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Autore: ImALiar    21/02/2014    1 recensioni
Una semplice ragazza, all'inizio era un pò diffidente sulla famosa band One Direction, ma cambiando idea capisce che sono essenziali per lei. Come tutte lei cerca di farsi seguire dai ragazzi su twitter, dopo tanto ci riesce, ma solo con uno di loro, comincerà a parlarci e a confidarsi con lui, ma senza rivelare la sua vera identità. Se un giorno diventano amici!? Lei terrà ancora all'oscuro la sua identità.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage
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La mattina sono vicino ad Emily e le racconto della giornata trascorsa con Harry, lei sorride felice per me, per noi, ma dentro di me c'è qualcosa che mi preoccupa.
-Cosa c'è Ana?- mi chiede Emily, capendo che c'è qualcosa che non va, sento i miei occhi farsi lucidi.
-Ecco io continuo a sognare ancora Simone, lui mi trova, mi fa del male, sussurra il mio nome, ho paura, se lui ritornasse...- Emily mi prende le mani e le stringe.
-Ehi cucciola lui è in galera, non lo rilasceranno per un bel pò, tu sei al sicuro- annuisco, ma ancora non sono tranquilla.
-Il processo ci sarà tra un mese e io dovrò essere li per testimoniare, ancora una volta, tutto quello che mi ha fatto, non credo di potercela fare, non voglio vedere di nuovo il suo viso, quello che mi ha fatto soffrire per più di un anno, quello che credevo di amare, ho paura di crollare di nuovo- Em annuisce.
-Vuoi che venga con te?- io annuisco, ho bisogno del suo aiuto, ora più che mai.
-Buongiorno!- mi volto verso Matteo e Marco, gli sorrido, il primo mi chiede di farmi una passeggiata con lui, annuisco.
Appena usciamo dalla mensa ci imbattiamo nei 1D, Harry mi sorride, ma il suo sorriso svanisce subito appena vedo vicino a chi sono.
-Ehm noi ci andiamo a fare una passeggiata, torniamo tra poco- tutti annuiscono, Harry invece si morde il labbro, mi avvicino a lui e gli lascio un bacio sulla guancia.
-Avverto io Justin- mi dice il riccio, io annuisco e prendo sotto braccio Matteo e ce ne andiamo.
Quando usciamo fuori dal palazzo mi accendo una sigaretta, lui mi guarda contrariato, io gli sorrido con fare complice.
-Sai che non dovresti fumare? Lo dico per la tua bellissima  voce, ma soprattutto perchè fa male- io aspiro per poi buttarlo subito via.
-Grazie, ma in questo periodo non me la sto cavando molto bene, se non avrei alcune persone vicino sarei subito crollata- lui annuisce e ci incamminiamo.
-Io non ti sono stato per niente d'aiuto non è vero?- annuisco, ma non lo dico per cattiveria, ma è la verità.
-Be ecco abbiamo sprecato il nostro tempo a litigare, invece di essere buoni amici, io non ti odio, non l'ho mai fatto, anzi io non odio nessuno, neanche Jessica, lei è un caso diverso, siamo incompatibili, non voglio avere niente a che fare con lei, ma con te si, ti voglio bene- divento rossa, non è da me dire certe cose.
-Anche io ti voglio bene, ma il mio volerti bene è diverso Anastasia, io non voglio essere tuo amico, ma molto di più- ora divento completamente rossa.
-P-perchè volevi farti una passeggiata con me?- chiedo cercando di cambiare discorso e sembro riuscirci.
-Be volevo scusarmi se ti ho fatto soffrire, credo che il tuo ritorno a Roma sia stata anche colpa mia, mi sono sentito fottutamente in colpa, non sai quanto, ma più tu eri li a Roma più io capivo quanto tengo a te, poi quando ti ho rivista, più bella e forte che mai, ho capito che non posso dimenticarti- a quel punto si ferma.
Mi guarda, io abbasso lo sguardo, si avvicina a me, ma io mi metto vicino al muro, mi blocca, comincio ad avere paura.
-Ti prego non fare nulla- ma lui è come se non mi ascoltasse, ora i nostri nasi si sfiorano, io rimango li bloccata per la paura.
-Ehi Matteo hai sentito cosa ha detto!- mi volto verso Zayn, lo ringrazio mentalmente.
-Non le stavo facendo nulla- quelle parole....


Tornai a casa alle 3 del pomeriggio, quel giorno il pullman aveva tardato la partenza, cosi dovetti farmela a piedi.
Entrai dentro casa e c'era Simone ad aspettarmi, gli sorrisi e gli andai incontro, poggiando la cartella vicino la porta, lo baciai.
-Allora amore come mai sei tornata a quest'ora? Non ti avevo detto di tornare per le due per pranzare insieme?- mi disse con tono accusatorio.
-Ecco il pullman non passava cosi me la sono fatta a piedi scusami, ora cucino- vado in cucina e non lo guardo neanche negli occhi.
Prendo la pila e ci metto dentro l'acqua, accendo il fuoco e la metto a cuocere, ma prima che possa mettere dentro il sale Simone mi prende per i fianchi e comincia a baciarmi, io ricambio freneticamente, le sue mani cominciano a percorrere tutto il mio corpo, capisco le sue intenzioni e lo blocco.
-Tra poco arriveranno i miei, non credo sia il caso di fare qualcosa amore- ma lui sembra non sentirmi, mi prende e mi sbatte al muro, sento una grande dolore alla schiena, provo a respingerlo mentre la sua bocca comincia a torturare il mio collo, gli do una spinta e lo allontano leggermente.
-Smettila di rifiutarmi Anastasia- prende mi da uno schiaffo sul viso, la porta dell'ingresso si spalanca e Simone si allontana.
-Tesoro tutto bene?- chiede mia madre, io annuisco e Simone sorride, cerco di far nascondere il mio rossore.
-Non le stavo facendo nulla- risponde Simone, io annuisco e sorrido ai miei genitori.



-Ana, Ana?- ritorno alla realtà e mi accorgo che sto urlando, Zayn mi tappa la bocca e mi fa entrare dentro l'albergo, Harry sembra di sapere già tutto e mi corre incontro, io mi accascio, butto le ginocchia a terra, la voce strozzata, le mani tra i capelli, il ricordi di Simone che mi tocca...
-Ehi Ana sono Em! Guardami negli occhi- la guardo -lui non c'è, non può farti nulla, ci siamo noi ora, non ti si avvicinerà mai più- l'abbraccio e scoppio a piangere.
Justin mi aiuta ad alzarmi e con Em mi portano in camera, mi danno le pasticche e piano piano mi tranquillizzo, rimango con la mia migliore amica, abbracciate, dopo un pò sento bussare, Emily dice qualcosa e la porta si apre, è Harry.
-Io non volevo venire qui, ma sapere Ana cosi non mi rende tranquillo, dovevo vedere come sta- la mia migliore amica si alza e gli concede il posto, se ne va.
-Posso?- mi chiede il riccio, io annuisco, ma mi allontano, cosi che non possa toccarmi, lui lo capisce e non fa nulla.
-Non ti ho mai visto cosi, mi sono cosi spaventato, ti ho sentito urlare da dentro l'edificio, è stato straziante, io non so cosa ti sia successo, ma se posso esserti utile in qualche modo basta chiedere, sul serio- gli sorrido a fatica, avvicino la mano verso la sua, la stringo forte.
-Forse potresti aiutarmi a dimenticare- dico diventando leggermente rossa in volto, probabilmente per quello che stavo per chiedergli.
-Come? Chiedi e avrai, sul serio- a quel punto mi metto a cavalcioni su di lui, mi abbasso per far trovare le nostre labbra.
Cominciamo a baciarci, ma sempre delicatamente, le mie mani finiscono sulla sua maglia, la sollevo e grazie anche ad un suo aiuto la tolgo, comincio a lasciargli evidenti segni sul collo e sul petto, mi stacco da lui e mi tolgo la maglia, Harry comincia a fissarmi, la mia mano comincia a massaggiare il cavallo dei suoi jeans, chiude gli occhi, con i denti abbasso la cerniera, gli apro il bottone e gli sfilo i pantaloni, a quel punto spalanca gli occhi.
-S-sei sicura? Io non voglio usarti- mi dice accarezzandomi una guancia, io gli sorrido completamente rossa in volto.
-Sono io che sto sfruttando te, quindi sei tu che devi darmi il permesso- annuisce, non lo faccio continuare che prendo in mano il suo sesso.
Esce un piccolo gemito dalla sua bocca, comincio a massaggiarlo, per poi aumentare i movimenti, la sua mano percorre lo spacco del mio seno, mi godo quel suo tocco su di me, sento la paura, l'angoscia, ma anche il piacere, quindi lo lascio continuare.
Mi abbasso e prendo la sua erezione in bocca, con la lingua traccio il percorso della cappella, la sua mano mi tira la testa, cosi lo prendo tutto e comincio a pompare, Harry comincia ad ansimare, continuo senza mai fermarmi, il suo corpo è rigido, poi si abbandona completamente e sento un liquido invadermi la bocca, ingoio il tutto in fretta e poi mi soffermo a guardarlo.
-Cavolo Ana, sei grandiosa- dice sussurrando, ancora con il respiro mozzato, io sorrido, sento le guance andarmi a fuoco.
-G-grazie- gli rispondo, ma cerco di non guardarlo in faccia, lui alza il suo busto, sento le sue labbra sul mio seno, con un gesto abile mi slaccia il reggiseno, mi ritrovo mezza nuda davanti a lui, sono tutta un fuoco.
-Sei bellissima piccola- dice mentre le sue labbra scendono sempre di più, mi fa sdraiare sotto di lui, sento le sue mani toccare tutto il mio corpo, ma la paura si impossessa di me, Harry sembra capire e toglie le mani.
-Scusami, la smetto- ma io scuoto la testa, prendo le sue mani e le poggio sul mio corpo, lui incerto scende giù, mi slaccia i Jeans e me li toglie.
Comincia a baciarmi le gambe, fino ad arrivare all'interno coscia, continua fino ad arrivare li, mi leva le mutande e mette un dito dentro, poi un secondo e comincia a fare dei cerchi immaginari, io sto andando fuori di testa, ma la paura piano piano sta svanendo.
-Con te mi sento al sicuro Harry, continua ti prego- gli dico ansimando e lui per risposta mi lascia un bacio a fior di labbra.



  
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