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Autore: a k u r o s a    23/02/2014    4 recensioni
Non è solo la bellezza che riesce a togliere il fiato. I membri della ciurma di Cappello di Paglia imparano questo quando trovano Zoro ferito - e guardano Rufy avvicinarsi al suo compagno ferito. Zoro/Rufy nakamaship. Ambientato durante Thriller Bark.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Roronoa Zoro
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Zoro

Roronoa Zoro sta morendo.

Non è per colpa di uno strano destino o l'opera del demonio. È una sua decisione, una sua scelta che avrebbe fatto migliaia di altre volte se avesse dovuto. Per quanto lo riguarda, se deve esserci una fine che termina con uno spargimento di sangue, sarà il suo sangue, non quello di Rufy.

Rufy diventerà il Re dei Pirati, rivendicherà questo diritto che tutto il mondo ascolterà e la Grand Line ne sarà testimone, e il resto del mondo applaudirà. È così che le cose devono andare, così come il sole deve brillare e la pioggia deve fermarsi e così Zoro non se la prende per il modo in cui le cose sono andate. Non ha nessuna ultima parola da pronunciare (eccetto che le scuse silenziose al suo capitano), nessun rimpianto (eccetto il fatto che quando Rufy si dichiarerà re le sue parole saranno imbevute di dolore e colpa che nessuno riuscirà a comprendere e tutti ne domanderanno spiegazione a chi lo abbia notato), nessun ripensamento (anche se Zoro sa di star per fare l'unica cosa per cui Rufy non lo perdonerà mai).

L'agile spadaccino inspira profondamente e guarda Bartholomew Kuma, mostrandogli che quello è il luogo che ha scelto, il luogo dove è certo che le sue urla non disturberanno i sogni dei suoi amici.

Kuma posiziona la massa contenente il dolore di Monkey D. Rufy di fronte lo spadaccino. Kuma non ha mai visto tanta certezza e risolutezza in un uomo che ha scelto la morte, e lo dice allo spadaccino, offrendogli qualcosa quanto più simile al conforto.

«Non avresti potuto proteggerlo per sempre»

(Ma lo stai proteggendo ora e anche solo per una volta è ammirevole, e qualcosa che solo una manciata di uomini sceglierebbero, quindi questa sola volta è abbastanza).

Zoro guarda il suo nemico con quello sguardo serio e attento, prima di voltarsi nella direzione in cui giacciono i suoi amici e il capitano.

Per sempre. Zoro assapora quella parola con insolita stranezza. Per sempre è quanto a lungo il mondo ricorderà il suo capitano. Per sempre è quanto il nome di Rufy sarà pronunciato con meraviglia, il nome di Rufy, solo il nome di Rufy perché Zoro sta morendo e non diventerà mai il più grande spadaccino del mondo né il vice capitano del Re dei Pirati.

Per sempre.

Per sempre.

E quell'unica parola sta bruciando di dolore, affilando la sua mente esausta per una luminosità assoluta e all'improvviso c'è una vibrante luce bianca e Zoro può vedere.

Lui è solo un'ombra sgualcita, in piedi accanto al suo corpo. Guarda Sanji (l'idiota) trovarlo e gli altri seguire il suono delle sue grida con le armi pronte e i sensi all'erta ma capiscono che non c'è alcun pericolo, solo i resti di ciò che è stato. E Sanji afferra Nami prima che lei cada e anche se il cuoco sta tremando così tanto Zoro sa che si farà forza per tutti. Tutti incluso Usop che ha cominciato a vomitare nello stesso esatto momento in cui i suoi occhi si sono posati sulle membra senza vita e Franky che per una volta è in silenzio, ammutolito dallo shock e dall'incredulità. Robin guarda il corpo e c'è antico dolore e furia covata, ma sbatte gli occhi e sono andati. Invece Robin guarda Rufy che sta guardando Chopper. Chiede, prega, implora. E Chopper si soffoca-

«Se n'è andato»

-ed è qui che Rufy cade in ginocchio, davanti al suo vice capitano morto. E Zoro vede chiaramente il volto di Rufy, e c'è incredulità, rabbia, e dolore e pena, ma c'è altro. Gli altri non lo noteranno mai, e Rufy non lo capirà ma è lì e Zoro lo sa.

Paura.

Perchè Zoro è morto, andato.

Innegabile, puro terrore.

Perchè adesso lui è solo.

Per sempre.

«No», Zoro ringhia, ma non è d'accordo con Bartholomew. Gli occhi d'acciaio dello spadaccino si induriscono di nuovo di determinazione, ma di tipo diverso.

Lui non può morire. Lui semplicemente, non può morire.

Prenderà il dolore di Rufy e secondo Kuma, sarà sufficiente a ucciderlo. Ma non accadrà, perché morire vorrebbe dire rompere una promessa molto più vecchia di quella fatta a Kuma.

Così Roronoa Zoro si raddrizza, rimanendo composto e orgoglioso con una dignità ben appresa che alcuni uomini non raggiungono mai durante la loro vita. Non c'è speranza nei suoi occhi, perché sperare vuol dire desiderare l'impossibile, è volere qualcosa che segretamente si sa che non accadrà mai. No, c'è qualcosa di più forte della speranza negli occhi del cacciatore di pirati, qualcosa che brucia luminoso nel suo spirito, qualcosa che ha una sicurezza che manca alla speranza.

Kuma guarda lo spadaccino e istintivamente sente questo, che Roronoa Zoro non è più un uomo destinato a morire-ma forse, forse, è solo un suo desiderio. Kuma vuole essere certo. Lui deve esserne certo (Non ha più tempo). Così avverte, sfida e rimprovera il pirata.

«Non puoi proteggerlo per sempre»

Il primo ufficiale di Monkey D. Rufy non delude. Il pirata risponde con un ghigno, non solo a Kuma ma a tutto il governo che rappresenta ed è un rimprovero, una sfida, e un avvertimento che fa rabbrividire-

«Sta a guardare mentre lo faccio»

-perché una sola volta non è abbastanza.
   
 
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