Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: WhiteLight Girl    21/06/2008    3 recensioni
Dopo la fine della seconda serie Shaoran è tornato ad Hon Kong, da allora Sakura non si da pace; nel momento stesso in cui lui rimette piede in giappone le carte si ribellano attentando alla vita dei due innamorati, mirando a separarli per evitare altre sofferenze alla loro padrona. Riusciranno a fare si che si lascino o sarà Shaoran stesso a ripartire per la Cina dopo aver sistemato le cose?
Genere: Generale, Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura, Un pò tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tomoyo procurò a Sakura un vestitino rosa con un grembiulino bianco a dimensione barbie. Vestita così sembrava proprio Alice nel paese delle meraviglie, tanto che Tomoyo le prese anche un tavolino, una sedia e delle tazzine da the in miniatura e la fece sedere a festeggiare un non compleanno assieme ad alcuni coniglietti di peluche riprendendola con la sua videocamera.
Mentre ciascuno dei tre ragazzi sorseggiava la sua tazza di te, adeguata alle proprie dimensioni, si discusse del problema che si era presentato in seguito al rimpicciolimento di Sakura. Come dirlo ai familiari della ragazza che si era rimpicciolita e che non poteva tornare a casa?
Tomoyo si offrì volontaria per telefonare a casa della ragazza e dire che dormiva da lei.
-Pronto?-
Rimase di stucco quando sentì la voce dell’amica all’altro capo del telefono.
-Sa-Sakura?-
Sentì una risata cristallina.
-Tomoyo, sei con Sakura vero?-
Tomoyo sgranò gli occhi, riattaccò il telefono in faccia alla falsa Sakura e si voltò verso gli altri due.
-Non credo che ci sia il problema di tenerlo nascosto. Pare che una falsa Sakura abbia preso il posto dell’originale.-
Disse Tomoyo fissando l’amica con un sorriso incerto sul volto.
Sakura sospirò per poi abbandonarsi con le braccia tese sul tavolino nascondendoci la testa in mezzo.
-Speriamo che non faccia danni almeno.-
-Un’altra?!?!- Chiese Shaoran sconcertato.
Tomoyo annuì grave, poi fissò Sakura e le chiese:
-Dormi con me o con Shaoran?-
A quella domanda entrambi arrossirono di botto facendo scappare una risata all’amica che immediatamente decise di “toglierli d’impaccio” decidendo per loro:
-Considerando che potrebbero sorgere altri guai consiglio che restiate vicini.- Poi si voltò e riempì uno scatolone di oggetti per barbie che sarebbero potuti servire a Sakura.
Shaoran e Sakura andarono a piedi a casa del ragazzo. Sakura rimase per tutto il tempo nel taschino della maglietta di Shaoran in un silenzio imbarazzato e ne uscì solo quando, una volta arrivati a casa di lui, il ragazzo la poggiò dolcemente sul comodino.
Shaoran sistemò affianco alla ragazza il lettino in miniatura con il materasso, il cuscino ed il lenzuolino, poi le riempì una vaschetta del gelato pulita con dell’acqua tiepida e lei ci fece un bagno mentre il ragazzo cucinò qualcosa insieme a Wein.
Sakura si asciugò con un fazzoletto di stoffa e indossò degli altri vestiti per barbie. Questa volta erano una maglia un po’ larga e un paio di pantaloncini corti, poi un paio di scarpette rosa con il tacco alto non troppo comode.
Saltò sul letto e si calò giù aggrappandosi al le pieghe del lenzuolo per poi dirigersi verso la finestra e, dopo essersi arrampicata alla scrivania, si issò anche sul davanzale sedendosi con le gambe a penzoloni nel vuoto verso la scala.
Sospirò. Stette per un po’ ad osservare il sole che tramontava oltre le case mentre la città piombava nella penombra, intanto che rifletteva su quale carte potevano aver preparato quel complotto.
La carta dello specchio era stata battuta, quindi non le rimaneva che quella dei gemelli, perché non poteva essere neanche quella dell’illusione.
Dopo un poco di riflessioni volse lo sguardo verso la strada sotto di lei. Erano poche le persone che passavano ma tra loro una in particolare attirò la sua attenzione, fu strano vedere se stessa li sotto che la osservava mentre la strada si svuotava.
Si scrutarono a vicenda per qualche minuto, finché una folata di vento non fece perdere l’equilibrio alla piccola Sakura che cadde all’improvviso dal davanzale lanciando un urlo. L’altra Sakura con uno scatto rapido fece un salto e la afferrò al volo per poi atterrare sul muretto di una casa li affianco.
Sakura stordita si osservò intorno da dentro il pugno leggermente chiuso della carta, fece appena in tempo a notare le due aluccie della carta del salto che svanivano dalle scarpe della ragazza prima che lei saltasse giù dal muretto e riprendesse a correre.

Shaoran fu scosso da un fremito. Per un istante ebbe una brutta sensazione ma era già passata, aprì il forno per infornare la pasta. Per un altro istante gli parve di sentire un urlo nella sua testa. Dopo avere richiuso lo sportello del forno si decise ad andare a controllare come stava Sakura.
Si fermò davanti alla porta della sua stanza. Bussò, poi chiese ad alta voce:
-Sakura? Hai finito il bagno? Posso entrare?-
Non ricevette nessuna risposta e così entrò. Si guardò attorno cauto e chiamò ancora la ragazza. Ancora nessuna risposta. Iniziava a preoccuparsi seriamente.
Fu scosso da un altro brivido e si voltò verso la finestra. Una terribile sensazione si stava impadronendo di lui come un cattivo presagio. Corse alla finestra e si affacciò. Ciò che vide non lo tranquillizzò neanche un poco. Tutto il quartiere era stato sdoppiato e Sakura era scomparsa; il suo primo pensiero fu: “Devo trovarla!”.
Si fiondò fuori dalla porta afferrando la spada che era poggiata sulla scrivania. Arrivato all’ingresso indossò la giacca di Jeans e infilando alla svelta le scarpe da ginnastica urlo a Wein:
-Io esco! Non mi aspettare per cena!-
Poi si chiuse la porta alle spalle e corse giù per le scale. Si fermò a riflettere su dove andare a cercare la ragazza finché la sua attenzione non fu catturata da una struttura ben chiara oltre alcune case. Dopo un primo momento di smarrimento percorse alla svelta la strada per il parco del “Re Pinguino”; il cui scivolo si era notevolmente ingrandito.
Appena all’ingresso del parco vide in cima allo scivolo Sakura.
Stava in piedi sulla cima del “Re Pinguino”, portava una corta gonna di Jeans sfilacciata e una giacchetta di Jeans leggera.
Sakura aveva fatto il punto della situazione da circa un quarto d’ora, per ora le carte presenti erano quattro: I gemelli, il salto, l’ingrandimento, la piccolezza e la velocità, che poco prima aveva aiutato quella dei gemelli a scappare lontano da casa di Shaoran.
Quando la piccola Sakura vide Shaoran nel parco che avanzava verso la carta dei gemelli si illuminò, si aggrappò alle sbarre della gabbietta per uccelli in cui era stata rinchiusa e lo chiamò:
-Shaoran!-
Il ragazzo sgranò gli occhi appena la vide e accelerò il passo verso di lei. Una fiammata improvvisa gli impedì di andare più avanti.
Sakura spalancò gli occhi inorridita e lo chiamò ancora. -Shaoran!- Era disperata, non riusciva più a vederlo tra le fiamme e temeva che potesse essere stato bruciato vivo. Shaoran scattò indietro portandosi fuori dalla portata delle fiamme ritornando alla vista di Sakura che trasse un sospiro di sollievo. Ora le carte erano cinque. E quando una freccia si piantò per terra a pochi centimetri dal piede destro di Shaoran divennero sei.
Il ragazzo deglutì, se l’era vista proprio brutta. Improvvisamente le fiamme si avvolsero anche attorno alla gabbietta in cui era stata rinchiusa Sakura il ferro dalle sbarre iniziò a surriscaldarsi. Sakura si portò al centro della gabbietta tentando di allontanarsi dalle sbarre ma non era facile visto che erano anche sotto di lei e si stavano surriscaldando anche quelle.
Shaoran evitò altre frecce tentando di avvicinarsi sempre di più alla ragazza.
La carta dei gemelli, ancora con le sembianze di Sakura, scagliava frecce a raffica contro Shaoran che agilmente le evitava o le colpiva con la lama della spada.
La Sakura copia indietreggiò, il ragazzo si stava avvicinando troppo velocemente e lei e le altre carte non volevano assolutamente che si ricongiungesse a Sakura. Dovevano restare separati.
Da un cespuglio schizzò fuori un bagliore giallo che si avventò contro Shaoran, la carta della piccolezza voleva rimpicciolire anche lui per allungare le distanze tra i due ragazzi.
Lo scivolo del Pinguino riprese ad ingrandirsi sotto il tocco della mano della carta dell’ingrandimento, che era ferma alla sua base con espressione cupa. Shaoran non si lasciò intimidire e prese ad arrampicarsi svelto quanto gli era possibile.
Sakura si costrinse a stringere i denti. Faceva molto caldo, la plastica sotto la gabbia si stava rapidamente sciogliendo e lei si ritrovò a gattoni, in bilico, con le ginocchia e le mani sulle sbarre del fondo che erano sempre più calde.
-Shaoran! Brucia!-
Gli urlò disperata con le lacrime agli occhi. Il ragazzo accelerò e con uno scatto felino afferrò la gabbietta che dondolava sospesa per aria passando attraverso le fiamme. Tenendo stretta la gabbietta tra le braccia si lasciò scivolare sulle pareti del “Re Pinguino” fino a rotolare per terra per qualche metro. La gabbietta gli sfuggì mezzo metro più in là ma lui si alzò in fretta e liberò Sakura prendendola dolcemente tra le mani.
Lei alzò lo sguardo verso di lui e gli sorrise. Lui la osservò dolcemente, gli sembrava terribilmente carina anche così, rimpicciolita, vestita da barbie e con il naso sporco di terra bruciata.
Un’altra fiammata li avvolse e si ritrovarono ancora tra le fiamme. Shaoran strinse la ragazza a se per proteggerla e lei si rannicchiò tra le sue mani.
Il calore stava diventando insopportabile mentre le frecce tornavano a sfrecciare verso Shaoran che tentava principalmente di proteggere Sakura. Si alzò di scatto e riprese a correre per evitarle con la ragazza tra le mani. Il ragazzo si fermò all’improvviso, non poteva scappare ancora. Infilò cauto Sakura nel taschino della giacca e impugnò la spada davanti al petto in difesa della ragazza. Con un colpo di spada spezzò in due tre frecce una dietro l’altra e strabuzzò gli occhi quando le vide svanire. Era come se la freccia scagliata fosse sempre la stessa, era fatta di energia ed ogni volta che veniva distrutta ritornava ad essere incoccata nell’arco che era impugnato dalla carta dei gemelli.
La carta della piccolezza saltellò davanti a Shaoran sfiorando la lama della sua spada. Il ragazzo la lasciò andare di botto prima che si rimpicciolisse e la vide cadere per terra in miniatura. Con un abile balzo Sakura saltò via dal taschino del ragazzo e afferrò di colpo la carta crollando per terra ritornando di dimensioni naturali.
Shaoran guardò la ragazza inginocchiata per terra al suo fianco con la carta della piccolezza in mano, con alle spalle le fiamme. Si rivoltò verso la cima dello scivolo dove la Sakura copia stava incoccando un’altra freccia mirando a lui. La carta all’improvviso smise di mirare a lui e rivolse l’arco verso Sakura. Shaoran inorridì voltandosi a guardare Sakura che guardava alle sue spalle. Come un razzo si lanciò tra lei e la freccia afferrando quest’ultima con le mani e ritrovandosi all’improvviso con la carta normale tra le mani.
Sakura si accorse solo allora di ciò che aveva fatto Shaoran e tentò di avvicinarsi ma una lingua di fuoco si parò tra loro due.
-Shaoran!- Urlò la ragazza in preda al panico, senza riflettere si lanciò in mezzo alle fiamme atterrando affianco al ragazzo che era steso per terra con la Card in mano.
-Shaoran! Come stai?- Gli chiese preoccupata accarezzandogli una guancia con la mano.
-Sto bene, tranquilla.- Rispose lui tranquillo sollevandosi. Con uno scatto Sakura gli butto le mani attorno al collo e lui stordito la strinse a se osservando stralunato che il cerchio di fiamme attorno a loro si stava lentamente spegnendo.
Sakura si staccò da lui dicendo:
-Shaoran! Guarda!- Il ragazzo seguì lo sguardo di Sakura verso il “Re Pinguino” che rapidamente tornava a dimensioni naturali.
La carta dell’ingrandimento si avvicinò a loro prima di tornare normale e così fecero anche quella del salto, del vento e dei gemelli. Ora i due ragazzi erano seduti per terra l’uno accanto all’altra e si guardavano contenti. -Bruciavano molto le sbarre?- Domandò Shaoran all’improvviso.
Sakura sorrise e in preda al rossore rispose timidamente: -Tanto… Così.- prima di avvicinarsi a lui e baciarlo dolcemente.



Scusate tanto il ritardo, spero che non succeda più, vorrei finire questa fanfiction prima di partire per poter pubblicare il sequel al mio ritorno, vi piace l'idea? Leggete e recensite se vi va, spero vi piaccia quello che succede e che non mi odiate per come finirà la fanfiction... Sono già morta vero?

   
 
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