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Autore: nobodyishopeless    26/02/2014    1 recensioni
Dopo essere stato preso in ostaggio dalla setta di Benjamin Cyrus in Colorado, con la sua collega Emily Prentiss che per proteggerlo era stata picchiata davanti ai suoi occhi, il giovanissimo dottore, Spencer Reid ha maturato in sè un profondo e bruciante senso di colpa.
Faith è la nuova e giovane psicologa della BAU che si occupa di tranquillizzare lo stato mentale dei componenti della squadra di analisi comportamentale. La giovane ha 23 anni, un laurea quinquennale in psicologia e un anno di tirocigno in accademia FBI.
Fa un ingresso prepotente nella vita dell'insicuro dottore cercando di aiutarlo e di evitare che lui scopra i suoi segreti, in realtà la giovane ragazza ha molti più scheletri nell'armadio di quanto sembri. Tuttavia l'amore bruciante potrebbe travolgerli in un vortice senza uscita.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Hotchner:
Shakespeare ha scritto:
"Non c’è nulla di più comune del desiderio
 di essere importanti"
 
I envy them.
 
Anche quel caso era concluso finalmente e la squadra poteva rilassarsi, tornarono in albergo intorno alle cinque del pomeriggio con un sorriso soddisfatto stampato sul volto, Aaron lanciò un’occhiata a Spencer che parlava con Faith e Derek era ancora scettico nei confronti della nuova coppia, anche se non era ufficializzata, la loro unione era palese agli occhi dei profiler.
-Smettila Hotch.- lo rimproverò Emily in un sussurro, notando lo sguardo del capo rivolto alle loro  spalle, il quale scosse la testa.
-Non mi piace questa storia Emily e lo sai.- rispose lui con tono fermo.
-Dunque partiamo domani, mattina alle dodici.- annunciò poi il capo rivolgendosi a tutta la squadra.
-Ci vediamo a cena!- esclamò Rossi prima di salire in camera.
-Vi va di fare un giro per la città?- domandò Derek ai colleghi rimasti nella hall.
-E’ la prima volta che vengo a Las Vegas.- disse Faith guardandosi intorno.
-Vi posso fare da guida.- annunciò Spencer.
-Ah sì e dove? Dalla scuola alla biblioteca.- scherzò Derek strappando una risata ai colleghi, tranne a Hotch.
-Io vado a riposarmi un po’.- declinò l’offerta Hotch.
-Non ti senti bene?- chiese apprensiva Emily.
-No è che stanotte non ho dormito.- rispose Hotch per poi salire nella sua stanza e buttarsi sul materasso inspirando l’odore di pulito delle lenzuola.
Anche JJ salì in camera, per telefonare a Will e poi farsi un bagno nella vasca, il pancione ormai era al massimo dell’espansione, il bambino scalciava e in pochissime settimane sarebbe venuto alla luce.
Restarono Emily, Derek, Spencer e Faith e insieme decisero di fare un giro per la città. Derek si mise al volante del grande suv nero, Emily si sedette accanto a lui e Faith si sistemò dietro con Spencer. Il giovane dottore fece l’elenco dei vari posti, in cui i compagni di scuola di Spencer andavano spesso, ma lui non ci era mai andato. Alla fine insieme decisero tutti per il bowling. Derek parcheggiò davanti al locale e tutti insieme entrarono, l’ambiente era scuro e tetro, illuminato dalle luci dei videogiochi e le lampade a neon sopra le piste da bowling. Passarono un bel pomeriggio a ridere e scherzare, naturalmente Derek vinse, mentre Spencer non era proprio bravo nel buttare giù i birilli, anche Faith non era per niente brava, un paio d’ore dopo la squadra al completo era in hotel e tutti tranne JJ sorseggiavano i cocktail dell’happy hour.
-Resta comunque il fatto che presto nascerà il figlio di JJ e l’agente Todd prenderà il suo posto, e si unirà a noi anche Faith.- fece notare Prentiss a Derek che si imbarazzava.
-Non vedo il problema!- replicò Derek finendo lo spriz in un sorso.
-Non è un problema è una situazione imbarazzante, ci hai provato con lei e lei ti ha spiazzato.- fece notare Emily strappando una risata generale.
Poco dopo cenarono tutti assieme con un filetto al sangue e del vino rosso, dopo la cena Faith si scusò e lasciò un attimo il tavolo per uscire a fumare una sigaretta, Spencer la seguì posando il tovagliolo sul tavolo e beccandosi un’occhiataccia da Hotch e uno sguardo malizioso da Derek e JJ.
La ragazza aspirava lentamente avvolta nel suo giubbino di pelle nera.
-Rinfresca molto la sera.. lo avevo dimenticato.- sussurrò Spencer facendo voltare Faith che gli sorrise.
-Dovresti smetterla di fumare Faith…- esordì il ragazzo per poi cingerle la vita e sussurrarle all’orecchio – Sei così bella, il fumo ti distruggerà.- continuò poi accarezzandole la schiena. Lei si voltò.
-Lo so che fa male Spencer, ma tante altre cose fanno male… anche tu quando sei lontano mi fa male, ma non smetterò mai di amarti.- sussurrò gettando via il mozzicone ormai finito, per poi baciare delicatamente le labbra carnose di Spencer.
-Cambi discorso brava.- scherzò lui per poi darle un altro bacio a stampo sulle labbra.
-Rientriamo prima che Hotch venga a prenderci con un pistola puntata.- scherzò la bruna ridacchiando, mentre si dirigeva all’entrata dell’hotel tenendolo per mano. Così rientrarono e si sedettero sulle sedie con gli altri colleghi.
-Stasera chi ha voglia di scatenarsi sulla pista da ballo?- domandò Derek carico di entusiasmo.
-Io ho un impegno.- rivelò Rossi.
-Cioè vai a escort?- domandò sarcastica Emily facendo scoppiare tutti a ridere.
-Vado a vedere la traviata a teatro.- replicò Dave alzando gli occhi al cielo.
- Io resto in albergo.- rispose Hotch con lo sguardo basso.
- Anche io.- si accodò Prentiss lanciando un’occhiata a Hotch che la guardò solo per un istante.
-Io ci sto.- accettò invece Faith.
-Vengo anche io!- esclamò Reid facendo sgranare gli occhi a tutti, soprattutto Hotch, sembrava che gli occhi gli stessero per schizzare fuori dalle orbite.
-Che c’è?- chiese Reid notando lo sguardo dei colleghi.
-E’ proprio vero che le donne riescono a cambiare gli uomini.- rispose JJ sarcastica.
-Non le donne.. il sesso!- esclamò Derek, mentre le guancie di Faith si arrossavano, Emily tirò una sberla amichevole sulla spalla muscolosa di Derek. Così i colleghi si separarono, Faith non aveva portato nessun vestito, si arrangiò con i pochi capi che aveva nella sacca sportiva che aveva preparato di fretta. Si infilò una camicia semitrasparente color vinaccia e si tenne i jeans stretti neri con il graffio sul ginocchio destro, infilò un paio di scarpe con poco tacco nere, con la punta chiusa, si infilò il giubbotto di pelle nera, afferrò la borsa e raggiunse in due ragazzi nella hall dell’albergo.
***
La musica pompava senza sosta nel piccolo locale, appena i tre colleghi furono dentro, vennero travolti da un caldo soffocante e un odore misto tra fumo e sudore, cento corpi si muovevano ritmicamente, alcuni strisciando l’uno sull’altro, cameriere vestite con un t-shirt di paillettes dorate e un paio di fuso neri portavano per il locale vassoi carichi di cocktail colorati, un sorriso bianco si formò all’istante sul volto di Derek, che con voce alta per sovrastare il frastuono si rivolse a Reid..
-Ehi ragazzino, benvenuto nel mondo del divertimento.- esclamò avvolgendo con un braccio muscoloso le spalle esili dell’amico, il quale aggrottò le sopraciglia guardandosi intorno come un bambino smarrito, sebbene non fosse la prima volta che entrava in un disco pub, la sensazione di smarrimento era sempre la stessa, gli ci voleva sempre qualche minuto per mettersi a suo agio. Dopo pochi attimi, Derek si gettò nella pista a ballare con una ragazza, che accettò l’uomo con piacere. Faith sorrise a Spencer, il quale si fece una risata. I due si sedettero su degli sgabelli, la bruna posò i gomiti sul piano del tavolino alto che stava di fronte a loro. Ordinarono un paio di shots alla tequila.
-Pronto tutto d’un fiato altrimenti il brindisi è fatto per niente.- lo istruì Faith, Reid sorrise.
-Ok… a cosa brindiamo?- domandò lui.
-Direi a noi due.- rispose la dottoressa con un mezzo sorriso.
-E il sale e il limone a che ci serve?- chiese Spencer perplesso.
- Oh quasi dimenticavo, metti un po’ di sale sulla mano, lo lecchi poi giù la tequila e infine si succhia il limone.. e poi direi che ci sta anche un bacio.- rispose lei strizzandogli l’occhio.
-Allora… A Noi!- esclamò Spencer alzando il bicchierino facendo attenzione a non spandere l’alcol.
-A noi.- ripeté lei, e senza smettere di fissarsi entrambi leccarono le mani, bevvero dai bicchieri e con smorfie insofferenti succhiarono lo spicchio di limone. Spencer sentiva il liquido alcolico che gli bruciava l’esofago, colava nello stomaco e si disperdeva incontrando gli enzimi altrettanto acidi prodotti dalle ghiandole gastriche.
Faith invece non pensava a nulla, come ogni volta che l’alcol le lasciava il sapore amaro sulla punta della lingua e le dava un leggero brivido eccitato che le faceva scuotere involontariamente il corpo. Con le labbra umide entrambi posarono il bicchiere davanti a loro ad una perfetta sincronia.
-Andiamo a ballare?- domandò allegra Faith scendendo dallo sgabello.
-Non dimentichi qualcosa?- replicò Spencer scendendo lentamente dallo sgabello e arrivando innanzi alla ragazza con sguardo di sfida.
-Cosa?- chiese Faith.
Il ragazzo si piegò su di lei e posò le labbra carnose sulle sue, le prese il viso tra le mani e in quel momento per Faith il mondo scomparve, le farfalle nello stomaco svolazzavano senza sosta. Le mani di Spencer accarezzarono le guancie di lei ed entrambi si ritrovarono a sorridere in quel bacio.
***
Emily si trovava da almeno venti minuti nel corridoio del quarto piano dell’hotel, con passo leggero faceva avanti e indietro strisciando i piedi sulla moquette verde mela. Era combattuto tra idee contrastanti, tra ragioni e sentimenti, aveva voglia di vedere Aaron, aveva voglia di parlarci, di vederlo, di toccarlo, ti stare con lui anche senza fiatare, le bastava anche la sua presenza.
“Sono proprio stupida.” Disse a sé stessa la bruna prima di voltarsi e decidere di tornare in camera sua, ad un tratto la porta di legno alle sue spalle si aprì e Hotch uscì da essa stupendosi di trovare Emily, proprio chi avrebbe voluto incontrare inconsciamente.
-Ehi Emily, non sei uscita con Morgan…- costatò Aaron.
-No, infatti..- sussurrò lei.
-Io stavo andando a controllare se Rossi era tornato.- mentì lui.
-Ah non credo, aveva detto che sarebbe rientrato alle due.- rispose Emily.
-Oh.. giusto. E tu perché sei qui?- chiese Aaron.
-Sono appena stata da JJ per vedere se aveva bisogno di qualcosa.- mentì spudoratamente anche lei.
-E come sta?- chiese ancora Aaron.
-Bene.- Emily si morse il labbro sperando che lui non scoprisse quelle innocenti bugie. Il silenzio si intromise fra loro come un terzo incomodo, l’imbarazzo era palpabile, entrambi volevano continuare a parlare, ma erano in corridoio e nessuno dei due aveva  intenzione di muovere un muscolo.
-Allora, hai accettato la storia tra Reid e Fearis?- domandò Emily lacerando il silenzio.
-Uhm… diciamo di sì, ma li terrò d’occhio.- rispose Hotch avvicinandosi ad Emily di qualche passo.
-Sì immagino, io in realtà li invidio.- si lasciò sfuggire lei guardando il pavimento per poi riportare lo sguardo su di lui.
-E perché?- chiese Aaron sebbene avrebbe voluto solo rispondere “Anche io”.
-Lo sai perché!- rispose lei guardandolo negli occhi, muovendo un passo avanti.
-Voglio sentirlo da te.- replicò lui ricambiando lo sguardo mentre dentro bruciava.
-Perché hanno il coraggio di mettersi in gioco.- rispose distogliendo lo sguardo.
-E tu non ti metti in gioco?- domandò ancora Aaron.
-Lo sai che non lo faccio, lo vorrei ma non lo faccio, non l’ho mai fatto e non potrò mai farlo.- sussurrò con un tono di malinconia nella voce Emily.
-Puoi fare tutto se lo vuoi davvero.- sussurrò Hotch dominato dal momento. Emily sgranò gli occhi incapace di controllare le sue espressioni sorprese.
-Li invidio anche io Emily.- rivelò poi in un mormorio Hotch guardandosi le scarpe lucide. La bruna deglutì e si decise a fare un altro passo avanti verso di lui.
-Perché?- domandò Emily ripetendo quel gioco, al quale i due non avevano mai osato giocare, perché non sapevano le regole, perché erano terrorizzati.
-Perché non hanno paura.- replicò avanzando anche lui di un passo. Erano entrambi così vicini, ma non solo fisicamente, i loro sentimenti erano stati praticamente messi a nudo. Il silenzio era sovrano in quel corridoio d’albergo, la mano di Aaron passò sulla guancia liscia e fresca di Emily, la quale sentì un fremito a quel contatto, la loro attrazione era stata chiara fin dai primi tempi, da quando lui si era presentato a casa sua per convincerla ad affrontare il loro ultimo caso, perché Emily si era dimessa e Hotch era stato sospeso, aveva lasciato a casa sua moglie Ely infuriata ed era corso dalla collega che ora gli stava davanti. Fu lui a chinarsi sulla bruna, la baciò timidamente come se avesse paura di farle male con quel bacio. Emily schiuse le labbra e intrecciò le sue mani intorno alla nuca di lui sentendo il calore del corpo dell’uomo che da tanto amava.
 
***
Il mattino seguente Faith si svegliò con uno sbadiglio accanto al corpo caldo di Reid a cui era abbracciata, tolse le braccia dalla sua vita con delicatezza e si mise a sedere sul materasso ammirando i vestiti sparsi ovunque per la stanza, Spencer sentendo la ragazza muoversi accanto a lui si svegliò stropicciandosi gli occhi e mettendosi a sedere accanto alla dottoressa.
-Buongiorno- la salutò allegramente lui.
-Buongiorno a te.- rispose lei lasciandogli un fugace bacio.
Faith si alzò ancora completamente nuda e recuperò i suoi slip neri e il reggiseno coordinato, se lo mise e poi cercò gli altri vestiti, Derek entrò senza bussare beccandosi un urlo da Spencer.
-Derek esci subito e impara a bussare la prossima volta!- esclamò infatti il dottore.
-Cavolo si dice che le donne ti rubino gli attributi, ma a te li fanno crescere.- scherzò Derek mentre chiudeva la porta. Faith rideva a crepa pelle e si rivestiva, Spencer sorrise e si ritrovò a guardare fuori dalla finestra, dopo aver fatto l’amore con Faith quella notte aveva faticato a prendere sonno, sapeva che aveva delle questioni in sospeso in città e quella notte aveva avuto un altro incubo, in cui aveva visto il volto dell’assassino, il volto del padre. Così mentre gli altri colleghi stavano facendo colazione nella grande sala da pranzo, Spencer si diresse a trovare sua madre e le fece qualche domanda.
La squadra era nella hall con i rispettivi bagagli, JJ scese camminando a fatica, ma con un sorriso stampato sul viso. Derek stava di fronte ad una slot machine e giocava qualche spicciolo mentre ridacchiava.
-Derek ti dispiace?- sbraitò Emily, che aveva un’aria non proprio riposata. Dopo il bacio che c’era stato con Hotch quella notte, lei consapevole dell’errore che stavano commettendo si era staccata e lo aveva fissato sperando che le chiedesse di restare, ma lui era rimasto zitto e aveva guardato a terra e Prentiss, interpretando il suo gesto come una sorta di pentimento, si era voltata e se n’era andata con tanta amarezza nel cuore e il sapore delle labbra del suo capo che non si decideva a sparire, poi era scesa al bar e aveva bevuto per dimenticare, ma gli effetti dell’alcol quella mattina erano spariti lasciando solo nausea e un gran mal di testa.
-Ho mal di testa.- specificò la donna indicandosi la fronte.
-Oh perdonami, scusa!- si scusò l’amico scendendo dallo sgabello e sedendosi accanto a lei.
-Hai fatto tardi ieri?- le chiese Rossi.
-Odio Las Vegas- fu la risposta categorica dell’amica.
-Oh Prentiss come puoi odiare Las Vegas? È un parco giochi per adulti.- costatò Derek.
-Dove diavolo è finito Reid?- domandò Faith arrivando anche lei nella hall.
-Ehi c’è ancora credito!- esclamò contemporaneamente JJ toccando un bottone della macchina mangia soldi.
-JJ per amor del cielo!- la riprese all’istante  Emily.
-Che c’è?- chiese la bionda col pancione.
Rossi fece delle boccacce come a dire “ha bevuto troppo” facendo scoppiare tutti a ridere. In quel momento Spencer rientrò attirando gli sguardi di tutti.
-Oh finalmente, Hotch è già in aeroporto fa’ i bagagli.- lo istruì JJ.
-In realtà vorrei restare qui qualche altro giorno.- rivelò il dottore.
-Problemi?- chiese Derek alzandosi
-No, solo che non vedevo mamma da tanto tempo.- mentì Reid con un sorriso falso, al quale i colleghi non crebbero neanche per un momento. Rossi, Morgan e Fearis si scambiarono sguardi di intesa e dopo aver salutato Spencer tutti i membri della squadra si diressero verso l’aeroporto, ma Faith, Derek e Dave dirottarono, tornarono in albergo e non rimasero sorpresi quando non trovarono Spencer nella sua camera.
 
Salve a tutti ;) eccomi qua con il decimo capitolo,
è passato così tanto da quando ho cominciato la storia (con una grande interruzione in mezzo)
dunque il momento Hotch/Emily è quello che preferisco, stavo pensando di scrivere una OS su di loro,
li amo alla follia quei due, sono troppo teneri. Reid e Faith ormai hanno il vento in poppa,
stanno bene e lui lo sta rendendo molto a suo agio con i sentimenti, ringrazio estelle holly
che ha recensito l’ultimo capitolo ;) qualcuno mi darà un parere anche su questo?
A presto, Mar.
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