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Autore: faith15    20/06/2008    6 recensioni
L'amore... che cosa strana... ha la forza di salvarci così come può distruggerci. Ma un'uomo senza l'amore che cos'è? Diciamo che... etoooo... è un po traumatica X°D leggete e commentate please *_* *_*
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aoi, Ruki, Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ok, rieccomi con una ficcy nuova di zecca

Forever Yours

 

…Le leggende narrano di un’angelo disceso in terra per salvare un giovane uomo, solo che per amore donò le sue ali. Tu, mio dolce principe, mi hai rubato il cuore e sei fuggito tra le nuvole…

 

 

 

Quella voce così dura e fredda gli rimbombava nella testa

Takanori correva per le strade tiepide di tokyo, solo con se stesso e con la sua paura.

Aveva paura di tutto quello che poteva succedere.

Veniva picchiato per cose minori.

Potevano sorvolare sulle donne, sulla cocaina, ma il vecchio non gliel’avrebbe fatta passare liscia questa volta.

Ci teneva al nome della propria famiglia, e avere un figlio gay non era di certo nella spietata lista della famiglia modello.

O per lo meno questo lo pensava lui.

La brezza fresca, che solo nelle dolci mattine primaverili investiva i suoi passanti con i suoi dolci profumi, lo faceva riflettere.

I ciliegi in fiore.

Sarebbe stato bello poter passeggiare per quel viale con il suo Yuu, quel dolce e piccolo fiore che era sbocciato così all’improvviso, e ora doveva lottare per tenerlo con se.

Gli sarebbe piaciuto andare al mare, non ci era mai stato, e andarci con Yuu sarebbe stato il massimo, fare l’amore distesi sulla sabbia, mentre il suono del mare fa da sottofondo a quell’incantesimo già perfetto.

Si accese una sigaretta, aspirandone ogni piccolo sapore, si riempiva i polmoni e li svuotava, preoccupato e ansioso.

Arrivò davanti al vialetto di casa.

Ci aveva messo più tempo del previsto.

Takanori fece un lungo respiro ed aprì il cancello, entrandoci lesto.

“ su Taka, che sarà mai!” cercava di farsi coraggio, sapendo che poi sarebbe corso da Yuu per farsi coccolare.

Magari se lo vedeva morente gli faceva un po pena e raddoppiava la dose delle coccole, pensò sorridendo.

Una volta giunto in casa, notò il padre seduto su una sedia della cucina, in procinto di alzarsi.

< Ce ne hai messo di tempo! > Disse freddamente.

< Il tempo che ci dovevo mettere! >

< Non fare lo spiritoso, ragazzino! > Disse, agitandosi.

Takanori fece un passo indietro, urtando il ripiano della cucina.

Aveva una sfottuta paura.

< Allora, spiegami! > Disse l’uomo, avvicinandosi.

Il cuore del ragazzo sobbalzò e il respiro gli si fece irregolare.

< Cosa devo spiegarti? >

< Con chi esci tu? > Ormai gli era davanti…

< con chi mi pare! >

Un secondo.. e sentì la mano del genitore colpirgli sonoramente la guancia.

Il viso gli doleva e gli occhi iniziavano a bruciargli, ma non doveva piangere, non doveva dargli  questa soddisfazione.

Non lo avrebbe visto piangere, non per così poco.

< Tu non uscirai più da questa casa e soprattutto non rivedrai mai più quel finocchio del cazzo! > disse freddo, guardandolo negli occhi.

< Col cazzo che non esco!  >

Se le stava cercando, e questo lo sapeva benissimo, ma l’idea di non poter rivedere più Yuu lo agitava e lo faceva innervosire.

Era grazie a lui che la sua vita era cambiata, era grazie a lui che finalmente aveva trovato un po di luce.

< Tu cosa? >

< Io rivedrò yuu quando mi pare, tu non potrai allontanarmi da lui! > Rispose secco

< Tu non hai capito proprio niente! Sono tuo padre, e io decido cosa fare! >

< Sei mio padre? Ma davvero?  Un padre non si comporta come fai tu, non induce il proprio figlio a drogarsi, non gli rovina la vita e soprattutto un padre… >

Non lo fece finire di parlare che un altro schiaffo lo colpì, facendolo cadere e sbattere contro a tavolo.

Gli doleva la testa e si sentiva rintronato.

< Alzati! > disse prima di afferrarlo per i capelli e riportarlo in piedi.

Sentiva il sapore del sangue che perdeva dal naso, in bocca.

< Tu non lo rivedrai più, a costo di ammazzarti con le mie stesse mani! >

takanori,nonostante fosse mezzo tramortito per la botta, riuscita a tenere il suo sguardo di sfida.

< Provaci! >

< Non aspetto altro! > disse il vecchio prima di lasciarlo ed uscire dalla stanza.

 

Takanori si accasciò sul pavimento, tenendosi la testa tra le mani.

Non poteva non rivederlo più, non doveva fargli questo, la stanza aveva cominciato a girare, si sentiva davvero uno schifo.

Lui aveva bisogno di avere Yuu tra le braccia, di baciarlo, toccarlo e soprattutto di averlo dentro di se.

Lui era diventato la sua droga.

Il biondino si alzò e corse nella sua stanza, non curandosi del sangue che gli macchiava la maglietta.

< Cristo santo! > Urlò, tirando un calcio ad un comodino scoppiando in lacrime.

Takanori si accasciò sul pavimento afferrando il cellulare che aveva in tasca.

Senza pensarci due secondi compose il numero del moro e attese singhiozzando.

-         Piccolo? – Yuu era agitatissimo, lo si percepiva anche dalla voce.

< Amore.. > Sussurrò, scoppiando a piangere.

- Ehy, piccolo! Calmati…cos’è successo? -

< Non… vuole che io ti veda! Io non resisto! >

-         Che sciocchezza va dicendo? Non gli crederai mica ne?- disse, con tono rassicurante.

< Ma se dovrebbe farcela? E se riesce a separarci? >

-         Non mi arrenderò, piccolo. Ti amo troppo per perderti! – non mentiva, per la prima volta in tutta la sua vita si era legato a qualcuno sia con il cuore che con l’anima.

E non se la sarebbe fatta portare via senza aver combattuto.

- Aspettami, arrivo.- disse, correndo a prendere la moto.

< NO… piove! Rimani a casa! >

-         sai cosa me ne frega della pioggia! Ti amo…- e detto questo, riagganciò.

Takanori rimase con il cellulare in mano, fissando il vuoto.

  Sapere che entro pochi minuti l’avrebbe rivisto lo aveva calmato, voleva stringerlo tra le sue braccia, baciare quelle sue dolci labbra e scappare via.

Dove il dolore non lo poteva raggiungere, dove c’era solo la sua felicità..

Voleva fuggire lontano da quella vita che lo stava lentamente uccidendo.

Dopo pochi secondi il suono del campanello attirò la sua attenzione e il cuore gli si bloccò nel petto.

 

< vai via! > La voce di suo padre, dura ed assassina.

Scese le scale velocemente, inciampando quasi sui suoi stessi piedi

< Papà lascialo! > disse, singhiozzando.

< mi lasci entrare… devo parlargli! > Disse serio Yuu, non voleva vederlo soffrire, vederlo in quelle condizioni gli si stringeva il cuore.

< Tu non hai capito, tu non lo rivedrai mai più! >

< E come può impedirmelo? Chiudendolo in casa? Ma la pianti.. sa benissimo che io non mi arrenderò mai! Perciò è tutto inutile…>

Takanori fissava il volto del suo ragazzo duro, stava riuscendo a tenergli testa e la cosa lo sollevava.

Almeno sapeva che anche il moro teneva a lui nel suo stesso modo.

< vediamo chi è più forte… >

< Ma non capisce? Così stà facendo del male solamente a suo figlio! > urlò, indicando Takanori sulle scale.

L’uomo non si voltò nemmeno a guardare il figlio e chiuse la porta in faccia al moro.

< L’hai fatto venire tu!  > Disse voltandosi e colpendolo al viso.

< Per favore papà! >

lo implorò. Non l’aveva mai fatto…

Si sentiva una merda, per la prima volta in tutta la sua vita stava implorando qualcuno.

Ma lo avrebbe fatto altre mille volte se sarebbe servito a qualcosa.

< No! > disse freddo, ritornando in sala..

“Grazie mille papà” pensò beffardo prima di aprire la porta e vedere yuu seduto a terra sotto l’acqua..

< Piccolo… > Disse alzandosi e allargando le braccia per abbracciarlo..

< Portami via! > Disse d’un fiato, prendendogli la mano e iniziando a correre verso la moto del moro.

Yuu non se lo fece ripetere due volte e salì sulla sua Ducati monster nera, seguito dal biondo.

< Takanori, se te ne vai non sperare di ritornare a casa! > Urlò il padre dalla porta

Yuu sorrise beffardo e partì.

Takanori si sentiva libero, si strinse sorte al suo ragazzo e gli bacio la schiena.

< Sei mio!  > Disse Yuu, stringendogli un braccio e accarezzandogli la mano..

< Per sempre! > Sussurrò appoggiando la testa sulla schiena di Yuu e chiudendo gli occhi, facendosi cullare dal vento e dalla pioggia che gli bagnava il volto.

Un attimo, una parola…

< Che cazzo! > Urlò yuu facendo manovra e lasciando sull’asfalto una lunghissima scia di pneumatici..

 

Un piccolo secondo, e tutto finì… il buio inglobò la luce.

Takanori strinse invano la maglia di Yuu cercando di tenere a se quel corpo tanto amato.

Il rumore dell’acciaio della moto gli risuonava nelle orecchie.

La mano di takanori lasciò la giacca del moro...

Il suo respiro si faceva irregolare e pian piano si affievoliva…

Il buio…  solo lui… cupo e tenebroso, riusciva a rovinare tutto…

 

 

Note:

 

cattibiiiiiiiiiiii T______T nemmeno un commentuccioooo T______T

   
 
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