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Autore: Fwooper    23/02/2014    0 recensioni
Sta iniziando un nuovo anno ad Hogwarts, ricco di novità: Sirius ha abbandonato la sua famiglia orripilato dalle loro azioni contro i nati babbani, James è determinato a conquistare Lily, d’altronde sono già al sesto anno e se non si dà una mossa potrebbe perderla per sempre!
Ci saranno molte rivelazioni, tra cui i dettagli della trasformazione di Remus e il cambiamento nel profondo dell’animo di Peter.
Tra nuovi amori e storielle passeggere i quattro si ritroveranno a crescere e ad affrontare il loro destino.
Questa fan fiction nasce dalla fantasia di quattro ragazze, ognuna interprete di uno dei malandrini, che provano ad immaginare le loro emozioni e i loro pensieri durante questi anni duri e di gran cambiamento. Ogni capitolo sarà scritto dal punto di vista di uno dei protagonisti, partendo da James.
Speriamo vivamente sia di vostro gradimento e vi invitiamo a lasciare un commento.
Cordialmente i signori:
Lunastorta
Ramoso
Felpato
Codaliscia.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Angolo dell’autore: scusate per l’enorme ritardo! È una vita che non aggiorniamo, ma l’università mi sta uccidendo.
Comunque ecco a voi, finalmente, l’atteso capitolo di Sirius.
Che dire è dedicato soprattutto ad uno dei suoi argomenti preferiti, le feste!
Buona lettura!
 
Halloween era vicino, dovevamo organizzare la nostra famosissima festa clandestina.
Io e James stavamo pianificando l’organizzazione già da un po’ di tempo, era finalmente giunto il momento di iniziare ad attuarla.
Decidemmo di dividerci i compiti, Peter avrebbe come sempre provveduto alle bevande, in quanto tra noi era il meno sospetto.
Io e Ramoso avremmo provveduto alla sistemazione logistica e agli addobbi.
Il cibo non era difficile da procurare, gli elfi delle cucine ce ne offrivano sempre in quantità industriali quando glielo chiedevamo.
Di solito era Lunastorta ad occuparsene, ma quell’anno decidemmo di lasciarlo fuori dai preparativi.
In quell’ultimo periodo era particolarmente giù di corda e stressato, temevamo che un ulteriore stress gli avrebbe fatto male e avrebbe potuto farlo crollare, così prendemmo l’infelice decisione di tenerlo all’oscuro di tutto fino a preparativi ultimati.
Iniziammo ad organizzare tutto circa una settimana prima, ogni sera sgattaiolavamo fuori dal nostro dormitorio approfittando del fatto che Remus fosse quasi sempre chino sui libri e talvolta di ronda.
A pochi giorni dal grande evento tutto era già pronto, ed anche se gli inviti non erano ancora stati diffusi a scuola già non si parlava d’altro.
Non era difficile imbattersi dietro ogni angolo discreto in ragazzi che confabulavano eccitati provando ad immaginare cosa avremmo fatto quell’anno.
Tutto scorreva liscio come l’olio fin quando Remus non capì che stavamo tramando senza di lui.
Avevamo ovviamente intenzione di dirglielo, forse però avremmo dovuto farlo prima, invece a due giorni dalla festa ancora non gliene avevamo parlato; la sua reazione fu evidentemente giusta.
Due sere prima di Halloween, mentre io e Ramoso chiacchieravamo amabilmente con il caro Remus, Peter con i suoi modi fin troppo goffi ci fece scoprire e così Remus venne a sapere della storia senza adeguato preavviso.
Negli occhi di Lunastorta si videro distintamente: rabbia, delusione e un velo di tristezza.
Quasi mi venne da abbracciarlo per consolarlo, ma mi trattenni dal farlo per umana decenza.
Tentammo poi di coinvolgerlo nei successivi giorni per gli ultimi preparativi, ma prevedibilmente si tirò indietro.
Era sicuramente anche colpa della rossa, con la quale si vide per studiare il giorno dopo. Conoscendo Remus si era sicuramente sfogato con lei e conoscendo lei gli aveva risposto cose come : “ non capisco come fai a frequentarli ” , “ non aiutarli ” ecc…
Perché tutti veneravano quella ragazza?!


Il gran giorno era giunto e nonostante la piccola incomprensione con Remus eravamo tutti eccitati per quella sera.
A colazione facemmo planare gli inviti nei piatti dei grifondoro prescelti, all’ultimo momento avevamo deciso di invitare anche qualcuno di altre casate, ovviamente tra questi non vi erano serpeverde.
La questione del recapito degli inviti ci aveva dato molto da pensare, ogni anno volevamo farlo in modo diverso, ma dovevamo ovviamente trovare sempre il modo per non dare nell’occhio, non volevamo certo che un invito capitasse per sbaglio nelle mani di un insegnante!
Quell’anno decidemmo che la cosa più saggia era farli atterrare nei piatti dei commensali prescelti durante lo smistamento della posta via gufo, così tra tutte quelle lettere nessuno avrebbe notato le nostre piccole pergamene.
Notai con somma soddisfazione i sorrisi gioiosi dei fortunati invitati e non potei far a meno di notare anche una punta di invidia negli sguardi di coloro che non avevano avuto l’onore di ricevere il nostro invito.
Chiamai James con una leggera gomitata << Guarda lì, Mocciosus, la sua faccia è diventata se possibile più gialla del solito! >>.
Scoppiai in una fragorosa risata che mi provocò delle occhiatacce da parte di Miss Perfettina, da noi poco distante, che Ramoso si era ostinato ad invitare anche quell’anno.
<< Ti avviso che se la Evans dovesse parlare ti distruggerò con queste mie mani! Non capisco perché tu voglia a tutti i costi invitarla Jam! Sono anni che ci provi e non è mai venuta! >>.
<< Quest’anno è quello buono, me lo sento! >>.
Peccato dicesse sempre così.
Finimmo la nostra abbondante colazione divertendoci e ci recammo a lezione allietati da quello che ci aspettava quella sera.
A differenza di quel che si potrebbe immaginare il tempo passò fin troppo velocemente per me e mi ritrovai in dormitorio a prepararmi senza aver affatto risentito di quella giornata scolastica.
Speravo che Remus ci avesse davvero perdonati, perché volevo che anche lui si godesse quella festa, meritava proprio un po’ di svago.
Ci recammo a cena baldanzosi, e dopo esserci rimpinzati fin quasi a scoppiare ci alzammo dal nostro tavolo poco prima delle nove per accogliere i nostri invitati quando sarebbero arrivati.
La stanza delle necessità era per l’occasione un enorme sala con solo dei tavoli per bevande e stuzzichini, qualche divanetto e una marea di decorazioni in tema.
Pipistrelli svolazzavano per tutta la camera, la quale era illuminata con meravigliose zucche intagliate e per donare un ulteriore tocco macabro avevamo messo ragnatele qui e lì.
Nel giro di mezz’ora, minuto più minuto meno, la stanza fu ricolma di gente, non pensavo che avessimo invitato un tal numero di studenti.
Subito partimmo con la musica, ovviamente avevamo insonorizzato la stanza, e mi lanciai tra la folla scatenata deciso a divertirmi come non mai.
Io e i malandrini ci dividevamo spesso alle feste per poi riunirci di tanto in tanto a chiacchierare.
Poco dopo l’inizio della festa, o almeno così mi sembro, credetti di avere una visione, Lily Evans era lì tra la folla alla ricerca di qualcuno, probabilmente le sue amiche.
La seguii con lo sguardo e quasi mi venne un colpo qualndo la vidi avvicinarsi a James.
Che avesse aperto gli occhi e si fosse decisa a dargli una possibilità? Sembrava impossibile, eppure erano lì a parlare.
Continuai a ballare con una ragazza che avevo da poco adescato facendo finta di niente, ma quando lei poco dopo si allontanò non potei far a meno di avvicinarmi al mio amico.
<< Hey Ramoso! Credo di aver bevuto troppo, ho appena visto la Evans qui a parlarti! >>.
<< E no amico mio, hai visto benissimo, peccato fosse qui solo per farci sgomberare. >>
Strabuzzai gli occhi per poi scoppiare a ridere << Cosa?! Oh Godric quella ragazza è incredibile! Dovresti proprio lasciarla perdere! >>.
<< Sai che non mi arrendo facilmente Felpato >>.
Così dicendo si allontanò da me, probabilmente alla ricerca della rossa.
Notai Remus seduto su una poltroncina e prima di ritornare ai miei affari mi avvicinai anche a lui per assicurarmi che stesse bene.
Dalla sua faccia non sembrava particolarmente felice di essere lì.
Dopo una breve chiacchierata, corredata da altre mie scuse, mi diressi al tavolo delle bevande dove mi versai dell’altro whiskey incendiario, poi tornai in pista a divertirmi.
Era incredibile che quella ragazza fosse venuta per convincerci a porre fine a tutto, come aveva potuto pensare che le avremmo dato retta?
Tutti lì dentro si stavano divertendo e se solo avesse rimosso quel manico di scopa che portava piantato dietro la schiena, per non dire altro, si sarebbe divertita anche lei.
 
Scacciai Lily Evans dai miei pensieri tuffandomi in una danza scatenata con una ragazza del nostro stesso anno di tassorosso, era carina e disponibile, l’ideale per una festa come quella.
 
Le ore volarono in un batter d’occhio e sembrò passato un istante dalla mia breve conversazione con James, quando Remus ci radunò per dirci che era ora di sgomberare.
Guardai l’orologio che avevo al polso e notai, con enorme dispiacere, che effettivamente era mezzanotte, non potevamo rischiare oltre.
Da quel che avevo capito, in tutto quel caos, la Evans aveva osato chiederci di sgomberare perché la vecchia Minnie era sospettosa.
Ancora non capivo come riuscisse sempre a fiutare quando architettavamo qualcosa!
Fuori, in agguato, c’era sicuramente Gazza, con quella sua orribile gattaccia, così dovevamo trovare un diversivo.
Quel diversivo non poteva che essere Peter.
Gli dicemmo di trasformarsi in topo e di andare nell’ufficio di Gazza a creare un po’ di trambusto, in modo da farlo allontanare e darci modo di svuotare la sala, lui era il più indicato, visto che si trasformava in un animale piccolo. Sicuramente un topo dava meno nell’occhio di un cane o di un cervo che si aggiravano per il castello!
Lasciammo trascorrere una ventina di minuti, poi controllammo che Gazza si fosse allontanato e iniziammo a far uscire gli studenti a gruppi, in modo che non si notassero troppo nel caso ci fossero professori in giro. In fondo il coprifuoco era passato e anche un solo studente fuori dal proprio dormitorio era contro le regole.
Quando tutti furono usciti raccogliemmo gli avanzi di cibi e bevande e a nostra volta tornammo nel dormitorio.
Mentre io mi ricomponevo sentii James parlare con Remus, si stava scusando anche lui.
Speravo vivamente che alla festa si fosse divertito e che ci perdonasse, non volevo assolutamente ulteriori tensioni tra di noi, c’erano già problemi con Peter che nonostante tutto era alquanto strano nei nostri confronti.
Ero esausto, ed anche alquanto brillo, fu un miracolo se riuscii a trascinarmi fino alla nostra sala comune senza far danni e senza farmi scoprire, così mi infilai subito nel mio letto con un ebete sorriso sulle labbra.
 
Il giorno dopo a lezione di trasfigurazione la McGranitt non ci tolse gli occhi di dosso, cosa che comunque faceva raramente, sembrava volerci mettere sotto pressione, ma noi eravamo abituati a quel genere di cose, e ormai ero certo che anche Remus non si sarebbe lasciato scappare nulla.
Superammo tranquillamente le sue occhiatacce, così come gli sguardi inquisitori degli altri docenti con i quali avevamo lezione quel giorno.
I Malandrini ce l’avevano fatta ancora una volta.
  
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