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Autore: SynysterIsTheWay    22/02/2014    12 recensioni
Cosa farebbe una ragazza aristocratica in un covo di criminali?
"Spaventata, provo ad indietreggiare ma lui stesso, tenendo la sua mano calda sulla mia gamba, mi incita a guardarlo.
Per un attimo, ho pensato di esser in una sottospecie di Paradiso terrestre.
Le sue labbra piccole e sottili, quasi a forma di cuore, cominciano a torturare le mie facendomi sentire una stupida.
Perchè mi sento così impotente? Perchè non riesco ad allontanarlo?
Sentendo la sua lingua, giocare improvvisamente con la mia, provo a capire quali sono le sue intenzioni.
Lui si ferma, cacciandomi la lingua per mostrarmi una sottospecie di pillola bianca che sta per sciogliersi. Riprende a baciarmi e quella pillola
comincia ad entrare nella mia bocca.
Senza rendermene conto, finisco per ingoiarla.
Quando Gates smette di baciarmi, si allontana dalle mie labbra mostrandomi la lingua completamente vuota.
Ho appena ingoiato una pillola di cui non sò neanche l'esistenza!
-Buonanotte piccola.-
Guardo il volto soddisfatto del ragazzo con stranezza, inarcando un sopracciglio non capendo cosa stia accadendo.
Sto per ribattere ma non ci riesco vedendo improvvisamente il volto del ragazzo duplicarsi, per poi triplicarsi.
Chiudo gli occhi, annusando uno strano profumo di birra e sigarette..."
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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19° Forse un altro giorno ma non stanotte.




 
Ho sprecato quasi tutto...per salvarti in qualche modo.
(Avenged Sevenfold  - Victim)







VI CONSIGLIO DI LEGGERE IL CAPITOLO CON "VICTIM" IN SOTTOFONDO. GRAZIE PER L'ATTENZIONE.






-Oggi è il gran giorno tesoro, sveglia!- La voce squillante di mia madre mi fa sussultare.
Apro con velocità gli occhi affaticati, vedendo la donna aprire le tende con agilità.
-Sbrigati a prepararti! Non voglio far tardi per colpa tua.- 
-Lasciala dormire un altro pò amore...- Prova a dire mio padre invece che ben presto, resta in silenzio dopo
aver ricevuto uno sguardo a dir poco odioso  da parte di mia madre.
-Convincila a svegliarsi...io vado ad assicurarmi che sia tutto pronto.-
Mia madre esce dalla camera, sbattendo la porta come al solito mentre mio padre è qui, in piedi, dinanzi a me
mentre continua ad osservarmi.
Mi osserva con compassione...probabilmente stanco di vedermi ridotta così.
Non sono riuscita a superare la morte di Brian ed in un mese non ho fatto altro che piangere. Ma le mie lacrime non sono
bastate per fermare quella donna avida di mia madre.
-Coraggio piccola, alzati.- Mi sussurra mio padre con dolcezza ma qualcosa, mi blocca il respiro.
-Non chiamarmi così.- Ribatto chiudendo gli occhi e sentendo altre lacrime fare il proprio dovere.
Queste lacrime già versate,bagnano il mio volto e le lenzuola, sprigionando la parte più fragile di me stessa.
Ed ecco che mio padre, sospirando, decide di darmi il suo conforto,  sedendosi accanto a me.
-Tu...non lo hai dimenticato vero?- 
-Neanche se lo volessi potrei riuscirci.-
-Che cosa può darti un criminale Fran?-
-Più di quanto tu possa immaginare...papà io...non posso dimenticarlo. Ce l'ho stampato nel cuore.-
-Sii ragionevole...non puoi amare una persona che non ha fatto altro che strapparti da tutto ciò che hai sempre amato.-
-Papà...tu non lo conosci. Tutti voi...vi siete lasciati divorare dai pregiudizi ma non avete mai provato a capirmi. Mi sono innamorata
di una persona imperfetta che ai miei occhi è sempre stata perfetta.-
-L'amore a volte è cieco...-
-Io sapevo a cosa andavo incontro papà. Sapevo che non avrei vissuto una vita perfetta ma averlo accanto per me significava già avere
tutto. Non avevo bisogno di altro...lui...mi completava.-
-Non può averti fatto del male...altrimenti, non ne avresti mai parlato in questo modo.-
-Ho perso l'amore della mia vita. Se solo a quest'ora fossi stata con lui sono sicura che tutto questo non sarebbe mai accaduto!-
-Era un ragazzo spericolato...rompeva le regole e avrebbe fatto sempre gli stessi errori.-
-No papà...lui non era come gli altri. Lui...si lasciava amare per i suoi difetti ed i suoi pregi. Lui era...era tutto quello che ho sempre voluto
avere. Lui era l'amore papà. Un uomo incapace di amare ma che riusciva a dare amore anche solo con i suoi stessi occhi.-
-Avrei pagato per sentirmi dire queste cose da tua madre...-
-Mamma non sà cos'è l'amore. Lei vive di potere e di immagine...io avevo paura di diventare come lei un giorno ma con Brian e gli altri
ho imparato a capire i diversi aspetti della vita e che non è tutto oro quel che luccica.-
-Chi altri?-
-Le persone più belle del mondo papà. Persone così distrutte ma allo stesso tempo vive...che hanno fatto dei grandi sbagli
nelle loro vite ma che si sarebbero sempre sostenuti a vicenda. E' grazie a loro se adesso conosco i veri valori della vita...-

Borbotto, ricordando di Jimmy e tutti gli altri.
Coloro che hanno lasciato un segno indelebile in me...coloro che mi hanno fatta sentire amata anche se non riuscivano a dimostrarlo.
-Mi dispiace tanto cara.-
-Non è vero! Se ti dispiaceva così tanto, non avresti accettato il volere di mia madre!-
-La amo Frances...io amo tua madre più della mia stessa vita.-
-Ora capisci come mi sento?-
Mio padre, si mette una mano sul cuore, dopo aver sentito le mie parole.
Certo che l'amore è proprio un bel dilemma...ti divora fino a farti sentire una nullità. Ti consuma. Ti lacera. Ti uccide lentamente.
-Papà...io...voglio andare da loro! Portami da loro prima che il mio incubo abbia inizio...ti prego...-
-No tesoro, non posso fare una cosa del genere.-

Prendo la mano di mio padre, stringendola forte. Io sò che lui non è come mia madre...lui può capirmi.
-Papà...è l'ultima cosa che ti chiedo di fare per me. E' l'ultima cosa che desidero...poi, sposerò Etan e tutto sarà...regolare.-
Mio padre sospira, rassegnandosi. E' difficile per lui dire la cosa giusta in questo caso ed accontentarmi...
ma sono sicura che in qualche modo, riuscirò a convincerlo.
I miei occhi si posano sui suoi ed il suo sorriso, dice già tutto.
-Cosa posso fare per te?-
-Portami da loro...chiama i tuoi uomini e lasciami andare alla villa.-
-Fran...lui è morto...-
-Io...devo parlare con gli altri. Devono sapere che io non li ho mai abbandonati...o...traditi.-
-E' una follia tutto questo ma...se può aiutarti a star meglio, lo farò.-
Altre lacrime rigano il mio volto mentre avvolgo con velocità le braccia attorno al collo di mio padre.
-Grazie papà! Grazie!- Urlo dalla felicità, sentendo poi le sue enormi mani accarezzarmi i capelli.
-Però...devi promettermi che dopo aver parlato con loro...tornerai qui e sposerai Etan Lowell.-
Annuisco alle parole del mio papà, coninuando ad abbracciarlo forte.
Devo parlare con i Sevenfold, con Nishelle e con Violet...devo scoprire chi è stato ad uccidere Brian e devo assolutamente spiegar loro tutto
l'accaduto.
Emozionata, prendo velocemente i primi vestiti che trovo nell'armadio vedendo poi mio padre uscire dalla camera per poter preparare
il territorio.
Mia madre non dovrà sapere niente...riuscirò a tornare a casa prima del matrimonio. Me lo prometto.


































Entrata nell'auto di uno degli uomini al servizio di mio padre, mi lascio prendere dall'ansia e dall'emozione.
Sto per rivedere i miei più cari amici ma il pensiero che con loro con ci sarà più Brian...mi fa sentire così vuota e sola.
Osservo il paesaggio al di fuori del finestrino dell'auto, perdendomi come sempre nei miei soliti pensieri divoratori.
Pensare che è finita...mi fa morire dentro. Avrei voluto dirgli di più...dirgli che i suoi occhi mi avrebbero dato
un motivo in più per vivere. Dirgli che da quando non è più con me, non faccio altro che pregare affinchè possa rivederlo
per un'ultima volta.
Ed eccole di nuovo...queste lacrime salate che non riescono a resistere. Devono rigare il mio volto...devono farlo affinchè
io possa un giorno trovare la pace interiore.
Ho un bruciore al petto, che non mi permette più di respirare quando riesco a scorgere una graziosa villetta bianca dispersa nel nulla.
-Signorina, siamo quasi arrivati.- Mi informa l'uomo alla guida dell'auto, parcheggiandola ben presto dinanzi al cancello in ferro, stranamente aperto.
Presa dall'emozione, scendo velocemente dall'auto, avviandomi verso il cancello, superandolo.
-La aspetto qui signorina Williams.-
-Si, grazie.- Rispondo all'autista, cominciando a superare anche quei piccoli gradini adiacenti alla porta di casa Haner.
E' passato solo un mese...eppure, sembra esser passata un'eternità. 
Un'eternità da quando non vivo più qui...in questa casa spezzata dai mille ricordi che pulsano nella mia mente e nel mio cuore.
Con decisione, apro la porta di casa che non è per niente chiusa a chiave. Ricordo quando venivano tutti a fare colazione qui al mattino...riuscivano
sempre ad entrare perchè Brian dimenticava spesso di chiudere la porta a chiave.
Al ricordo, un sorriso dipinge il mio volto, facendomi sentire strana e terribilmente emotiva.
-C'è nessuno qui?- Urlo non ricevendo alcuna risposta. Probabilmente, nessuno è più riuscito ad entrare in questa casa, dopo l'accaduto.
Ho scelto di venire prima qui per...lasciarmi trasportare dai ricordi, nella speranza di ritrovarli tutti qui...ed invece mi sbagliavo.
Saranno tutti nelle proprie abitazioni...versando nuove lacrime amare che non riusciranno mai a trattenere.
Avanzo lungo il corridoio con decisione, entrando nel salotto di casa e passando la mia mano sul divanetto in pelle su cui ho dormito per alcune notti.
Quelle notti in cui avrei preferito dormire accanto a lui.
Dopo aver accarezzato per un pò la pelle del divanetto, mi avvicino al camino, osservando le foto che gli fanno da contorno. 
Mi si blocca il battito cardiaco, mentre osservo una foto in cui ci sono anche io.
Siamo al locale e...io sono seduta accanto a Nishelle e a Violet.
Brian è dinanzi ai miei stessi occhi ed accanto ai ragazzi, fumando la sua sigaretta. La cosa strana è che...lui mi stava sorridendo, osservando
me ridere a crepapelle per una delle solite battute di Jimmy.
Come ho potuto esser così cieca dinanzi ad un  sorriso del genere? Come ho potuto far finta di niente?
Chissà chi avrà messo questa foto qui...e chissà se...qualcuno ha mai provato a cercarmi. 
Tenendo tra le mani la foto, mi lascio cadere a terra, piangendo in silenzio.
Era tutto così perfetto ed imperfetto allo stesso tempo...eppure io, mi sentivo felice. Non mi importava di vivere con degli assassini.
Nonostante fossero così incapaci di provare emozioni, io ero riuscita ad amarli.
Si erano lasciati amare...come non avrebbe fatto nessun altro.
Dopo essermi un pò tranquillizzata, ripongo la foto sul caminetto, guardandomi ancora intorno.
E' tutto uguale...non è cambiato molto dalla mia ultima volta qui...è come se Brian non se ne fosse mai andato per davvero.
Sospiro, avanzando ancora lungo il corridoio per poi ritrovarmi nella camera da letto.
Questa camera da letto che ha segnato l'inizio di...qualcosa a cui credevo di dover rinunciare. Ed invece non è così...e me ne rendo conto solo ora...
mentre mi distendo su questo letto ed osservo il soffitto sentendo quelle mille farfalle nello stomaco che non riesco più a controllare.
I mille ricordi, infestano la mia stessa mente, danneggiandola e lasciandomi con un buco nel petto.
Prendo il cuscino al lato di Brian, stringendolo tra le mie braccia nella speranza di poter immaginare di toccare la sua pelle. 
Lascio anneggare la mia disperazione nel cuscino, mentre provo a farmene una ragione. Brian non è qui...non potrò mai più stargli accanto.
Delusa e affranta, lancio via il cuscino, colpendo in pieno lo specchio in cui ero solita osservarmi al mattino mentre guardavo i segni
indelebili che mi provocavano le mani di Gates.
Sapevo che un giorno mi avrebbe lasciata...lo sapevo sin dall'inizio ma non ci ho mai voluto credere. Tutt'ora, mi sembra così impossibile...
sembrava così indistruttibile con i suoi modi da sbruffone e quel suo sorriso ormai rovinato.
Il rumore assordante dello specchio frantumato a terra, non fa altro che rispecchiare il dolore che è appena riuscito a penetrare il mio povero cuore...
privo di sensazioni.
Mi alzo con velocità dal letto, osservando lo specchio rotto caduto anch'esso in disperazione. Il profumo di tabacco nell'aria, non se n'è andato...
è sempre qui e preme contro le mie narici che si sentono costrette ad annusarlo.
Con curiosità, decido di aprire l'armadio dove sono ancora tutti i suoi vestiti...
Prendo con velocità il suo giubbino in pelle, posizionandolo sulle mie stesse spalle e sentendo il profumo della sua pelle farmi rinascere.
Chiudo gli occhi, lasciando che i ricordi portino via quel pò di sanità mentale che mi è rimasta...



















"-Non ti avvicinare.-
-Altrimenti?-
-Altrimenti...ti sparo una pallottola diritta in testa.-
-Non lo farai.-
-Non mi conosci. Posso farlo.-
-Allora fallo. Fallo adesso. Un colpo e dopo non ci penserai più.-
...
-Sparami.-
-Vuoi davvero farti uccidere?- 
-A chi vuoi che manchi un assassino.- "












"Ti conviene serrarti per bene le labbra piccola...sai, non vorrei commettere un omicidio.-
-Ch...che...-
-Hai capito bene. Spera che non venga mai a sapere che qualcuno abbia provato a darti un bacio.- 
-Lei è impazzito! Io bacio chi mi pare e piace!-
-Se continui di questo passo, non durerai molto.-
-Ha intenzione di uccidermi?-
-Non è un intenzione. E' una certezza.-"


















"-Credi davvero che chiuderti dentro, possa servirti a qualcosa?- 
-Vattene via!- 
-Ti conviene aprire o potrei far del male alla tua famiglia. Molto male.- Ride, facendomi spaventare ancor di più.
-No! Ti prego, lascia stare la mia famiglia!-
-Allora apri questa cazzo di porta. Non voglio ripetertelo più.- 
...
-Hai paura? Suppongo di si.-
-Aspetta!-
-Mh?-
-Se dovrò venire con voi...voglio almeno sentirmi a casa.-
-Spiegati.-
-Ho bisogno dei miei vestiti.-
-Manderò la tua domestica personale a prenderli.-
-Come sai che ho una domestica personale?-
-Sarà che...ti osservo da molto tempo.-"




























"-Gates! Guarda un pò qui e che bella pollastrella che ci siamo guadagnati stasera!-
-Vi siete divertiti abbastanza?- 
-A dir la verità Gates, non siamo ancora riusciti a darle il nostro  ricordino!- 
-Brian, ma sei impazzito!?- 
-Portateli fuori. Tutti.- 
-Synyster, ma cosa cazzo ti prende?- 
-Gates sei sicuro di...-
-Rev. Buttali fuori dal locale.-
...
-La prossima volta, non credo che avrai tutto questo desiderio di scappare.- 
... 
-Non ti conviene tradire un uomo come me piccola.- 
-Io non la conosco...io non posso tradire qualcuno che non conosco.-
-Tu adesso mi appartieni. Sei mia e non sarai mai di nessun altro.-
...
-Mia.-"














"-Mangia.-
-No.-
-La cosa potrebbe influire sulla tua famiglia.-
-No...ti prego...-
-Allora mangia.-
-Ma io...-
-Tu un cazzo. Mangia.-
-Solo se lascerai in pace la mia famiglia.- 
-Non sei una ragazza che si arrende facilmente.-
-Per te, tutto questo...potrebbe sembrare uno scherzo, ma per me non lo è. Lascia in pace la mia famiglia...-
-Ed io cosa ci guadagnerei?-
-Me.-
-Cosa dovrei farmene di una ragazzina viziata come te?-
-Sarò tua...solo tua se necessario.-
...
-Sarò tutto ciò che vorrai...ma lascia in pace la mia famiglia e...i miei bambini.-
-Tu sei già mia.-
...
-Se mi stai tendendo una trappola piccola, sarò io stesso a scavare la tua fossa.-
-No, non c'è nessuna trappola.-
-Lascerò in pace la tua famiglia...ma tu dovrai restare qui per sempre.-
-Per sempre!?-
-Hai sentito bene.-
...
-Farai tutto ciò che ti chiederò io di fare...sarai la mia donna.-
-L'amore non si compra.-
-Io non voglio amore. Io non posso amare.-"
























"-Perdonami. Io...sono stata una stupida a dirti quelle cose...ti ho dato una colpa che non avevi e non ti ho neanche ascoltato.-
-E' lo sbaglio che fa la maggior parte degli esseri umani.-
-Io...-
-Vorrei abbracciarti...ma non sò come si fa.- "



















FINE FLASHBACK.




















"Adesso basta" Dico a me stessa, dopo aver affogato il dolore nelle lacrime come ho continuato a fare in quest'ultimo periodo.
Con decisione, mi faccio coraggio e butto a terra il giubbino cercando la strada più semplice per dimenticare.
Osservo con attenzione l'orologio sul mio stesso polso, rendendomi conto di essere in anticipo. Pazienza...passerò le mie giornate
ad osservare il mio solito abito da sposa e ad immaginare una vita completamente diversa da quella che avrei preferito vivere.
Un ultimo sguardo al letto e via...lontana da tutto ciò che mi circonda. 
Forse...a quest'ora saranno tutti a casa Sullivan...
Asciugandomi le lacrime con le punta delle dita, mi avvicino alla porta con passo svelto, aprendola e sbarrando gli occhi sul colpo.
Resto immobile mentre deglutisco a fatica e comincio a tremare.
"No, è impossibile...forse...sto sognando...devo smetterla con questi miraggi assurdi."
Penso tra me e me, incrociando lo sguardo di colui che spaventato quanto me, prova a muovere le labbra per dirmi qualcosa.
-Sei tornata.- 
Credevo di aver dimenticato quella voce...ed invece, la sento rientrare nelle mie orecchie come se fosse musica.
Improvvisamente, la vista diventa sempre più offuscata ed io stessa, comincio a sudare.
Sento il mio corpo riempirsi di un formicolio strano ed i miei occhi ormai, non riescono più a vedere bene.
La testa comincia a diventare sempre più pesante ed io sento ormai il mio corpo esser sorretto da due enormi braccia tatuate.
Cerco di riprendere i sensi, alzando di scatto il volto per incontrare quello sguardo che sapevo di non poter dimenticare.
-E'...impossibile.- Sussurro, vedendo Brian sorridermi. 
Dannazione...adesso ho anche le visioni!
Improvvisamente però, il sorriso di Brian, si spegne. Le sue labbra, sono posizionate sulle mie prima ancora che potessi riprendermi
dallo schock.
Ricambio il bacio, capendo che tutto questo è stranamente...reale. Le sue labbra sulle mie, riescono a donarmi un senso di libertà
che riesce a far battere il mio cuore che fino a poco tempo fa sembrava esser morto.
Le mani enormi di Brian premono sul mio volto e nuove lacrime, scivolano sul mio viso ma questa volta...lascio che siano proprio le sue
labbra ad asciugarle.
-Sei tornata da me...- Mi sussurra Brian con felicità mentre io porto di nuovo le mie labbra sulle sue. 
-Io...credevo...che fossi morto.- Borbotto tra le lacrime, con una voce strozzata che non mi permette di dire altro.
-Lo credevo anch'io...ma... adesso sono qui.- Continua lui, stringendomi a sè e lasciandomi il piacere di piangere ancora
una volta tra le sue braccia.
-Frances...tu...sei qui.-
-Io non me ne sono mai andata.- 

Brian riprende il possesso delle mie labbra, portandomi velocemente sul letto. Io mi lascio trasportare da lui, distendendomi sul materasso
e sentendo il bisogno esasperato di averlo mio.
Senza perdere tempo, comincio a spogliarlo vedendolo sorridere con malizia. Mi prenderà in giro per il resto della mia esistenza...ma ora come
ora...non m'importa.
Anche lui ben presto, comincia a disfarsi dei miei vestiti,lanciando contro il vento il mio vestito.
Ricomincio a tremare, vedendolo posizionarsi su di me e cominciare a mordermi le orecchie. E' tutto...reale. Io posso toccare ancora
la sua pelle...
Sorrido, riuscendo a sentire il suo cuore battere in sintonia con il mio.
Respirando a fatica,ci lasciamo travolgere da questo mare di emozioni che non farà altro che romperci ancor di più.
Alcune lacrime salate ricominciano a rigare il mio volto e Brian, rendendosene conto, comincia a baciarle, passando poi al mio collo.
Il suo tocco sul mio corpo ormai nudo mi fa rinascere. Perchè infondo...è proprio questo quello di cui io ho bisogno : RINASCERE.
I suoi occhi ludici, riescono a scuotere la parte più fragile di me rendendomi così follemente innamorata e persa.
Ben presto, Gates si posiziona tra le mie gambe, cominciando a penetrarmi con dolcezza. I suoi movimenti provocano alcuni gemiti di piacere
a cui non riesco a rinunciare.
Comincio a graffiare la sua schiena sentendomi sua in tutto e per tutto mentre provo a sorridergli ancora una volta.
Lo vedo posizionare la sua fronte contro la mia,mentre, respira a fatica rubando anche quel pò che ne resta del mio respiro.
I suoi movimenti dolci e soavi, mi fanno venir voglia di urlargli contro tutto il mio amore ma in qualche modo, sò di non poterlo fare.
Lui non mi ama...sà solo di potermi avere.
-Frances...piccola.- Mi sussurra dolcemente, mentre le sue labbra aderiscono ancora alle mie.
Ricomincio a  gemere di dolore e di piacere vedendo poi la mano di Brian cercare disperatamente la mia.
Le nostre mani cominciano ad avvolgersi come anche i nostri corpi cominciano a proteggersi dalle coperte che ci terranno al caldo.
-Mia.- Mi sussurra ancora una volta, continuando a spingere dentro di me.
Con il fiato sospeso, non posso far altro che amarlo a più non posso.
-Dillo. Dillo che sei mia.-
-Sono...tua.-
-Dillo ancora.-
-Tua.-

Non mi sono mai sentita così bene in vita mia.
Vedo Brian lasciarsi cadere accanto a me, ormai stanco.
Mi volto velocemente verso di lui, vedendolo sorridere. Quel sorriso che ricordo di aver già visto...si, è senza alcun dubbio quello
che si nota nella foto posizionata sul caminetto.
Anche io gli sorrido, sentendomi poi stranamente male. Lascio spegnere il mio sorriso, sentendomi come sempre...un'illusa.
Per evitare delusioni, mi allontano velocemente dal suo corpo di Brian, ma lui, con velocità e prontezza di movimenti mi acciuffa con una mano
costringendomi a stargli accanto.
Egli continua ad accarezzarmi la spalla con le punta delle dita mentre con dolcezza comincia a baciarmi la schiena.
Rabbrividisco al contatto con le sue labbra, stringendomi ancor di più a lui. Ha bisogno di me.
-Pensavo fossi morto...pensavo di averti perso per sempre...- Sussurro con debolezza, cercando di non scoppiare di nuovo in lacrime.
-Ed io pensavo che tu stessi per sposarti...-
Un colpo al cuore.
Non sono in grado di parlargli del mio matrimonio...non ora che l'ho ritrovato.
-I...io non ti ho lasciato...non mi sarei mai allontanata da te. Io...non ne sono capace.-
Vedo Brian sorridermi ancora una volta e la mia vita sembra finalmente avere un senso.
La soddisfazione nei suoi occhi è così...evidente.
-Non mi lascerai più adesso...vero? Non te ne andrai di nuovo...?- Mi domanda facendomi vibrare il cuore.
Lui vuole che io resti. Lui mi vuole con sè.
Ma ahimè...la mia vita è già stata programmata ed adesso mi riesce difficile spiegargli il tutto. Ma lui deve sapere...
-Brian io...devo dirti una cosa.-
Un'orribile sensazione, mi pervade il cuore, facendomi tremare.
Nessun brivido d'amore questa volta...solo brividi di terrore.
Brian mi guarda con preoccupazione ma io sò che le mie "brutte sensazioni" Non falliscono mai.
Improvvisamente però, sento alcune voci provenire da fuori così, salto giù dal letto con agilità per poter aprire la finestra.
Oh no.
Mia madre, mio padre ed alcuni uomini sono qui. 
Mi faccio prendere dal panico, sedendomi con velocità accanto a Brian che è ancora a letto.
-Fran, mi dici che ti prende?- Mi domanda lui, mentre io stessa comincio a torturarmi le mani.
-Brian...devi andare via.-
-Che cosa? Perchè?-
-Ti prego, non farmi domande...devi scappare via da qui!-
-Frances, prova a calmarti.-
-No Brian, ti prego, scappa via da qui!-
-C'è qualcuno che ti sta importunando Fran?-
-Nessuno...devi solo andare via!-
-Si può sapere cosa cazzo sta succedendo?-
-Brian...- 

Uno sparo mi fa riparare ancora tra le braccia del ragazzo mentre lui stesso prova a stringermi. 
-Ma tu...stai tremando!-
-Ti ho detto di andare via!-
-Chi cazzo è stato a sparare!?-
Urla furioso Brian, alzandosi velocemente dal letto  e rivestirsi.
-Brian...devi andartene da qui o sarà troppo tardi!- Continuo con disperazione ma Brian non sembra ascoltarmi,aprendo poi la porta della camera
ma l'immagine di mia madre e mio padre lo fa pietrificare.
Il suo volto diventa improvvisamente serio mentre io mi stringo in me stessa, desiderando solo di non esser mai stata qui.
-Oh...allora il nostro criminale è ancora vivo!- Sbotta mia madre, entrando nella camera e spostando il suo sguardo contro il mio, con arroganza.
Brian non parla, vedendo poi dei poliziotti affiancare la donna che mi sta rovinando la vita.
-Synyster Gates,  la dichiaro in arresto.- Borbotta uno degli uomini in divisa, puntando una pistola contro la fronte di Brian.
Gates sorride, sospirando poi con debolezza e voltandosi verso di me.
Il suo sguardo così rammaricato e infastidito...mi fa sentire un parassita.
-No!- Provo ad urlare, sentendo poi una mano aderire sulla mia guancia con violenza. Mia madre,  mi ha appena dato un ceffone.
-Che cosa cazzo credi di fare !?- Urla Brian questa volta con rabbia, tentando di avvicinarsi a mia madre per poterla affrontare
ma i poliziotti non glielo permettono tenendogli le braccia e le spalle.
-Tu...pensi davvero di poter fare qualcosa contro di me? Lei è mia figlia, sò io come educarla.- Continua mia madre, sorridendo
con soddisfazione.
-Papà...- Provo a sussurrare, piangendo a dirotto e posizionando la ia stessa mano sulla guancia arrossata.
-Mi dispiace tesoro...lei...mi ha costretto a parlare.- Si giustifica mio padre, mostrandomi tutto il suo dolore.
-Dategli una bella lezione.- Ordina poi mia madre ai poliziotti che eseguono subito l'ordine,dando un calcio nello stomaco a Brian e facendolo 
piegare in due dal dolore.
Io provo ad urlare per la disperazione ma i poliziotti sembrano non sentire continuando a dargliene di santa ragione fin quando poi non lo vedo spalmarsi
contro il pavimento con del sangue sulle labbra.
Quelle labbra che stavano baciando le mie fino a poco tempo fa.
-Lasciatelo stare vi prego!- Urlo ancora, vedendo poi Brian gemere a terra di dolore.
Perchè non reagisce? Perchè si sta lasciando picchiare in questo modo?
-Adesso non ci sarà più alcun problema direi...non è vero Gates?- Ed ecco mia madre ricominciare a tastare il terreno.
Brian non riesce a rispondere, guardando con odio quella vipera di mia madre.
La vipera si inginocchia ben presto dinanzi a lui, prendendogli il mento con le dita ed osservando il suo volto ormai sanguinante,con attenzione.
-E' davvero un peccato che tu non possa assistere al matrimonio della mia primogenita...dopotutto...il suo bel maritino
la starà già aspettando sull'altare. Credevi davvero di poter avere l'amore di mia figlia? Tu? Un lurido pezzente senza alcun futuro.-

Gli occhi di Brian, si spostano velocemente contro i miei, mostrandomi tutto l'odio che sta accumulando. Mi sta odiando...
-No...- Sussurro con tristezza, continuano a piangere.
D'un tratto però, vedo la porta della camera aprirsi nuovamente per mostrarmi i volti stupiti dei Sevenfold che vengono subito
presi a botte dai poliziotti che poco fa mi stavano tenendo ferma.
Vengono arrestati anche loro e le urla di James non possono fare altro che distruggermi.
-Che cazzo volete da noi!- Urla poi Matt, non riuscendo a muovere le mani incatenate dalle manette.
Anche Brian, viene ben presto alzato dal pavimento ed ammanettato.
Con fragilità, provo ad avvicinarmi a Brian, tenuto fermo ancora dai poliziotti.
-Brian...-
-Era tutto un piano vero?-
-No, ti prego, non è come pensi!-
-Risparmiamelo Williams.- 

Sbarro gli occhi, sentendo altre lacrime rigarmi il volto.
-Volevi incastrarmi e ci sei riuscita...ti faccio i miei complimenti.-
-Brian...no...-

Lo vedo allontanarsi con i poliziotti mentre gli altri mi guardano con odio e delusione.
-Lasciatemi subito pezzi di merda!- Urla Jimmy questa volta, cercando di disfarsi delle manette ma con scarsi risultati.
-Tu sta' zitto o ne prenderai ancora!- Minaccia un poliziotto mentre James si volta con rabbia verso di me.
-Per colpa tua adesso, Nishelle si ritroverà di nuovo sola!- Mi urla contro Zacky, con gli occhi iniettati di sangue.
-E nel caso non lo sapessi...Violet è in ospedale e sta per morire! E' in coma!-  Continua Jimmy, provocandomi un colpo al petto che non riesco
a digerire.
Che cosa!?
-No...no...non può essere.- Borbotto tenendomi la testa tra le mani con disperazione.
-Ti credevamo un'amica! Ed invece aveva ragione Syn...ci hai traditi!- Mi urla contro Johnny questa volta mentre si lascia trasportare
via dai poliziotti, con gli altri.
Piangente, provo a raggiungere il cancello dell'abitazione seguita poi da mia madre e mio padre.
Vedo Brian entrare nell'auto della polizia, continuando a fissarmi.
-E fu così che la bestia...dopo essersi fatto milioni di prostitute...si innamora disgraziatamente della principessa.- Sorride con falsità Brian, voltandosi poi in avanti non avendo più il coraggio di rivolgermi un solo sguardo.
Le sue parole...mi fanno morire ancor di più, sotterradomi.
-No...Brian...- Urlo ancora, sentendo le mie gambe diventare sempre più deboli.
Lui non si volta più...ed io mi sento ferita ancora una volta.
-Brian!- 
Niente da fare...fa finta di non sentirmi, fissando il vuoto dinanzi a lui.
-Brian...io ti amo! Non sono stata io! Brian...-
I suoi occhi, non si spostano contro i miei. Continua ad ignorarmi, serrando la mascella con rabbia.
Ma ecco che ben presto, l'auto della polizia sembra sfrecciar via, lasciandomi qui...da sola contro me stessa.
Urlo il nome di Brian ormai in lontananza, correndo dietro all'auto sentendo mio padre chiamarmi in lontananza.
Non riuscendo a raggiungere l'auto e sussurrando ancora una volta il nome di Brian, mi lascio cadere con le ginocchia a terra,sbucciandole un pò.
Mio padre prova a rialzarmi ma io mi rifiuto, continuando ad urlare a più non posso.
Urlo per l'ultima volta, cadendo nella mia stessa disperazione e nel mio stesso dolore che questa volta...non riuscirà più a dissolversi.









































NOTE DELL'AUTRICE.

Et voilà! 
Buonasera a tutti lettori ed eccovi un nuovissimo capitolo appena sfornato!
Ci ho messo un bel pò per scriverlo ma devo dire che...è stato piuttosto particolare.
Un capitolo pieno di gioie ma anche pieno di dolori...mi dispiace se avevate sperato subito in qualcosa
di positivo ma fidatevi di me. Sono sicura che molti di voi staranno già facendo i salti di gioia dato che non ho fatto
morire Brian. In realtà, io già sapevo che non sarebbe morto...voglio dire, voglio sorprendervi e voglio riuscirci per davvero!
Siamo sempre più vicini alla fine lettori...e voi? Cosa ne pensate di questo nuovo capitolo? Vi è piaciuto?
Scusate per la descrizione dell'atto amoroso ma...non sono bravissima a descrivere certe scene ma sto provando a migliorare.
Scusatemi anche per gli errori ortografici e di battitura ma non ho avuto tempo di rivisitare il capitolo e vi annuncio che 
sto cercando di restare al passo con i tempi nonostante stia diventando difficile. 
Mancano pochissimi capitoli alla fine ma spero che questa ff vi aiuti a capire il vero senso della vita. Molti di voi, hanno capito
il messaggio che ho voluto donarvi...e si...ognuno di voi ha colto il messaggio rendendolo "suo". Non immaginate
neanche quanto mi faccia piacere tutto questo. Mi rendo conto di non essere una grande scrittrice...ma...credetemi, lo faccio con il cuore.
Bene...bando alle ciancie, lasciatemi le vostre considerazioni e recensioni ...e... al prossimo capitolo!





-SynysterIsTheWay.











































 
   
 
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