Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: kerryjackson95    26/02/2014    1 recensioni
La piccola Susie era una dolce, intelligente e bella come tutti i bambini; sua madre era drogata e suo padre chiuso in un manicomio; Anna, sua sorella maggiore, era l'unica che l'amasse e si prendesse cura di lei, ma un brutto giorno morì investita da un camion mentre stava andando al mercato. Susie fu mandata dal nonno che si ubriacava e la violentò per due anni. Nei momenti di sconforto Susie saliva nella sua stanza per ascoltare il suo carrilon. Un giorno il nonno uscì di casa lasciandola in balia di se stessa, al suo ritorno trovò Susie morta in una pozza di sangue, in fondo alle scale: non si seppe mai chi la uccise, le sue ceneri furono buttate nel fiume perchè al nonno non interessavano. Perchè Susie fece questa fine atroce? Perchè nessuno arrivò in tempo a salvarla. Ma se qualcuno l'avesse salvata? Chi meglio di Michael? Susie è solo una de tanti bambini che hanno sofferto ingiustamente, ecco perchè penso sia importante regalarle almeno con la fantasia un finale più dolce e una storia un po' meno dura: perchè Susie ha visto cose che nessun bambino dovrebbe mai vedere.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Michael Jackson, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il cameriere portò il menù e Michael disse a Diana: “Scusa devo andare un attimo in bagno.”
Michael si alzò, Diana aprì il menu e iniziò a sfogliarlo con la coda dell’occhio notò che Michael si era avvicinato al cameriere e gli stava dicendo qualcosa.
Diana si godette quel momento: a cena con Michael, in un ristorante così bello, insomma un sogno…
Nel frattempo Michael tornò e sedendosi disse:
“Prendi quello che vuoi e senza fare complimenti, offro io… hai già un’idea?”
“Non lo so, ma a me piace tanto il pesce credo che ordinerò qualcosa di pesce, però anche una pizza non mi dispiacerebbe…”
Il cameriere arrivò: “Volete ordinare?”
“Si. Inizia tu Diana.”
“Ma… ehm… veramente sono un po’ indecisa, inizia tu Michael.”
“Vorrei una pizza speck, brie e crema di noci, poi un sorbetto alle fragole per spezzare, un fritto misto e come dolce una porzione di meringata e una di profitteroles.”
“Che bella idea anch’io prendo le stesse cose.”
Poi Michael continuò: “Come antipasto mi può portare delle ostriche e le tartine della casa a base di pesce.”
“Certo. Cosa vi porto da bere?”
“Cosa vuoi Diana?”
“Una birra media.”
“Bene allora due birre medie. E insieme agli antipasti vorrei una bottiglia di champagne.”
“Va bene signori.”
Quando il cameriere si allontanò Diana disse:
“Non è un po’ troppo?”
“Cosa?” chiese Michael.
“Non è un po’ troppo? Lo champagne, le ostriche… tutta quella roba che abbiamo ordinato, ti costerà un sacco.”
“Non mi interessa, questa sera me la voglio godere, e poi non mi mancano i soldi.”
“Si ma…”
“Ascolta Diana…” disse Michael guardandola negli occhi e prendendole la mano: “Sono anni che lavori per me e io non ti ho mai fatto un regalo come si deve e non ti ho mai conosciuto al di fuori dell’orario di lavoro, ma io ti considero una dei miei pochi amici veri, quindi, ho pensato? E’ una mia amica e la vedo solo a lavoro, ma che senso ha? Quindi ho voluto invitarti a mangiare e questo è solo l’inizio, se tu lo vorrai ci saranno altre mille occasioni.”
Diana era sbigottita, meravigliata… davvero quel bellissimo giovane uomo le stava parlando in quel modo.
“Michael io non so cosa dire… Grazie mille, davvero.” Disse arrossendo leggermente.
Il cameriere arrivò con le ostriche e lo champagne e subito Michael disse alzando il bicchiere pieno di champagne:
“Brindiamo alla nostra prima uscita.”
“Cin cin.” Disse Diana toccando il bicchiere di Michael col suo calice. Poi Michael disse:
“Mangiamo le ostriche?”
“Si!”
Il cameriere servì le ostriche a entrambe, Diana guardò il piatto, cinque piccole ostriche con in mezzo una molto più grande.
Diana aprì l’ostrica e rimase a bocca aperta, in mezzo all’ostrica c’era una finissima collana, era un filo di perle che al centro aveva un grande ciondolo con incastonato un diamante.
La guardò, Michael la guardava soddisfatta. Una lacrima le scese dal viso; con un filo di voce disse:
“Michael. E’…è… bellissima…”
“Volevo regalarti qualcosa di bello.” Michael si alzò per aiutare Diana a mettersi l collana poi tornò al suo posto e disse ammirandola:
“Ti sta benissimo!”
Lei era ancora sconvolta e con gli occhi lucidi:
“E’ bellissima Michael, il regalo più bello che mi abbiano fatto.”
“Sono felice che ti piaccia.”
“Mi piace? La adoro…”
“Bene. E’ quello che volevo.”
“Sei riuscito a sorprendermi.”
“Era quello lo scopo.”
Continuarono a mangiare e Diana credette di sentire cantare un coro di angeli.
 
 
 
  
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