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Autore: _Crizia_    25/02/2014    5 recensioni
Questa storia non tiene conto della trasformazione di Shin in Conan, i personaggi hanno circa 18 anni.
Grazie ad una certa persona vanno in vacanza in Italia, dove trascorreranno alcuni giorni del mese di luglio all'insegna del divertimento e chissà che chi ha procurato i biglietti non abbia avuto un preciso scopo per farlo.
Dalla storia
-"Il sole era già alto nel cielo, gli uccellini cinguettavano, il caldo si faceva sentire e né una foglia né un filo d'erba si muoveva, sembrava tutto tranquillo ad eccezion fatta per un urlo sovraumano che sgretolò in mille pezzi quell'atmosfera da fiaba.
L'urlo incriminato proveniva da una camera pitturata di un fresco verde chiaro, in questo luogo si trovavano un ragazzo e una ragazza dai lineamenti orientali che si guardavano reciprocamente"-
P.S. forse durante la narrazione i personaggi saranno un po' OOC.
Al momento sospesa causa altri progetti in corso.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Yukiko Kudo | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sotto questo sole
 

Dopo un palpitante risveglio seguito da scaramucce varie e riappacificazioni su tutti i fronti, i quattro ragazzi poterono bearsi di un'abbondantissima colazione servita sotto al porticato del pian terreno che si affacciava sul verde circostante e su un imperturbabile specchio d'acqua.
 
"Kazuha ma cosa è successo stamattina?"
"Ecco... vedi io... solo ricordare mi imbarazza!
Perché per una volta non riesco ad essere sfrontata anche io!"
"Se non me lo vuoi dire non mi offendo, ma sai che sono tua amica e in quanto tale non ti giudicherei mai. Puoi contare su di me!"
"Non è che non voglio dirtelo, anzi tutto il contrario, solo che non so come dirlo...
Dunque, stamani, quando mi sono svegliata, ho trovato la testa di Heiji sopra il mio emh... petto e lì per lì ho pensato male, quindi ho urlato, poi Heiji si è svegliato e solo in quel momento ho capito che in realtà lui non l'aveva fatto apposta a mettere la sua testa lì, per di più mentre lui cercava di svegliarsi mi sono allarmata perché io avevo le braccia dietro il suo collo e comunque sai... sono facilmente imbarazzabile ai contatti prolungati con i ragazzi"
"E cosa hai pensato dopo, cioè a mente lucida?
Cosa hai provato?"
"L'unica cosa che so è che infondo è stato ... bello.
Mi sono sentita come se fossi la sua ancora per come mi ha stretto fra le sue braccia.
Era come sentirsi a casa."
"Posso confidarti una cosa?"
"Ovvio, le amiche non servono a questo?!"
"Quando io e Shin stamattina ci siamo svegliati a causa del tuo urlo, be' anche noi ci siamo ritrovati in una posizione un po' insolita."
"Oh, oh, Ran, cosa hai combinato?"
"Niente ma che vai a pensare! Sei proprio affine a Heiji, mi chiedo come fate ancora a essere solo amici!"
"Perché cosa ti ha detto quell'imbecille?"
"Niente di ché, diciamo solo che avete avuto pensieri simili, ma è già tutto acqua passata."
"Allora? Sputa il rospo! Su racconta!"
"Io avevo la testa sopra il suo braccio disteso sui cuscini ed ero girata su un fianco verso di lui e uno dei miei bracci era appoggiato sopra il suo torace nudo.
Sarà che ormai siamo grandi e i nostri corpi sono così cambiati da quando eravamo piccoli, sarà come eravamo vestiti, sarà che non dormivo più così vicina a Shinichi da quando avevo dieci anni, ma oltre a sentirmi così bene, tranquilla e protetta ovviamente ero anche molto imbarazzata.
Penso che lo fosse anche lui, visto che nessuno di noi due ne ha parlato; l'unica cosa che abbiamo fatto prima di venire da voi è stato semplicemente guardarci negli occhi."
"Aw! Che teneri che siete!"
"Kazuha!"
"Sai, Ran, il rapporto che tu hai con Shinichi mi sembra così sereno, calmo, placido come il corso di un fiume; per questo un po' ti invidio: io ed Heiji siamo sempre in contrasto, perennemente opposti.", disse Kazuha un po' afflitta e dispiaciuta.
"Kazu, ma lo sai che in amore si dice proprio che gli opposti si attraggono? E poi, comunque, io non direi che siete così diversi, credimi se ti dico che siete molto più simili di quello che tu pensi." precisò Ran per risollevare il morale dell'amica.
"Tu credi?"
"Ne sono convinta, Kazuha!"
"Ran?"
"Mh..."
"Grazie! Grazie di essere la mia amica, la mia confidente e la psicologa dei miei deliri!"
Così le due ragazze si lasciarono andare ad una risata, si alzarono dal divanetto di un grazioso salottino che avevano trovato gironzolando al pian terreno di quella grande villa e si diressero al piano superiore; ognuna verso la propria camera per potersi cambiare e finalmente andare in spiaggia.
 
Intanto due ragazzi stavano aspettando impazientemente le loro amiche, già pronti per le attività di quella mattina, chiedendosi perché le ragazze ci mettono sempre un  eternità a prepararsi.
Ed ecco apparire di fronte a loro due meravigliose, nella loro semplicità, creature la cui visione fece venire ad Heiji un senso di vertigine e fece restare Shinichi a bocca asciutta, peggio di un assetato in un arido deserto, ma i ragazzi non lasciarono trapelare nulla e il primo a riprendersi fu come al solito lo spiritoso detective di Osaka:
"Finalmente ce l'avete fatta a scendere! Credevamo foste disperse, stavamo quasi per chiamare la polizia e denunciare la scomparsa di due ragazzine!"
"Heiji, quanto sei poco originale?!" disse con un finto sorriso e proseguì: "Credo proprio che dovremmo essere noi a fare una denuncia, anzi un reclamo per sapere a chi hanno dato il tuo cervello quando venivano distribuiti alla specie umana." e con questa stoccata finale la ragazza gelò l'amico.
"Bene, se avete finito, vi faccio vedere come si arriva alla spiaggia. - si inserì Shinichi - Dobbiamo aggirare la piscina, arrivare ai campi da tennis e seguire il sentiero che li costeggia fini ad arrivare alla staccionata in legno che scende giù fino al mare" proseguì avviandosi e indicando i punti di riferimento.
Arrivati alla fine del sentiero, che si snodava all'interno di un delizioso boschetto, si palesò un magnifico paesaggio.
 
La spiaggia non era altro che un lembo di sabbia dorata che si estendeva nella piccola insenatura che il mare aveva formato nel tempo, spingendosi sempre di più verso il minuto promontorio sulla cui sommità era stata edificata la villa in cui alloggiavano.
Ran trovò quella baia estremamente romantica vista la dolcezza con cui i pendii rocciosi, ben levigati, scendevano verso il basso e il gioco di luce che il sole creava riverberandosi sull'acqua azzurrina e sulla roccia di diverse sfumature di grigio, notò anche come la spontanea vegetazione rendesse meno arido un terreno che di fatto dovrebbe essere tale.
Quello spazio sembrava dare loro un assaggio di natura quasi incontaminata, se non fosse per la consueta attrezzatura da mare a pochi metri dalla riva, come se quest'angolo volesse affermare la sua totale origine selvaggia sottolineata da alcuni grandi tronchi di legno che con le mareggiate erano stati gettati sul bagnasciuga.
 
Ran e Kazuha sgranarono gli occhi di fronte a ciò ed anche Heiji aveva un' aria stupita.
I due ragazzi del Kansai iniziarono a scendere, distaccandosi dagli altri due.
Ran si era presa un momento per poter meglio guardare quel paesaggio e poter innocentemente palesare la sua meraviglia come fanno i bambini piccoli: "É bellissimo!"
"Già. Sembra proprio un angolo di paradiso." aggiunse Shinichi con il tono pacato di chi ribatte l'ovvietà.
"É sempre stato così, qui?"
"Sì. Non è cambiato niente da quando ero bambino" ed un lieve sorriso che compare sulle labbra di chi ricorda si fece largo anche sulle sue, Ran non poté che sorridere anche lei di riflesso.
"Ci venivi spesso qui in vacanza?"
"Sì, ha tanti ricordi questo posto.", per un momento su quegli occhi, dello stesso colore del mare di fronte a loro, passò un'ombra; almeno così sembrò a Ran, perché repentina com'era venuta, sparì.
"Ed è da tanto che non ci ritorni?"
"Abbastanza"
Da quando ne aveva memoria, Shinichi non era mai stato così ermetico e povero di parole come in quel momento, tant'è che Ran non se la sentì di chiedergli perché le aveva sempre taciuto tutto questo, ma il ragazzo l'anticipò: "Lo so, Ran, che ti stai chiedendo perché non ti ho mai detto niente. Per ora posso solo prometterti che un giorno te lo racconterò, ma per il momento ti chiedo di non pensarci su più di tanto. Ti conosco. So quanto saresti disposta a fare per le persone a cui tieni."
Quelle parole non fecero che aumentare la sensazione che aveva: Shinichi le nascondeva qualcosa e ora era quasi certa che quel qualcosa portava con sé un brutto ricordo.
Come faceva adesso a non preoccuparsi per lui?
 
"Credo che sia meglio scendere... ora...
Non vorrei che quei due si scannassero a vicenda e a noi tocchi raccogliere i resti!"
"Perfettamente d'accordo, sarebbero capaci di mettere a soqquadro la spiaggia." rettificò Ran.
Due sorrisi ridenti si affacciarono sui due visi fanciulleschi dissipando la cupezza precedente e riportando allegria alla giornata.
Scesero gli scalini fiancheggiando la staccionata e finalmente poterono immergere i piedi nella sabbia calda e avvolgente come una coperta in pieno inverno.
Neanche a farlo apposta, subito arrivarono alle loro orecchie un gridolino seguito da un imprecazione:" Heiji allontana quella creatura da me!"
"Ma è soltanto un granchio."
"Ho detto ributtalo in mare, non voglio che mi pizzichi!"
 
"Prevedibili..."
"Incorreggibili..."
"Scontati..."
"Irrecuperabili..."
"Proprio come avevamo detto; sono senza speranza..." constatò Shinichi, un sospiro di rassegnazione uscì dalle loro bocche.
Arrivati sotto gli ombrelloni si svestirono restando in costume; Shinichi non poté fare a meno di chiedersi dove Ran avesse nascosto quel corpo così slanciato e tonico per tutto questo tempo, mentre Ran si chiese da quando sull'addome di Shinichi avessero iniziato a delinearsi i muscoli.
I due raggiunsero gli altri in acqua anche perché urgeva calmare i bollenti spiriti.
Le ragazze si ritirarono presto sulle sdraio per asciugarsi e prendere il sole, lasciando i ragazzi a sguazzare nell'acqua, ignorando quali scherzi tutti e due stavano pianificando: anche Shinichi, infine, si era fatto trasportare dal carisma e dalla vitalità dell'amico dell'ovest.
 

 
 
 
  
 
Sì, sono ancora viva.
Sì, la sto ancora portando avanti (seppur lentamente).
Probabilmente qualcuno/a sta iniziando a maledirmi per gli accenni che sto buttando qua e là riguardo avvenimenti del passato e situazioni sentimentali.
Vi sto tenendo sul filo del rasoio.
Io non mi sbilancerò, ma sarò lieta di leggere le vostre ipotesi.
I tempi sono quelli che sono e, a meno di un'ispirazione divina, non mi risentirete prima di qualche mese.
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo anche qui.
Spero che recensirete e commenterete anche questo.
Con infinita gratitudine per ognuno/a di voi
 
_Crizia_
 
P.S.
Benvenuto a bordo di questa storia se sei un/a nuovo/a lettore/rice!
   
 
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