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Autore: whitemushroom    24/02/2014    2 recensioni
The Lord of Murder shall perish, but in his doom he shall spawn a score of mortal progeny. Chaos will be sewn from their passage. So sayeth the wise Alaundo.
Una serie di short-fic nate dall'amore di un videogioco che in pochi conoscono. Sperando di attirare qualcuno a giocarci!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggio
: Quayle
Genere: Introspettivo, Malinconico, Missing Moments
Rating: Verde
Avvertimenti: nessuno


Beautiful people

Guardano, incuriositi. Sorridono. Ridono. Ed infine applaudono.
Uno scroscio senza fine, un piccolo terremoto che scuote questa tenda vecchia e malandata, proprio come me, uno straccio scolorito su cui si abbattono il sole a mezzogiorno, le piogge battenti e le risate del pubblico. Mi inchino, poi mi levo il cappello e mi esibisco nel mio numero preferito: una colomba si libera in volo e si dirige sopra il pubblico, diretta verso una donna dalla pelle scura e lo sguardo altero, l’unica che applaude pigramente sul sedile più alto e meno illuminato del tendone.
Sotto lo sguardo di tutti la colomba plana ed atterra proprio davanti a quella fanciulla. Pronuncio le parole magiche, schiocco le dita … ed il mio prezioso volatile si trasforma in una cascata di petali rossi.
Il pubblico è in visibilio. La fanciulla è sorpresa, ed anche a questa distanza posso vedere un sorriso curioso, misto a stupore, solcare il suo viso bruno che racconta di sogni, luoghi esotici ed una tristezza quasi senza tempo.
Lo spettacolo è terminato. Il pubblico esce.
Ormai li conosco. Sir Ronald, il nobile cavaliere del Cuore Radioso con Josseph e Nolo, i suoi figli gemelli. Lady Marisa, ogni volta con un accompagnatore diverso. Alea, un’adorabile elfa che ha deciso di abbandonare la guardia di Suldanesselar per diventare un bardo di successo, e trova il nostro spettacolo una fonte inestimabile d’ispirazione. Potrei parlare per ore di ciascuno di loro, soprattutto della tristezza che si portano nel cuore e che cercano di dimenticare sotto questo tendone, incantandosi davanti ai miei giochi di prestigio o alle movenze degli acrobati. Vengono per trovare un sorriso.
Questo Kalah non è mai riuscito a capirlo. Quelle risate lo irritavano, gli applausi gli sembravano niente più che uno scrosciare di mani privo di sensazioni: si era chiuso nel suo castello di illusioni private, unendosi a noi solo perché nessuno avrebbe mai accolto un umile gnomo illusionista se non un altro gnomo illusionista come me. Odiava quelle persone che lo osservavano dalle panche, gridava che erano tutti idioti rammolliti che ci osservavano dall’alto in basso e ridevano di lui.
Io non credo che sia così. Prima di fondare questo circo ho viaggiato a lungo, supponendo scioccamente che i miei anni di esperienza bastassero per farmi comprendere tutto il mondo, e che prima o poi avrei trovato qualche ricco umano o elfo bisognoso della mia saggezza. Solo dopo ho capito che non era il mondo ad aver bisogno di me, ma io di lui. Ho bisogno del sorriso di queste persone, ho bisogno delle loro storie.
Ho bisogno di vederli, di osservare gli abiti multicolori delle dame ed i capelli unti delle contadine, di assaporare l’odore di pesce di Lana ed il fumo che si appiccica sulla barba rossiccia di mastro Cromwell quando esce dalla fucina. Gente diversa, gente incredibili. Persone che ogni sera riempiono questa tenda e creano un caleidoscopio che riscalda il cuore, piccoli frammenti di un meraviglioso rompicapo che non avrei mai immaginato esistesse prima di creare questo tendone e riunire intorno a me persone di ogni razza ed abilità.
Sono felice che Aerie faccia parte di questo disegno. Mi domando dove sia adesso, a cosa stia pensando, se sia felice in mezzo a tutta questa gente. Io sono qui, in questa piccola arena, osservando e felice di osservare; ma lei è giovane, e quando quell’uomo armato di tutto punto che ci ha salvati le ha chiesto di unirsi ai suoi compagni non ho saputo resistere alla sua gioia. Deve imparare a vivere, a cancellare l’orrore delle sue ali perdute, a camminare, correre, ridere, danzare in mezzo al mondo. Ho sempre sognato vederla in mezzo a quella gente meravigliosa.
I miei spettacoli non saranno gli stessi senza di lei, ma finché avrò il sorriso della gente riuscirò a trascinare le mie vecchie ossa fino al giorno in cui Baravar non mi reclamerà.
La donna dalla pelle scura è l’ultima ad uscire. Si tira su il cappuccio, e mi fissa per un’ultima volta.
Porta la rosa davanti al naso, poi esce nel mondo pieno di colori.
  
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