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Autore: Cailan Blake    27/02/2014    13 recensioni
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Sull'isola di Aglaia sta per tenersi un evento atteso da tutti con trepidazione, ma quest'anno non procederà tutto liscio come in passato, poiché il destino ha sempre qualche sorpresa in serbo.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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Gli sfidanti del Destino 

La giornata si preannunciava soleggiata, e gli abitanti di Aglaia lo presero come un segno positivo, visto che quel giorno sarebbe iniziata la Lotta del destino, e tutti fremevano di sapere cosa avrebbero visto quell’anno. Tuttavia non tutti sembravano tranquilli. Infatti una ragazza di circa vent’anni, sul metro e settantacinque, con una carnagione chiara e dai capelli di un castano intenso lunghi fino alle scapole,gli occhi grigio azzurri, dal taglio occidentale, con indosso abiti di un misto fra lo sbarazzino ed il formale e dai colori neutri, si affrettava verso l’arena di Palladia, ormai poco distante. Questa si rimproverava internamente per essersi talmente concentrata sull’analisi dei dati sulle uova dei Pokémon che il professor Krios aspettava da tempo, e che il professor Elm aveva mandato solo la sera prima, da non essersi accorta del passare del tempo. Quando aveva visto l’ora, era, letteralmente, balzata su dalla sedia e si era precipitata fuori dal laboratorio, pregando di arrivare in tempo. Ormai era quasi arrivata, mancavano circa un centinaio di metri, quando, girato l’ennesimo angolo, finì addosso ad un’altra ragazza, facendo cadere a terra entrambe.
“Dovresti fare più attenzione quando corri.”
Disse la persona finita a terra insieme alla castana. Era una ragazza forse coetanea, con dei capelli neri mossi lunghi fino alla vita, una pelle dal colore latteo e occhi color cioccolato. Indossava una maglia verde militare a maniche corte, dei jeans lunghi blu e degli scarponi da montagna marroni.
“Scusa, sono di fretta e non ti avevo visto.”
“Serve una mano?”
La domanda era giunta da un ragazzo sui vent’anni, carnagione pallida, capelli neri e occhi con verde chiaro con iridi viola. Nel suo look predominavano i colori freddi, infatti sopra ad una camicia bianca indossava una giacca leggera blu scuro, che si abbinava ai pantaloni e alle scarpe del medesimo colore, e alle mani aveva un paio di guanti bianchi.
“Sean Crowin, per aiutarla, mademoiselle.”
Disse, mentre si chinava per porgere una mano alla corvina, la quale accettò l’aiuto, arrossendo appena per quella premura nei suoi confronti.
“Io sono Iral Handor, grazie per l’aiuto, ora devo andare.”
E, dette queste parole, si allontanò con passo veloce verso l’arena, lasciando Sean e la castana, che nel frattempo si era rialzata da sola.
“Il mio nome invece è Maris Alana, e grazie per l’aiuto.”
Disse, leggermente stizzita per essere stata ignorata, all’altro, per poi allontanarsi nella stessa direzione di Iral. Sean sospirò, prima di avviarsi anche lui verso l’arena.
 
“Mark, ti ricordi tutti i miei consigli?”
“Sì, Misty.”
“Bene, mi raccomando, fatti onore, e anche se non vinci non fa niente, ci saranno altre occasioni in futuro.”
Mark Williams aveva dieci anni, poco meno di un metro e cinquanta d’altezza, occhi castano scuro e capelli di un castano leggermente più chiaro, con alcune ciocche rosse, e il suo look si riassumeva nel blu, visto che indossava una maglia a maniche corte, un paio di jeans, delle scarpe e perfino una sciarpa leggera di quel colore.
Era il cugino della capopalestra di Celestopoli, con la quale passava molto tempo, visto che i suoi genitori erano sempre in viaggio per affari.
Era giunto ad Aglaia, costringendo la cugina ad accompagnarlo, perché voleva partecipare al torneo, ma in quel momento avrebbe voluto che lei fosse rimasta a casa, visto che non smetteva di dargli consigli.
“Certo cugina, sai che puoi fidarti di me.”
Disse quest’ultima frase mostrando un largo sorriso, prima di avviarsi verso la zona dei concorrenti e lasciare che la cugina andasse sugli spalti.
 
In uno dei camerini dell’arena vi erano alcune ragazze, giunte abbastanza in anticipo, che passavano il tempo nei modi più disparati. Marina Dust, una quattordicenne di Nevepoli, abbastanza alta per la sua età, dalla pelle chiara, con lunghi capelli castani, tranne una ciocca sulla sinistra, e occhi azzurro ghiaccio, osservava, appoggiata al muro con la schiena e con le braccia, lasciate scoperte dalla maglia bianca a maniche corte, incrociate le altre, cercando di capire chi potesse essere un’avversaria ostica.
Lo stesso faceva Sakura Harmonia Toyama, proveniente da Giardinfiorito, avente tutte le intenzioni di vincere quella competizione. Sapeva che nessuno, vedendo che era magra e leggermente bassa, per essere una sedicenne, potesse sospettare la sua agilità, perciò tentava di nascondere dove guardava facendo finta di aggiustarsi i capelli, mossi, biondo scuro, o gli occhiali che incorniciavano i suoi occhi verdi, i quali osservavano la panca dove chiacchieravano le altre tre ragazze presenti nel camerino.
Arya Solaris, da Giubilopoli, era una diciassettenne sul metro e sessantacinque abbastanza magra, con dei capelli biondi lunghi fino alla vita e gli occhi blu. Il suo abbigliamento consisteva in una giacca nera sopra una maglia a maniche corte blu, oltre ad una gonna a portafoglio blu notte, mentre il resto delle gambe era coperto, fino alle scarpe marroni, da delle calze bianche. E il tutto era completato da una borsa a tracolla nera.
Un’altro membro del gruppo era Annalisa Nagashito, quindicenne da Cuoripoli, che, seppur allegra, rispondeva con dolcezza e un pizzico di timidezza alle domande delle altre due. Questa aveva una carnagione chiara, capelli castani, con alcune ciocche blu, ricci, lunghi fino alle scapole e occhi color smeraldo, con alcuni riflessi nocciola, oltre a labbra rosee e carnose. Indossava una camicia rosa pallido a maniche lunghe, stesso colore della gonna, lunga fino alle ginocchia, di una tonalità più scura, e da sotto di essa le gambe erano coperte da delle calze, beige, lunghe fino alle scarpe da ginnastica bianche e rosa. Il suo Shuppet volava poco distante, vicino al Chimchar e all’Infernape della terza ragazza.
L’ultima del gruppetto era Naomi Yumiko, quattordicenne proveniente da Evopoli, alta circa un metro e settanta, corpo abbastanza formoso per la sua età e carnagione chiara. Aveva dei lunghi e boccolosi capelli biondi dai riflessi castani, mentre gli occhi erano azzurri screziati di verde. Il suo look prediligeva i colori scuri, in quanto indossava una maglia nera, con sopra disegnato un teschio bianco, che le arrivava fino all’ombelico, dei leggins viola che arrivavano fin dentro gli stivaletti neri con tacchetto. E a completare il look vi era un ciondolo con un cristallo viola appeso, che indossava come una collana. Da come parlava si capiva che era la più solare ed energica delle tre, e che non faceva molta fatica a fare delle amicizie.
Tutte le presenti in quella stanza, in un modo o in un altro, pensavano a quando sarebbero iniziate le lotte, curiose di sapere contro chi avrebbero combattuto.
 
Al bar dell’arena una sedicenne, dai capelli rossi corti e ricci, occhi azzurro ghiaccio e delle lentiggini sulle guance, che risaltavano sulla carnagione pallida, stava bevendo un lemonsucco, con un’espressione triste sul visto. Indossava una maglia a maniche lunghe, bianca, e dei pantaloni beige, che arrivavano fino alle scarpe da ginnastica bianche con strisce dorate ai lati. Girava distrattamente la cannuccia all’interno del bicchiere, facendo sbattere i cubetti di ghiaccio contro il vetro, fino a quando una mano non le si posò sulla spalla.
La ragazza si girò presa alla sprovvista, e vide una diciassettenne dalla pelle chiara, i capelli rosso mogano con riflessi viola, e occhi di smeraldo. Indossava una maglia bianca senza maniche, ed un copri spalle blu sopra di essa, a cui erano abbinati i jeans blu e le scarpe da corsa bianche con strisce blu. Tra i capelli aveva degli occhialini da nuoto e, se sull’avambraccio sinistro si vedeva una cicatrice, sul medio della mano destra aveva un anello in argento.
“Scusa, hai un’espressione molto triste, è successo qualcosa? Serve aiuto?”
“No, grazie, scusa se ti ho fatto preoccupare.”
“Ok, comunque sono Samantha Adrein, ma chiamami Sam.”
“Aiko Shin, piacere.”
Le due ragazze si misero a parlare di argomenti vari, e la mente di Aiko si allontanò dai pensieri che prima l’avevano intristita.
 
Sempre al bar, poco lontano dalle due rosse, un ragazzo stava sorseggiando una gassosa, osservandole di nascosto, attratto dal colore dei loro capelli. Ichigo Samarike era sul metro e ottanta, di carnagione chiara, spalle larghe, e gambe esili, oltre ad una leggera pancetta. Aveva dei capelli castani, acconciati in modo simile ad una frangetta all’indietro, e occhi dello stesso colore, perfettamente a metà tra il marrone e il nero, oltre a labbra piccolissime dal colore roseo ed un naso piccolo e dritto. Indossava una camicia a maniche corte bianca ed un paio di jeans blu, lunghi fino alle scarpe marroni in pelle. Accanto a lui stava uno dei suoi primi pokémon, Houndoom, che lo guardava storto, disapprovando il modo clinico con cui osservava le ragazze, e in particolare le loro forme. D’altra parte Ichi, come gli piaceva essere chiamato, era ossessionato dai capelli rossi e dalle belle ragazze, ciò prima o poi lo avrebbe rovinato secondo Houndoom, forse era il caso di dargli un morso per farlo rinsavire. E così passavano il tempo i due, con l’allenatore impegnato in azioni poco eleganti e il pokémon che era indeciso se affondare o meno i denti nella sua gamba.
 
Ayatsuri Mirai era un diciasettenne che non amava molto la compagnia della gente ed aveva sempre provato un senso di tranquillità quando era immerso nelle ombre, per questo passeggiava solitario in un corridoio secondario dell’arena, dove l’illuminazione non era proprio efficiente, insieme al suo Absol. Era alto un metro e settantotto, ma era magro, pur avendo una corporatura abbastanza robusta e ben strutturata. Alla sua carnagione chiara, quasi spettrale, si aggiungevano i capelli bianchi e gli occhi rossi come rubini, il cui colore risaltava sul suo viso privo di tonalità. I suoi vestiti contribuivano a farlo passare per uno spettro, visto che indossava una t-shirt nera e dei jeans stretti del medesimo colore, ai quali aggancia le sue scuro ball mediante delle catene, che arrivavano fino alle scarpe di ginnastica di colore scuro.
Vedendo l’ora l’albino capì che poteva permettersi di girare ancora qualche minuto per quei corridoi secondari, così da ridurre al minimo il contatto umano. Però Arceus, tipo buio nel suo caso, doveva pensarla diversamente, infatti quando svoltò l’ennesimo angolo incontrò una ragazza assieme al suo Serperior.
Axia Die era una diciannovenne dalla pelle appena più scura dell’albino di fronte a lei, ma sempre assai chiara, con occhi ugualmente rosso rubino ma i capelli neri lunghi fino alla vita. Indossava una maglia a maniche lunghe nera, dei jeans di colore grigio chiaro e delle scarpe da ginnastica grigie, con linee nere.
I due allenatori si osservarono un secondo, poi ognuno procedette per la sua strada, senza dire nemmeno una parola l’uno nei confronti dell’altra, e i loro passi si allontanarono sempre di più.
 
Se c’era una cosa sicura su Neiral Futsuki, era che non riusciva a rilassarsi. Da quando era entrato nello spogliatoio, questo ventunenne di Brunifoglia, dalla carnagione chiara ed i capelli, lunghi fino alle spalle, neri, come le basette che gli arrivavano fino alla mascella, aveva fatto solamente flessioni, avente una luce di determinazione negli occhi verde scuro che non faceva presagire nulla di buono a chi si trovava nello spogliatoio insieme a lui. D’altra parte non sembrava uno sprovveduto, e il suo abbigliamento, composto da degli stivali anfibi verde militare, dei pantaloni mimetici ed maglia bianca a maniche corte, abbastanza aderente da mettere in risalto i suoi muscoli, non dava l’impressione di un tipo pronto a scherzare.
Appoggiato ad un muro dello spogliatoio vi era Josh Knight, un giovane diciottenne dalla carnagione leggermente pallida, con occhi color ghiaccio e capelli biondi lisci, tra i quali vi era un accenno di cresta, alto quanto il ragazzo a terra ma con un fisico meno robusto. L’azzurro ghiaccio dei suoi occhi era il colore predominante del suo look, infatti indossava una t-shirt blu sbiadita dal tempo, un paio di jeans con alcuni strappi e delle scarpe da tennis blu che dovevano aver visto tempi migliori. Il suo sguardo vagava sui due compagni di spogliatoio, cercando di valutarne le abilità e i punti deboli.
L’ultimo ragazzo che si trovava all’interno dello spogliatoio era Lucas Robinson, un sedicenne di Fucsiapoli, alto un metro e quarantacinque con i capelli rossi, gli occhi neri e la carnagione pallida, con indosso una maglia rossa, un giubbotto blu e un paio di jeans dello stesso colore lunghi fino alle scarpe da ginnastica bianche con strisce rosse. Lui era un tipo allegro, ma il clima che era in quella stanza l’aveva convinto a tenere la bocca chiusa, visto che nessuno aveva intenzione di parlare.
 
Dante Ferris era un ventenne, proveniente da Forestopoli, alto un metro e ottanta, di carnagione chiara, con corti capelli castani e occhi azzurri, davanti ai quali si trovavano degli occhiali da vista con una montatura nera, oltre a un naso aquilino e una cicatrice sull’occhio sinistro. Indossava una camicia bianca, con dei jeans neri come i mocassini, una cravatta nera che, vista l’occasione, teneva annodata  ed un orologio dal cinturino nero sul polso destro. Guardandosi attorno osservava tutti i vari Marco e Franca presenti nell’arena, decidendo subito che non erano al suo livello e che un lieve sorriso gli increspò le labbra, la vittoria del torneo sarebbe stata facile e lui avrebbe ottenuto una gran fama con poca fatica.
Poco lontano da Dante Seth Leverack stava osservando il palco montato al centro del campo di battaglia, chiedendosi quali sarebbero state le regole delle lotte e chi sarebbero stati i suoi avversari. Aveva ventuno anni e una carnagione olivastra, era alto sul metro e ottanta, dei capelli spettinati lunghi più o meno fino alle spalle, occhi color ghiaccio sopra un naso normale e delle labbra normali. Indossava una t-shirt nera a maniche corte, che mostrava il tatuaggio tribale sull’avambraccio destro e dei pantaloncini corti, anch’essi neri, che lasciavano visibile il tatuaggio tribale sul polpaccio sinistro, e le scarpe erano da ginnastica, nere anch’esse.
Accanto a lui vi era Cailan Blake, un giovane ventenne dalla carnagione leggermente abbronzata e la muscolatura appena accennata, corti capelli neri e occhi di un verde assai intenso, naso normale e bocca normale. Indossava una camicia bianca sopra ad un paio di jeans blu scuro, lunghi fino alle scarpe color argento. Aveva passato tutto il tempo dell’attesa a leggere un libro riguardo la storia di Aglaia, e ora stava osservando anche lui il palco, curioso di sapere cosa si sarebbero inventati per quell’edizione.
 
Il sole illuminava l’arena, e sul palco il presentatore stava prendendo il microfono per rivolgersi al pubblico e a tutti i partecipanti lì riunitesi.
“Buongiorno, signore e signori, oggi è una giornata speciale, poiché quest’anno ricorre la millesima edizione della Neikos Tykes, la Lotta del Destino, e perciò abbiamo deciso di stabilire delle regole speciali per le lotte di quest’anno, che ora mi appresto ad illustrarvi. Quest’anno non effettueremo subito una sfida ad eliminazione diretta, ma i concorrenti verranno divisi in 4 gironi da cinque, nei quali ne sarà eliminato uno. I concorrenti non eliminati passeranno alla fase ad eliminazione diretta, suddivisi un due gruppi da otto partecipanti e il vincitore di un gruppo sfiderà il vincitore dell’altro nella sfida finale. Le sfide dei gironi e la maggior parte delle sfide ad eliminazione diretta si potranno svolgere nelle altre città di Aglaia: Roccabufera, Fiammaviva, Verdecuore e Baialuna, mentre qui, all’arena di Palladia si svolgeranno le semifinali e le finali  per il primo e il terzo posto.
Ed ora signori e signori vi annuncerò i partecipanti dei vari gironi:

Girone A: Iral Handor, Ichigo Samarike, Lucas Robinson, Axia Die, Naomi Yumiko.

Girone B: Neiral Futsuki, Annalisa Nagashito, Josh Knight, Arya Solaris, Ayatsuri Mirai.

Girone C: Seth Leverack, Samantha Adrein, Sakura Harmonia Toyama, Dante Ferris, Mark Williams.

Girone D:Maris Alana, Cailan Blake, Sean Crowin , Aiko Shin, Marina Dust.

Il girone A lotterà a Roccabufera, il girone B a Fiammaviva, Il girone C a Verdecuore e il girone D a Baialuna. Spero che le lotte di quest’anno vi regalino emozioni destinate a durare a lungo."
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Salve a tutti i lettori, sono riuscito a creare il primo capitolo a tempo record e sono molto felice per ciò. Spero che gli OC siano stati resi bene e che coloro che seguono la storia siano rimasti soddisfatti nelle loro aspettative. Di qui un elenco degli OC e di color a cui appartengono:
 
Cailan Blake è il mio
Maris Alana è di Rachel Aori
Seth Leverack è di Andy Black
Dante Ferris è di Alexiel94
Ichigo Samarike è di Ichi
Sean Crowin è di Dargo
Iral Handor è di Keimi
Ayatsuri Mirai è di Sassu
Neiral Futsuki è di Blade Liger
Arya Solaris è di Legendary Fairy 91
Sakura Harmonia Toyama è di Sakichan24
Marina Dust è di Marina Dust99
Annalisa Nagashito è di Annalisa_Nali
Samantha Adrein è di _DeepSound_
Naomi Yumiko è di phoenix99
Axia Die è di Foco_Foco_Girl
Mark Williams è di Hailstorms
Aiko Shin è di alessia_ambra99
Lucas Robinson è di satoshi_red
Josh Knight è di Geko

 
  
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