Mi avevi promesso di tutto.Avevi detto che io e te potevamo solo fare grandi cose, mi sarebbe bastato fidarmi di te e avrei reso il mondo un posto migliore, a modo tuo ma solo per me.
Avresti scalato montagne, distrutto castelli, scoperto città chiamandole col mio nome.
Avrei distrutto vite, e ne avresti create altre: ogni mio desiderio sarebbe stato un tuo ordine.
Avresti fatto ogni cosa con la dovuta calma, se ne avessi richiesta, e con la dovuta fretta se non avessi voluto aspettarti.
Avresti sconvolto l'asse terrestre, bastava una mia parola.Avresti, avresti...ma non facevi.
Rimanevi sempre lì a sfidarmi con lo sguardo, la tu aura scura visibile solo a me che ti proteggeva da qualunque mia risposta.
Aspettavi sempre qualcosa in più, volevi che ti tendessi la mia mano e mi lasciassi andare.
Volevi che passassi dalla tua parte, che venissi con te ovunque tu volessi...anche se poi sembrava sempre che la decisione spettasse a me.Sapevi quanto odiavo scegliere, ma non smettevi di chiedere.Mi incatenavi senza ritegno con i miei stessi diritti, mi rinchiudevi nella tua cella e mi tempestavi di domande...infondo sempre le stesse.Volevi sapere, indagare, chiedevi.Diventavi asfissiante e poi sparivi di nuovo.
Ho capito grazie a te che le cose finiscono, che niente è eterno, che ciò che inizialmente brucia ossessivamente alla fine si spegne. Nulla è eterno.
Non lo eravamo io e non lo eri tu. Prima era tutto...estraneo. Mi sembrava di guardare tutto da estasiata e ammirata spettatrice. Ora sono tornata dolorosamente in me, senza di te.
Mi rimane da chiedermi...sei davvero esistito?
Avresti scalato montagne, distrutto castelli, scoperto città chiamandole col mio nome.
Avrei distrutto vite, e ne avresti create altre: ogni mio desiderio sarebbe stato un tuo ordine.
Avresti fatto ogni cosa con la dovuta calma, se ne avessi richiesta, e con la dovuta fretta se non avessi voluto aspettarti.
Avresti sconvolto l'asse terrestre, bastava una mia parola.Avresti, avresti...ma non facevi.
Rimanevi sempre lì a sfidarmi con lo sguardo, la tu aura scura visibile solo a me che ti proteggeva da qualunque mia risposta.
Aspettavi sempre qualcosa in più, volevi che ti tendessi la mia mano e mi lasciassi andare.
Volevi che passassi dalla tua parte, che venissi con te ovunque tu volessi...anche se poi sembrava sempre che la decisione spettasse a me.Sapevi quanto odiavo scegliere, ma non smettevi di chiedere.Mi incatenavi senza ritegno con i miei stessi diritti, mi rinchiudevi nella tua cella e mi tempestavi di domande...infondo sempre le stesse.Volevi sapere, indagare, chiedevi.Diventavi asfissiante e poi sparivi di nuovo.
Ho capito grazie a te che le cose finiscono, che niente è eterno, che ciò che inizialmente brucia ossessivamente alla fine si spegne. Nulla è eterno.
Non lo eravamo io e non lo eri tu. Prima era tutto...estraneo. Mi sembrava di guardare tutto da estasiata e ammirata spettatrice. Ora sono tornata dolorosamente in me, senza di te.
Mi rimane da chiedermi...sei davvero esistito?