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Autore: _haribooinlove    24/02/2014    18 recensioni
-ciao, sono Harry-
Afferrai la sua mano un po’ seccata. –Lily-
-tanto piacere, Lily- sorrise.
-il piacere è tutto tuo..- borbottai.
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-mi sposo!- annunciò May di botto.
-oh mio dio. E’ magnifico..- sussurrai -e me lo fai vedere o no il tuo futuro marito?- chiesi divertita.
-si chiama Harry Styles-
Un momento.. Harry Styles?
Risi.
-che buffo.. quando ero piccola il mio vicino di casa si chiamava Harry Styles. Era una vera rottura.. Eravamo ‘amici’ però poi tutto d’un tratto traslocò, da quel giorno non lo vidi mai più-
May sorrise, però non facendo molto caso alle mie parole. –ti faccio vedere una sua foto-
Mi porse il suo cellulare e ammirai lo sfondo.
(...)
-May non capisci, lui è Harry, il mio vicino di casa rompiscatole!-
Restammo qualche secondo in silenzio, lei perplessa ed io con la bocca aperta che fissavo Harry.
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Cioè, avevo capito bene? Una lunghissima settimana in compagnia (forzata) di testa di cespuglio?!
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-Mi hai stufato Lily!-
Rimasi atrofizzata, rovinata da quelle quattro parole che mi erosero dentro.
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Mi prese la testa nelle mani e mi costrinse a guardarlo negli occhi, non sapendo che fu in quel momento che cambiai tutte le certezze che avevo su di lui.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quattro.
Mancano quattro fottutissimi giorni alla fine di questa storia incasinata. E lo sapete perché lo è? Perché è incasinata?
Beh, la moglie tradisce il marito, il quale, ha baciato più di una volta la damigella d’onore, perdutamente innamorata di lui! E tutto questo a distanza di novantasei ore dalla marcia nuziale!
Se questo non si può chiamare “casino” ditemi voi come definirlo!
Devo cercare una soluzione, ma quale?
Devo dire a Haven cosa ho sentito? E a Harry?! Cosa racconto a lui? Ah vabbè, a lui non devo proprio rivolgere parola, alcune volte mi dimentico di essere furiosa con lui, ma lo sono! Sono furiosa!
Però ora mettiamo da parte la faccenda “i sentimenti che provo per Harry” e apriamo il file “la sposina fa cornuto lo sposino”.
Non me lo sarei mai aspettato da lei, però chi sono io per giudicare? Sono forse anche più colpevole di May, però, a quanto pare, è ritornato tutto normale per Harry. Me l’ha detto in faccia, e lo accetto…no! No che non lo faccio! Ma sto di nuovo parlando di lui, devo concentrarmi su May e Malaki.
Potrei cercare quel Malaki e dirgli quattro parole.
Dovrei.
Okay, lo farò.
Dopo essere scappata dalla vista di quei due camerieri mi cercai un posticino dove strapparmi i capelli e torturarmi le unghie tranquillamente, d’altronde sono una persona riservata io.
Mi alzai da terra e strofinai la mano sul sedere, per levare qualche povera formichina spiaccicata quando il mio grande lato B si era catapultato su quello spiazzo di pietra per il karaoke, a quell’ora deserto.
Devo ritornare al bungalow di May, è lì che si trova Malaki, nel suo letto. Letto che, per la cronaca, dovrebbe essere occupato da Styles…a proposito, dov’è quella testa di cespuglio? Era da un po’ che non lo chiamavo così! Devo ricordarmi di non perdere queste belle abitudini.
Percorsi la via che mi avrebbe condotta dritta alla loro porta, non prestando nemmeno più attenzione a dove girare. Per quante volte ero passata davanti alla loro camera, sognando che fosse la mia e quella di Harry, avevo imparato a memoria la strada.
E’ il momento di bussare. Lo faccio? E se lo faccio deve essere in tono deciso e autoritario o sommesso?
Sono queste le paranoie che assillano la mia mente ogni giorno della mia ignobile e misera esistenza.
Avvicinai il pugno chiuso alla porta ma essa si aprì da sola.
-Harry?!- esclamai. Mi resi troppo tardi conto di essere arrossita, ormai lui l’aveva notato e aveva anche ridacchiato. Ripigliati Lily, il tuo obiettivo è di non lasciar trapelare sentimenti, non di diventare scarlatta anche solo per averlo visto.
-che ci fai qui?- ripresi, con un tono decisamente più basso.
-è il mio bungalow, che ci fai tu qui! Volevi forse vedermi?- queste battutine non miglioravano per niente la mia colorazione facciale.
-certo che no!- sbottai –devo parlare con May-
Con una spallata lo sorpassai e spalancai la porta socchiusa.
-lei non c’è- sospirò alle mie spalle –ha detto che andava a fare snorkeling assieme a Perrie-
Certo, lo so io che snorkeling sta facendo…
-okay- borbottai allontanandomi. Gli passai davanti e lui chinò la testa e chiuse i pugni, poi sussurrò il mio nome.
-che c’è?- sbottai imperturbabile.
-mi spieghi il motivo per il quale non mi vuoi vedere?- sussurrò –è forse per la pallina da tennis che ti ho lanciato in testa?-
Ecco. Ora sono scoppiata –oh certo che no stupido!- spolmonai –oltre ad essere coglione sei anche senza cervello!-
Alla fine però ha ragione, perché sono arrabbiata con lui?
Sono arrabbiata perché non mi accetta.
Sono arrabbiata perché lo amo e lui no.
Sono arrabbiata perché questo non è la cotta passeggera, non è Garret, né Liam, né Taylor e né nessun altro. Questo è amore, e quando è amore è merda. Io sono nella merda.
Fin sopra ai capelli!
Però tutto questo Harry non lo sapeva, e non lo saprà mai.
-io…- sospirai –scusa, non volevo comportarmi da bambina. Non ho nulla contro di te, non preoccuparti- gli feci un sorriso incoraggiante e m’incamminai verso la cucina.
Se non trovavo Malaki avrei sicuramente trovato qualche suo compare che avrebbe detto anche le ore in cui va in bagno se infuocato dal mio sguardo assassino.
(ho guardato molti Gialli con mio padre, quando ero piccola).
 
-Lee, te lo ripeto per la terza volta- sussurrai a denti stretti –dov’è il tuo amico Malaki?-
Fermiamoci un attimo!
Ora ero nella grande cucina del ristorante, con lo sguardo fisso su Lee, la cameriera che prima parlava con il suo simile di Malaki, le puntavo una carota contro. Se ci fosse stato Louis in quel momento l’avrebbe mangiata, rovinando il mio piano da perfetta detective lava-cervelli.
-la prego signorina Dixon, sono allergica alle carote…- l’avevo bloccata contro il piano cottura e avvicinavo sempre di più l’ortaggio al suo viso.
-dimmi dov’è Malaki e questa carotina finirà dritta nel pasto di qualche cliente. So che sai dov’è e con chi - sospirai.
-va bene, va bene!- esplose lei, dimenandosi –Malaki è nel suo appartamento con una ragazza, in hotel, al quinto piano, stanza trecentoquantacinque-
-perfetto- conclusi, allontanandomi da lei e lanciando la carota nel lavello più vicino –grazie dell’aiuto, aspettati una mancia a colazione!-
 
Trecentoquarantatrè, ecco ci siamo: camera trecentoquarantacinque.
Siccome sono una ragazza intelligente mi sono fatta dare da quella cara ragazza anche la carta magica.
Sapete, quella carta magnetica che hanno le domestiche, quella capace di aprire ogni porta di ogni stanza.
Ecco, ora mi rigiravo una di quelle piccole bacchette magiche nelle mani, indecisa sulle parole che dovrò dire una volta entrata.
Cose del tipo “mi hai delusa, May”. Oppure “leva quelle manacce dalla ragazza, sta per sposarsi!”
Forse è meglio lasciare perdere le frasi pre-organizzate e temporeggiare.
Inserii la carta con uno scatto e aprii la porta, allungando il collo e trasportandomi oltre la soglia.
Niente.
Le finestre erano aperte e le tende di seta bianca danzavano leggiadramente, formando dei giochi di luce con il sole. Il grande letto moderno e matrimoniale era sfatto e per terra c’era una scia di vestiti che arrivava fino ad una porta socchiusa. Si sentiva il getto dell’acqua della doccia che scorreva e dei risolini acuti.
Oh no. Sento la sua voce, sussurra, geme, ride: è May.
Aprii la porta lentamente.
Non posso guardare! Serrai gli occhi con la mano sinistra e protesi la destra in avanti, cercando un punto fisso su cui appoggiarmi.
Inciampai su un asciugamano accartocciato per terra e, per mantenermi in equilibrio, mi aggrappai alla tenda, strappandola e sbattendo la testa sulla superficie bagnata della doccia.
Oh mio Dio.
Non sono caduta nella doccia nella quale c’erano due esseri nudi.
Non sto sentendo delle urla acute di May.
Non mi sono infradiciata dalla testa ai piedi.
Lily, sognare che non sei un pericolo pubblico non ti aiuterà a smaterializzarti.
Penso che la mia coscienza abbia proprio ragione.
-che cazzo ci fai qui, Lily?!- May si arrotolò la tenda strappata addosso, invece Malaki si coprì le parti sud con le mami.
-cosa ci fai nella sua doccia?- spolmonai, alzandomi e cercando di ignorare la fastidiosa sensazione dei vestiti bagnati pressati sulla pelle.
-io?- ripetè allibita, uscendo dall’abitacolo caldo e bagnato e poggiandosi con la schiena sul lavandino –io non sono nella sua doccia-
Lasciai perdere per un secondo May e mi concentrai sul ragazzo, bello e palestrato, che spostava gli occhi prima su di me e poi sulla ragazza.
-lo sai…- lo incalzai cercando di mantenere la calma –lo sai che lei sta per sposarsi, vero?-
-ehm…- brontolò lui –i-io…-
Furiosa scossi la testa ed uscii dalla stanza.
Non volevo crederci. Volevo pensare che ciò che avevo sentito era una menzogna. Volevo essere certa che la persona che ho avuto accanto per così tanto tempo, May, non fosse così. Ma invece, eccomi qui, nel corridoio del piano cinque premendo impazientemente il pulsante dell’ascensore, sperano di sparire al più presto da qui, così magari anche le immagini che sfrecciavano nella mia mente di quei due nella doccia sarebbero sparite.
Sentii il tipico rumore delle infradito di plastica che correvano sulla moquette e abbassai la testa, sperando che quei passi svelti non appartenessero a May o Malaki.
Finalmente l’ascensore si aprii, rivelandomi la mia salvezza, o quasi…
-Harry?!- oh cazzo. Perché vedevo un nido di rondini ambulante che mi fissava implorante dall’ascensore? –che ci fai qui?-
-devo parlarti! Una cameriera mi ha detto che eri qui.. Per favore, chiariamo le cose! Ho bisogno di dirti ciò che provo...-
Tempismo perfetto! –non abbiamo nulla da…-
Fui interrotta dalla voce acuta di May che mi chiamava dal corridoio, si sentiva che piangeva, perché aveva un tono flebile e smorzato dai singhiozzi.
Oh no!
-Harry!- si fermò di scatto davanti a lui.
Entrambi mi guardarono fugacemente e poi iniziarono a parlare.
Lei era in evidente imbarazzo per il suo non-abbigliamento, e lui per essere sbucato dal nulla, entrambi cercavano un aiuto da me.
So bene che May stava pregando tutti i santi che non spifferassi ciò che avevo visto ad Harry e comprendo anche che quest’ultimo sperava che gli parassi il culo, un’altra volta.
Se solo May non fosse la mia migliore amica e gli occhi di Harry non mi facessero sciogliere come gelato al sole ogni volta che si posano su di me avrei detto tutto. Di me, di lei, di lui. Avrei aperto bocca e forse non l’avrei chiusa per molti minuti. Probabilmente avrei anche pianto, o magari riso. O forse avrei semplicemente detto che sono innamorata di Harry e che loro dovrebbero proprio parlare. Infondo il matrimonio cos’è? Una firma su un pezzo di carta. E’ uno scambio di sorrisi e baci, ma i sorrisi e i baci possono essere finti, costruiti, privi di quel sentimento su cui il matrimonio si fonda: l’amore. Se non c’è l’amore il matrimonio è solo la tua carta d’imbarco per il paradiso, o per l’inferno.
Guardai entrambi e poi sospirai, abbassando la testa.
-Harry, perché sei qui?- ripeteva May in preda al panico, cercando di contrastare il flusso di domande che le porgeva.
-e tu perché sei nuda?!- sbottava lui alzando la voce, squadrando il suo bel corpo coperto solo dalla tenda della doccia semitrasparente, che lei si accingeva a sistemare a mo’ di asciugamano.
-non sono nuda, per la cronaca- la ragazza arrossì all’istante, quando vide il bel ragazzo alto, con i capelli corti e lucenti, dei muscoli scolpiti e marcati dall’acqua e gli occhi a mandorla che si avvicinava verso di noi.
Se prima Malaki aveva una smorfia di strafottenza in viso ora i suoi lineamenti iniziavano a cambiare, divenendo sempre più sommessi e impauriti.
Certo, trovarsi davanti al fidanzato della donna che ti sei appena fatto non è una bella esperienza, ma suvvia, è un uomo che presenta gli attributi o no?
-e chi cazzo è questo buffone?!- le pupille di Harry si dilatarono e il petto si gonfiò, alzandosi e abbassandosi velocemente, quando realizzò l’evidenza.
Scossi la testa, preparandomi al peggio. May non aveva più bugie da usare. Quelle archiviate nel tempo le aveva usate tutte, e la rete wi-fi della sua testa non era connessa, perciò non ne trovò altre.
-lui è Malaki- dissi come se fosse ovvio.
Avevo un’idea. Un’idea che avrebbe sicuramente salvato il matrimonio della mia amica, ma probabilmente rovinato la mia vita “sentimentale”.
May mi guardò stranita, sicuramente domandandosi cosa mi ero fumata prima di fare quella simpaticissima visitina nella doccia di occhi di mandorla e combinare questo casino. Perché è tutta colpa mia, lo è sempre stata.
Dovevo rifiutare quando ne avevo l’occasione, quando ero nel mio ufficio a pensare ai pro e i contro della strana situazione che si presentava davanti ai miei occhi. Purtroppo il mio eterno astio vero Mark Russell mi ha fatto convincere ad accettare di venire qui alle Hawaii-quindi tecnicamente è stata colpa sua, vero?-combinando questo casino. Certo, perché se la mia testolina non mi avesse detto di pronunciare quelle due semplici lettere che hanno fatto saltare di gioia May, circa una settimana e mezzo fa, adesso non avrei gli occhi pizzicanti e le gambe che tremano. No, ora probabilmente sarei nel mio ufficio, con la mia vicina di scrivania, Jesy, che starebbe commentando l’ultimo tatuaggio di Brad Pitt, o la taglia in più di tette di Pamela Anderson. Forse, proprio in quel momento, Mark mi avrebbe ordinando di andare a prendergli un caffè- senza zucchero, ovviamente- e sarei più felice di fare sette metri e passare davanti alla scrivania del mio unico corteggiatore, Finnh-alitosi, piuttosto che stare qui, in questa sala senza condizionatore, spostando gli occhi verso i tre ragazzi che mi guardavano interrogativa.
-il mio ragazzo- conclusi.
Non scorderò mai il sospiro di sollievo e gratitudine che May mi rivolse in quel momento, e lo sguardo abbattuto e truce di Harry.
Mai.
 
-sono una stupida, Haven!- ero immersa in una pozza di lacrime e autocommiserazione, perché solo le lacrime e l’autocommiserazione avrebbero potuto salvare quello che rimaneva della mia dignità.
-no, non lo sei…- sussurrò lei continuando a passarmi le mani dolcemente sulla guancia –sei solo dannatamente buona-
Eravamo nella nostra camera, con le luci spente, fatta eccezione di quella pura che proveniva dalla persiana semiaperta. Ero distesa con la testa sul suo petto, piangendo e singhiozzando. Mi accarezzava per calmarmi, ma era un tentativo destinato a fallire.
Hav si mise a sedere, facendo alzare anche a me. Era con le gambe incrociate sul letto, i capelli biondi tutti scompigliati e il prendisole tutto sciupato e bagnato di lacrime (le mie).
-hai un problema- sentenziò, schiarendosi la voce.
-il mio secondo nome è “problema”-
Corrugò la fronte –pensavo che fosse Grace-
Mi lasciai cadere goffamente sul cuscino, pressando tutta la rabbia e la frustrazione su quel pezzo di stoffa –era un modo di dire!-
La sentii ridacchiare. Se ci fosse qualcosa di divertente sarei la prima a ridere.
-hai per caso visto mia nonna che è vestita come la sirenetta e balla l’hula?- sbottai.
-cosa?- sgranò gli occhi. Vedo che Haven non sa proprio afferrare le battute.
-quello che sarebbe divertente. Ma siccome sento che ridi, volevo proprio chiederti quale motivo avevi per farlo. Perché mi sembra che questa situazione non sia divertente-
Scosse la testa e drizzò la schiena, tornando al punto principale –perché metti la vita di May prima della tua?-
Rimasi un po’ stupita dalla domanda. Lo faccio? Lo faccio veramente?
-Insomma, è il suo matrimonio, è la sua vacanza, è il suo ragazzo, i-io non sono nulla…se non fosse stato per me tutto ciò n-non sarebbe acc…- Haven mi fermò sbuffando.
-è la sua vita, Lily!-
I secondi passavano, e la mia mente vagava da pensieri a pensieri.
E se Haven avesse ragione? Se non avessi dovuto intromettermi nella sua vita sentimentale?
Beh, però è merito mio se ora Harry non è su un aereo diretto a Los Angeles, senza moglie.
Però è colpa mia se hanno litigato –più di una volta- e se ora lui è indeciso sui suoi sentimenti verso May. Ed io sono stata così dannatamente sconvolta quando gli ho visti nella doccia, senza nemmeno pensare che sono colpevole quanto lei. Tradendola, come ha fatto Harry e lei a lui.
Suonarono al campanello, era Louis.
Sapevo che lui e Hav dovevano andare a fare un giro con la canoa insieme.
Feci un cenno della mano ad entrambi. La mia amica mi guardò compassionevole e sussurrò qualcosa a Louis. Tanto lo so che gli avrebbe detto tutto, come fa sempre. Lui l’avrebbe detto subito ad Harry, d’altronde sono migliori amici quei due.
Presi il telefono e chiamai Niall, so che siamo vicini di bungalow, ma farmi vedere in quest’orrido stato non è in cima alle cose che vorrei fare entro la fine della giornata.
Rispose dopo tre squilli.
-Lily, tutto bene?-
-in verità proprio no, potresti venire nel mio bungalow? Avrei bisogno di parlare un po’…-
Esitava, sicuramente stava cercando una scusa per declinare l’invito.
Certo, tanto quale essere sulla faccia della terra avrebbe voluto sentire i miei piagnistei e porgermi i fazzoletti di carta? Perfino la mia migliore amica se l’era svignata.
-ehm…scusa, ma sto con Candy al bar in piscina…- sentii molti schiamazzi, forse non era proprio una scusa –perché non vieni tu?-
Scossi la testa, sapevo benissimo che non poteva vedermi, ma dovevo affermare che sto male e non in grado di farmi vedere da persone sconosciute e con la lingua lunga.
-no, ma grazie lo stesso. Ci vediamo a cena allora, salutami Candy- chiusi la chiamata e composi subito un altro numero.
-ehi piccola- la voce sensuale Zayn si sentiva male, segno che nel posto dove si trovava non c’era molto segnale.
-mi fai un po’ di compagnia?- strizzai gli occhi quando glielo chiesi, per prepararmi al peggio.
-ehm, scusa baby ma proprio in questo istante sto infilando la muta, sto a largo a fare snorkeling con Liam-
Emisi un “bene” gutturale e chiusi la chiamata.
Perfetto, ecco cosa si prova a rimanere da sola come un cane.
Sentii qualcuno bussare alla porta, svogliata andai ad aprire.
-Havy, che ne dici se…oh- Perrie era davanti all’uscio e sul viso aveva una smorfia di compassione e orrore.
In questo periodo erano diventate molto amiche, tutte e due chiacchierone e frivole. Passavano molto tempo assieme, ma io non ci stavo male, anzi, sono felice che quella gallina di Perrie abbia trovato qualcosa più divertente da fare che scassarmi le ovaie ogni singolo secondo della mia esistenza.
-ciao Cip, ora Ciop non c’è. Riprova più tardi- diedi un calcio alla porta per chiuderla, ma la ragazza era già appoggiata al muro della stanza e mi guardava ridacchiando.
-anche Romeo è afflitto, ora dimmi Giulietta: problemi d’amore?- aveva usato il mio stesso tono, ma non rimasi sorpresa da quello.
Cioè, parliamone: Perrie che, naturalmente a modo suo, mi chiede cos’ho? Questa devo segnarla sul calendario.
-Perlad Louise Edwars che s’interessa a me?- insinuai, facendo una smorfia di finta-sorpresa.
-beh, se hai detto che Ciop non c’è…- roteò gli occhi e si accomodò sulla poltroncina girevole accanto al letto –sù, sputa il rospo-
No, questo non è reale. Non scambierò una parola con lei. Cos’è? Per una settimana mi ha lanciato solo frecciatine ed ora che vuole qualche scoop è diventata Perrie La Psicologa?
-ho visto Harry prima, e mi ha detto cosa è successo…- continuò.
Okay, qualche parolina posso anche scambiarla.
Le raccontai la mia versione dei fatti (quella reale) e lei per tutto il tempo annuiva e, di tanto in tanto, si controllava la manicure con fare annoiato.
-e perciò questa vacanza mi segnerà la vita- conclusi affranta.
Ci guardammo per qualche secondo. Io cercavo di captare qualche segnale dai suoi occhi-che quasi non si vedevano da quanto erano truccati, ma dettagli- e lei …lei mi guardava e basta.
-ecco la mia idea- m’incalzò –tu lo ami, ma questo è palese, ciò di cui non ti accorgi e che anche lui ti ama! May? Pfft, è solo un ostacolo ormai per lui, e anche per te-
Annuii.
-e siccome gli altri vogliono aiutarvi a fare il passo decisivo…- roteò gli occhi –io naturalmente non volevo farlo ma Zayn mi ha costretto ed è così bello mentre mi fa il solletico e…-
-Perrie!- l’ammonii –concentrati!-
-va bene, dicevo…siccome gli altri vogliono aiutarvi a…”uscire dal guscio” hanno pensato, e purtroppo io sono convolta, di sabotare il matrimonio!- terminò tutta pimpante.
Sabotare? Un’idea pessima.
Ma se è un’idea pessima allora perché vorrei battere il cinque alla ragazza al mio fianco?
E’ un’idea incredibile!
Devo licenziare la mia insulsa coscienza, ragionerei meglio se non sentissi la sua torturante vocina.
Ma purtroppo io esisto. Su, accetta, cosa aspetti?
-un’ idea migliore!- sbottai.
-cosa?- domandò Perrie, corrugando la fronte –Lily, parli da sola?-
-cosa?- ripetei –oh no, nulla… sento un ronzio nell’orecchio e…-
Il punto interrogativo che le si stava formando in viso non mi aiutava a mentire.
-lasciamo perdere- scossi la testa  -Perrie, questa è un’idea…dannatamente bella!-
-naturalmente- modesta la ragazza –un attimo, mando un messaggino-
Le sue unghie laccate tintinnarono sulla schermata dell’Iphone, il leggero bagliore che emetteva le pronunciava i lineamenti delle labbra e del naso, la vidi fare una smorfia.
-ma perché non accendi la luce? Non voglio essere portata in giro da un cane, solo perché tu mi hai fatta diventare cieca! Non indosserò mai quegli orribili occhiali per non vedenti!- sbottò alzandosi.
-dove vai?- domandai corrucciata.
-lontano da questa stanza buia, mi hai già stancata- aprì la porta ed esitò qualche secondo sull’uscio, con la testa china sul telefono.
Le arrivò una notifica e sorrise –oggi ceniamo al “Lullaby”- decretò, poi mi squadrò dalla testa ai piedi con una smorfia –cerca di essere presentabile-
Con questo si sbatté la porta alle spalle, mi riavvolsi in quell’oscuro silenzio che lei odiava, ma che io amavo.
Sabotare.
Come ho potuto accettare?



CIAO BELLEE
NUOVO CAPTOLO *FINALMENTE*
PRIMA DI PARLAVI DI ESSO VORREI SCUSARMI ENORMEMENTE, PURTROPPO LA PAROLA "RITARDO" CE L'HO NEL SANGUE :C 
PENSO PROPRIO CHE DOVRETE ABITUARVICI...
HO FATTO UN NUOVO BANNER *-* NON MI PIACEVA PIU' QUELL'ALTRO LOL, VOLEVO CAMBIARE. QUESTO VI PIACE? (DITEMELO IN UN COMMENTO, SE VI VA)
GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE LEGGONO "ANCORA TU!" E RECENSISCONO, MI FATE FELICE!!

OKAY, PARLIAMO DEL CAPITOLO!
SPERO CHE SIA VALSA L'ATTESA, CI HO MESSO MOLTISSIMO A SCRIVERLO, IN VERITA' NON AVEVO MOLTE IDEE ALL'INIZIO, E' QUESTO FORSE CHE MI HA RALLENTATA.
FORSE NON HO ESPRESSO BENE LA PARTE INIZIALE, E  PERCHE' LILY E' ABBATTUTA: HA PARATO IL CULO A MAY, DICENDO CHE MALAKI E' IL SUO RAGAZZO, QUINDI ASSUMENDOSI TUTTE LE RESPONSABILITA' DELL'AZIONE.
SECONDO VOI COME LA PRENDERA' HARRY? 
FINALMENTE ENTRA IN CAMPO PERRIE, DICIAMO CHE L'AVEVAMO ARCHIVIATA, MA ORA E' RITORNATA IN SCENA :)
*SABOTARE* 
EBBENE SI', A QUANTO PARE NEMMENO GLI ALTRI SONO PRO-MATRIMONIO (DI HARRY E MAY) E PERCIO' VOGLIONO SABOTARLO, CHE VE NE SEMBRA?
SECONDO VOI COSA SUCCEDERA' NEL PROSSIMO CAPITOLO? HARRY SCOPRIRA' LA VERITA'? E MAY? LASCERA' MALAKI O CONTINUERA' A TRADIRE LO SPOSINO?
CI TERREI MOLTO SE RISPONDESSE ALLE DOMANDE, PLZ!!!
VI LASCIO UNA FOTO DI COME IO HO IMMAGINATO MALAKI:

 L'HO PENSATO SIMILE A GOFREY GAO!

SPERO CHE IL CAPITOLO SIA DI VOSTRO GRADIMENTO, SCRIVETE IL VOSTRO PARERE IN UNA RECENSIONE! CI TERREI MOLTO!
UN BACIONE X



 
   
 
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