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Autore: kerryjackson95    22/02/2014    1 recensioni
Misael Mikaeel tutan iecsaon è un giovane principe di soli vent'anni, è il ragazzo più bello del regno e anche il più desiderato, oltre che per la sua bellezza anche per le sue qualità, doti artistiche, dolcezza, bontà, misericordia, purezza, innocenza, umiltà e modo di pensare. Ma il potere richede delle responsabilità: Tutti! Il popolo, il re e la regina, i suoi amici si aspettano che lui sia come gli altri: farfallone e conquistatore; ma lui è dolce e innocente e ha delle idee ritenute scandalose per un giovane principe dell'antico Egitto: avere una sola moglie, non scherzare coi sentimenti delle giovani fanciulle, abolire la schiavitù e la pena di morte, trattare tutti in modo equo, tutte le persone hanno lo stesso valore e la più scandalosa: concedersi solo alla donna che ama... ma come la prenderà il popolo, suo padre, sua madre, un principe non è libero di scegliere come molti credono, solo governare e sottostare al volere di tutti... uno schiavo, una normale plebeo, è più libero di un principe: può amare, scegliere, pensare, decidere e camminare senza essere riconosciuto da tutti...
Genere: Generale, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Misael la guardò con aria interrogativa, poi disse: “Non deve rispondere qui davanti a voi glielo chiederò io in privato.”
Poi la prese per mano, lei gliela diede arrossendo: stava tenendo la mano del principe.
Lui la condusse nella sala del trono, la portò sul balcone della sala che dava sui giardini reali, la luna era piena e il cielo dell’Egitto era pieno di stelle.
La guardò e le disse:
“Non ce la facevo più, un po’ di silenzio finalmente. Come ti chiami?”
“Mical!”
“Ohh, che bel nome! Quanti anni hai?”
“18.” Quant’era giovane, beh in fondo lui ne aveva solo ventuno, ma si sentiva molto più grande di lei.
Continuò: “Ho osservato la tua danza: sei un’ottima danzatrice, sublime direi. Sembra quasi che non tocchi terra quando danzi. Dove hai imparato?”
Lei disse: “Mi hanno educata già da piccola ad essere un’ancella e ho ricevuto l’istruzione adeguata da quando avevo solo tre anni.”
“Si vede. Sei fantastica.”
“Grazie mio futuro sovrano.” Disse lei arrossendo mentre chinava la testa.
“Mical!”
“Si mio principe?”
“Ascolta. Quello stupido gioco… insomma io, non avevo intenzione di farlo perché a me non interessa sai, io sono contro l’ho fatto per i miei amici, ma non devi sentirti obbligata a fare il bagno con me se non vuoi… e… beh puoi andare pure nella tua stanza io, non… non mi offenderò in fondo, non mi conosci nemmeno e non è giusto che tu debba sentirti in obbligo perché sono il principe, non mi devi niente, anzi sono io che devo a te e… e… beh ecco te l’ho detto no? Però, però anche se non… non accetti di stare con me io vorrei… vorrei… conoscerti.”
Mical rimase stupita, si non c’era dubbio, quello era il suo principe, era così, lo conosceva: dolce, rispettoso, timido, sensuale, bello, umile, modesto e maledettamente gentile. Lui, le permetteva di scegliere. Lui! Il principe! Quanto lo amava…
“Si, si grazi principe Misael per aver capito il mio disagio… si… va bene, allora se non ti dispiace io… preferirei andare nella mia stanza perché sono stanca. Però mi ha colpito il tuo gesto e si, sei stato molto gentile.”
“Ma tu ci tieni a rivedermi?” chiese lui con i suoi occhi da cucciolo; la luna illuminava la sua pelle dorata e l’arietta accarezzava i suoi ricciolini morbidi, neri e curati: “Devi essere sincera però.” Disse supplicante.
“Certo che ci tengo a rivederti.”
“Davvero?” chiese lui con il suo sorriso magnifico.
“Certo.”
“Allora domani verrai tu a servirmi la colazione e se i dicono qualcosa dì che sono ordini del principe.”
“Va bene. Avrò quest’onore?”
Lui la guardò: “Sono io che sono onorato.” Lei arrossì e sentì il sangue ribollire: il principe? Le diceva quelle cose? Possibile che fosse così umile?
Si girò per andarsene: “Buonanotte principe Misael.” Che profumo dolce e mascolino che aveva: muschio… hmm.
“Buona notte Mical.”
Dopo aver fatto qualche passo Mical si fermò e disse: “Grazie per essere stato gentile e avermi capito. Mi è piaciuto il tuo gesto.”
“Figurati. Era un dovere rispose lui.”
  
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