo stomaco. Era da tanto che non bevevo o mangiavo qualcosa.
«Hai dormito bene?» chiese il terrestre.
«Ho dormito da schifo. Quel divano è un macigno per il mio corpo. Da stasera io mi prendo la tua camera.»
Sorrise malgrado il mio tono sgarbato. «Va bene.»
Dopo aver finito il caffè, posai la tazza nel lavandino e volai fuori dalla finestra. 
Il mio obiettivo era quello di ritrovare mio fratello e andarmente con lui in un posto lontano.
Senza C17, la mia vita non avrebbe più avuto un senso. Dopo essere stata trasformata in cyborg, lui era l'unico che poteva capirmi.
L'unico che mi voleva bene per ciò che ero veramente.
Nessuno mi avrebbe mai amata per davvero oltre a lui. E' per questo che dovevo ritrovarlo. Avevo bisogno di sentirmi amata.
Passai tutto il giorno a perlustrare la zona a sud dell'isola, ma non trovai alcuna forma di vita. 
Tornai a casa dopo che il sole era tramontato.
Non trovai nessuno in casa, nemmeno la tartaruga, ma notai un biglietto sopra al tavolo in cucina.

 

 

“Siamo andati tutti alla Città dell'Ovest perchè Chichi, 
la moglie di Goku, deve dirci una cosa importante.
Torneremo il prima possibile.
Crilin.” 

 

 

Approfittai della mia solitudine in casa per farmi un bagno caldo.
Non avevo molta fame. Mi bastava rilassarmi un po' e poi sarei andata a dormire.
Sentivo il mio corpo riprendere a poco a poco le forze. Evidentemente, quando quel mostro mi aveva assorbita nel suo corpo, si era appropriato anche della mia forza.
Com'era possibile? In fondo, io ero un cyborg e possedevo un'energia infinita.
Ma allora perchè mi sentivo così debole? Perchè il mio corpo ci metteva così tanto a riacquistare tutta la sua potenza?
Mi intestardii ancor di più sul voler trovare mio fratello.
Forse anche lui si trovava nella mia stessa situazione. E forse, sarebbe stato l'unico che avrebbe trovato delle risposte alle mie domande. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi qui con il secondo capitolo! Chiedo scusa se è un po' corto, ma ho fatto del mio meglio per poterlo pubblicare il prima possibile.
Ho cercato di descrivere il momento in cui Crilin chiede a C18 di andare a vivere alla Kame House al meglio, ma ammetto che non sono molto soddisfatta.
Crilin mi sembra abbastanza IC, ma come vi ho già detto la scorsa volta, con C18 non sono molto sicura.
Vi avverto in anticipo che questa storia sarà principalmente divisa in tre parti: la prima è questa, in cui ho intenzione di descrivere come C18 si è resa conto di amare Crilin, la seconda si ambienterà nel periodo in cui Marron è bambina e la terza riguarda Dragon Ball GT in poi.
Ovviamente questa è solo una mia idea per la struttura della storia, ma può darsi che man mano che scrivo i capitoli decida di apportare qualche modifica.
Purtroppo questo è a malapena il secondo capitolo, quindi non posso pretendere che qualcuno mi dica che la storia gli piaccia.
Aspetto comunque una vostra recensione!

ps. Volendo il prossimo capitolo potrei riuscire a pubblicarlo nel fine settimana, visto che non ho molti compiti ^^

   
 
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