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Autore: Andy Grim    22/06/2008    2 recensioni
Mi ero ripromesso di non pubblicare questa storia finché non ne avessi ultimato la pubblicazione su MANGANET... ma leggendo la recensione di Kitthex sulla mia one-shot "Le dimissioni di Asuka Junior" (ispirata a questa stessa serie) è scattato qualcosa che mi ha spinto ad esaudire il suo desiderio di leggere qualcos'altro di mio e dunque rieccomi qui! Può darsi che Kitthex non bramasse affatto di leggere un secondo racconto su Saint Tail e ancora meno una storia come questa! Ho già pubblicato su EFP un lavoro analogo basato su Lamù e non so se abbia incontrato molto successo (ho avuto solo 12 recensioni abbastanza lusinghiere, ma un numero di letture in calando nella sequenza dei capitoli). Per carità, il lettore è giudice e mi rendo anche conto che si tratta di un genere forse troppo originale (ho infatti già deciso di NON pubblicare altre demenzialità di questo tipo)! Chi preferisse qualcosa di più "normale", può entrare nella sezione su Candy Candy e leggersi "Un compagno per Flanny Hamilton". Per ora non vi è altro, ma spero, nel prossimo futuro, di potervi offrire altre opere (le idee non mi mancano, lo sbuzzo un po' di più)! Riguardo alla storia qui presente, si propone di illustrare le lotte interne del co-protagonista di KST nella sua perpetua caccia alla coduta ladruncola di Seika, nonché le continue schermaglie amorose con le rivali in amore di quest'ultima. Ai lettori che fossero contemporaneamente dei fan di Uruseiatsura e di Kaitou Saint Tail potrebbe interessare il confronto diretto fra le equipes organiche di due esemplari umani (Ataru Moroboshi e Alan Daiki Asuka) che più diversi di così non avrebbero potuto essere. Buon divertimento... o almeno me lo auguro!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 33: Un tranquillo pranzetto

Capitolo 33: Un tranquillo pranzetto

 

E

rano trascorsi solo pochi secondi da quando Alan si era seduto al tavolo col vassoio del pasto davanti, che una voce, soave quanto decisa, gli chiese: “Posso sedermi qui, sempai…?”

Il ragazzo rialzò gli occhi, per incontrare quelli blu cobalto di miss velo da sposa

“Oh, no…!! Ci mancava solo lei, adesso!” esclamò sbigottito Gus Chandler alzando la testa dal complicato schema del sistema selettivo. Il pavimento della camera del controllo neurologico era ingombro di congegni di vario tipo: alcuni ricambi nuovi di zecca, ancora avvolti nei loro imballaggi e altri in pessimo stato, prelevati attraverso le aperture, scoperte dai rimossi pannelli di protezione.

“Ne sei stupito? Con l’esempio che ha dato la biondina, non mi meraviglierei che ne seguissero anche delle altre” commentò, con voce terrea, il “redivivo” Marlowe “anche se speravo che avessero il buon gusto di arrembarci una per giorno, tanto per farci tirare un po’ il fiato…!”

“Io mi sarei stupito della tregua, invece” dichiarò, sarcastico, il Coordinatore Harper “va bene, a questa ci pensiamo noi. Lei, Gus, continui il suo lavoro come se niente fosse. Venga, Phil: alla postazione vocale!”

“Sì, signore…!” rispose il capo della Neuro, sospirando stancamente.

I due si recarono nella camera del controllo sensitivo, pronti a gestire i messaggi coi quali tenere a bada la terza “pretendente”.

“Ah… Sayaka! Beh, ecco…”

“Ti disturbo, forse?” chiese l’ultima “erede” della principessa Rosa, ostentando una voce quasi neutra.

Alan inspirò lentamente col naso, cercando di rimanere abbastanza impassibile. Sarebbe stato semplice rispondere un brutale Sì! o un più diplomatico Scusa, ma vorrei stare da solo! Ma, com’era ormai risaputo, quando si trattava di offendere i sentimenti (femminili) altrui, il determinato detective diventava estremamente debole.[1] Per di più, i 946 punti che l’elaboratore emotivo accreditava ancora a Sayaka, non gli consentivano niente del genere.

“Ma no, cosa dici? Accomodati!” rispose allora, facendole cenno.

“Grazie!”

Sayaka appoggiò il suo vassoio, si sedette e cominciò a servirsi con una grazia veramente impeccabile. Si vedeva come appartenesse all’alta società!

Normalmente, un tale atteggiamento avrebbe irritato il giovane investigatore, abbastanza prevenuto verso gli esponenti delle classi abbienti (troppi arricchiti disonesti aveva visto smascherare da Seya) ma con quella fanciulla era diverso. I suoi modi, poi, non ostentavano affatto superbia, ma soltanto un’elegante raffinatezza (e gli stessi modi di Lisa non erano tanto diversi, in fondo).

“Oggi ti vedo in forma, sempai!”

*Beata te…!* ribatté mentalmente il ragazzo, ridendo sotto i baffi che non aveva.[2] Ma poi rispose, con noncuranza: “Ah, sì? Trovi?”

“Sì, sì… mi sembra che tu stia decisamente meglio!”

“Beh, grazie. Hai ragione, non c’è male!”

Dopo mezzo minuto di silenzio, la ragazza tornò alla carica: “Senti, Alan… posso farti una domanda…?”

Il ragazzo la guardò di sottecchi, versandosi da bere: “Personale?”

Le guanciotte di Sayaka si tinsero leggermente di rosso.

“Personale…!” si rispose da solo il giovane, vuotando poi tutto d’un fiato il bicchiere.

“Se ti disturba tanto, ne faccio a meno…!” rispose lei, con tono un po’ piccato.

“Oh, ci mancherebbe! Chiedi pure… poi però non vi dovete lamentare, se si dice che la curiosità è femmina…!”

“Ehi, complimenti, Phil” commento Harper, compiaciuto “vedo con piacere che si è ripreso bene!”

“Sto ancora da cani, invece! Fortunatamente per il nostro assistito, quella sciacquetta mi stimola in modo particolare…!”

Il Coordinatore sorrise, divertito dal tono del suo responsabile emotivo, per l’occasione stranamente simile a quello di Watson: “La capisco: farsi sedurre da Haneoka sarebbe almeno una resa onorevole. Dalla Takamya sarebbe ancora accettabile. Ma dalla Shinomya sarebbe ridicolo!”[3]

“Giustappunto, capo!”

“Se te la faccio” gli occhi di Sayaka mandarono un lampo “è perché questa… femmina… tiene molto a te. Pensavo lo avessi capito…!” polemizzò, con la voce già leggermente aspra. Marlowe dovette ordinare a Wolfe di deglutire.

“Sì… certo che lo avevo capito. Continua!”

“Io… beh, vorrei tanto sapere… cosa ne pensi di… di Haneoka, ecco…!”

La ricezione della domanda arrivò in perfetta sincronia con l’inghiottimento del boccone. Superfluo aggiungere che i trenta secondi successivi furono spesi per liberare la trachea dal medesimo!

“Più forza, Rip… più forza!” gridava disperatamente Tracy, dalla Cardiaca.

“Ah, la vedo male, la vedo…!” commentò il responsabile della Motoria, agendo con decisione sui comandi del diaframma. Fortunatamente, l’osservazione di Kirby era puramente sarcastica e l’inconveniente fu presto superato.

Alan bevve un po’ d’acqua e si forbì a lungo la bocca col tovagliolo, tanto per prendere tempo. Quindi le rispose: “Cosa ne penso di… beh…” ultimo colpetto di tosse “…mi… mi piace… un po’…!” concluse, alla vista dello sguardo poco rassicurante della sua commensale.

“Ah, ma guarda” ribatté costei, ostentando un sorrisetto ironico “è molto strano, però!”

Wolfe comandò, sospirando, altre due deglutizioni.

“Come sarebbe a dire, scusa?!” le domandò poi Alan, risentito.

“Beh, che tu le piacessi era già chiaro da tempo… però sembrava proprio che ti stesse cordialmente antipatica. Mi sbaglio…?”

“Ingenua, la ragazzina” commentò A1, con un sogghigno “non lo sa che l’amore non è bello se non è litigarello?”

“Eh, se lo sa…! Non si faccia incantare da quella educanda, signore!”

“L’importante è che non si faccia incantare lui, caro Phil!” puntualizzò l’altro.

Il capo della Neuro accusò un brivido, prima di poter riprendere la concentrazione.

“Non ti sbagli, in effetti” rispose il detective, volgendo uno sguardo leggermente obliquo alla sua graziosa interlocutrice “non nego che, dapprincipio, mi stesse sui nervi con la sua aria da santarellina! Ma poi, con il tempo… sai com’è, no?” le fece un sorriso vissuto.

“No. Com’è…?” rimpallò lei, con voce piatta.

“Ahi, è un osso duro!!” commentò Harper. Il suo collega Daniel Carnaby, Coordinatore dell’organismo di un certo Shinji Ikari, avrebbe senz’altro definito quella risposta come ayanamica!

“Tim” gridò il povero Marlowe, nel comunicatore “portami subito il manuale sui rapporti interpersonali, presto!!”[4]

Il fido coadiutore comparve pochi attimi dopo, recando il prezioso vademecum.

Dopo averlo sfogliato convulsamente, mentre Murdock glielo reggeva, il disperato capo-sezione lanciò il successivo messaggio: “Quando… si approfondisce la conoscenza di una persona… si possono scoprire le sue qualità… e il giudizio su di lei non può che migliorare!”

“Capisco…! E quali sono le qualità che hai scoperto, in lei…?”

“Accidenti… adesso sta proprio esagerando!” sbottò il Coordinatore.

“Lasciamola fare” rispose tranquillamente Marlowe, con una strana luce negli occhi “questo atteggiamento potrebbe farle perdere parecchi punti!”

“Mah… se non ne ha persi la Takamya, con quell’attacco…!”

“Stavolta non ci saranno gli ormoni di Spade ad aiutarla in questo senso, signore” osservò giustamente il responsabile emotivo “nemmeno se gli saltasse addosso pure lei!”

“Già, è vero…!” rispose A1, sollevato *Sai la figuraccia, però!* rifletté, subito dopo.

Kirby portò inevitabilmente la mano destra alla nuca del ragazzo…

“Beh, la sua gaiezza… la sua bontà d’animo… e poi…”

“E poi è molto carina! Vero, sempai?”

Per poco Alan non si tranciò un dito con il coltello… ma poi si fece forza e continuò a tergiversare: “Certo che è carina” Marlowe ebbe un guizzo “è molto carina… ma mai quanto te!”

Lew Harper guardò il suo neurologo con la faccia deformata dal più vivo stupore. Era forse diventato matto?

Con un cenno, Marlowe si affrettò a rassicurare il superiore: “È una mossa tattica, signore: se la figliola non è scema, dovrà ben capire l’ironia! Il C.R. del signor Alan si abbasserà di parecchio e così ci leveremo di torno anche miss velo da sposa!”

“Spero proprio che abbia ragione…!” sospirò A1, non del tutto convinto.

I due si misero quindi a fissare con attenzione il display visivo per scorgere nello sguardo di Sayaka la traccia di un eventuale turbamento: un segnale qualsiasi che palesasse la sua conseguente delusione. Ma gli occhi della fanciulla dai capelli color ebano non manifestarono il più piccolo trasalimento e le sue morbide labbra si schiusero in un sorriso che non sembrava avere niente di fasullo…

“Grazie, sempai” replicò “sei sempre molto caro!”

Il capo della Neuro masticò un’imprecazione, ma dovette accusare il colpo.

“E tu sempre molto gentile!” rispose, borbottando, il poveretto.

“Figurati! Posso farti un’altra domanda?”

Harper e Marlowe si scambiarono uno sguardo. Il secondo, fatttosi comunicare il livello relazionale del soggetto, dovette convenire che 904 punti erano ancora eccessivi per mandarla a quel paese!

“Come no!” rispose Alan, versandosi ancora da bere.

“Chi preferisci, fra Lisa e Saint Tail…?”

Stavolta il malcapitato rischiò letteralmente di strafogarsi! Fissò poi la sua pretendente, che lo guardava con aria estremamente risoluta… e fu preso da un moto di panico.

“È… è così importante per te, saperlo?”

“Molto, sempai!”

Il giovane annuì, lentamente: “Già… è naturale!” la guardò allora deciso e tentò l’ultima carta che aveva a disposizione “E… se non volessi dirtelo?”

A questo punto[5] gli occhi di Sayaka divennero lucidi: “Anche questa sarebbe una risposta, Alan!”

Il giovane fu costretto ad abbassare i suoi. Respirò a fondo, sentendosi veramente spossato… che partita estenuante, però!

Era già abbastanza difficile dover scegliere fra tre bellissime fanciulle che si contendevano il suo cuore (e meno male che non erano quattro)… se almeno una di loro fosse stata screditata da qualcosa, come un po’ di ipocrisia! Ma purtroppo - paradossalmente parlando - tutte e tre le ragazze erano sincere. E proprio la sincerità era fra le cose che il “ragazzo speciale” apprezzava maggiormente nel suo prossimo!

“Signore, mi aiuti lei” disse il capo della Neuro asukiana, guardando disperatamente il suo Coordinatore “è gravissimo, da parte mia, lo so! Ma io… io non so proprio più che cosa fare…!”

Harper lo guardò bonariamente: “Non si biasimi, Phil: la capisco bene! Purtroppo la verità è tragicamente semplice: non eravamo preparati a questo!”

“Tacere sarebbe troppo scorretto, ne convengo. E allora?”

“Vediamo…” fece A1, passandosi una mano sulla fronte “…quale risposta, secondo lei, la scoraggerebbe maggiormente?”

Marlowe si coprì la bocca con la mano, meditando.

“Aaah…!!!” esclamò, infine.

***

“Allora, amore mio…?”

Lui rabbrividì a quell’appellativo e la fissò per qualche altro secondo. Poi le rispose, a voce bassissima: “Saint Tail!”

Sayaka chiuse gli occhi. Era finita! Poteva forse avere qualche speranza nei confronti di una “normale” compagna di classe come Lisa… ma contro la misteriosa Seya, la fantastica ladra dalla coda di cavallo, che argomenti avrebbe potuto opporre? A meno che…

Alan aveva appoggiato la fronte sul palmo della mano e fissava pensieroso il suo piatto, ormai vuoto. Si riscosse quando sentì il rumore di una sedia che si spostava. La ragazza si era alzata in piedi e gli rivolgeva uno sguardo triste e spento.

“Ho capito, sempai… a quanto pare, hai già fatto la tua scelta!”

“Credo… credo di sì…!” sospirò “Mi dispiace, Sayaka… davvero! Tu sei…”

“Una povera scema” sbottò la ragazza “e ti ho pure fornito il mezzo per avvicinarti a lei![6] Non c’è che dire: proprio una scema…!!” ripeté, tergendosi rabbiosamente le lacrime.

“Non fare così” esclamò il ragazzo, più scosso di quanto avrebbe voluto “tu… tu sei una ragazza deliziosa. Troverai sicuramente un compagno degno di te. E nulla ci impedisce di restare buoni amici!”

Lei lo guardò più duramente che poteva e scosse la testa: “No, Alan… mi dispiace, ma non ci sto…!”

Lui sospirò e allargò le braccia: “Come preferisci” si alzò anche lui da tavola e aggiunse “ora scusami, ma devo andare…!”

“Guarda che non hai capito, sai?”

“Come…?” sussultò lui, rivoltandosi.

“Io non mi arrendo, sempai. Non ancora! Vedremo se quella ladruncola saprà lottare, per averti… io lo farò!!”

Il detective rimase a bocca aperta. Guardò in viso la ragazza: le sue guance erano ormai sul rosso accesso, accentuato dal loro luccichio e i suoi occhi blu cobalto esprimevano una determinazione assoluta. Approfittando infatti del suo sbigottimento, si avvicinò e gli stampò un tenero bacio a fior di labbra.

“Lei non ti amerà mai come me” sussurrò “mai…!!!”

Soffocando volutamente i singhiozzi, si diresse verso l’uscita con passo fermo e veloce.

“Sayaka…!” mormorò il povero Alan, sfiorandosi la bocca con le dita e sentendo il bagnato delle lacrime, passate sulle sue gote.

Probabilmente sarebbe rimasto lì per un bel pezzo, se non si fosse accorto della presenza dei suoi due compagni, ai quali aveva chiesto se volevano pranzare con lui, alla mensa…! Malauguratamente quei due bietoloni avevano declinato l’invito per poi ripensarci in un secondo momento e adesso stavano impalati davanti a lui, sforzandosi di non perdere la presa dei loro vassoi (che sembrava pesassero una tonnellata) con l’aria di due astronomi che avessero appena assistito all’esplosione di una supernova!

Il nostro eroe, ritrovata d’un colpo tutta la sua dignità, raddrizzò la schiena, si strattonò i lembi della giacca e si avvicinò minacciosamente a quegli importuni. Piantò loro addosso uno di quei suoi famosi sguardi che trapassavano l’acciaio inox e gli impartì un ordine perentorio: “Voi due non avete visto niente!! Intesi…?”

 

***

Il capo della Neuro abbandonò la camera del controllo percettivo, trascinandosi fino alla sua sezione, dove accese il display delle relazioni interpersonali. Quando lo strumento rispose ai suoi comandi, dovette purtroppo constatare che il C.R. di miss velo da sposa aveva riguadagnato quota e toccava ora i 963 punti…!

“No” disse il Coordinatore “decisamente, non è andata come avevamo sperato…!”

Al povero capo-sezione venne invece in mente la frase del suo collega Watson, quando gli aveva chiesto: “Non ce l’hai scritto, sui tuoi manuali, che le acque chete sono, in realtà, le più scatenate?[7]

Nel frattempo la squadra di Chandler era sempre intenta a lavorare sul circuito selettivo.

“Come andiamo?” chiese A1 al capo della Sensitiva.

“Per ora, nessun intoppo, ma sarà una cosa lunga. Non so se per mezzanotte avremo finito!”

“Proprio nessuna speranza di riuscirci entro l’ora dell’appuntamento?”

“Negativo, signore. Mi rincresce!”

Il Coordinatore mugugnò qualcosa e posò una mano sulla spalla di Marlowe: “Phil… come ho detto al suo collega, non ritengo molto saggio rimandare l’appuntamento di stasera con la signorina Haneoka. Ma se lei lo ritiene necessario…”

Il subordinato scosse la testa: “No, signore” rispose, deciso “vorrà dire che ci limiteremo all’amore platonico!”

A1 sorrise soddisfatto e gli diede una pacca sulla stessa spalla: “In tal caso, l’ordine è confermato. Stasera, alle otto, davanti a casa Haneoka!”

“Ricevuto e compreso, signore!” annuì Marlowe.

 



[1] Con l’ovvia eccezione di Lisa, prima di conoscere la verità…!

[2] E che forse si sarebbe fatti crescere, giusto per far dispetto a Kai Hiwatari, che gli aveva detto che a suo padre “stavano da schifo”!

[3] Tengo a precisare che non concordo affatto con questo giudizio, abbastanza ingiusto nei confronti del personaggio in questione.

[4] Cfr. il capitolo 21.

[5] Non ho voluto scrivere finalmente perché sarebbe stato troppo crudele!

[6] Sta ovviamente parlando dello specchio.

[7] Vedi capitolo 12.

  
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