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Autore: percabeth2000    21/02/2014    1 recensioni
Tiene una mia ciocca tra le dita rigirandosela un po’ tra l’indice e il medio, lo osservo e noto che è pensieroso e che si è imbambolato sui miei capelli.
-Will? – lo chiamo.
Sembra riprendersi ma questo non fa altro che portare la sua attenzione su di me e ciò mi rende un po’ a disagio. Perché continui a guardarmi? Cos’ho?
- Sei bellissima – mi sussurra.
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Mentre sul pavimento inizia a formarsi un mucchio di cenere penso che è questo a cui si riferiva Jason, questa è la cosa che stava degenerando, questa è la cosa per cui mia mamma voleva avere il tempo per proteggermi … Non abbiamo più tempo.
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Te ne sei andata, siamo stati sopraffatti. Già me ne sono andata come un coniglio, gli ho lasciati soli e cosa più disonorevole , per un momento ho anche pensato di non tornare.
Lucilla mi osserva e forse dalla mia espressione intuisce i miei pensieri.
- Non intendevo quello Michelle,mi sono espressa male tu non … - la blocco afferrandogli le mani.
- No Lucinda. Hai ragione, rimedierò, te lo prometto – le dico per poi entrare nella sala da pranzo lasciandola sola.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi sveglio di malavoglia, sicuramente la notte non ha portato buon consiglio anzi, mi ha portato solo un mucchio si incubi e insicurezze: che cosa succederebbe se il figlio di Fermo si arrabbiasse? Morirei subito o prima mi ridurrebbe a pezzi? Inoltre mi sembra così strano che abbia tanto insistito per darmi una guardia, a mio parere vuole soltanto qualcuno che possa spiare i nostri metodi ma almeno, per quanto riguarda il castello, qui trattiamo tutti egregiamente e come si dovrebbe, diamo un compenso ai nostri aiutanti che non sono servi che esaudiscono i nostri capricci ma piuttosto, ci offrono i loro servizi.
A volte penso che meritino molto più rispetto loro che i grandi invitati nobili che solitamente arrivano, spocchiosi e avari, con il braccio corto.
Mi vesto normalmente con un paio di jeans e una camicia a maniche lunghe nera ed esco nel corridoio sbadigliando.
- Buongiorno – mi saluta Lucilla con un sorriso tutto canini.
-‘giorno dormito bene?- chiedo di rimando. Non voglio assolutamente che sia lei a farmi questa domanda.
- Benissimo grazie a voi- mi risponde. In realtà non abbiamo fatto niente, gli abbiamo solo dato una bara, dice che si trova meglio a dormire lì.
- Oh, figurati …- un altro sbadiglio.
- In sala da pranzo c’è tua mamma e qualcun altro – dice facendo una smorfia – ti stanno aspettando-
- Ok, grazie-
-Attenta al qualcun altro, non mi piace molto – mi dice afferrandomi il braccio con una presa salda. Dimostra la mia età ma chissà quanti anni ha, infondo i vampiri sono immortali.
Annuisco anche se in realtà non le sto prestando molto ascolto e mi dirigo verso la sala da pranzo.
I corridoi sono piuttosto vuoti e l’unica luce è quella che penetra dalle finestre che mostrano un paesaggio in fase di nascita. Siamo in primavera e tutto rinasce in questa stagione dopo essersi addormentato durante l’inverno.
La sala da pranzo è gigantesca, per poter ospitare gli ospiti. Mia mamma è seduta a capotavola come tutti i giorni ma al suo fianco, quello sinistro, c’è un ragazzo dai capelli neri che le sta parlando.
Qui c’è molto più movimento, i nostri aiutanti portano piatti e bevande sul tavolo e passando mi salutano cordiali mostrandomi sempre i loro canini affilati. In generale mia mamma Rebecca non adora i licantropi, dice che si fida di più dei vampiri finché hanno da bere.
Rubo un bicchiere di succo di mirtillo da un vassoio e mi dirigo verso la parte destra del tavolo, dove di solito siedo ma ancora prima di arrivare mi accorgo che c’è qualcosa che non va: mia mamma sembra quasi arrabbiata mentre il ragazzo sembra essere stanco, oppure è solo tremendamente annoiato.
Penso che i licantropi siano abituati a correre per i boschi a loro piacimento e in ogni caso, a restare in movimento per tutto il tempo quindi non so in che modo potrebbe essere stanco stando seduto.
- Ciao Michelle – mi saluta mia mamma sfoderando un grande sorriso ma io non ricambio, ormai ho visto  la sua espressione di prima ma lei fa comunque finta di niente e continua a parlare facendo un’improvvisata presentazione.
- Questo è William , sarà la tua guardia del corpo. William questa è mia figlia, Michelle –
Ha gli occhi neri. Ha gli occhi neri. E’ l’unica cosa che riesco a pensare ora, mentre gli stringo la mano.
- Ok, ora che ci siamo tutti. Provvediamo alla colazione. – dice mia mamma con un sorriso tirato, William non mi ha ancora staccato gli occhi di dosso e nemmeno io se è per questo ma lo faccio appena sento un tonfo: Milù è caduta.
Entrambi i miei compagni  di colazione fanno per alzarsi, ma sono più veloce.
- Ehy, tutto a posto? – le chiedo aiutandola ad alzarsi. C’è latte rovesciato ovunque.
-Mi dispiace … - bisbiglia. E’ così piccola … è stata trasformata all’età di dieci anni e poi non è più cambiata, mia mamma la presa con sé perché i suoi genitori sono morti nell’ultima guerra contro le Maligne, ovvero le streghe potremmo dire cattive, quelle che sfruttano i membri del Clan e del Branco.
Grazie a queste … ora ci odiano tutti.
- Figuriamoci piccola, è questo stupido tappeto … - le risponde mia mamma.
- Ho sempre odiato questo tappeto … - le sussurro io strappandole un sorriso.
- Hai detto qualcosa Michelle? – chiede mia mamma.
- Niente di niente proprio – rispondo io con noncuranza.
- Per tutti i canini!  Milù, sempre a fare danni è?- la rimprovera Lucilla, appena entrata dalla porta.
Getta un’occhiata veloce a William e poi posa gli occhi su di me. Non ti fidare, dicono.
- Oh, quanto la fai lunga … - dice mia mamma alzando gli occhi.
Lucilla sorride e in poco tempo riesce a pulire tutto il casino e prima di andarsene mi lancia un’altra occhiata di avvertimento. Che cosa avrà mai contro William non l’ho ancora capito.
- Ok, Michelle fai fare un giro a William?- chiede mia mamma sorridente come sempre ma giurerei che mentre usciamo sbuffi di sollievo
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