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Autore: criceto killer    23/02/2014    1 recensioni
Questa è una storia che realizza il sogno di ogni ragazzo/a.. Ambientato in un contesto dove i bambini-adolescenti si sono ribellati agli adulti riducendoli ad uno stato di schiavitù, tutto sembra andare per il meglio, finalmente liberi, almeno fino a quando il nuovo governatore, un ragazzo di 17 anni fa spargere degli strani e sospetti dischetti bianchi... 5 ragazzi capiscono che c'è qualcosa che non va e stanchi della situazione partono per fare ciò per cui sono nati, ribellarsi..ribellarsi a chi li vuole controllare.. il governatore..
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Sono tornato!- la voce meccanica del robot spezzò il silenzio creatosi mentre ognuno rifletteva. Zakir era vivo, potevamo salvarlo. Ma Adara o Matthew, no. Non potevo credere che non avrei mai più rivisto uno dei due. Era un dolore che, a pensarci, non dava rabbia ma solo un senso di paura, di disperazione e di impotenza. Non potevo fare niente per salvarli, questo si che dava rabbia, sapere che c'era in giro l'assassino di uno dei miei amici. Avrei voluto ridere di nuovo con loro, prenderli in giro, abbracciarli. Rimpiangevo di non aver mai permesso loro di abbracciarmi. Era difficile avere un contatto fisico con me, a meno che non fossi io a tirarti un pugno in faccia. Non sopportavo che le persone mi toccassero ma ora lo rimpiangevo più che mai. Mi riscossi prima che la vista si appannasse per le lacrime e andai verso lattina che teneva tre zainetti. Ne presi uno e lo svuotai per terra: corda, un tubetto, una sfera, due pistole, un taiser elettrico, spray al peperoncino e occhiali da sole. C'erano anche più cose di quante non ne avessi chieste. -Hey 7B-qualcosa.. Che servono sti cosi?- dissi sollevando il tubetto e la sfera. -Quella specie di dentifrico in realtà è un acido capace di sciogliere qualsiasi superficie, mentre la sfera: se viene cliccato il pulsante rosso diventa una bomba che esploderà dopo tanti secondi quanti si tiene premuto il pulsante se invece premerai il pulsante azzurro otterrai un lacrimogeno, é consigliabile usare prima il tasto azzurro- prima quello azzurro? Chissà come mai.. -Questi sono per te, Leyla- mi consegnò la mia fionda, l'aveva lucidata e aveva cambiato l'elastico, passai le dita sopra l'incisione del mio nome e sorrisi ricordando quella volta in cui stavo camminando per le strade di città, io, Zakir e Blake avevamo marinato la scuola un'altra volta, mi ero incantata a guardarla dalla vetrina, il giorno dopo me la ritrovai nello zainetto. Insieme alla fionda mi diede nuove biglie, erano di ferro, quelle si che avrebbero messo k.o. il mio avversario. -Senti Lattina ste cose non fanno niente di speciale?- chiese Blake controllando la suola delle scarpe cercando di capire il misterioso trucco -Sono fatte con un materiale speciale che aiuta chi le indossa a saltare più in alto e lontano..- spiegò quindi -Leyla non é meglio che le inodossi anche tu?- mi fece notare Baka -Sono grandi..- dissi io evasiva -Posso farti delle scarpe su misura, mi basterà scannerizzare i tuoi piedi- intervenne il robot poi sparì nuovamente. -Ragazzi io direi di dormire un po', tanto si parte a mezza notte, e per quell'ora sarà meglio essere ben svegli- Andammo a dormire, se così si può definire una persona che è sdraiata a letto a guardare il soffitto e ad ascoltare il fastidioso russare di altri. Insomma, come accidenti facevano a dormire così tranquillamente quando sapevano di dover affrontare una missione simile? Quella poteva essere la loro ultima dormita, ma perché doveva essere tutto così facile per gli altri? É vero che il pericolo e le cose difficili sono anche le più divertenti ma non quando c'era in gioco la vita di qualcun altro. Se solo avessi potuto, avrei fatto volentieri scambio con lui, se fossi stato in lui non so come avrei reagito, non potevo sapere cosa si prova a sentirsi dire "Tra tre giorni, ti uccideremo" ma Zakir era Zakir e molto probabilmente in quel momento stava pregando Spongebob che non mi venisse la pazza idea di andare a prenderlo ma, allora, stava sprecando fiato. Non era mia abitudine lasciare indietro qualcuno e non avrei mai cominciato proprio con Zakir. Avrei voluto non mettere in pericolo anche Blake e Baka ma credo che fosse una cosa che dovevamo fare insieme ed ero anche convinta, che loro provassero le stesse cose, per lo meno Blake, non sapevo perchè Baka stesse rischiando tanto, io non gli avevo chiesto nulla, era come se facesse già parte del gruppo, bhe finalmente era completo: avevamo il secchione, Matthew; la vanitosa, Adara; due teppisti, Blake e Zakir, il primo specializzato in combattimento, il secondo aveva una vasta gamma di doti criminologiche; l'idiota, Baka; e infine io. Eravamo un bel gruppo, mi morsi l'interno della guancia, mi ero, per un attimo, scordata della scomparsa di uno dei primi due . Strinsi tra le dita il ciondolo a forma di tartaruga, avrei portato a termine l'obbiettivo che c'eravamo imposti all'inizio del viaggio anche per loro, nonostante uno dei due fosse ancora vivo, ci aveva traditi, sapevo che l'aveva fatto per paura, quindi lo avrei perdonato, ma nonostante ciò non potevamo fare nulla per aiutarlo, nessuno avrebbe rischiato la vita per un traditore e Blake era pronto a prenderlo a calci in culo, e a dirla tutta, nonostante le mie ipotesi e conclusioni, c'era un non so che di odioso. Io non avrei mai tradito i miei amici come anche Zakir aveva saputo fare. Era una cosa a cui non riuscivo a credere, per questo, forse, cercavo di convincermi che fosse stato sopraffatto dalla paura. Suonò la sveglia e io non ero riuscita a riposare nemmeno per un minuto, andai in bagno a sciacquarmi la faccia mentre il battito cardiaco aumentava per la tensione. Mi raggiunsero in stanza anche Baka, Blake e Lattina che mi aveva portato delle scarpe che mi calzavano alla perfezione, forse erano le uniche di tutta la mia vita dato che le prendevo sempre di qualche numero in più. Presi lo zaino di Zakir dove avevo trasferito tutti i gadget e guardai i miei compagni di sventura. La determinazione negli occhi, la mascella serrata che conferiva durezza al volto. Erano carichi, ce l'avremmo fatta!! Infilai gli occhiali da sole premendo il tasto della visione notturna, loro fecero lo stesso e con un sorriso di sfida uscimmo. Correvamo, ma senza fare il minimo rumore grazie alle nuove scarpe, saremmo dovuti uscire da lì, per entrare nell'area dei mezzi della base e saltare sull'elicottero dell'operazione. I soldati erano con noi, ne avevamo avuto prova il giorno prima, per loro eravamo speranza, per il vecchio bastardo solo qualcosa da sfruttare e poi gettare. Per questo eravamo sicuri che loro avrebbero capito e ci avrebbero lasciati venire e con Baka come guida non potevamo di certo sbagliare. Nonostante non mi comportassi molto bene.. Ok, affatto bene.. Riponevo in lui, molta fiducia, in fondo era in gamba e ancora più in fondo, era come noi. Dopo una decina di minuti eravamo in una piattaforma dove c'erano molti elicotteri e aerei da guerra, c'erano anche auto dall'apparenza veloci e altre che assomigliavano ai monster truck. -L'elicottero deve essere quello..- sussurò Blake, io sopsirai e corsi verso il mezzo in questione, mi ero ripromessa che avrei volato solo in caso di vita o di morte, ironia della sorte.. Lo sportello era ancora aperto, ci affacciammo -Eccoli! Ce ne avete messo di tempo!- disse un tizio agli altri più che a noi, prendendoci in giro, la cosa mi stupiva però, ci stavano aspettando? -Ho dovuto fargli fare il giro lungo, pensate che dopo un mese non abbia memorizzato i turni di guardia? Tsk!- rimasi molto più stupita, però, per Baka. Aveva parlato con il mio solito sprezzante tono di voce, copiando perfino il mio consueto verso di disapprovazione. Forse lui appariva idiota agli occhi altrui come io potevo apparire imbranata. Mi agguantarono dallo zainetto e fui tirata a bordo di peso mentre Blake e Baka salivano da soli, fulminai i due ragazzi che mi avevano aiutato, come se fossi così idiota da non riuscire nemmeno a farlo da sola -Tsk!- borbottai qualche insulto e mi andai a sedere nel posto vuoto più in fondo, senza non notare lo sguardo d'intesa e il sorriso complice che si erano scambiati quelle due scimmie più sottosviluppate di un australopiteco, mi allacciai la cintura mentre Blake si sedeva al mio fianco facendo lo stesso. Eravamo partiti, e mentre Ezio, il capo della spedizione, ci urlava il piano che si erano preparati, io cercavo di non far trasparire la fifa tremenda che comunque si sarebbe potuta notare da km di distanza. Il piano era molto semplice da capire ma attuarlo non sarebbe stato di certo un gioco da ragazzi. Dovevamo agire sfruttando al massimo l'effetto a sorpresa, dovevamo essere veloci. Atterrammo sul tetto, finalmente ero a terra, su della solida terra, loro sapevano già del nostro arrivo potevo giurarci, in poco tempo saremmo stati bloccati, avevamo meno di 10 minuti per trovare Zakir e andarcene. Non potevamo permetterci errori, mi guardai intorno, sembrava un edificio come tutti gli altri, il pavimento era di asfalto e c'erano due porte di metallo. L'elicottero se ne andò, questo solo per evitare che si danneggiasse. Ezio ci indicò una porta, fu un'operazione molto veloce, con un tonfo potevamo entrare, ci divisimo in due squadre una scese per le scale antincendio e l'altra proseguì con noi. Eravamo circondati da soldati, ma questa protezione sarebbe durata ben poco. Appena scesa la prima rampa di scale fummo costretti a lasciarli, loro ci avrebbero coperti mentre noi saremmo scesi ancora di 7 piani. Al contrario di come si potrebbe pensare, Ezio, ci aveva spiegato che Zakir non si trovava nei sotterranei ma al centro del edificio così che, in caso di fuga, avrebbero potuto bloccarlo sul piano sia da sopra che da sotto, per questo una squadra ci guardava le spalle da sopra e l'altra, quella scesa dalle scale antincendio, da sotto. Il vecchio aveva ragione, noi ragazzi eravamo inesperti, non avevamo tattiche precise ma alcuni, i seguaci del govetnatore, non si facevano certo venire crisi di coscienza per uccidere noi ribelli, quindi dovevamo stare attenti, anche se noi avremmo colpito solo per addormentare o stordire loro avrebbero colpito per uccidere. Scendemmo di altri 4 piani facendo gli scalini due a due, quando ci si pararono davanti 2 ragazzini, io frenai la corsa di colpo per non andarci a sbattere contro, ne stordii uno con il taeser elettrico e sparai all'altro un tranquillante incrociando le braccia. -Miseriaccia! Che riflessi! Datti una calmata! Erano così terrorizzati che probabilmente sarebbero fuggiti!- blaterò Baka -Istinto! 'Sta zitto!- ringhiai io, li avevo solo storditi, meglio loro addormentati che noi morti. Li scavalcai e continuammo la nostra discesa. Se i due mocciosi erano riusciti a raggiungerci voleva dire che i soldati non avevano controllato poi così bene il piano, dovevamo stare attenti. Scendemmo ancora di un piano e la scena che ci si parò davanti fu totalmente diversa da quella che ci aspettavamo. Un gruppo di ragazzi aveva circondato due soldati, non ci avevano ancora visto, quindi ci nascondemmo dietro l'angolo, i ragazzi erano 8, bastava che ne colpissimo 3 subito, gli altri si sarebbero distratti e mentre i soldati avrebbero rimboccato le coperte a due di loro, noi avremmo steso gli altri. Avevamo due pistole ma non sapevamo usarle simultaneamente. Io guardai i due e accennai al gruppo con la pistola, loro annuirono. Era tutto così "Man in black" che quasi non sembrava vero. Sollevai la pistola prendendo la mira, un bel respiro profondo e il gioco iniziò, io beccai il mio obbiettivo al collo, ma sia Baka che Blake mancarono il loro, i ragazzi ci corsero incontro, ora si che ci saremmo divertiti. Saltammo fuori all'improvviso, Baka e Blake pensavano a quelli che si erano avvicinati mentre io sparavo a raffica atterrando gli altri. -Tutto ok?- chiesi ai soldati, uno di loro perdeva sangue dal braccio, l'altro gliela aveva fasciato alla meno peggio con una bandana -Si, continuate a scendere e state attenti!- era un tono e uno sguardo che dicevano "fate come vi dico o vi prendo a sberle" io mi voltai e passai tra Baka e Blake, il primo aveva il fiatone e sudava freddo, non aveva molto sangue freddo a quanto pare, il secondo, invece, era calmo, così pareva, ma sapevo che in realtà, dentro era come un mais pronto ad esplodere e diventare pop-corn non appena la situazione si fosse scaldata un po'. Ripresimo la discesa, 'sta volta con più cautela, mancavano solo due piani per liberare Zakir. Sul piano incontrammo i soldati che ancora lavoravano per spianarci la strada, avevamo campo libero fino le scale, questo voleva dire che al 7° piano avremmo dovuto cavarcela da soli, feci per sgattaiolare rasente al muro verso le scale ma Baka mi bloccò prendendomi per il cappuccio -Ferma! Le telecamere non sono ancora state disattivate! Se ci beccano non possiamo accontentare il capo e questo vuol dire..- -Che torneremo qui ma non come intrusi- concluse Blake con aria di rimprovero. Avevo fatto cilecca, e per 6 piani! Non avevo mai notato le telecamere e non erano nemmeno nascoste, forse con lo scopo mirato all'intimidazione. Estrassi la fionda, Blake aveva la mezza idea di lanciare la sfera con il lacrimogeno, ma così ci sarebbero andati di mezzo anche i soldati. Emisi un mezzo ringhio di nervosisimo, rispingendolo al suo posto, non avevo tempo per spiegare, incoccai una biglia, presi un bel respiro e mirai al vetro, le mani mi tremavano e quindi la precisione andava a farsi benedire. Baka me la strappò di mano e in mezzo secondo mise in assegno un bel colpo. Aveva rotto il vetro e la biglia era rimasta incastrata al suo interno, era perfetto! Non si sarebbe visto nulla! Ammetto che la cosa mi rodeva. -Sono stato bambino anche io.. Solo che poi sono cresciuto- mi rimise in mano la fionda facendomi l'occhiolino e si avviò. -Spenta..- mi derise Blake seguendolo. Io li superai alzando gli occhi al cielo, ma appena girato l'angolo ci ritrovammo faccia a faccia contro un'intera pattuglia di ragazzi. -Merda..- sussurrai -Puoi dirlo forte..- aggiunse Baka -..tanto sono qui davanti pensi non ti sentano?-
  
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