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Autore: littlevampire    21/06/2008    3 recensioni
Questa è la storia di alcuni ragazzi che durante la loro adolescenza scoprono cosa vuol dire amare, soffrire, odiare, morire.È la storia di una profezia che cambierà la vita a due persone e solo una di queste determinerà da che parte la bilancia penderà. Di nuovo il male contro il bene. L´ombra contro la luce. Ma il finale è la scelta fra la vita e la morte. LEGGETE E RECENSITE GRAZIE!
Genere: Romantico, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Alla marti...che ha richiesto che questo essere magico fosse presente in questa storia...Mi dispiace solo che sia uscito troppo corto...




Nei venti del tempo le ali han spiegato
testimoni silenti di un sapere arcano
… alfieri orgogliosi di un grande passato
riportano i fasti di un mondo lontano…

C`era un tempo. Un tempo passato e remoto in cui i padroni incontrastati della terra erano possenti creature. Dall´incredibile aspetto esse si libravano nel cielo con le loro ali dominando tutti e facendo brillare le loro scaglie al sole. Non vi erano umani ma solo loro, esemplari magici dal portamento regale e in grado di far scaturire dalle loro fauci lingue di fuoco come lava colante. I draghi. Ma come tutte le cose belle e preziose anch´essi furono quasi distrutti dalla stupidità, dalla cattiveria e dalla supremazia dell´uomo. I tempi di pace finirono facendo posto alla guerra. Divenirono macchine per annientare i nemici al servizio dei più spregevoli uomini. Così finì la loro epoca e solo in pochi sopravissero. Fra questi Lui.

Non sapeva che ore fossero ne da quanto tempo si trovava in quella radura in mezzo alla foresta proibita. Le stelle e la luna erano ancora alte nel cielo e rischiaravano a mala pena ciò che lo circondava. Ma in quel momento era un dato irrilevante. In quel momento si trovava nella stessa posizione di quando era arrivato. Gli era bastato “sentire” per trovarlo poiché lui lo chiamava. Lui aveva percepito il momento esatto in cui il ragazzo aveva preso la decisione di lasciare Ginevra sulle scale e di dirigersi fuori. Fra loro era così. C´era un legame indissolubile dal giorno in cui era arrivato al mondo. L´aveva trovato e si era preso cura di quel cucciolo. Ormai erano tre anni che stavano insieme, affrontavano ogni difficoltà e vivevano ogni gioia e dolore come un´unica cosa. Da quando era partito per quei tre mesi in Scozia non l´aveva più visto ed ora eccolo li. Non si era avvicinato ne allontanato. Era rimasto semplicemente di fronte a lui, di fronte a quegli occhi verde chiaro.
Ad un tratto decise di rompere quella distanza, così si avvicinò senza timore. Allungò la mano e la fece scivolare fra quelle scaglie del colore dei suoi occhi, solo il muso riportava un colore dorato come ogni esemplare della sua razza.
-    Zaphiro- la lingua elfica era l´unica con cui poteva parlargli poiché si trovava di fronte ad un essere antico quasi quanto il mondo. Il drago chinò il muso come in un inchino e quel gesto lo riportò indietro nella memoria.
Flash Back

Era una giornata abbastanza soleggiata. In certi momenti le nuvole coprivano il sole e l´aria fresca procurava piacevoli brividi in quel mese di aprile. Come al solito si ritrovava a passeggiare fra le dolci colline della sua terra in compagnia di alcuni suo amici, tra cui anche lei: Sirya. Nonostante avesse solo 15 anni, appena l´aveva vista il suo cuore aveva iniziato a battere furiosamente. Si erano conosciuti qualche mese prima quando lei era arrivata con i suoi genitori dall´India. I suoi capelli liscissimi neri incorniciavano gli occhi un po’ a mandorla e con un taglio fine dal medesimo colore. La carnagione scura contrastava con quella della sua gente. Si era presentata subito a lui e ai suoi amici senza timidezza e con un sorriso che avrebbe fatto girare la testa a a un bel po’ di persone. Sempre solare e dalla battuta pronta aveva legato con tutti fino a diventare una componente costante del gruppo. Ed ora eccoli li a rincorrersi ed a rotolare sull´erba. Sdraiati vicini a prendere i pochi raggi del sole la bambina gli parlò sempre con la sua solita schiettezza che molte volte l´aveva fatto arrossire.
-    Dan?- volse il viso per incontrare quel profilo perfetto che ogni volta gli mozzava il fiato.
-    Dimmi Sirya…- lei lo guardò sorridendo sia con gli occhi che con la bocca – Tu mi vuoi bene?- un leggero rossore dipinse le gote del giovane – C-certo c-che ti voglio bene…M-ma che domande fai!- ora Sirya era davvero divertita – Perché balbetti? Comunque anche io ti voglio bene Dan. Te ne voglio tanto. Sei il mio migliore amico- un misto di felicità e amarezza invase il cuore del giovane anche se non lo diede a vedere
-    Anche tu sei la mia migliore amica Sirya- le sorrise di cuore e lei ricambiò perdendosi nei suoi occhi. Fin dal primo momento era rimasta incantata dal colore dei suoi occhi. Viola. Un colore che molti consideravano come portatore di sventura ma che lei diceva fossero un dono. Sirya si avvicinò al viso del ragazzo e gli depositò un bacio leggero sulle labbra ancora innocenti. In quel momento Dan rimase immobile come una statua di sale senza capire nulla. Un richiamo li riportò alla realtà. Era uno di loro che diceva di ritornare al villaggio. Il sole ormai stava tramontando ed era quasi ora di cena. Si alzarono insieme ma a Dan sembrò di scorgere qualcosa nel boschetto li vicino.
-    Va avanti con gli altri io vi raggiungo subito- la ragazza lo guardò curiosa.
-    Hai visto qualcosa?-
-    Si ma non ti preoccupare, vai pure-
-    Ok Dan, ma non fare tardi!- gli lasciò la mano e gli diede un altro bacio sulla guancia per poi voltarsi e unirsi al gruppo. Appena ripresosi si avviò verso il boschetto. Era sicuro di aver visto qualcosa muoversi fra gli alberi. Fortunatamente aveva imparato la magia fin da quando era piccolo per cui non correva troppi rischi. Il pericolo l´aveva sempre attratto in qualche modo, ma quando arrivò a destinazione rimase deluso poiché non vi trovò niente. Sbuffando si rimise sui suoi passi. La strada era lunga e doveva muoversi se non voleva prendersi una bella sgridata dai suoi. Si mise a correre ma a non molta distanza dal suo villaggio si bloccò. Ciò che vide quella sera non se lo sarebbe più scordato e avrebbe albergato nei suoi incubi per sempre. Ampie fiamme si levavano dai tetti delle case e urla disumane di donne e bambini trafiggevano l´aria. Senza aspettare oltre si diresse a tutta velocità verso la sua casa. Approfittando delle ombre passò inosservato incontrando sul suo cammino cadaveri insanguinati di uomini, donne, anziani e bambini. Molte di quelle persone le conosceva e ad ogni volto il suo cuore e la sua anima si spezzavano. Le lacrime cominciarono a scendere sulle sue innocenti guance mentre cercava di evitare gli uomini fautori di quel disastro. Erano incappucciati e con un mantello nero. Maghi che lanciavano incantesimi ovunque e che ridevano godendo delle torture da loro inflitte. Svoltò un angolo e un urlo di disperazione uscì dalla sua bocca senza che potesse fermarlo. La sua casa stava bruciando mentre poco distanti dalla soglia c´erano suo padre, sua madre e la sua tenera sorellina di 7 anni barbaramente trafitti. Cadde senza forze a fianco dei suoi familiari. Voleva morire. Tutto ciò che più amava gli era stato portato via. Tutto. All´improvviso gli venne in mente Sirya. Si alzò con un ultimo barlume di lucidità e forza e si diresse verso la casa della ragazza. Iniziò a pregare nella speranza che non le fosse successo niente, ma disperato dovette ricredersi. La trovò in una pozza di sangue con il collo spezzato e lo sguardo terrorizzato. Il respiro cominciò a mancargli e prendendola fra le sue braccia incominciò a cullarla e a piangere disperatamente. Ora non si udivano più strilli ne risate. Gli uomini dovevano essersene andati credendo di aver fatto piazza pulita. Lui era l´ultimo. L´ultimo della sua gente. Mise giù il piccolo corpicino e tornò dai suoi famigliari. Con gli incantesimi di sua conoscenza placò le fiamme della sua casa e ripulì i suoi genitori e sua sorella. Scavò nella terra fino a notte inoltrata creando tre fosse dove li seppellì. Sigillò quelle tombe con la formula più potente e stremato si accasciò a terra privo di sensi.
Il mattino venne più veloce del previsto così come l´amara conferma dei suoi incubi. Pianse fino ad esaurire le sue lacrime e giurò su quelle tombe che si sarebbe vendicato. Vagabondò per tutto il giorno in quelle terre di cui ormai non riusciva più a vederne le bellezze. A pomeriggio inoltrato si riposò sotto un albero in un bosco. Il suo sguardo era stato privato di innocenza e felicità. Ora c´erano solo rabbia, odio, dolore e disperazione. Ricordò che era stato lui ad aver convinto Sirya ad andare con gli altri. Se solo l´avesse tenuta con se a quest´ora non sarebbe morta. Un rumore di foglie spostate lo fece distrarre dai suoi pensieri e si voltò guardingo alle sue spalle. Non vide niente e pensò che fosse stato un animale, stava per girarsi quando un raggio di sole riflettè su una superficie lucida ed attirò la sua attenzione. Si avvicinò e riconobbe un uovo. Non ne aveva mai visti così. Era più grande della sua testa ed era del colore dei suoi occhi. Stava per allungare la mano per toccarlo quando questo si crepò. Stupito indietreggiò mentre l´uovo continuava a creparsi sempre di più fino a quando non ne uscì l´essere che l´avrebbe incantato per tutta la sua esistenza e che gli sarebbe stato accanto fino alla morte. Non poteva credere di aver assistito alla nascita di un drago e di trovarvisi di fronte. Il piccolo lo squadrò sospettoso quasi pronto all´attacco. Dan si inginocchiò e gli porse una mano. Non sapeva perché stesse facendo così ma era come se il suo corpo lo considerasse un gesto abituale. Il drago stupito chinò il capo e si lasciò toccare sancendo così la loro unione.

Sembrava passata un´eternità da quel giorno eppure i ricordi ritornavano impietosi a far male. Ricordava come dopo una settimana aveva incontrato quella che sarebbe stata la sua insegnante si vita e di magia. I suoi vestiti sembravano ormai stracci eppure Sirana non si era fermata all´apparenza. Aveva accettato sia lui che Zaphiro insegnando loro come capirsi e come comprendersi. Così erano passati tre anni. Imparando a combattere, a capire, ad escogitare. Imparando a sostituire l´odio e la vendetta con la saggezza e la pazienza. Lui e Zaphiro in quegli anno erano diventati l´uno l´ombra dell´altro. Poi erano arrivati i tre mesi in Scozia e li aveva conosciuto Lei: Ginevra Weasley. Da quando era morta Syria non si era affezionato a nessuna ragazza. Aveva avuto solo qualche avventura e nulla più, ma con lei, con quella furia dai capelli rossi, era stato diverso. Era entrata nella sua vita ed ora sapeva che non avrebbe più potuto farne a meno. Sorrise nell´oscurità e decise di tornare al proprio dormitorio per evitare di rischiare qualche punizione.
-    Ci vediamo domani, buona notte Zaphiro- ancora uno sguardo di complicità e poi si volse per dirigersi verso il castello.
  
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