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Autore: geval    25/02/2014    0 recensioni
"Riuscirà Phoenix Wright a scagionare T.O.P, accusato dell'omicidio di PSY, anche se le prove sono tutte a suo sfavore?"
Ecco a voi un cross-over senza alcun senso logico fra Phoenix Wright ed alcune personalità del K-pop.
La storia è dedicata ad una persona a cui tengo molto :)
PS: scusate per la formattazione, non ce la farò mai a non sbagliarla XD
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dick Gumshoe, Il Giudice, Miles Edgeworth, Phoenix Wright
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il processo riprese in perfetto orario. Phoenix era in pessime condizioni fisiche, in quanto reduce da una nottata passata a non dormire. Aveva controllato più volte tutte le poche informazioni di cui disponeva, nella speranza di scoprire qualcosa di utile, purtroppo senza grandi risultati. Doveva nuovamente affidarsi alla sua capacità di adattarsi agli eventi, e la cosa non lo consolava molto.

-Molto bene, direi di cominciare questo secondo giorno di processo. Signor Edgeworth, mi può ragguagliare sulla vicenda del portafogli? Dopotutto è per quel motivo che ha chiesto il rinvio.- disse il giudice, che stava pregustando di tornare a casa in largo anticipo.

-Vostro onore, purtroppo l'oggetto in questione non è stato ritrovato, nonostante gli agenti abbiano lavorato duramente per setacciare ogni angolo della villa.- ammise il procuratore.

-Un vero peccato. Come intende procedere quindi?- chiese nuovamente il giudice.

-Attualmente non ho niente da aggiungere a quanto detto ieri. Ma non posso affermare lo stesso per la difesa. Chissà, magari il nostro avvocato oggi è venuto al processo preparato.- disse Edgeworth, con calma serafica.

-Signor Wright?-

-Si vostro onore, vorrei chiedere alla signorina Mindy Jostyn di recarsi al banco dei testimoni. Avrei qualche domanda da farle, se non le dispiace.- rispose Phoenix, senza avere in mente un piano ben preciso. Era sicuro di avere i pezzi del puzzle di fronte a sè, eppure non era in grado di riunirli nel modo corretto. Era ora di racimolare informazioni aggiuntive.

Una donna sui quarant'anni, con addosso un elegante tailleur nero, prese prontamente posto al banco dei testimoni. Nonostante non fosse più nel fiore degli anni, aveva preservato buona parte della sua bellezza.

-Lei è Mindy Jostyn?- le chiese Phoenix, cordialmente.

-Si, sono io.- rispose la donna.

-Signora Jostyn, ci può dire per quale motivo si trovava alla festa?-

-Sono stata assunta per supervisionare il lavoro dei camerieri, ero una delle quattro assistenti contattate appositamente per l'evento.-

-Ed è stata lei a trovare il corpo senza vita di PSY?-

-Esatto.-

-E come mai proprio lei? Voglio dire, il cadavere si trovava in una stanza minore del primo piano, mentre la festa era tutta al piano terra. Per quale motivo è entrato in quella camera?- la incalzò Phoenix, senza però abbandonare il tono cordiale di prima.

-Beh, sono entrata in quella stanza per recuperare un oggetto.- rispose la donna, restando sul vago.

-Che genere di oggetto?- le chiese l'avvocato, continuando a torchiarla.

-Non lo so, era un pacco sigillato. Il signor Yang Hyun-Suk mi disse di andarlo a prendere verso la mezzanotte, perchè il suo contenuto sarebbe servito per la festa.-

-Ma tu guarda la coincidenza! Un oggetto da recuperare nella stessa stanza in cui si è consumato il delitto, pochi minuti dopo la sua avvenuta.- affermò Phoenix, aumentando il volume della sua voce. -Questo non può essere un caso!-

-Beh... io non so cosa dirle, mi sono limitata ad eseguire le istruzioni.- commentò la donna, portandosi sulla difensiva.

-Questo pacco che fine ha fatto? Lo sa?-

-A dire il vero non ne ho idea. Appena entrata ho subito visto PSY a terra ed ho provato a soccorrerlo. Poi ho notato il sangue ed ho chiamato aiuto. Non sono più entrata nella stanza, non saprei dirle che fine abbia fatto il pacco.- rispose la donna.

-Chiedo scusa: ha appena detto che ha subito visto PSY, ma il corpo è stato rinvenuto in posizione prona. Come ha fatto a capire immediatamente che si trattasse di lui?- chiese Phoenix, continuando ad incalzare il suo testimone. Non sapeva ancora dove andare a parare, ma era certo che qualcosa sarebbe venuta a galla.

-Beh, per via della giacca di colore rosso. Era l'unico ad indossarne una quella sera.- spiegò Mindy.

-Capisco... E dopo averlo visto, si è immediatamente avvicinata nel tentativo di soccorrerlo. Lei però non poteva vedere il sangue dalla sua posizione, giusto?-

-No, infatti all'inizio pensavo potesse essere addormentato. Magari svenuto.-

-Molto premuroso da parte sua.-

-Si beh, ho fatto il mio dovere.-

-Comunque, se credeva che dormisse sul pavimento, perchè non si è limitata a chiamarlo?- chiese Phoenix, incuriosito dall'ultima frase della testimone.

-Beh, perchè io non parlo coreano. Per questo ho pensato fosse più semplice avvicinarsi per svegliarlo utilizzando il tatto.- rispose la donna.

-Poteva limitarsi a parlare inglese...- commentò l'avvocato, che continuava a non comprendere bene il ragionamento della vittima.

-Ma non mi avrebbe capito, altrimenti l'avrei fatto di certo.-

-Lei sa che PSY ha studiato in America, vero? Più precisamente all'università di Boston.- disse Phoenix, in parte confuso dalle parole della signora Jostyn.

-No... non lo sapevo...- rispose stupita Mindy. -Però è strano... ricordo di avergli parlato quella sera. Mi aveva risposto in un inglese che definire stentato è riduttivo.-

-Ma... ma non è possibile!- esclamò l'avvocato. -Le ripeto che la vittima ha studiato in america e conosceva la lingua piuttosto bene.-

-Non sto mentendo, lo giuro! Mi aveva chiesto dov'era il bagno, con grandi difficoltà.-

-Però i conti non tornano...- pensò ad alta voce Phoenix. La testimone stava dicendo la verità, ne era sicuro. Eppure non riusciva a dare una spiegazione logica a tutto questo. Forse PSY era un burlone e voleva fare la figura dello straniero ignorante? Ma a che pro? Poi all'improvviso, due pezzi del puzzle si unirono come per magia, ed ebbe un'illuminazione. -E se non fosse stato il vero PSY?-

-Come?- rispose la donna, stupita dalla conclusione dell'avvocato.

-Che cosa? Intendi dire, come se fossero presenti due PSY?- commentò Edgeworth, anch'egli piuttosto stupefatto.

-Esatto, come se ci fosse stato un sosia. Magari un professionista cammuffato ad arte per confondere i presenti.-

-Tutto questo è a dir poco assurdo!- esclamò il procuratore, sempre più incredulo.

-Beh, abbiamo visto cose ben più assurde in questo tribunale...- disse Phoenix, sicuro di essere sulla pista corretta.

-Ammesso e non concesso che tu abbia ragione, dove sarebbero le prove per dimostrare tutto questo? Voglio dire, non puoi uscirtene con una congettura del genere solo per quanto appena detto dalla testimone. Ci saranno centinaia di altre spiegazioni!-

-Effettivamente le prove non ne ho... Però... Ehi un momento, forse ho un'idea!- esclamò l'avvocato. -Ammettiamo che il sosia fosse effettivamente presente alla festa. E se l'assassino ne avesse tratto effettivo beneficio? Magari potrebbe averlo usato per crearsi un alibi!-

-Che tipo di alibi? A cosa stai pensando?- chiese Edgeworth, curioso di scoprire dove volesse andare a parare l'amico.

-E se PSY fosse morto ben prima della presunta ora del decesso?- disse sicuro quest'ultimo.

-Ma l'autopsia... ah, ora ho capito! La termocoperta!- rispose il procuratore.

-Termocoperta? Di cosa state parlando?- chiese il giudice, che stava perdendo il filo del discorso.

-Nella stanza in cui è avvenuto il delitto era presente una termocoperta, in bella vista per giunta. Il colpevole potrebbe averla usata per mantenere caldo il corpo, alternando in questo modo i risultati dell'autopsia.- spiegò prontamente Phoenix.

-Vostro onore, credo sia opportuno far analizzare la termocoperta. Se la tesi della difesa dovesse essere corretta, su di essa allora si dovrebbero trovare delle tracce ematiche, facilmente individuabili grazie al luminol.- disse Edgeworth, con tono tranquillo nonostante la difesa avesse appena estratto dal cilindro un potenziale grande punto interrogativo. Miles sapeva che se Wright avesse avuto ragione, avrebbe dovuto riconsiderare tutto il caso dal principio. Buona parte delle considerazioni fatte fin'ora diventavano assolutamente inutili, in quanto basate su elementi non più corretti.

-E perchè non è stata analizzata in precedenza?- obiettò giustamente il giudice.

-Perchè non ritevamo fosse rilevante. Pensavamo di avere già tutti gli indizi necessari per risolvere il caso. Evidentemente, ci sbagliavamo.- rispose Edgeworth. -Vostro onore, le chiedo di interrompere il processo per un'ora. Dovrebbe essere più che sufficiente per effettuare tutte le analisi.

-Uhm, d'accordo. Il processo è momentaneamente sospeso e ricomincierà fra sessanta minuti, a partire da ora.- disse il giudice, mentre batteva energicamente l'immancabile martello di legno.

Phoenix ed Edgeworth uscirono rapidamente dall'aula, incontrandosi appena fuori.

-Sai vero cosa significherebbe? Intendo, se tu dovessi avere ragione...- disse quest'ultimo al rivale.

-Si. Il processo subirebbe un forte scossone. Molte cose dovrebbero essere ricontrollate...- rispose prontamente l'avvocato.

-Si, ma volevo dire un'altra cosa. Se hai ragione su questo... potresti aver ragione anche sulla registrazione. E solo una persona avrebbe potuto preparare un piano del genere.-

-Lo so... Però non abbiamo nessuna prova per inchiodarlo. Se solo avessimo trovato il portafogli...- commentò Phoenix, in parte deluso per non poter fare di più. Perlomeno non ancora.


 

Il processo riprese con estrema puntualità, per la seconda volta in quel giorno. Il giudice ordinò subito all'accusa di riferire quanto scoperto in quest'ora di tempo.

-Si vostro onore. Ho qui il referto della scientifica. Dice che sulla termocoperta sono state effettivamente rinvenute tracce ematiche. E non solo: il DNA coincide perfettamente con quello della vittima.- esclamò Edgeworth, mentre un folto brusio si estendeva fra la folla, completamente spiazzata dalle rivelazioni. -Ora, per quale motivo c'è del sangue della vittima su di una termocoperta? Sangue che tra l'altro qualcuno ha cercato di far sparire, presumibilmente lavando la stessa. Ci sono sicuramente molteplici risposte per questa domanda. Ma onestamente, mi sento obbligato ad ammettere che l'ipotesi della difesa diventi improvvisamente piuttosto credibile. Tutto questo non può essere una semplice coincidenza, vostro onore.-

-Molto bene. Come intende procedere? È ancora intenzionato a chiedere la condanna per l'imputato?- domandò il giudice al procuratore.

-Beh, ci sono comunque alcune prove che non possiamo ignorare, come l'arma del delitto. Però a questo punto, direi che per noi diventa necessario ottenere informazioni aggiuntive. Ad esempio, su questo fantomatico ed ipotetico sosia di PSY. Chiamo quindi a deporre Yang Hyun-Suk. In quanto organizzatore dell'evento, di sicuro ci saprà dare le corrette informazioni al riguardo.- rispose Edgeworth, con la sua classica parlantina sicura.

-E sia. Fate entrare il testimone!- ordinò il giudice.

Uno degli addetti alla sicurezza del tribunale si avvicinò al magistrato, con aria di colpevolzza. -Err, vostro onore... Hyun-Suk non è presente in aula...-

-Come sarebbe a dire che non è presente?- chiese stupito il giudice.

-Beh, gli era stato recapitato il mandato di comparizione, in quanto potenziale testimone... Ma non si è presentato.- rispose l'uomo, dispiaciuto e preoccupato per la situazione problematica.

-E perchè non me lo avete detto subito?- domandò nuovamente il giudice, a metà fra il sorpreso e l'arrabbiato.

-Err, veramente non pensavamo fosse importante... Dopotutto il processo si era praticamente concluso ieri...- disse l'uomo, visibilmente imbarazzato.

-Forza, non perdiamo altro tempo. Trovate Hyun-Suk e portatelo qui! E fate presto!-

-Si vostro onore. Subito!-

"Dannazione, questo intoppo non ci voleva. Stiamo sprecando tempo prezioso!" pensò Phoenix, contrariato per la situazione.

Dopo una quarantina di minuti, l'uomo rientrò nell'aula, per ragguagliare il giudice. -Vostro onore, non riusciamo a trovarlo... Il suo telefono è spento, e nessuno sembra averlo visto nell'hotel dove alloggia, dato che la villa è sotto sequestro. Sembra essere sparito nel nulla.- disse l'uomo, con una punta di vergogna.

-Com'è possibile?- eslamò contrariato il giudice.

-Vostro onore, mi lasci organizzare le ricerche. Troveremo Hyun-Suk in tempo per domani. Glielo prometto.- affermò Edgeworth, sicuro di quanto appena detto.

-Quindi dovrei rinviare il processo di un altro giorno? Sa cosa significa questo, vero?-

-Si vostro onore, significa che tutto si deciderà domani, in un senso o nell'altro. Ma non abbiamo altre alternative in questo momento. La deposizione di Hyun-Suk è fondamentale ai fini della soluzione del caso. Non possiamo certo emettere un verdetto con così tante ombre.-

-Si, d'accordo. Riprenderemo domani. Ma faccia il possibile per trovarlo, mi raccomando.-

-Si fidi di me.- disse il procuratore


 

Fuori dall'aula, Phoenix ed Edgeworth discutevano nuovamente, ovviamente sul caso in questione.

-Che si fa quindi? Sei sicuro di riuscire a trovare Hyun-Suk?- chiese l'avvocato, piuttosto preoccupato per la situazione. Sapeva che domani era, nel bene o nel male, l'ultimo giorno di processo. E sapeva anche che la deposizione del capo della YG Entertainment era assolutamente fondamentale per dimostrare l'innocenza di T.O.P.

-Posso farcela.- disse sicuro Edgeworth, nel tentativo di rincuorare l'amico. -Piuttosto, te come intendi impiegare questa ultima giornata di indagini?-

-Per scagionare l'imputato devo ancora fare tre cose: dare una spiegazione alle impronte sull'arma del delitto, trovare il vero colpevole, e scoprire il movente per tutta questa macchinazione. Sulle prime due ho un paio di ideuzze, ma il movente è un altro paio di maniche. Se solo avessimo trovato quel maledetto portafogli...- rispose Phoenix.

-Forse potresti fare un secondo sopralluogo alla villa. O magari all'hotel in cui alloggiava PSY.-

-Si, buona idea. Farò così.-

-Ti lascio Gumshoe. Ti assisterà come possibile.- disse Edgeworth.

-Non ti preoccupare, troverò qualcosa. Ah... e grazie.-

-Per cosa?-

-Per l'aiuto che mi stai dando. Anche tu ti stai convincendo dell'innocenza di T.O.P?- chiese Phoenix.

-A dire il vero non lo so, è tutto molto complicato... Però... mi fido di te.- rispose il procuratore, prima di lasciare la stanza per organizzare le ricerche.

-Miles... sei grande....- esclamò fra sè e sè l'avvocato.


 

La suite nella quale alloggiava PSY era all'ultimo piano di uno dei più prestigiosi hotel della zona. Le ampie vetrate facevano in modo che essa fosse perfettamente illuminata, nonostante la metratura massiccia. Phoenix e Gumshoe furono colpiti dal l'odore di ricchezza che si poteva respirare a pieni polmoni. La stanza non era difatti solo molto grande, era pure arredata molto lussuosamente. L'avvocato fu particolarmente colpito dall'enorme acquario, nel quale nuovatavano molteplici pesci esotici.

-Cosa stiamo cercando esattamente?- chiese il detective, in parte incuriosito, in parte confuso.

-A dire il vero non lo so. Qualsiasi cosa, probabilmente...- rispose Phoenix, risultando tristemente onesto.

-Qualsiasi cosa è un po' vago... Voglio dire, avrà pure qualche idea. Cosa spererebbe di trovare?-

-L'ideale sarebbe qualche indizio sul movente dell'assassino. Ma dubito che saremo così fortunati. Inoltre sono pronto a scommettere che il portafogli sia ormai andato... Dopotutto l'assassino ha avuto due giorni di tempo per sbarazzarsene.-

-Però è comunque strano. Abbiamo perquisito tutti i presenti, ed analizzato tutta la villa due volte... Dove diavolo l'avrà nascosto?- disse fra sè e sè Gumshoe.

Una lampadina si accese nella mente di Phoenix. -Ehi, e se fosse qualcuno uscito dalla villa prima che il corpo fosse stato ritrovato, e quindi prima che la polizia arrivasse fermando tutti?-

-Ma questo non è possibile... Nessuno dei presenti ha abbandonato la zona, abbiamo diverse conferme su questo. Quando siamo arrivati noi, gli invitati erano ancora tutti lì. E anche assistenti, camerieri e sicurezza privata.- gli rispose prontamente il detective.

-Tutti tranne uno... il sosia di PSY.- affermò sicuro Phoenix.

-Sta forse dicendo che sia stato lui ad ucciderlo?- chiese Gumshoe confuso.

-Ma no, ovviamente no! Lui serviva a dare l'alibi all'assassino, non avrebbe mai potuto ucciderlo.- rispose l'avvocato, banalmente. -Dai forza, rivoltiamo questo posto come un calzino!-

I due setacciarono la suite centimetro per centimetro, trovando moltissime cianfrusaglie ma nulla di concretamente utile.

-Abbiamo controllato dappertutto, senza trovare niente. Maledizione.- esclamò Gumshoe contrariato.

-Non dappertutto. Manca la valigia.- gli rispose Phoenix, che non voleva ancora darsi per vinto. Aprì il bagaglio, tirando fuori ogni singolo oggetto contenuto in esso, ma ancora una volta non riuscì a trovare nulla di utile. Si mise le mani nei capelli, disperato per la mancata scoperta. Ma pochi istanti dopo riuscì a vedere una cosa insolita, grazie alla sua notevole capacità di osservazione.

-Ehi, questa valigia ha un doppio fondo!- disse ad alta voce, attirando l'attenzione del detective, che si avvicinò immediatamente per controllare coi suoi stessi occhi. Phoenix aprì anche lo scomparto segreto, trovando una sola cosa al suo interno. Un semplice, quanto potenzialmente importante oggetto. Una piccola agendina.

-Jackpot! Scommettiamo 10 dollari che quì dentro c'è qualcosa di grosso?- esclamò prontamente.

All'interno dell'agendina c'erano molte scritte, naturalmente in coreano. Ed ovviamente lui non era in grado di comprenderle. Però riuscì a capire un paio di cose. Innanzitutto, in una pagina c'era un elenco di persone, fra le quali spiccavano T.O.P e Yang Hyun-Suk. In un'altra, c'era un numero di cellulare con nome non presente nel precedente elenco: Choi Sung-Kuk.

-Purtroppo non riesco a capire molto di quanto presente... Ad esempio, le scritte collegate ai nomi. Sarei davvero curioso di scoprire perchè T.O.P e Hyun-Suk siano presenti. E poi chi è questo Sung-Kuk?-

-Beh... è presto detto.- disse Gumshoe, mentre estraeva il suo telefono. Sfilò l'agenda dalle mani di Phoenix e cominciò a comporre il numero.

-Ma che fà? È impazzito?- esclamò l'avvocato stupefatto, mentre il detective continuava imperterrito nella sua azione. Poco dopo si portò l'apparecchio al lobo destro, ed entrambi rimasero in totale silenzio per una ventina di secondi.

-Non risponde nessuno... Però il telefono è acceso. Ehi ho un'idea, chiamo la centrale e sento se qualcuno può rintracciare l'indirizzo.- disse subito dopo Dick.

Phoenix questa volta non ebbe obiezioni. Effettivamente era una ottima idea.


 

Dopo mezz'ora, i due erano giunti in un capannone abbandonato della zona industriale. Era quello l'indirizzo che Gumshoe riuscì ad ottenere tramite gli operatori della centrale. La cosa non confortava minimamente Phoenix, che aveva un bruttissimo presentimento. Dopo essere entrati, l'avvocato ebbe conferma a tutti i suoi timori. Un uomo in una pozza di sangue giacieva sul pavimento, totalmente inerte.

-Oh merda! Qua bisogna chiamare subito un'ambulanza!- esclamò Gumshoe, profondamente colpito dalla scena presente davanti a lui. Phoenix al contrario si avvicinò all'uomo, appoggiando i polpastrelli sulla giugulare, per controllare il battito.

-Lasci stare e chiami la centrale. Non c'è più niente da fare...- disse dopo averne constatato l'assenza. Subito dopo, si accorse improvvisamente della somiglianza che l'uomo aveva con la vittima precedente. Convinto che questa non potesse essere una coincidenza, ne dedusse che Choi Sung-Kuk fosse il sosia di PSY. Prese quindi un fazzoletto ed iniziò ad utilizzarlo per rovistare fra gli effetti personali della vittima, in modo da non lasciare le proprie impronte digitiali sul corpo, cosa che avrebbe sicuramente incasinato le indagini della scientifica.

-Signor Wright, cosa sta facendo?- chiese Gumshoe, preoccupato che l'avvocato potesse combinare un disastro.

Phoenix non rispose, concentrato su quello che stava facendo. Nell'interno della giacca trovò finalmente quello che stava cercando da tanto tempo. Un portafogli. Non uno qualsiasi, era quello di PSY, come indicava chiaramente la carta d'identità.

-Ecco cosa sto facendo! Trovo le fottute prove!- esclamò, finalmente soddisfatto. Ma la gioia durò poco, perchè all'interno non vi era praticamente niente. Solo i documenti, una manciata di carte di credito, ed un po' di contanti di grosso taglio. Nessun fogliettino con informazioni compromettenti, niente di insolito. Solo il semplice contenuto che una persona aspetterebbe di trovarsi nel portafogli di un uomo benestante.

-No... no... non è possibile cazzo!- urlò l'avvocato, assolutamente contrariato dalla scoperta. Si allontanò prontamente dal cadavere, con le mani fra i capelli e senza la minima idea di cosa fare, mentre la polizia scientifica faceva la sua comparsa nell'edificio, per effettuare tutte le analisi del caso. Uscì per prendere una boccata d'aria, e tentò di riordinare le idee.

"Allora, quali sono le informazioni di cui dispongo fin'ora? Il sosia era alla festa, ne sono assolutamente sicuro. E sono abbastanza sicuro che il portafogli di PSY sia uscito assieme a lui, prima che il cadavere venisse effettivamente scoperto. Anche se non ne capisco ancora il motivo... Comunque ora il sosia è morto, ed il portafogli non ha nulla di sospetto al suo interno. Eppure sono ancora convinto che la chiave di tutto fosse proprio dentro di esso. Probabilmente anche l'assassino lo sapeva, ed è per questo che ha colpito anche Sung-Kuk: per recuperare tale oggetto. Ma a questo punto perchè lasciare il portafogli sulla scena del crimine? Forse pensava che così facendo sarebbe stato meno sospetto? Non ci capisco niente... Ehi Phoenix, ti stai dimenticando di una cosa importante! L'agendina! Quì dentro c'è sicuramente qualcosa di utile, ne sono sicuro. Devo solo trovare qualcuno che mi traduca il contenuto entro domani... Ormai manca pochissimo tempo!"

All'improvviso Phoenix ebbe come una rivelazione. Come se tutti i pezzi del puzzle si fossero improvvisamente uniti fra di loro. Finalmente aveva capito com'erano andate le cose, anche se non ne aveva le prove. Ma ne era assolutamente sicuro.

-Eh eh eh, PSY vecchio furbone. Come ho fatto a non pensarci prima?- disse fra sè e sè, mentre si avvicinò a Dick. -Detective Gumshoe, mi potrebbe fare una cortesia? Avrei bisogno di tre informazioni per il processo di domani...-

-Beh, mi dica. Vedrò cosa posso fare...- rispose quest'ultimo, cercando di rendersi utile.

Phoenix avvicinò la propria bocca all'orecchio destro del detective, bisbigliandoli qualcosa. -Può farlo?- chiese subito dopo, questa volta ad alta voce.

-Si, credo di si. La seconda potrebbe richiedere molto tempo però... E la terza potrebbe non essere proprio realizzabile...-

-Beh, se le mie ipotesi sono corrette dovreste essere in grado di trovare qualcosa di scottante in quel posto. E spero vivamente che lo siano dato che altrimenti non avrei alcuna prova decisiva. Questo è il mio vero asso nella manica...- disse Phoenix, prima di lasciare la zona per cercare qualcuno che potesse aiutarlo a tradure l'agendina. Anche quella era sicuramente una prova decisiva, ed era sicuro come non mai che l'avrebbe aiutato a scagionare T.O.P. Domani era il giorno del giudizio, lo sapeva e continuava a ripeterselo in continuazione. Ma per la prima volta dall'inizio del processo, era sicuro di vederci finalmente chiaro.

  
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