Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: kerryjackson95    24/02/2014    1 recensioni
Misael Mikaeel tutan iecsaon è un giovane principe di soli vent'anni, è il ragazzo più bello del regno e anche il più desiderato, oltre che per la sua bellezza anche per le sue qualità, doti artistiche, dolcezza, bontà, misericordia, purezza, innocenza, umiltà e modo di pensare. Ma il potere richede delle responsabilità: Tutti! Il popolo, il re e la regina, i suoi amici si aspettano che lui sia come gli altri: farfallone e conquistatore; ma lui è dolce e innocente e ha delle idee ritenute scandalose per un giovane principe dell'antico Egitto: avere una sola moglie, non scherzare coi sentimenti delle giovani fanciulle, abolire la schiavitù e la pena di morte, trattare tutti in modo equo, tutte le persone hanno lo stesso valore e la più scandalosa: concedersi solo alla donna che ama... ma come la prenderà il popolo, suo padre, sua madre, un principe non è libero di scegliere come molti credono, solo governare e sottostare al volere di tutti... uno schiavo, una normale plebeo, è più libero di un principe: può amare, scegliere, pensare, decidere e camminare senza essere riconosciuto da tutti...
Genere: Generale, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Misael adorava il mercato, poteva confondersi tra la gente, essere come tutti per qualche ore, bastavano vestiti semplici e poteva spacciarsi per un qualsiasi nobile che faceva un po’ di compere. Mical era estasiata da quell’ambiente, non andava spesso al mercato; solo una volta all’anno, durante la festa del paese.
Tutti quei gazzebo colorati, tutte quelle persone che parlavano, conversavano e discutevano; un mix di colori, profumi, essenze, voci, persone di ogni estrazione sociale, età e provenienza.
Misael si fermò al banco delle stoffe, ne notò una bellissima: seta cotta color arancione, con decorazione giallo oro e ocra. La prese in mano, era molto preziosa chiamò il negoziante:
“Scusi?”
“Si dimmi mio signore.” Com’era gentile la gente del popolo…
“Quanto costa questa stoffa?”
“Hai scelto una stoffa di ottima qualità si vede che hai buon gusto. Che ne dici di… trenta sicli d’argento?”
“Trenta sicli? Così tanto?”
“E’ seta cotta, è decorata ed è l’ultimo esemplare di questo modello.”
“Dai almeno venti.”
“Venticinque ed è tua.”
“ Venti!”
“Ventindue.”
“Affare fatto!”
Lo scambio avvenne mentre Mical guardava in silenzio, perché Misael doveva perdere tempo a contrattare? Era il principe ed era ricchissimo; inoltre avrebbe potuto permettersi di tutto solo pronunciando il suo nome, perché faceva così?
Dopo aver preso la stoffa ed averla avvolta il un panno il negoziante la porse a Misael:
“La pace sia con te amico.”
“E con te sia la pace, buona giornata”
Dopo che si furono allontanati disse rivolto a Mical:
“Ti piace questa stoffa?”
“Certo è seta cotta, è finissima e anche il colore è stupendo.”
“L’ho presa per te.”
“Per me?”
“Si, ti potrai fare un vestito nuovo così.”
“Principe Misael…”
“Chiamami Misael ti prego.”
“Misael, io non posso accettarlo… è troppo davvero.”
“Voglio che tu lo prenda. Regalo sempre qualcosa alle persone a cui tengo.”
“Perché… tu… tu tieni a me?”
“Certo.” Disse lui sorridendo dolcemente con il suo bellissimo sorriso.
“Misael…” sussurrò Mical arrossendo.
“Perché diventi sempre rossa e abbassi la testa?”
“Perché tu mi dici delle cose troppo belle e io… mi imbarazzo ecco.”
“Imbarazzarti? Perché sei stupenda.”
Lei abbassò nuovamente la testa e due lacrime comparvero nei suoi occhi profondi e scuri come due sorgenti d’ inchiostro. Lei iniziò a singhiozzare.
Misael l’abbracciò e posò la sua testa sul suo petto, le accarezzò i lunghi capelli…
Lei era in paradiso: quel dolce profumo di muschio, quel petto muscoloso e color cioccolato privo di peli, quel respiro regolare, quelle braccia che la proteggevano, quelle mani morbide sui suoi capelli.
Istintivamente lei mise le braccia intorno a lui e disse: “Grazie!” ancora tra le lacrime.
Lui disse: “E’ tutto a posto?” e così facendo con un dito le asciugò una lacrima ancora sulla sua guancia di porcellana.
“Si.” Disse lei calmandosi.
Ora che si era calmata era imbarazzatissima, tra le braccia del principe e lui non sembrava volerla lasciare e lei anche se normalmente si sarebbe staccata subito, sebbene a malincuore, aveva troppo bisogno di quell’abbraccio, di quel profumo… non voleva staccarsi.
Lui si staccò leggermente, le prese le mani e disse:
“Ora vieni, ti offro da mangiare.”
Mical lo seguì vicino a una bancarella, mentre la raggiungevano Misael disse:
“Questa è una cosa che sono sicuro che non hai mai assaggiato, è un’innovazione e so che è nato in Italia un paese molto lontano; è molto buono dolce, fresco vorrei che lo mangiassi è come se fosse ghiaccio zuccherato…”
“Cos’è il ghiaccio?”
Misael aveva viaggiato e studiato in paesi freddi e aveva visto ghiaccio e neve ed essendo molto goloso aveva anche assaggiato locali specialità, ma Mical era nata e cresciuta in Egitto senza mai muoversi, nemmeno l’aveva visto il ghiaccio.
“Ora vedrai.”
Misael si avvicinò alla bancarella e disse:
“Vorrei due coni di ghiaccio dolce con sopra la crema di fragole e la granella di cioccolato.”
L’uomo preparò due grandissimi coni, peni di “ghiaccio dolce” e salsa alle fragole, poi ne porse uno a Mical e uno a Misael. Misael pagò l’uomo mentre Mical con il cucchiaino iniziò a gustarsi quel buonissimo cibo esotico… era fresco, dolce, dissetante, fruttato e leggero.
“Coe si chiama?”
“Qua si chiama “ghiaccio dolce”. Là in Italia aveva un nome strano.. galeto, getalo… genito… gelato! Gelato!”
“Che buono che è Misael! Non ho mai mangiato nulla di più buono.”
“E’ quasi buono come i dolcetti al miele” sorrise Misael.
“Già.”
  
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