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Autore: AquamarineRiddle    20/02/2014    0 recensioni
due ragazze, un solo destino...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Basilisco | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Dopo la cena, nell'andare verso i dormitori, Aqua e Clara avevano preso la strada per il terzo piano. Alcuni quadri dormivano già, il che rese loro il tragitto più semplice. Clara aveva dovuto sgattaiolare tra la gente per non farsi vedere da Percy, ringraziando di essere sempre stata bassa per la sua età. Aqua, invece, sel'era scampata con la scusa di aver dimenticato qualcosa. Le ragazze si incontrarono all'entrata della stanza dove l'ultima volta avevano trovato Fuffi. “Al mio tre” disse Clara con la bacchetta illuminata “Uno...due...tre!” aprì la porta piano cercando di non far rumore. Il cerbero dormiva inquieto e le sue zampe impedivano l'accesso alla botola. “Come facciamo?” chiese Aqua. “Aspetta, ci sto pensando.” disse Clara facendo un passo avanti. Appena poggiò il piede, però, un'asse scricchiolò. Fu sufficiente per destare il cane a tre teste che smise di colpo di russare, aprì gli occhi scarlatti e in un attimo si alzò sulle zampe ruggendo con tutto il fiato che aveva in corpo. Clara rimase pietrificata. “Beh Clara, se questo è il tuo modo di pensare... Non farlo mai più!!” disse Aqua con tono più sarcastico che serio. Poi Clara ebbe un flash: 'Se vi dicessi che Fuffi ha un debole per la musica, sarebbe la fine!' Le parole di Hagrid le tornarono in mente di colpo. Senza sapere cosa stesse facendo, infilò una mano nella tasca del mantello e ne estrasse l'ocarina che suo fratello le aveva mandato per Natale. Il cerbero stava per darle una zampata in pieno petto, quando Aqua la tirò con forza a sé. “Che diavolo stai aspettando Clara?! Suona quel coso!” le urlò terrorizzata. Clara cercò di improvvisare alcune note. Il cerbero parve tranquillizzarsi immediatamente. Aqua iniziò ad aiutare l'amica cantando. La voce da Sirena di Aqua accompagnata dal soave suono dell'ocarina di Clara riuscirono a far riaddormentare Fuffi. Aquamarine non smise di cantare finché Clara non ebbe aperto la botola. A quel punto vi saltarono dentro, sperando di non aver svegliato nessuno all'interno del castello. “Non mi avevi mai detto di saper cantare così bene!” disse Clara voltandosi verso l'amica. “Ecco..non l'ho mai detto a nessuno a dire il vero.” rispose Aqua distrattamente. “Come hai imparato?” continuò Clara incuriosita. Aqua si toccò la collana “Non lo so. Credo di esserci nata. Sbrigati, penso di aver visto qualcosa!” cambiò discorso Aqua indicando con lo sguardo la luce che proveniva dal fondo del lungo corridoio. Si ritrovarono davanti a una lunga fila di statue in pietra che poggiavano su un pavimento a quadri bianchi e neri. “Ma questa...” disse Clara girando attorno alle statue “E' una scacchiera magica! E' gigantesca!!”. Le due notarono che dietro la scacchiera si trovava una porta chiusa. Vi si diressero, ma due soldati si mossero sbarrando loro la strada con le spade di pietra. Le ragazze si bloccarono di scatto. “Perché non ci fanno passare? Che diavolo vogliono!?” chiese Aqua confusa. “Forse ho capito” disse Clara guardando la fila di pedine che le erano dietro “Credo che sia una sfida. Dobbiamo vincere la partita per poter passare.” - “Perfetto! Beh, per la cronaca, io agli scacchi dei maghi faccio davvero pena!!”esclamò Aqua, più sconsolata che mai. Clara si avvicinò alla statua del cavaliere che si spostò concedendole il suo posto. “Io farò il cavallo. Aqua, vedi quella statua in fondo a forma di torre? Prendi il suo posto!” le disse indicandogliela. Aqua camminò incerta verso la gigantesca pedina che le lasciò il suo posto. “Prima mossa ai bianchi, e poi...si gioca...” disse Clara guardando le statue bianche di fronte a sé, che per prime si mossero . “Soldato in D4!” gridò Clara alla statua alla sua sinistra che in un attimo rispose all'ordine spostandosi. Non aveva molta esperienza negli scacchi dei maghi. Aveva imparato da suo padre, ma non era mai riuscita a battere né lui né suo fratello. Questa volta, però, c'era una posta più alta in gioco e sentiva l'adrenalina scorrerle lungo tutto il corpo. La sfida andava avanti più velocemente del solito e Clara aveva le mosse bene in mente. Aqua era avanzata fino in fondo a bloccare il re. Era scacco, ma mancava una sola mossa. Clara avrebbe dovuto sacrificare una pedina forte in campo che avrebbe permesso ad Aqua agire indisturbata. “Aqua, appena ti do il segnale corri a sconfiggere il re! Non ti preoccupare se mi succede qualcosa!” - “Esattamente, che cosa intendi con qualcosa?” chiese l'amica preoccupata. Clara fece finta di non sentirla e disse decisa “Cavallo in G9”. Si spostò sui quadretti mirando alla regina che in un attimo le venne incontro battendole uno scettro di pietra sulla testa. Clara si sentì cadere a terra e un attimo dopo una fitta di dolore le percorse il cranio. Tentò di opprimere i lamenti di dolore. “Adesso, Aqua! Vai!!” gridò all'amica che la stava guardando con gli occhi sgranati. Aqua si voltò, fece un passo avanti e la statua del re nemico le si chinò davanti togliendosi la corona. “Scacco matto” esclamò Aqua con tono soddisfatto. Poi si voltò in direzione di Clara e le si avvicinò di corsa. “Stai bene?” le chiese. “Non ti preoccupare, è solo una botta. Dobbiamo andare avanti!” rispose Clara, ringraziando di avere la testa dura. Sembrava strano, ma in certi casi poteva tornarle davvero utile! Le due ragazze proseguirono il cammino e aprirono la seconda porta. Davanti a loro, questa volta si estendeva un lungo corridoio illuminato da delle fiamme magiche rosso fuoco che lo inghiottivano. Oltre degli scalini, era posto un lungo tavolo con delle boccette tutte diverse l'una dall'altra disposte in modo ordinato così da formare una fila. Accanto alle boccette c'era una pergamena. Aqua la prese in mano leggendo ad alta voce: “Davanti a voi è il pericolo, dietro la sicurezza due tra di noi vi aiutano, usate la destrezza Una sola, di sette, vi lascerà avanzare se un'altra ne berrete, vi farebbe arretrare Due son piene soltanto di nettare d'ortica tre, assassine, s'apprestano alla loro fatica. Scegliete o restate per sempre tra i supplizi. Per aiutarvi a scegliere, vi diamo quattro indizi: Primo, seppur subdolamente il velen non si svela, il vino delle ortiche alla sinistra cela; Secondo, differenti sono quelle agli estremi ma per andare avanti rimangono problemi; Terzo, come vedete, non ve n'è una uguale sol di nana e gigante il vin non è letale; quarto, la seconda a dritta e la seconda a sinistra sono gemelle al gusto, ma diverse alla vista” “Oh no! Odio gli indovinelli!” esclamò delusa Clara. “Aspetta, credo di averlo capito!” disse Aqua esaminando le boccette. Diede un'ultima occhiata alla pergamena e guardò le boccette con attenzione. Poi, prendendone in mano due disse: “Sono queste!” La prima era tondeggiante e di un colore viola, mentre la seconda era più piccola, squadrata e di colore azzurro. “Ti prego, dimmi che non le hai scelte perché sono i nostri colori preferiti.” disse Clara con una certa nota di dubbio nella voce. “Mi prendi in giro? Pensi davvero che io sia così stupida?! Ti ricordo che sono la migliore in pozioni. Bevi quella blu e basta.” le rispose Aqua porgendole la boccetta azzurra. Clara la prese in mano e l'aprì. Aqua fece lo stesso con quella violacea. Mandarono giù il liquido che fece loro venire i brividi per il gusto terribile che aveva. D'un tratto, le fiamme rosse che divoravano il corridoio cambiarono colore in blu. Clara tese una mano e notò che il fuoco non emetteva calore. “Che ti avevo detto?” le disse Aqua orgogliosa. “Spero che le prove siano finite.” disse Clara attraversando le fiamme. L'altra la seguì. Si trovarono di nuovo di fronte a una porta. Questa volta esitarono prima di aprirla, si guardarono negli occhi, si scambiarono un cenno d'intesa e si fecero coraggio. Girarono la manopola e con un 'clack' la porta fu aperta. Entrarono e videro un sacco di oggetti che volavano nell'aria. Ma non erano uccelli o mosche, erano chiavi che avevano attaccate al dorso un paio di ali. Davanti a loro, una scopa stava a mezz'aria e le due capirono cosa avrebbero dovuto fare. Una doveva volare con la scopa e cercare di prendere la chiave più grande e arrugginita che avrebbe aperto la prossima porta. Aqua prese l'iniziativa. “La prendo io la chiave.” esclamò. Clara annuì e andò a posizionarsi vicino alla porta. “Pronta?” chiese Clara all'amica. Aqua la guardò con un sorrisetto furbo “Io sono nata pronta.”. Le due sorrisero e Aqua si alzò in volo e iniziò a cercare la chiave che le serviva. “Eccola!” esclamò improvvisamente. Aqua si precipitò all'inseguimento della chiave e poco dopo la prese. Si accorse però che nel frattempo le altre chiavi avevano cambiato direzione e volavano minacciose verso di lei. Aqua lanciò la chiave a Clara, che aprì la porta e la tenne aperta per farla attraversare ad Aqua. Appena l'amica l'ebbe oltrepassata, Clara la richiuse violentemente, sentendo che le chiavi vi si incastrarono sopra. “Cel' abbiamo fatta per un pelo.” sospirò Clara. Aqua annuì. Scesero delle scale e aprirono un'altra porta. All'interno della sala, vi era lo Specchio delle Brame con davanti la figura di un uomo. Quell'uomo però non era Piton, come le ragazze si aspettavano, e non era nemmeno la figura incappucciata. Era Raptor! Le due amiche si guardarono scioccate, mentre il professore si voltava lentamente verso di loro. “Bene, brave ragazze, vedo che avete superato anche voi tutte le prove. Non mi aspettavo ci metteste così poco. Vi ho sottovalutate.” disse Raptor con un ghigno. “Lei che ci fa qui? Noi pensavamo che di trovare...” disse Clara che venne interrotta bruscamente da Raptor. “Piton? Ohssì, lo so che voi pensavate che fosse lui a cercare la Pietra, ma in realtà, lui aveva capito che ero io che volevo impossessarmene e quindi ha cercato in tutti i modi di rendermi il compito impossibile.”- “Ma che cosa se ne fa lei della Pietra Filosofale?” esclamò Clara confusa. “Oh, non è a me che serve.” rispose Rator. “La figura incappucciata... “ mormorò Aqua. “La Pietra le serve per rendere immortale Voldemort!” concluse infine la ragazza puntando il dito contro Raptor. Clara la guardò con gli occhi sgranati. “Esatto. Vedo che allora siete davvero molto perspicaci! Beh, il mio padrone è con me, lui è sempre con me.” disse Raptor guardandosi riflesso nello specchio. “Cosa intende dire?” domandò Clara. Raptor guardò le due ragazze e si tolse il turbante piano piano. Dall' altro lato della sua testa, apparve un'orrenda faccia, piena di piaghe e gli occhi stanchi. Quella visione turbò le due ragazze che si guardarono preoccupate. “Oh, finalmente vi conosco mie care. Ho sentito molto parlare di voi.” sussurrò l'altra faccia con voce profonda e gelida. “Che cosa vuoi da noi?” chiese fredda Aqua, che riconobbe definitivamente la voce della figura incappucciata che nella foresta l'aveva chiamata per nome. “Aquamarine, sei cresciuta. Somigli molto a tua madre. Da voi voglio solo una cosa. So che per trovare la Pietra devo usare questo specchio, ma ho proprio bisogno del vostro aiuto.”-”E cosa ti fa pensare che noi ti aiuteremo?” rispose secca Aqua. Voldemort sorrise “Voi mi aiuterete, perchè in fondo, non avrete il coraggio di rifiutarvi di farlo. Ammettetelo.”. “Io non ho paura di te.” rispose Aqua. “Nemmeno io.” aggiunse Clara. “Ma quanto coraggio. E' ammirevole per due ragazze della vostra età, ma così, mi costringerete a uccidervi.”-”Sempre che prima noi non uccidiamo te.” esclamò Aqua. Clara la guardò insicura, Aqua stava tirando troppo la corda, ora rischiavano davvero grosso. La faccia raggrinzita squadrò le ragazze da capo a piedi per poi rivolgersi al professore: “Raptor, procedi!” - “Quale delle due, mio signore?” - “Entrambe” rispose l'essere con voce cadaverica. Raptor buttò a terra il turbante e alzò un braccio per afferrare le ragazze. Clara, senza pensare a ciò che stava facendo, si mise davanti all'amica puntando la bacchetta verso Raptor: “Non ti avvicinare!” Ma Raptor fu più veloce. In un attimo prese in mano la bacchetta e un raggio di luce verde colpì in pieno petto la ragazza che volò a terra. “Non intralciarmi, stupida ragazzina!” le disse Raptor in tono disprezzante. “Clara!” Gridò Aqua “Maledetto mostro!” la ragazza tentò di afferrare la sua bacchetta, ma il professore le serrò le mani con una presa ferrea voltandola verso lo Specchio delle Brame. “E adesso farai ciò che ti dico. Trova la pietra. Subito!” - “Toglimi le mani di dosso, schifoso verme!” - “Avanti, trovala.”. Dietro di loro Clara cominciava a riprendere coscienza. Alzò lo sguardo e vide le figure offuscate di Aqua e Raptor. “A-Aqua...” disse con voce rotta dal dolore. Dobbiamo salvare Hogwarts. Dobbiamo trovare la Pietra. pensava Clara. Aquamaine abbassò gli occhi e vide il riflesso dell'amica che a fatica tentava di rialzarsi. Si sentì ribollire il sangue di rabbia ed ebbe una stretta allo stomaco. La pietra...pensò, e un attimo dopo sentì un peso nella tasca dei pantaloni. “Avanti, sbrigati, ragazzina! Non ho tempo da perdere qui!” strillò Raptor. “Taci!” Clara si era alzata in piedi e reggeva la bacchetta puntata verso Raptor. “Expelliarmus!” gridò non appena Raptor si voltò. La bacchetta gli volò via dalle mani. Aqua approfittò della sua distrazione e si liberò dalla stretta del professore, prese la sua bacchetta e la puntò contro Raptor. “Non riuscirete a farla franca!” ringhiò il professore. “Questo lo dici tu!” gli rispose Aqua in tono sprezzante. “Raptor....la Pietra!” disse la voce agghiacciante della seconda faccia “Aquamarine... Cel'ha lei!”. Il professore si girò verso la ragazza andandole incontro. “NO!!!!!” gridò Clara, e un attimo dopo la sua bacchetta lanciò un raggio di luce azzurro contro il professore che si immobilizzò immediatamente. La bacchetta di Aquamarine ebbe la stessa reazione, lanciando però una luce violacea. Il viso del professore si contorse in una terribile smorfia di dolore e l'essere dietro la sua testa iniziò a staccarsi dal corpo. Ciò che ne venne fuori fu un fumo nero che si sprigionò all'esterno. Raptor giaceva a terra, quasi del tutto carbonizzato. Aquamarine lo guardò soddisfatta, mentre Clara barcollò cadendo sulle ginocchia. “Clara! Va tutto bene?” Aqua le corse incontro reggendola. “Credo di avere qualche costola rotta.” rispose Clara. Poi guardò l'amica sorridendo: “Ce l'abbiamo fatta...Sei stata grande!” disse ansimando. Aqua le sorrise mettendosi la mano in tasca. Ne estrasse la pietra filosofale che brillava di un colore rosso sanguigno alla luce delle torce. “Solo una domanda...” proseguì Clara con sguardo confuso “Che razza di incantesimo abbiamo usato??”. Scoppiarono entrambe in una risata che Clara non riuscì a prolungare a causa del dolore alle costole. Aqua le tese la mano e l'aiutò a rialzarsi. Le due amiche si scambiarono un lungo sorriso e poi si abbracciarono. Improvvisamente, un vortice nero le circondò e le due caddero in un sonno profondo. Aqua aprì gli occhi. La testa le faceva male e gli occhi le bruciavano. Si alzò a sedere e si appoggiò con la schiena al cuscino. Si accorse di essere in infermeria. Voltò lo sguardo e curiosò il letto accanto al suo vedendo Clara che stava ancora dormendo. Sui loro comodini c'erano un sacco di cioccolato e dolci e sul suo c'era un mazzo di calle bianche che doveva averle mandato Baston. Aqua sorrise dolcemente, estrasse un fiore dal vaso e ne annusò il profumo. In quel momento Clara si mosse e aprì gli occhi. “Buongiorno dormigliona!” esclamò Aqua con un sorriso. “Buongiorno. Ma dove siamo? Che ci è successo?” domandò Clara. “Abbiamo preso la Pietra. Voldemort è scappato.” rispose amaramente Aqua. “Ah.. Già... Aspetta... Ma dov'è la Pietra Filosale?” esclamò Clara preoccupata. Aqua alzò le spalle e scosse la testa. “La Pietra è al sicuro!” le rassicurò Silente che era appena entrato nella stanza. “Professore! Noi abbiamo fatto del nostro meglio.” disse Clara. “Oh lo so ragazze! E devo dire che il vostro aiuto è stato piuttosto fondamentale.”. “Ma Professore, Volde-, Lei sa chi, tornerà ancora?” domandò Aqua preoccupata. “Beh, è molto probabile mia cara. E chiamalo pure col suo vero nome.” sospirò Silente. “Ma Professore, come mai Aqua è riuscita a trovare la Pietra mentre Raptor no?” domandò Clara. “Beh quello è stato un mio trucchetto! La Pietra poteva venire trovata solo da chi volesse soltanto trovarla e non usarla. Per questo né Raptor, né Voldemort sono riusciti ad impossessarsene.” rispose Silente. Le due ragazze si guardarono e tutti sorrisero. “Bene, ma ora basta parlare di questo. Vedo che i vostri amici vi hanno portato molti dolci. Godeteveli e recuperate tutte le vostre forze al più presto.”. Silente uscì dall'infermeria e le due ragazze rimasero sole nuovamente. “Davvero non male come primo anno Violetta!” esclamò Clara ridacchiando. “Hai proprio ragione Raperonzolo.” rispose Aqua e fece un lungo sospiro. “Beh, non so te, ma io sto morendo di fame.”-”Sì, pure io!” disse Clara. Assieme scesero dal letto, Aqua andò a guardarsi allo specchio che era appeso ad una parete. “Oh mio dio!” gridò improvvisamente. “Che c'è?! Che è successo?” esclamò Clara sobbalzando. “I miei capelli! Sono orribili!” rispose Aqua piagnucolando. “Sei un disastro!” la incalzò l'amica che proseguì scettica “Io con gli specchi ho chiuso per un po'.”. Aqua scoppiò a ridere e assieme uscirono dall'infermeria. Era ora di cena e le due arrivarono davanti alla Sala Grande. Quando entrarono, videro davanti a loro un gruppo di studenti che correva nella loro direzione. Aqua vi riconobbe Baston che le arrivò accanto e l'abbracciò tirandola su da terra “Ma dov'eri finita?!” esclamò il ragazzo. “Che importa! Ora sono qui!” rispose lei con un sorriso. Poi arrivarono Justin, Martha e Draco che le si misero intorno, bombardandola di domande e di pacche sulle spalle. Anche Clara vide molta gente correrle incontro. Soprattutto George, seguito dal fratello, da Dean e da Neville che la accerchiarono e guardarono ammirati. “Stai bene?” le domandarono i gemelli “Sì, non vi preoccupate.” rispose Clara con un sorriso. “Ehi, Clara!” disse George prendendola in disparte “Forse non è il momento adatto, ma vorrei dartelo prima che mi dimentichi.” Il gemello infilò una mano in tasca per tirarne fuori una catenina alla quale era appeso un orologio tascabile d'oro. “L'ho trovato nella foresta proibita. Era da un po' che non ti vedevo giocare con la catenina tra le dita, perciò o pensato che...” il ragazzo venne interrotto dall'improvviso abbraccio di Clara. “..fosse tuo...” concluse imbarazzato. Clara gli cingeva il collo con le lacrime agli occhi. Alcuni ragazzi li stavano guardando sorridenti. Clara staccò le braccia dall'amico e gli sorrise prendendo l'orologio “Grazie, George. Scusami tanto per lo schiaffo.” - “Sono io a dovermi scusare.” rispose lui. “Ora non più.” gli disse lei sorridendogli un'ultima volta e asciugandosi le lacrime. “Aspetta un attimo” disse poi passando con gli occhi dall'orologio al ragazzo “Che ci facevi nella foresta proibita?” - “Ecco, questo è un segreto tra gemelli.” intervenne Fred cingendo il collo con un braccio al fratello. Clara li guardò scuotendo la testa, poi Silente richiamò l'ordine e così, tutti andarono a sedersi nelle rispettive tavolate. Aqua non riusciva a non sorridere e per Clara era lo stesso. Quando tutti si furono accomodati, Silente prese la parola. “Naturalmente, quello che è successo tra le nostre due ragazze e Lord Voldemort è un segreto, ed è per questo che tutti qui dentro sono venuti a saperlo.”. Molte risate invasero la Sala Grande che cassarono per tornare ad ascoltare. “Le vostre gesta, mie care, sono state prova di grande coraggio e determinazione. Avete rischiato la vostra vita per qualcosa che reputavate importante e alla fine avete persino avuto la meglio contro un mago molto potente e da tutti temuto. Per questo, reputo che sia il caso di premiare le vostre Case, assegnando ad ognuna 200 punti!” un coro di ovazioni partì da entrambe le tavolate. “Tuttavia...” proseguì Silente “Il sacrificio per i propri amici merita un ulteriore premio, detto ciò, assegno a Grifondoro altri 20 punti e di conseguenza, la Coppa delle Case!”. Clara e tutti i suoi compagni si alzarono in piedi e iniziarono ad applaudire e a gridare più forte che mai. Aqua, dal suo tavolo, guardava la scena. Era molto contenta per Clara, se lo meritava. Senza di lei probabilmente sarebbe morta. “Ma non è giusto! Meritavamo noi di vincere!” borbottò Malfoy. “Vinceremo l'anno prossimo” sospirò Justin. La cena venne servita e tutti mangiarono di gusto. Appena fuori dalla Sala Grande, le due ragazze si incontrarono. “Ehi, complimenti, avete vinto!” disse Aquamarine con un sorriso. “Già, ma anche tu te li meritavi quei punti.”-”Non dire sciocchezze!” rispose Aqua, “Sono contenta che tu e George abbiate chiarito.” - “Anche io.” rispose Clara con un sorriso. Gli esami andarono alla grande per entrambe. Clara aveva preso il massimo dei voti in Incantesimi e Trasfigurazione, mentre Aqua aveva fatto faville in Pozioni e Difesa contro le Arti Oscure. Assieme ai risultati degli esami, arrivò anche il giorno della partenza per il ritorno a casa. Aquamarine aveva passato tutta la mattinata a fare le valigie, fermandosi solo per andare a trovare Oliver, con il quale aveva un appuntamento alla Torre dell' Orologio. “Finalmente sei arrivata!” esclamò lui sorridente. “Eccomi. Hai già fatto le valigie?” chiese lei avvicinandoglisi. “Sì, tra poco si parte. L'anno prossimo pensi di riuscire a non cacciarti nei pasticci?” domandò ironico Oliver. “Posso provarci, ma non garantisco niente.” rispose Aqua sorridendo. “Mi mancherai quest'estate.” disse il ragazzo prendendola per i fianchi. “Anche tu! Promettimi che mi scriverai centinaia di lettere!”- “Solo se lo farai anche tu!”. Aqua sorrise “Allora siamo d'accordo.”. Poi i due si abbracciarono e tornarono dai loro compagni. Quando l'Hogwarts Express arrivò alla fermata, Aqua e Clara si fermarono al binario 9 ¾ . Aqua abbracciò l'amica. “Mi mancherai!” le disse sottovoce. “Anche tu!” le rispose Clara “Buone vacanze! Ti manderò un gufo.” - “Non vedo l'ora!” rispose l'altra “Buone vacanze a te!”. Entrambe si diressero nella confusione della stazione verso le loro famiglie, con la certezza che l'anno seguente sarebbe stato ancora più emozionante.
  
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