Non è la prima poesia che scrivo, ma è la prima abbastanza “generica” (chiamiamola così) che descrive una situazione comprensibile non solo a me. O così mi pare.
Versi sciolti in baciata -lo so, è un paradosso, ma purtroppo rispettare la quantità di sillabe per me è un suicidio-, tranne gli ultimi due che non rimano.
Tu sciogli la mia neve, tu sei inconsapevolmente.
Sirio nei tuoi occhi splende ed è fremente.
Brucia come inferno questa stupida frescura.
Quando sono con te ho solo paura.
Tremo come la nota musicale che va spegnendosi.
Mentre la tua figura, con una scusa, allontanandosi.