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Autore: bic    26/02/2014    1 recensioni
Valar Morghulis.
Due parole che le avevano aperto la strada verso un mondo nuovo, diverso da tutto ciò che fino ad allora aveva conosciuto...
Dove la porterà il viaggio che colei che un tempo era Arya Stark sta compiendo?
Genere: Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Daenerys Targaryen, Gendry Waters, Jon Snow, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Mi scuso per non aver più pubblicato, ma avevo avuto un crollo di ispirazione. Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo.
Un abbraccio a tutti coloro che mi seguono
ciao
bic
 

Vetro di drago

I giorni seguenti furono impegnati in attività convulse, nessuno aveva idea di come creare l’ossidiana, tentarono con tutte le rocce a loro disposizione e ai draghi sarebbe venuto il mal di gola forza di sputare fiamme se ad Arya non fosse scappata la pazienza e non avesse lanciato una bottiglia di vino vuota contro una roccia mentre Daenerys incitava Drogon con l’ennesimo Dracaris non ci sarebbero mai arrivati.
Il calore del fiato del drago, mischiandosi con i silicati del vetro ed i cristalli della roccia produssero quella che sembrava una buona imitazione del Vetro di Drago.
Una volta appurato quali erano le sostanze necessarie il difficile fu trovare degli stampi che resistessero ai soavi sbuffi dei figli della regina.
Alla fine l’idea fu di Gendry: il marmo era l’unica sostanza abbastanza dura da resistere al fuoco dei draghi.
Insieme ad altri due Guardiani cominciò ad usare martello e scalpello in modo da creare degli stampi a forma di freccia, di lama e di falce in modo da poter utilizzare il maggior numero possibile di armi. Riuscì anche a creare alcuni fili adatti a delle accette, non si poteva mai spere quale arma fosse più apprezzata da ogni singolo Guardiano.
Alla sera Gendry era distrutto, si lasciò cadere accanto al fuoco che era stato tenuto acceso tutto il giorno nella sala ed era arrivato a scaldarne una buona parte.
Arya gli si accoccolò accanto: - Che giornata estenuante.
- Io sono un fabbro, non uno scultore, non è proprio facile riuscire a  creare degli stampi con qualcosa di così poco malleabile e così diverso dal ferro.
Arya gli accarezzò una guancia: - E’ bello poterti stare di nuovo accanto, anche se significa lavorare fino allo stremo delle forze.
Mangiarono un po’ di stufato, mentre Daenerys e Jon continuavano a discutere di come agire contro gli Estranei, Arya e Gendri tornarono accanto al fuoco, sentendola rabbrividire la avvolse nel proprio mantello: - Lo sai che è pericoloso stare così vicini?
Arya sorrise: - Tra i due la persona più pericolosa sono io, te lo assicuro e tu non potrai mai farmi nulla che io non voglia, rischieresti la tua virilità, te lo garantisco.
Gendry sorrise e le posò un leggero bacio sul naso: - Come dite voi Mia Lady.
Arya gli piantò un pugno contro la spalla e scoppiò a ridere quando lui finse di essere stato ferito a morte mimando un dolore del tutto privo di fondamento.
Si addormentarono poco dopo abbracciati come due fratelli.
Jon fece una ronda per controllare che nessuno dei confratelli avesse bisogno di qualcosa e, quando si rese conto del fatto che la sua sorellina stava dormendo abbracciata ad un uomo ebbe l’immediato istinto di frantumare ogni singolo osso di quel disgraziato, fortunatamente Daenerys gli posò una mano sul braccio: -  Jon, prima di fare qualcosa di cui ti pentiresti vieni a discuterne accanto al fuoco con me.
- Ho conosciuto Arya pochi mesi fa, ma è una ragazzina che è dovuta crescere troppo in fretta, credo che abbia fatto cose che ti farebbero rabbrividire se le venissi a sapere. La prima volta che l’ho vista era un cumulo di stracci, pelle ed ossa con occhi così grandi che sembravano mangiarsi tutto il viso; eppure mi parlò come solo una persona adulta avrebbe fatto.
In questi mesi ho imparato a volerle bene come ad una sorella e so che merita tutto l’amore del mondo.
- Ho capito, ma non nelle mani di un mio confratello, lui non può, non deve … - Jon si torceva le mani come un bambino che cercava di giustificare una marachella di fronte alla mamma.
Daenerys sollevò gli occhi al cielo:- Lord comandante, credi davvero che riusciresti a farle cambiare idea? Quella ragazzina sarebbe capace di rapire il tuo confratello e caricarlo a dorso di drago pur di strapparlo dalle tue grinfie se vedesse che la ostacoli.
- Ma Arya non è che una fanciulla, non ha idea di cosa voglia dire farsi vedere mentre dorme con un uomo, cosa diranno di lei?
- Ancora stai a guardare le apparenze? Arya non è più bambina di me quando fui data in sposa al mio Sole e Stelle e credo che fra i due quello che stia più attento sia proprio Gendry, non mi sembra che abbia mai fatto nulla per arrecarle danno né tanto meno per comprometterla.
- Ma Gendry diventerà un Guardiano, le spezzerà il cuore.
Daenerys sospirò: - Gendry non dovrà necessariamente diventare un Guardiano della Notte a meno che non sia lui stesso a desiderarlo. Ma ora raccontami un po’ del piccolo Ben.
Gli occhi di Jon si illuminarono e parlò a ruota libera del bambino fino a quando gli occhi stanchi della regina non si chiusero ed il suo respiro si regolarizzò in un sonno profondo. Notò ai lati delle ciglia delle minuscole lacrime, forse il suo tono orgoglioso aveva riaperto in Daenerys vecchie ferite.
Si avvolse nel mantello e crollò addormentato.
Man mano che i giorni passavano il numero di lame di Vetro di Drago aumentava. All’inizio della settimana seguente Jon valutò necessario rientrare alla Barriera e caricò i cavalli con tutte le armi prodotte. Salutò Arya con un bacio su ciascuna guancia e lanciò un’occhiataccia a Gendry che si spostò immediatamente lontano dalla ragazzina di un passo.
Daenerys abbracciò il nipote:  - Non appena arriveranno gli Immacolati ti raggiungeranno alla barriera.
Jon annuì e rispose: - Mi raccomando, la lascio nelle tue capaci mani, fa che non abbia a pentirmene.
Daenerys ricevette notizie: i suoi uomini erano riusciti a passare incolumi attraverso le step stones ed erano arrivati a Capo tempesta con le insegne del drago sventolanti ed un cavaliere Dotraki a cavallo di Vyserion. La cosa aveva avuto un tale impatto che la popolazione al completo si era schierata con li uomini che cavalcavano i draghi e Stannis e Melisandre dovettero fuggire nottetempo per salvarsi la vita. Verme Grigio aveva stabilito accordi, con i principi di Dorne e poi aveva fatto vela con i suoi uomini costeggiando tutte le terre dell’Ovest per dirigersi verso la Barriera.
 Quando il contingente degli Immacolati giunse a Porta ella Regina ormai la quantità di lance, daghe e lame di vetro di Drago era sufficiente per un intero contingente, avevano lavorato alacremente senza risparmiarsi, nessuno di loro.
Quella sera Daenerys ed Arya si salutarono con un abbraccio: come promesso Daenerys avrebbe cominciato la sua conquista dei Sette Regni partendo da Grande Inverno dove si sarebbe insediato Sir Barristan Selmy come reggente fino a che Rickon non fosse stato grande abbastanza per prendere il suo posto.
Arya invece si sarebbe diretta verso nord, oltre la Barriera per contrastare con il contingente di Immacolati sotto il suo comando e affiancata dal Lord Comandante dei Guardiani della Notte gli Estranei, quelle creature nate dal ghiaccio del profondo nord che ora minacciavano tutti i Sette Regni.
Arya e Jon speravano che al di là della barriera sarebbero riusciti a ritrovare anche Ben, ma temevano che ormai di lui non rimanesse che l’ombra del suo spirito nel suo metalupo.
Fu quella notte che Arya la sentì, aveva preso l’abitudine a dormire raggomitolata vicino a Gendry, ma appena sentì l’ululato balzò in piedi e cominciò a correre come se avesse un esercito di Estranei alle calcagna.
Nymeria era lì, appena fuori dall’avamposto che la aspettava come se si fossero viste appena il giorno prima.
Arya la chiamò e il metalupo le saltò addosso. Con lei c’era Cagnaccio. Ad un osservatore poco attento sarebbe sembrato che le due bestie la stessero aggredendo invece Arya si trovò la faccia completamente lavata dalle loro lingue morbide.
- Ok, ora lasciatemi, Cagnaccio, va da rickon e proteggilo, avrà bisogno di te.
Arya stabilì un contatto mentale con l’animale e percepì che aveva capito il suo messaggio, perché immediatamente cominciò a correre oltre la foresta.
Nymeria seguì Arya all’interno e si accovacciò accanto al fuoco vicino a lei.
Gendry sospirò e si spostò in modo da non essere troppo vicino ai denti affilati del metalupo, ma quando Arya gli si accoccolò di nuovo accanto e il metalupo gli posò il muso sulla mano rinunciò a spostarsi e si arrese al fatto di passare un’altra notte in bianco.
 

 
  
 
 
  
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