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Autore: B_Tonks    27/02/2014    2 recensioni
E se una strega si innamorasse di un babbano? Questa storia vede protagonista la figlia di Luna e Neville (inventata da me) che si innamora di un babbano la loro storia d'amore è romantica ma allo stesso tempo triste. Legati dal destino per via del loro nome (nomi di due maghi che sono stati sposati).
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Teddy Lupin, Un po' tutti | Coppie: Luna/Neville, Teddy/Victorie
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nuova generazione
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Gufi in prestito

Erano le cinque del mattino quando Kira, la gatta nera di Dora, saltò sul letto della padrona e le si accovacciò fra le gambe; “Oh Kira, vorrei poter non sentire la stanchezza come te in questo momento.” disse lei accarezzandola e cambiandole il colore del pelo in viola, “Non so proprio a chi parlare di… Beh quel ragazzo che tu sai. Eppure non posso tenermi tutto questo dentro.” disse non curante del fatto che la gatta non poteva risponderle se non con uno sguardo perplesso che pareva voler chiedere se la sua padrona stesse parlando con lei o se fosse impazzita completamente. Dora pensò alle persone con cui parlava di più delle faccende private oltre alla madre, ovvero Rose, John e Teddy. Con Albus, invece, nonostante fossero amici fin dall'infanzia, non parlava molto di faccende amorose, probabilmente per una questione d'orgoglio perché lui si divertiva a prenderla in giro amorevolmente fino al farsi comunque odiare. Il suo pensiero cadde su Teddy: certo, probabilmente era la persona più adatta a cui parlare di una cosa del genere. Si alzò facendo cadere Kira dal letto, la quale tirò un miagolio di fastidio, e si sedette sulla piccola scrivania che aveva in camera cercando di non svegliare la sua compagna di stanza. Prese un foglio, la sua penna e la boccetta di inchiostro ovviamente colorato (questa volta era arancio) ed iniziò a scrivere.

1 Settembre 2019

Caro Teddy,

inizialmente mi scuso per non essere venuta a trovarti quest'estate ma Neville (sai che preferisco chiamare i miei per nome quando ne parlo con chi li conosce) ha deciso di scorrazzarci in giro per l'Inghilterra alla ricerca di nuove piante magiche e in quel mese in cui sono stata a casa Luna era intenta nel provare nuovi incantesimi e quindi non ha potuto accompagnarmi.
Devo ammettere che mi sei mancato molto, però saresti anche potuto venire a salutarmi oggi in stazione. Vabbeh questo non è poi così importante.
Principalmente ti scrivo perché mi stanno succedendo cose strane, molto strane e devo dirlo a qualcuno e sei l'unico di cui mi possa fidare per un tale discorso, ma non voglio scrivertelo per lettera, voglio vederti e dirtelo a voce quindi se riesci a fare un salto ai Tre Manici di Scopa oppure ad intrufolarti nel castello fammelo sapere.
Ti mando questa lettera con il gufo di Albus ma ti prego di mandarmi una risposta tramite un altro gufo così potremo utilizzare quello senza destare sospetti nel petulante Potter (lo so che non devo parlare così di lui, ma mi istiga ed è più forte di me).
Ti lascio che qua la gente dorme e io sto facendo fin troppo casino, devo anche trovare un modo per chiedere il gufo ad Albus... Uff.
Beh, non ho nient'altro d'aggiungere, se non che ti voglio bene e spero di poterti vedere al più presto.
Baci,

La tua piccola lunatica Dora Ninfadora.

P.S. Ho bisogno del gufo anche per un altra persona.


 

Finito di scrivere inserì il foglio in una busta e scrisse l'indirizzo di Teddy Lupin.
Teddy era la persona al di fuori della sua famiglia con la quale aveva più legato, era come il fratello maggiore che non aveva mai avuto, per lei, probabilmente aveva legato così tanto con lui perché figlio di Tonks e Lupin, persone alle quali era legata per via del nome; pensare che solo un nome possa sprigionare un tale legame tra le persone può apparire come un'idea folle, ma lei folle lo era. Il fatto è che si sentiva tanto simile a Tonks e si impegnava il più possibile per diventare come lei e ci riusciva anche se solo nel cambiare il colore ai capelli e alle cose e ad essere sbadata.

Si ristese sul letto e la sua gatta le si accoccolò vicino per farsi coccolare. Rimase sveglia fino all'ora di colazione, si cambiò e si diresse verso la Sala Grande, si sedette e tenne il posto a qualche compagno tra cui John poi appoggiò la testa sul tavolo e chiuse gli occhi stremata.
“SVEGLIA!” le urlò John nell'orecchio solleticandole i fianchi e lei sobbalzò tirando un flebile urletto “Sei pazzo, Capra!” disse furiosa tanto da far cambiare il colore dei suoi capelli da verde a rosso senza nemmeno rendersene conto “Potevo morire!” “Oh, suvvia non essere esagerata come tuo solito. Nemmeno un babbano muore perché qualcuno gli fa il solletico e gli urla nell'orecchio.” . Al solo udire la parola “babbano” qualcosa nell'animo di Dora cambiò e la sua espressione passo dall'arrabbiato al preoccupato “No...no...Tu non lo sai vero? Non puoi saperlo. Non lo sa nessuno” disse con voce tremante “Sapere cosa? C'è qualcosa che non va?” lei lo guardò con fare interrogativo “Che?.... Oh niente. Ho dormito poco e sto delirando un po' dal sonno.” Appoggiò di nuovo la testa sul tavolo e sentì le mani di John accarezzarle i capelli e arrotolarli con le dita. “Non stai bene, vero?” L'unica risposta che ebbe dalla ragazza fu un mugolio. “Che succede?” Lei girò la testa e lo guardò “Niente... Sono solo stanca e quando sono stanca dico cose a caso, ok?” “Ok, ma ora sbrigati a mangiare qualcosa che dobbiamo andare a lezione.” “ODDIO!” disse alzando la testa di scatto “Di cosa?” “Mh... Pozioni e Trasfigurazione stamattina.” “Che palle Capra, non potevi scegliere Divinazione per questa mattina? Almeno avrei dormito senza rischiare di fare casini.” “Tanto te combini sempre casini, Bestiolina.” “NON chiamarmi Bestiolina... Non oggi.” . Dora si alzò senza incrociare lo sguardo di John, il che lasciò il ragazzo molto perplesso, prese un po' di dolcetti e se li infilò in borsa, poi andò da Albus e Rose che stavano tre quarti del loro tempo insieme. "Albus mi serve un favore.” “Che tipo di favore?” “Mi serve il tuo gufo per mandare una lettera a Teddy.” “Una lettera? Di già? È appena il primo giorno e già gli scrivi?” “Senti, non farmi tirare fuori nomignoli offensivi a caso, aiutami e basta senza fare domande. È una cosa molto importante.” “Ok, ok te lo presto.” disse Albus sbuffando come suo solito.
Dora non parlò più né a John né ad Albus per tutta la mattina, stette sempre seduta un po' in disparte tentando di seguire le lezioni ma finendo sempre per essere sgridata perché sorpresa a dormire. Un inizio del genere non preannunciava una anno molto roseo per lei.


 

 

  
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