Finalmente! pt.1
La scuola è
finita… finalmente!!! Me ne sto sdraiato sul letto di
Italia,
mentre lei è in bagno, e ripenso all'ultimo mese di
scuola…
Il mio momento
di gloria nello spettacolo l'ho avuto e mia mamma, che è
riuscita ad
arrivare nei camerini sotto il palco mi ha abbracciato con gli occhi
lucidi. Erano anni che non mi abbracciava. L'unico contatto fisico
che avevo con i miei era il giorno dell'anniversario di Charlie.
Tutta la famiglia riunita davanti alla lapide, mamma e papà
con le
braccia sulle spalle a me e a Vannia. Questo mese invece mamma mi
teneva solo la mano perchè accanto a me c'era il mio
amore.
Alla fine sono
riuscito a raccontarle tutto. Ci ho messo qualche giorno, un bel po'
di giorni in effetti. Anche a Mike e Katy l'ho detto. Non sono sceso
nei dettagli come con Italia. A lei ho aperto il mio cuore, ma non me
la sono sentita di tenere Charlie sempre nell'ombra delle mezze
frasi.
Italia aveva
detto che per tirarmi su il morale dopo una mattina al cimitero ci
voleva un sano pomeriggio di riposo al parco.
Le ragazze
fantastiche avevano portato coperte, patatine e pizza al trancio,
birre e coche fresche. Eravamo sdraiati all'ombra. Io e Mike
coccolavamo le nostre belle fidanzate. Avevamo sentito arrivare
Serena con tre o quattro amiche e ridendo Italia aveva scommesso che
sarebbe venuta a fregarci da mangiare! Con loro c'era un ragazzo che
non sapevo perchè mi ricordava qualcuno.
< Ciao
Sere! > si erano sedute sull'erba e si era infilata in bocca una
manciata di patatine. Stava per prendere una bottiglia di birra se
non fosse stato per Italia che gliela aveva portata via e le aveva
allungato la sua coca quasi finita < Sei sempre la solita
scroccona! >
Poi la sua
amica aveva presentato questo Jonathan come un suo cugino, nome
comune se non fosse per il fatto che mi ricordava ancora qualcosa,
già saputo, già visto, la cui madre stava male e
rimaneva da lei
per un mese, ma non ci feci molto caso se non quando disse che
abitava dall'altra parte della città.
Lì ho
collegato: il viso, il nome, il posto… conincidenze?!
< Pensa che
io conoscevo un bambino anni fa che stava sulla Drake Ave…
>
Italia mi aveva guardato. Aveva capito subito di cosa stessi
parlando.
< Hai detto
che ti chiami Cesare vero?! Intendi dirmi che sei quel Cesare?!
>
esclamò.
Mi venne quasi
da ridere < Se tu sei quel Jonathan allora io sono quel Cesare!
>
< Sì, ok..
in effetti non fa una piega.. sono passati un bel po' di
anni… io e
Matt eravamo cugini da parte di mia mamma. Questa rompi
invece… >
lei gli diede uno spintone dicendomi < Allora Charlie era tuo
fratello! > < Sì… avevamo sette
anni di differenza… >
Serena per
fortuna finse di rovesciarsi addosso l'ultimo goccio di coca facendo
un casino pazzesco. Il gruppetto così si alzò ma
Jonathan aveva
chiare intenzioni di non mollare, infatti disse < Ciao Cesare!
Mi
ha fatto piacere rivederti, nonostante oggi non sia un bel giorno!
>
poi aveva raggiunto le altre e con la faccia a punto di domanda, Mike
e Katy mi avevano guardato.
< Oggi è
l'anniversario della sua morte. > incrociai le braccia sulla
pancia di Italia e presi fiato < Mio fratello è
stato, per credo
un anno vittima di un gruppetto di ragazzi. Aveva cominciato a
tornare a casa fuori orario e pieno di lividi. Andava a ripetizioni
da un'amica di mamma e lo fermavano alla stazione degli autobus.
Aveva cominciato a mangiare sempre meno, a non sorridere
più. Poi,
improvvisamente sembrava migliorare niente più lividi,
niente più
ritardi, più sorrisi. Un pomeriggio mi fece conoscere Matt.
Era il
figlio dell'amica di mamma. Era gay e credo che mio fratello se ne
innamorò. Io non sapevo bene cosa ci fosse tra di loro ma
non mi
scorderò mai il modo in cui si guardavano o si parlavano. Ai
miei
non lo voleva dire perchè aveva paura della loro reazione.
Non so se
stavano insieme o cosa ma quando Matt andò fuori strada con
la
macchina e non si riprese dal coma, mio fratello tornò
quello di
prima. Si era come estraniato da tutto e tutti. Non viveva
più.
Vannia venne mandata lontano a studiare per evitare che respirasse
quella situazione. Io ero troppo legato a lui e di riflesso, come si
comportava, così mi comportavo.
Una sera, una
settimana dopo la morte di Matthew, Charlie… si
è… impiccato… >
Avevo parlato
in maniera molto tranquilla nonostante le mani mi tremassero. Katy
aveva due lacrimoni sulle guance. Ci aveva abbracciati prima di
prendere Mike per mano e andare fare due passi.
Mi avevano
concesso un po' di spazio… che amici grandiosi…
Improvvisamente
mi accorgo che Italia si è buttata di peso sul letto
< Finalmente siamo in vacanza!!! >
< Già lo
stavo pensando anche io! >
Si siede
incrociando le gambe ed arriccia le labbra < Mhh.. sei un
pessimo
bugiardo.. vieni qua! Devi pagare pegno, non si dicono le bugie!
>
e con un dito si picchiettala guancia. Mi avvicino e le schiocco un
bacio ma come mi allontano si indica l'altra guancia: un altro bacio.
< Non c'è
due senza tre! > dice unendo le labbra in un bacio. Faccio per
lasciarlo a stampo ma le sue mani mi tengono ben attaccato a lei e la
sua lingua inumidisce le mie labbra.
< Se è
questa la punizione alle bugie, credo che mentirò
più spesso! >
sogghigno.
< Come!?
Non hai imparato la lezione?! Ti ci vuole una bella punizione allora!
> come mi salta addosso mi lascio cadere di schiena sul letto,
il
suo viso a pochi centimetri dal mio.
Ormai mi sento un fiammifero. Una sua carezza e… mi accendo, brucio, muoio dalla voglia… Italia mi stai facendo impazzire!
_______________
potete odiarmi....
Sì, potete
odiarmi per aver finito il capitolo qui... xD
ci leggiamo
presto!
Baci
Marta