Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: _Lith_    21/02/2014    0 recensioni
Cina XVII sec.
Mei è una ragazza che un giorno si risveglia senza memoria accudita da un misterioso Mercante di nome Yan.
I due viaggeranno insieme alla ricerca di ciò che Mei ha perduto.
" ...Persino il villaggio è solo un'ombra, un'ombra felice. Poiché nel mondo dei vivi non esistiamo più e senza di noi nemmeno esso. Eccoci qui dunque, nel Mondo al di sotto..."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

II - In viaggio - Un mercante ricercato


"Ce ne hai messo di tempo questa volta!"
Sbottò Mei non appena Yan le bussò sulla spalla all'improvviso, per avvisarla che era finalmente arrivato il momento di proseguire.
"E tu da brava cucciola hai atteso qua ferma e buona."
Ribatté lui con il suo solito e snervante sorriso calmo, come se la ruvidezza del carattere di Mai non lo sfiorasse nemmeno.
Avrà qualche strana barriera spirituale che filtra ciò che lo circonda... aveva pensato una volta lei con disappunto.
"Non sono il tuo cucciolo!" ci tenne a precisare lei con determinazione e a voce più alta de normale, facendo voltare qualche passante, poi strinse i pugni e abbassò lo sguardo per terra con ostinazione. Ma si accorse subito dopo che Yan non le aveva più dato retta da tempo, iniziando a preparare il suo carro per la partenza.
"Maleducato!"

Il carro di Yan aveva una forma curiosa: di legno di ciliegio scuro intarsiato e con soltanto i posti a cassetta, perché il resto della struttura era chiusa a mo di armadio portatile.
Era trainato da un cavallo nero dall'aspetto imponente che Yan chiamava Destino. Il suo giovane Straniero sembrava intimidirsi, quando cavalcando accanto al carro Mei lo spingeva nelle sue immediate vicinanze. Forse anche i cavalli si sentivano a disagio per i complessi di inferiorità. Ad ogni modo Mai non avrebbe barattato Straniero per nessun Destino al mondo...
Sia Destino che il suo padrone erano circondati da una sorta di aura invisibile che ti spingeva a portare loro rispetto. Anche se il concetto di "rispetto" per Mei era tutto un po' da rivedere e Yan in fin dei conti era un semplice mercante.
Di cosa? Mei non l'aveva ancora capito e Yan sembrava possedere una capacità innata di eludere quasi ogni tipo di domanda rifilandole un'altra domanda.
Effettuava il suo commercio direttamente nelle case dei clienti. Probabilmente trattava merce molto rara, o così aveva stabilito Mei che lo osservava in silenzio mentre trasportava ogni volta uno strano scrigno di medie dimensioni nelle dimore in cui si recava.
Forse gioielli? Pietre preziose!
Di qualsiasi cosa si trattasse Mei sentiva di doversi preoccupare della sicurezza di quell'uomo.
Quale mercante sano di mente attraverserebbe così tranquillamente le vie desolate senza preoccuparsi di briganti o altro?
Ma queste preoccupazioni sembravano non essere necessarie...Dato che non avevano ancora avuto incidenti e i loro viaggi si svolgevano vistosamente tranquilli...
Lo seguiva ormai da quasi un mese e ancora lei non aveva un preciso incarico. Non doveva mai fare la guardia al carro, anche se lo faceva comunque perché non si poteva mai sapere. Non doveva nemmeno preoccuparsi di spazzolare o dar da mangiare a Destino. Spesso iniziava a sentirsi piuttosto inutile.
Ma la sua incapacità di recuperare la memoria e un forte senso di vincolo di gratitudine la convincevano a continuare a seguirlo. Sperando che un giorno avrebbe trovato il metodo per sdebitarsi con lui.
Lui, d'altro canto, non le aveva più ripetuto di restare...Ma non le aveva nemmeno chiesto di andarsene.

"Non essere adirata. Piuttosto...Ho qualcosa per te!" Le disse Yan all'improvviso "Un dono da parte della signora di questa casa."
Estrasse un piccolo fagotto, dalle sue vesti semplici e monocolore blu notte, e lo porse alla ragazza.
Mei lo prese fra le mani con titubanza, ma poi si rese conto che si trattava di nuovi abiti.
"Un changshan**?!" era un abito maschile, ma della sua misura, semplice, color porpora scuro.
"Ma, è per me? Non conosco nemmeno il volto di questa signora!"
"Yen annuì. "Ti ha vista dalla finestra, mi ha domandato chi tu fossi e cosa ci facessi accanto al mio carro. Le ho spiegato che eri la mia aiutante. Lei ha insistito per offrirti questo dono...Ha detto qualcosa sul fatto che le tue vesti sembravano di due taglie più piccole..."
Mei ignorò il commento sui suoi vestiti attuali, che tra le altre cose erano ormai logore...quasi sudice.
"Davvero?" chiese poi, un po' confusa, sia per il dono e sia per l'essere stata definita aiutante. Era dunque così che Yan vedeva quella situazione?
Quindi un ruolo ce l'ho...
Eppure lei si sentiva davvero di pochissimo aiuto.
Prima che potesse rifiutare il dono o aggiungere altro Yan la precedette "Sarebbe tremendamente scortese da parte non accettare!"
Si riferiva alle vesti o al ruolo di aiutante? Probabilmente solo alle vesti...Dato che la paranoia sul ruolo era solo frutto dei suoi ragionamenti. "Tanto più che le tue vesti sembrano sul punto di strapparsi Mei..."
Infatti...Parlava solo di quello...
"Le mie vesti andavano già bene così com'erano! Ma accetterò il dono. Non voglio essere maleducata...Inoltre sono è proprio un bel colore..."
"Perfetto! Riprendiamo il cammino!"
Concluse il mercante montando a cassetta sul carro e attendendo che Mei salisse in groppa a Straniero.
"Andiamo destino. Guidaci sulla via!"



**Il changshan ({{長衫|长衫|Chángshān}} letteralmente "camicia lunga") è il tradizionale abito cinese maschile, equivalente del femminile qipao (cheongsam). È anche conosciuto col nome changpao (chángpáo 长袍) o dagua (大褂 dàguà).

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: _Lith_