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Autore: Don_Kazim    21/02/2014    1 recensioni
Non molti sanno che prima di Equestria esisteva un altro popolo, un altra nazione, un altra storia. Non molti sanno che non sempre i vincitori sono nel Giusto. Ancora meno sanno che chi perde tutto non dimentica.
Ognuno di noi ha un passato oscuro, un segreto nascosto nel profondo delle nostre anime. Un passato da nascondere dietro ad una maschera fatta di menzogne e segreti.
E se tutto questo avesse un nome? Saresti pronto a sapere la verità, o semplicemente la ignorerai?
"The Throne Of a God"
Finalmente la verità verrà rivelata.
Genere: Azione, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Throne of a God'
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~Capitolo 3~

Aggiungi un posto a tavola.

By Don Kazim

Special Thanks to Vaniz

 

1° Giorno Della Fine, Mezzogiorno.

Rainbow Dash camminava con sguardo assente per le strade di Ponyville. Non riusciva a sentire nient’altro che quelle urla nella testa. Urla strazianti, di quelle che s’impregnano nell’anima. ‘Perché? Era reale? Stavo sognando? ’ Si continuava a chiedere il pegaso color azzurro mentre avanzava nella strada deserta del mercato.

 

«Ehi Dashie!» Si era piazzata davanti a lei un’estremamente iperattiva e saltellante pony rosa.

Ma il pegaso la ignorò e andò avanti come se nulla fosse, come se non esistesse nient’altro che lei ed il suo dolore.

 

1° Giorno Della Fine, Ora di cena.

«Hai visto che bel discorso che ha tirato fuori il Sindaco oggi?» Il draghetto verde cercava di iniziare una qualsiasi conversazione pur di non far pensare all’amica la strana scena accaduta lo stesso giorno.

«Secondo te cosa è preso a Rainbow? Era parecchio sconvolta…» Disse Twilight mentre giocava con il cibo nel piatto usando la forchetta mossa dalla magia del suo corno.

 

La cena era finita da qualche minuto, e nel frattempo Spike stava servendo un caldo tè per riscaldarsi in quella strana e fredda serata primaverile. Il silenzio fu spezzato dal battere di zoccoli sulla porta. Il suono fece girare i presenti in stanza in direzione del suono. Twilight si diresse verso la porta, insospettita da chi potesse mai essere a quell’ora, per poi aprirla con curiosità e scoprire che l’autrice dei rumori era la sua amica Fluttershy.

«Ehi, Fluttershy. Cosa ci fai qui a quest’ora?» Parlò accigliando le sopracciglia, incuriosita per la strana visita.

«Ehi Twilight… Ehm, spero di non crearti disturbo ma… Potrei entrare?» Cercò di evitare lo sguardo dell’amica.

«…Certo che sì. Entra pure.» Twilight si spostò in modo da farla entrare.

«…Ma prima ti voglio presentare un mio amico. Sai… Non vorrei essere maleducata.»

 

Dalla notte un pony di terra, dal manto grigio e dalla strana criniera rialzata verso l’alto color verde scuro e nera comparve da dietro il pegaso dalla criniera rosa. Portava con sé solo una borsetta a tracollo marroncina con uno strano rigonfio sferico al suo interno. Fece solo due passi avanti, trovandosi poco più indietro della testa di Fluttershy, per poi fissare con un strano ed amichevole sorriso il pony viola.

«Salve, sono Soul Dust. Ci scusiamo per l'orario ma dovevamo urgentemente chiederti una cosa riguardo una vecchia storia.» Così si presentò il nuovo arrivato, usando un tono di voce amichevole e gentile.

«Ah… C-certo! Entrate, entrate.» Questa volta, spalancò la porta così tanto che per poco rimase schiacciata fra essa e il muro.

 

Passato qualche minuto, gli ospiti si accomodarono sul divano del salone dove il buon draghetto si affannò a preparare altre due tazze di tè alle rose rosse per l’occorrenza. Appena ritornò nel salone, la stanza venne inondato dall’odore della bevanda, cosa che fece apparentemente  calmare i nervi a Fluttershy. Invece al nuovo ospite sembrava non gradire molto ne il tè e ne l’odore e dovette rifiutare il piattino e la tazza che Spike gli stava offrendo.

«Non ti piace?» Rispose il drago con sorpresa.

«Ehm, in verità non bevo tè derivati dai fiori… Non mi piacciono, ecco tutto.» Disse Soul, però stavolta con un tono più serio.

«Ok, siete venuti a quest’ora di notte per una “vecchia storia” e… Soul, è la prima volta che ti vedo qui a Ponyville.» Disse mentre poggiava sul tavolino un vecchio libro di storie antiche, come quelle che i nostri genitori ci leggevano quando eravamo dei puledrini prima di cadere nel sonno, avvolto da una specie di nuvoletta color violastro causata dalla magia del suo corno.

«Beh, in verità io…» fu interrotto bruscamente da Fluttershy, che si fece avanti tutto d’un botto e per poco non cadde per terra. «L-Lui è venuto po-poche ore fa a trovarmi, viene da mooolto lontano.» Sembrava le stesse venendo un infarto per il nervosismo.

«Beh… Comunque siamo qui per una storia molto antica, riguarda qualcosa che ha a che fare con la fondazione di Equestria …» Riprese il discorso Soul, guardando stranito la sua amica che era andata quasi in ipertensione. Dopo qualche attimo Fluttershy si calmò quasi del tutto.

Gli occhi di Dust si abbassarono, riempiti di pensieri per niente felici, ma prese lo stesso coraggio, e sotto lo sguardo scrutatore di Twilight continuò il suo discorso.

«Incomincio dal principio, così almeno capisci per bene quello che sta succedendo.» detto ciò, tirò fuori dalla borsa, che aveva poco prima appoggiato di fianco al divano, una sfera di legno con varie forme geometriche multi-colori disegnate sopra. Al primo sguardo si poteva notare che era molto antica e che il tempo non era stata molto clemente con essa.

Lo posò sul tavolino davanti a Twilight in modo che fosse in bella vista.

«Non molto tempo fa, frugando fra le vecchie cose del mio bis-nonno, trovai questa sfera. Vista così non dice niente di che, ma era riposta a sua volta dentro ad una vecchia scatola di legno, insieme a questa pergamena.» Nel parlare tirò fuori con cura una piccola, e molto vecchia, pergamena larga circa la metà di quella che Twilight usava di solito.

«Sono stato settimane a capire cosa potessero mai significare questi segni, non riuscivo proprio a venirne a capo. Ma poi mi imbattei in un vecchio tomo.» Il pony allungò lo zoccolo verso la puledra porgendogli la pergamena giallastra e molto rovinata, ed una luce violastra la inondò per poi farla levitare in aria fin quando non si fermò a quasi mezzo metro dalla studiosa.

«C’era un paragrafo in questione dove parlava dei primi giorni di Equestria ed è lì che notai quegli stessi segni della pergamena.» La magia inondò di nuovo il povero pezzo di carta maltrattato dal tempo, srotolandolo e spostandolo verso la candela posta su un tavolino di fianco a Twilight. L’unicorno la scrutò con calma da cima a fondo, cercando di ricordare se avesse già visto quegli strani segni. Qualcosa incominciò a riaffiorare lentamente nell’oceano dei suoi ricordi, come un pesce che timidamente vuol scorgere la luce del sole ma ha troppa paura di farlo.

«Così ho pensato di avere fra gli zoccoli una reliquia molto rara, anche se io di storia non so praticamente niente, e mi ricordai che Fluttershy mi parlò, molto tempo fa, di una sua amica che di queste cose ne sa a bizzeffe.» Il pony finì di parlare e lentamente si rimise sugli zoccoli. Continuò a parlare mentre si rimise la borsa al collo.

«Te la regalo, tanto l’ho già provata a vendere e nessuno lo vuole, quindi è solo un vecchio pezzo di legno con strane scritte sopra.» Con la testa fece segno a Fluttershy di fare lo stesso.

«Scritte?» Rispose Twilight senza distorcere lo sguardo dalla sfera. «Aspetta! Perché io?» Alzò di scatto lo sguardo verso il grigio pony, ma si sorprese di vederlo già fuori dalla porta.

«Mi sembri una brava pony, e sicuramente hai più occhio di me nel trovare cose che sono nascoste.» Detto questo s’incamminò nel buio della notte seguito dall’amica pegaso che chiuse gentilmente la porta nell’uscire.

 

2° Giorno Della Fine, Alba

Niente riuscì a scalfire l’energia che sprigionava la sua mente, e la stanchezza questa volta non fece breccia nelle sue membra. Restava lì, sdraiata d’un fianco con la testa appoggiata e rivolta verso il comodino.

«Diamine, cosa sei e perché qualcosa mi sta dicendo che sei più di quello che sembri?»

In un impeto di sconforto si tirò le coperte fin sopra la testa sperando che il buio totale le potesse fare da faro rivelatore.

Ma non fu così…

La battaglia fu persa e lei dovette cedere, con malavoglia, al sonno, ormai divenuto vincitore della loro piccola gara.

 

Una luce brillava forte, s’infiltrava fra le coperte. Era un bagliore così luminoso da mettere in secondo piano quella del Sole. Ma Twilight non se ne accorse finché non si sentì soffocare e spingersi violentemente contro il letto, come se qualcosa la stesse schiacciando ma non potesse farlo, e non riusciva a capire cosa fosse perché si dimenticò di togliersi le coperte dalla testa.

 

Così come venne, sparì in un attimo. Ma la pace ormai era persa e il cuore dell’unicorno batteva così forte che avrebbe potuto esploderle in petto da un momento all’altro.

«…Spike!» Urlò scattando all’insù togliendosi con violenza le coperte.

Povera sciocca, se avrebbe saputo cosa l’aspettasse da li a pochi attimi di certo non sarebbe fuggita dalla sicurezza delle coperte.

 

Due lunghe e rovinate lame di ferro erano rivolte verso il suo petto. I suoi occhi era diventati di ghiaccio nel fissare i proprietari e non tanto le lame stesse. Perfino il suo sangue si fermò per la visione che si destava dinanzi ai suoi occhi.

A lesson Lived is a lesson Learned…

  
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