Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: lacoppiadifuoco    26/02/2014    5 recensioni
''Abbiamo passato due anni d'inferno, Kat. Ci siamo ingannati, traditi, fatti male. E ti ho odiato..tanto, troppo, ma solo perché troppo era l'amore che provavo nei tuoi confronti. Haymitch si sbagliava su di noi; potresti non meritarmi neanche tra quattro vite,ma io ti amerò sempre''
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Gale Hawthorne, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Strade troppo strette e troppo diritte per chi vuol cambiare rotta oppure sdraiarsi un po'.

Il cambiamento è la cosa che probabilmente l'uomo teme maggiormente, a volte più di quanto possa terrorizzare il sonno eterno.
Quando ci si trova ad essere delle persone statiche e monotone, cambiare abitudini, modi di fare, modi di essere, diventa quasi un omicidio che solo una mente, un'essenza, esperta come il destino può architettare.
Mi sono ritrovata molte volte a perdermi nel vuoto e a pensare che se non fossi una di quelle , patetiche,ragazze che si affezionano facilmente e che fanno fatica ad accantonare i sentimenti in mezzo ad una strada, sarebbe tutto più semplice.
Io sono la tipica ragazza che non riesce ad abbandonare nessuno, ma che però viene, come costante, abbandonata a se stessa, da tutti, come se riuscissi a sopportare ogni male ed ogni dolore;esempio ne sono la mia famiglia, Gale, ed ora persino Peeta.

Il punto è che sono fin troppo grande rispetto all'età che ho, forse perché nella vita mi è stata tolta la possibilità di essere un'adolescente come tutti gli altri, di avere veri primi amori, di essere spensierata, soppressa dalla responsabilità di fare da madre e padre ad una sorella più piccola e talvolta persino a mia madre stessa.
Il mio riscatto sarà capire chi sono, quali sono i miei limiti, e prima di ogni cosa devo cominciare stabilendo un punto di inizio, quello da cui partirà la mia vita, quella vera, quella che vorrò vivere davvero.
Sicuramente l'assenza di Peeta non sarà d'aiuto, il mio punto di riferimento mi ha girato le spalle non dandomi nemmeno il tempo di chiamarlo, di chiedergli di rimaner mi accanto.

Forse il destino voleva così.

L'amore per il silenzio è scaturito all'età di 7 anni; la maestra di storia amava che la classe la seguisse senza che i piccoli bimbi davanti a lei si bisbigliassero battute e frecciatine - anche poco cortesi - nei suoi confronti e, dunque, ci costringeva a mantenere un clima di silenzio degno di un acquario.
Per me non era una costrizione, era un sollievo non dover parlare. Il silenzio è sempre stata una sicurezza, mi sono sempre sentita a mio agio senza avere la necessità di proferire parola.

Tranne..tranne stasera.

In questa cucina non si avvicinerebbe neanche una mosca, solo a sentire l'aria pesante che si è creata.
Sae non avrebbe dovuto invitare Peeta ed Haymitch, ma lei in fin dei conti non ne può sapere nulla. Da quando siamo tornati nessuno si è preoccupato di dirle ciò che era davvero successo, a noi, a Peeta, a Capitol City.
Sae è un po' come Peeta - il vecchio Peeta -.
 Si lascia ammaliare facilmente dal bello e dalle cose fatte con amore, dai gesti carini e non riesce a non essere gentile con gli altri, sono veramente pochi i momenti in cui la rabbia prende il sopravvento, e proprio per questo motivo, quando Peeta le rivolge un sorriso enorme, lei lo abbraccia e lo ringrazia per i fiori.

Rimanere impassibili davanti a quel sorriso mi sembra impossibile, ma forse è tutta l'indifferenza che Peeta ha riservato solo ed unicamente a me a fermare l'impulso di buttarmi fra le sue braccia e stringerlo in un abbraccio, e a mia volta lasciarmi stringere in una presa che mi ha sempre regalato sicurezza, la stessa sicurezza che ora mi dice che solo il vecchio Peeta sarebbe in grado di darmi, quello "nuovo" sa chi sono davvero, non è talmente innamorato di me da perdonarmi e giustificarmi tutto, da rimanere cieco.
No. Lui mi vede per ciò che sono e non posso fare a meno di pensare che seppur diverso da quel che era prima rimane sempre migliore rispetto a me.

"Katniss?"

"Si, Sae?" - giro lo sguardo verso di lei in modo interrogativo.

 "No, nulla, ti eri incantata" - detta l'ultima parola continua a fissarmi per un altro minuto per poi rituffare la cespugliosa testa nel piatto e continuare a mangiare la sua zuppa speciale con tanto di ingrediente segreto.

Peeta rivolge un sorriso a Sae ed Haymitch mi guarda come se sapesse a cosa sto pensando. Mi rivolge, più che altro, un'occhiataccia che io ricambio senza alcun tipo di problema a frenarmi.
Stanca di dare attenzioni a un vecchio scorbutico abbasso lo sguardo al mio piatto, ancora completamente intatto.

Sae riprende la parola : " Allora Peeta, dove sei stato fino ad adesso?"

Lui, in netta difficoltà, cerca aiuto negli occhi freddi di Haymitch e con mio dispiacere non volta nemmeno a vedere se lo sto guardando, se lo sto capendo. Tu non conti più per lui, Katniss.. Vuoi capirlo?!

"..A Capitol City?"

"Oh! Dopo la guerra?! E per far cosa, scusa?" - la vecchia sembra stupita del fatto che anche dopo la guerra il biondo fosse rimasto nella capitale per mesi, senza farsi sentire per giunta.

"Da amici" - le dedica un sorriso incerto, pensando di potersi prendere gioco di lei così.

"Amici di che tipo?" - Sae alza un sopracciglio con fare indagatore, come se volesse dire *Ti ho beccato, ragazzo!*

"Da Delly, a breve ritornerà qui al 12" - dice molto freddamente, e per la prima mi rivolge un'occhiata, seppur priva di significato.

"Oh benedetto ragazzo! Che aspettavi a dircelo?! Bisogna preparare tutto per il suo arrivo, ho sempre adorato quella ragazza!" - detto questo, Sae si alza e comincia a vagare per casa alla ricerca delle sue cose, per poi recuperarle, indossare il cappotto e correre a casa sua a far chissà che.

 "Sono stanco. Peeta, è giunto il momento di togliere il disturbo" - Haymitch pronuncia le prime parole della serata.

"Buona sbronza, mio adorato mentore" - gli rivolgo un ghigno che lui ricambia con un'occhiata peggiore di quella che mi aveva dedicato poco prima.

Peeta si alza e mi guarda. Haymitch è già uscito.

"Katniss, con permesso"

"Non hai il bisogno di chiedermi il permesso di uscire da casa mia, Peeta. Non l'hai mai fatto, perché dovresti iniziare adesso?!"

" Non so. Ora è tutto diverso. Ci vediamo"
- ovviamente non lo rivedrai, stupida.

È solo un modo carino per concludere la frase. Nemmeno da "nuovo" riesce ad essere completamente cattivo con le persone che odia..ma il mio Peeta non mi odierebbe, no? Ma Peeta non è mai stato mio, perché dovrebbe esserlo ora?

"Ci..ci vediamo. Salutami Delly appena la vedi" - lui schiocca la lingua e facendo un gesto con la mano per liquidarmi in fretta si dirige verso la porta.

"Ma se non l'hai mai potuta nemmeno vedere" - sento una punta di verità e presunzione nella sua voce. E prima di sentir sbattere la porta riesco a sentire chiaramente un suo sussurro : "Falsa".

Perché adesso mi sento più sola di prima?

Dovrei lasciarlo della sua convinzione o cercar di fargli cambiare idea?
Magari potrei ricordargli di me, di lui stesso, di noi. Quel noi che stavamo costruendo pian piano, che credevo si potesse riprendere durante la guerra, dopo quel piccolo bacio.
Potrei continuare a ripetergli che il suo colore preferito è l'arancione, che ama guardare il cielo, che di notte tiene sempre la finestra aperta perché ha paura di morire soffocato.
Potrei dirgli che il suo più grande pregio è l'amore, perché nessuno sa amare come e quanto lui.
Potrei dirgli anche che sono una stupida perché non mi sono accorta prima di lui, e che mi ci è voluta la condanna a morte certa per rendermi conto di lui e dei suoi occhi, gli stessi che non ho intenzione di dimenticare, gli stessi in cui vorrei rivedere di nuovo me, e noi.

Lascio la cucina e il salotto per come sono e comincio a salire le scale, una miriade di pensieri mi assale ad ogni scalino facendomi ricordare ogni singolo momento vissuto in quella casa, con Prim, mamma, Gale, Peeta.
Arrivo nella mia stanza, mi cambio e ,prima di mettermi a letto, apro il cassetto del comodino e prendo la perla dei secondi Hunger Games.
La stringo nel palmo della mano, forte, fortissimo, e sento un liquido caldo farsi spazio sul mio viso.

Apro un po' la finestra e mi abbandono sotto le coperte.
Do un bacio alla perla e chiudo gli occhi, cercando un sonno senza incubi, cercando una parte di Peeta che sia ancora qui con me.

 

----------------------------------

Ciao a tutti! Volevamo scusarci per l'enorme ritardo nel pubblicare, ma purtroppo non è sempre facile frequentando un liceo classico, avendo professori completamente esauriti ed essendo persino a fine trimestre e quindi piene di interrogazioni!

Immagino che questo capitolo non sia proprio il massimo, ma in un periodo come questo ,dove oltre ad avere un sacco di impegni scolastici ho avuto moltissimi problemi familiari e salutari, è quello che sono riuscita a fare.. spero che apprezzerete in ogni caso..

Al prossimo capitolo :)

giuls

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: lacoppiadifuoco