Elleboro - Forza e Rinascita
Comunemente chiamato rosa di Natale,
l’Elleboro è il fiore da regalare a chi si appresta
a iniziare una nuova avventura o ha voglia di cambiamento.
Il suo significato è quello di liberazione:
liberazione da un dolore, da uno stato di angoscia, e dunque rinascita.
Naruto la baciava passionale, scosso da fremiti che non si potevano descrivere a parole.
Le mordeva le labbra mentre le sfilava il cardigan nero, passando poi a stuzzicarle il collo, accompagnato dal respiro affannato e godurioso di lei.
Con una mano fra i capelli la teneva stretta a sé, aggrappandosi a lei senza remore, mentre con l’altra le abbassava la cerniera del vestito viola stile impero. L’abito, quello che aveva scelto con cura per la festa di Capodanno che avevano organizzato i loro amici, scivolò a terra, lasciandola coperta solo dalla sottoveste di chiffon color porpora.
Il biondo rimase per un secondo a guardarla: conosceva bene quel corpo, lo aveva sfiorato con le dita, accarezzato e amato tante volte, in quell’ultimo anno, ma ogni volta si fermava a studiarlo meravigliato; un atto doveroso, le aveva spiegato un giorno, perché una bellezza così rara e particolare andava in qualche modo onorata, perciò, prima di violarla, la lodava ancora una volta scorrendo con lo sguardo tutti le maggiori attrattive.
Le gambe disegnavano sempre un arco perfetto; i fianchi erano morbidi e caldi; la vita strettissima sormontata dal seno prosperoso; le spalle sottili, marmoree; il collo lungo, un ponte candido verso la felicità; il viso gentile, femmineo; la bocca carnosa, dolce e succosa, come pesche; gli occhi bianchi, puri, candidi, così desiderosi in quel preciso istante; i capelli lunghissimi, blu notte, ad incorniciare quella bellezza perfetta.
E mentre lui faceva quei pensieri, guardandola incantato, lei scioglieva il nodo della cravatta nera, sbottonava la camicia arancione e lucida, scoprendo il corpo tonico, muscoloso, gli addominali ben delineati, le spalle larghe, le braccia possenti.
Hinata si avvicinò veloce per rubargli un bacio, stretta al suo collo. Lui la strinse, la prese in braccio e, approfondendo quel bacio passionale, la portò in camera da letto, dove poco prima, ridendo e scherzando, si erano preparati di tutto punto per la festa.
Quella festa… Hinata e Naruto avevano accettato di parteciparvi con felicità, soprattutto perché il motivo secondario, se non principale, di quella grande celebrazione di Capodanno era di festeggiare loro. Sì, loro: Naruto Uzumaki e Hinata Hyuga.
Entrambi, dal giorno seguente, avrebbero realizzato i loro più grandi sogni: lei Capo del Clan Hyuga, lui Hokage della Foglia.
La verità, però, era un’altra: a causa di tutti i preparatavi per quello che dal giorno dopo si sarebbero apprestati a fare, non si erano visti per giorni. Una forza maggiore li aveva separati, portandoli lontano l’uno dall’altra.
Ciò li aveva fortemente intristiti, rendendoli nervosi e irascibili.
Così, quando quella sera una provvidenziale tempesta di neve li aveva bloccati in casa – letteralmente, a meno ché uno dei due non avesse tentato di distruggere l’ingresso con un rasengan, avrebbero dovuto aspettare il fabbro fino a due giorni dopo – avevano colto l’occasione per recuperare il tempo perso.
E adesso eccoli, mentre Naruto stendeva la ragazza su letto morbido che condividevano da qualche mese, per poi liberarsi di tutto ciò che aveva indosso e andarle vicino, riprendendo a baciarla senza darle respiro. Inspirò forte il suo profumo, capace di calmarlo e sconvolgerlo allo stesso tempo. Con una mano accarezzò la pelle marmorea delle cosce, salendo sui fianchi, infilandosi sotto il tessuto sottile della sottoveste, sfiorando le sue morbide carni e le forme sinuose, mentre lei si inebriava di quel tocco caldo, sospirando estasiata fra le sua braccia. La spogliò anche dell’intimo e, finalmente, dopo tanto tempo, passò la notte in casa al caldo con la sua donna, a coccolarla, ad abbracciarla, ad amarla.
Beata tempesta di neve.
Muy Caliente!
Dio mio, quanto ho adorato scrivere
questo capitolo xD Spero che vi piaccia!
A presto,
Tomoko.
Le mordeva le labbra mentre le sfilava il cardigan nero, passando poi a stuzzicarle il collo, accompagnato dal respiro affannato e godurioso di lei.
Con una mano fra i capelli la teneva stretta a sé, aggrappandosi a lei senza remore, mentre con l’altra le abbassava la cerniera del vestito viola stile impero. L’abito, quello che aveva scelto con cura per la festa di Capodanno che avevano organizzato i loro amici, scivolò a terra, lasciandola coperta solo dalla sottoveste di chiffon color porpora.
Il biondo rimase per un secondo a guardarla: conosceva bene quel corpo, lo aveva sfiorato con le dita, accarezzato e amato tante volte, in quell’ultimo anno, ma ogni volta si fermava a studiarlo meravigliato; un atto doveroso, le aveva spiegato un giorno, perché una bellezza così rara e particolare andava in qualche modo onorata, perciò, prima di violarla, la lodava ancora una volta scorrendo con lo sguardo tutti le maggiori attrattive.
Le gambe disegnavano sempre un arco perfetto; i fianchi erano morbidi e caldi; la vita strettissima sormontata dal seno prosperoso; le spalle sottili, marmoree; il collo lungo, un ponte candido verso la felicità; il viso gentile, femmineo; la bocca carnosa, dolce e succosa, come pesche; gli occhi bianchi, puri, candidi, così desiderosi in quel preciso istante; i capelli lunghissimi, blu notte, ad incorniciare quella bellezza perfetta.
E mentre lui faceva quei pensieri, guardandola incantato, lei scioglieva il nodo della cravatta nera, sbottonava la camicia arancione e lucida, scoprendo il corpo tonico, muscoloso, gli addominali ben delineati, le spalle larghe, le braccia possenti.
Hinata si avvicinò veloce per rubargli un bacio, stretta al suo collo. Lui la strinse, la prese in braccio e, approfondendo quel bacio passionale, la portò in camera da letto, dove poco prima, ridendo e scherzando, si erano preparati di tutto punto per la festa.
Quella festa… Hinata e Naruto avevano accettato di parteciparvi con felicità, soprattutto perché il motivo secondario, se non principale, di quella grande celebrazione di Capodanno era di festeggiare loro. Sì, loro: Naruto Uzumaki e Hinata Hyuga.
Entrambi, dal giorno seguente, avrebbero realizzato i loro più grandi sogni: lei Capo del Clan Hyuga, lui Hokage della Foglia.
La verità, però, era un’altra: a causa di tutti i preparatavi per quello che dal giorno dopo si sarebbero apprestati a fare, non si erano visti per giorni. Una forza maggiore li aveva separati, portandoli lontano l’uno dall’altra.
Ciò li aveva fortemente intristiti, rendendoli nervosi e irascibili.
Così, quando quella sera una provvidenziale tempesta di neve li aveva bloccati in casa – letteralmente, a meno ché uno dei due non avesse tentato di distruggere l’ingresso con un rasengan, avrebbero dovuto aspettare il fabbro fino a due giorni dopo – avevano colto l’occasione per recuperare il tempo perso.
E adesso eccoli, mentre Naruto stendeva la ragazza su letto morbido che condividevano da qualche mese, per poi liberarsi di tutto ciò che aveva indosso e andarle vicino, riprendendo a baciarla senza darle respiro. Inspirò forte il suo profumo, capace di calmarlo e sconvolgerlo allo stesso tempo. Con una mano accarezzò la pelle marmorea delle cosce, salendo sui fianchi, infilandosi sotto il tessuto sottile della sottoveste, sfiorando le sue morbide carni e le forme sinuose, mentre lei si inebriava di quel tocco caldo, sospirando estasiata fra le sua braccia. La spogliò anche dell’intimo e, finalmente, dopo tanto tempo, passò la notte in casa al caldo con la sua donna, a coccolarla, ad abbracciarla, ad amarla.
Beata tempesta di neve.
Muy Caliente!
Dio mio, quanto ho adorato scrivere
questo capitolo xD Spero che vi piaccia!
A presto,
Tomoko.