Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: criceto killer    27/02/2014    1 recensioni
Questa è una storia che realizza il sogno di ogni ragazzo/a.. Ambientato in un contesto dove i bambini-adolescenti si sono ribellati agli adulti riducendoli ad uno stato di schiavitù, tutto sembra andare per il meglio, finalmente liberi, almeno fino a quando il nuovo governatore, un ragazzo di 17 anni fa spargere degli strani e sospetti dischetti bianchi... 5 ragazzi capiscono che c'è qualcosa che non va e stanchi della situazione partono per fare ciò per cui sono nati, ribellarsi..ribellarsi a chi li vuole controllare.. il governatore..
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Loro stavano sui primi due gradini mentre noi eravamo in cima, non impugnavano pistole e dovevano essere solo una decina, non era il momento di fare i codardi, con uno scatto afferrai lo spray a peperoncino e poi fu tutta una reazione a catena, i primi spinsero gli altri e tutti caddero addosso a qualcuno, questo ci diede un buon vantaggio ma decidemmo di rimanere sulle scale, se fossimo scesi avrebbero potuto attaccarci tutti insieme e altri si sarebbero potuti aggiungere, invece così, eravamo coperti alle spalle. Impugnammo entrambe le pistole e sparammo, peccato che avessi finito le munizioni, Blake mi passò una delle sue. Ma, nel momento in cui mi distrassi per afferrarla, due di loro riuscirono ad afferrare me e trascinarmi nell'angolo dietro le scale -Ley!!- urlarono i due, preoccupati. Mi avevano fatto cadere la pistola e questo era male, molto male. Ero brava nei combattimenti, me la sapevo cavare piuttosto bene, ma rimanevo pur sempre una nana in mezzo alle sette biancanevi. Continuavo ad essere sballottata di qua e di là senza capirci più un accidente ma, tuttavia, senza mai perdere di vista la pistola. Uno di loro fermò quel continuo sballottolio facendomi passare un braccio sotto al mio e appoggiando la mano dello stesso sulla mia spalla. -Avete portato pure una bambina con voi? Ma com'è carina!- sfottè quello tirandomi dolorosamente una guancia. Io gli mollai un morso finché non sentii il sapore del sangue, lui mi urlò in un orecchio e mi spinse via colpendomi con un calcio in pancia. Per un attimo vidi tutto nero e mi ritrovai a terra, non riuscivo a respirare ma non potevo permettermi pause o errori, con uno sforzo mi slanciai sulla pistola, dovevo assolutamente prenderla. Quando riuscii a sfiorarla mi sentii tirare indietro per un piede, usai l'altro per colpire il braccio del ragazzo, più forte che potevo, lui, per tutta risposta, mi stortò il piede. Se le scarpe fossero state più grandi avrei potuto sfilarmela ma prorpio ora, che ne avevo bisogno, avevo scarpe del mio numero! Feci leva con una mano e tirai un calcio all'altezza del suo ginocchio e strattonai il piede trattenuto. Lui si sbilanciò e io riuscii finalmente a prendere la pistola, con uno scatto sparai agli ultimi ragazzi che ancora erano in piedi. Baka mi si avvicinò controllandomi il piede, io lo respinsi -Sto bene, andiamo!- mi alzai tenendo una mano al fianco destro dove mi avevano colpito con il calcio, il piede mi faceva male quando lo apappogiavo ma cercai di non pensarci e di concentrarmi sulle parole di Ezio "Dovete andare sempre dritto, dopo la prima porta blindata, contante 7 porte alla vostra sinistra ed entrate alla settima, dovreste trovarvi su un nuovo corridoio, proseguite sempre dritto e troverete un'altra porta blindata, dopo quella vi troverete in prigione" se prima cercavamo di dimezzare i tempi negli spostamenti ora avevamo un ritmo molto irregolare, da una corsetta lenta passavamo a degli scatti forse rinvigoriti da qualche strano pensiero di speranza per poi tornare alla corsetta e via dicendo. Finalmente arrivammo alla porta blindata, c'era da inserire un codice o roba simile ma non per noi che avevamo le magiche sfere spacca tutto. -Via! Indietro!- urlò Blake dopo averne attaccata una. Noi ci riparammo dietro ad un mobiletto che sembrava essere stato messo lì solo a scopo estetico -5..4..3..2..1..- Blake contava, gli tremava la voce e aveva i capelli appiccicati alla fronte per il sudore, ma Baka non era certo messo meglio. Sentii un'esplosione assordante e credo persi un battito del cuore per lo spavento. Baka mi strinse più forte tappandomi le orecchie al momento giusto. Ero stata la prima a nascondermi lì dietro quindi ero quella meglio riparata, loro mi guardavano negli occhi con un'espressione vuota -Stiamo bene, andiamo? - mi ripetè Baka facendomi il verso. Ripresi a correre seguita da loro, dovevamo muoverci, con tutto quel rumore non potevamo non aver attirato l'attenzione, come se non bastasse Baka era ancora mezzo stordito quindi non potevo contare su di lui per le telecamere. Dovevo stare attenta a troppe cose: ai rumori dei passi di eventuali nemici, a non cadere, ai due che mi stavano dietro.. Ero così sotto pressione che non riuscivo a ragionare, agivo d'istinto, durante un combattimento la nostra parte animalesca che agisce d'istinto è fondamentale per riuscire a non pensare a ciò che l'avversario potrebbe fare e reagire con ottimo tempismo ed esplosivitá, ma era anche il peggior nemico quando dovevi mantenere nervi saldi e sangue freddo. Misi fuori uso un paio di telecamere e finalmente arrivammo alla settima porta, entrammo nel corridoio e procedemmo sempre dritto fino a notare due energumeni di guardia alla porta. Non sembravano molto intelligenti, uno si scaccolava mentre l'altro si trattava il sedere, rimasi un attimo interdetta -Ci pensiamo noi! Tu vai avanti..- esclamò Blake con un sorriso. Mi diedero l'unica pistola carica e partirono all'attacco, non sapevo per quanto avrebbero potuto resistere, quindi mi avvicinai alla porta ma sorse un problema. Come facevo ad entrare con quei 4 a pochi passi da lì? Mi guardai attorno, nel panico, cercando una soluzione quando notai un post-it attaccato sul muro appena poco più in alto della mia visuale. -71593- stavano scherzando? "O la va o la spacca" digitai il numero alzandomi sulle punte e ci rimasi di sasso quando la porta si spalancò, si accesero delle accecanti luci da soffitto e fui investita da una folata di vento freddo, corsi dentro. C'era uno strano odore di umido e muschio, sembrava di stare in una grotta. -Za-zakir?- balbettai incerta, ma come risposta arrivò solo il mio eco. Provai a richiamarlo, questa volta però, gridando e correndo avanti e indietro per il corridoio in mezzo alle due file di celle. -Ley..- fu un sussurro appena percettibile ma mi bastò per individuare la sua posizione. Corsi a tutta velocità fino in fondo al corridoio mentre mi scendevano le lacrime, andai persino a sbattere contro le sbarre -Sei matta..- suonava più come un'affermazione che una domanda. Era seduto su uno strato di quello che sembrava letame, stava appoggiato al muro e aveva la voce roca. Cercai nello zaino il tubetto e lo usai per sciogliere la serratura ed entrai in quella specie di gabbia claustrofobica -Forza, Zakir!- cercai di incoraggiarlo, aiutandolo ad alzarsi mettendo un suo braccio attorno al mio collo. Era molto debole, dovevano averlo picchiato, nonostante i mie vari dolori e Zakir che si appoggiava a me con tutto il peso, riuscii ad uscire. Baka e Blake avevano sorprendentemente steso i due gorilla, purtroppo anche loro erano parecchio stanchi, Baka aveva un occhio nero e zoppicava, Blake teneva in modo innaturale un braccio. -Hey, amico..- lo salutò quest'ultimo e aiutato da Baka si caricarono Zakir e iniziammo a fare il percorso al contrario, per tutti i piani non incontrammo nessuno, c'erano solo i ragazzi che dormivano. Non era un buon segno. -Forza Zakir! Resisti!- lo incoraggiò Blake quando ormai arrivarono a trascinarlo -S-si... sto bene..- rispose lui senza nemmeno avere la forza di sollevare la testa. Già dal secondo piano si era completamente abbandonato a loro, e nonostante Blake fosse alto e ben piazzato, sia lui che Baka iniziavano a dare spudoratamente segni di stanchezza. Arrivammo all'ultima rampa che dava sul tetto da cui arrivava un gran vociare -Sono tutti lassù?- domandò Baka allarmato -Tu che dici?- mormorò Zakir con un sorrisetto presuntuoso -Se vuoi ti molliamo qui..- -Appena mi riprendo ti prendo a calci in culo, questo lo sai, vero?- -Comincia a rimetterti.. Hey, pulce, dacci il "via libera", l'elicottero dovrebbe essere qui a momenti- disse Baka guardandomi, perfetto, ora ero una fottutissima pulce! -Tsk, sarà un massacro.. E non mi riferisco a quello sul tetto- ringhiai a denti stretti riallaccinadomi alla minaccia di Zakir, corsi verso la porta. L'elicottero si stava, difatti, avvicinando. I soldati avevano disarmato i ragazzi ma dovevano aver finito i tranquillanti perchè si era scatenata una mega rissa. -Tutti fuori! Vi copro io!- senza dar loro il tempo di controbattere mi avventai fuori facendomi largo tra la folla con teaser e spray al peperoncino. L'elicottero era atterrato, facevo di tutto per attirare l'attenzione su di me, quando fui completamente circondata mi accorsi di aver finito il peperoncino e il teaser era scarico. -Oddio è caduto giù!!!!- strillai e tutti gli idioti si voltarono lasciandomi, gentilmente, sgattaiolare tra le loro gambe. Cominciai a correre nonostante il dolore infernale al piede, l'elicottero stava partendo, nella mia testa rimbombavano solo 3 parole con il sottofondo dei miei passi -Merda! Più veloce! Merda! Più veloce!- ero al limite delle forze l'unica cosa che mi faceva correre era l'istinto di soppravvivenza. Continuai la mia corsa inseguita da un branco di scimmie parecchio incazzate, quasi come se io avessi in mano l'unica banana nel raggio di kilometri e kilometri, sapevo, tuttavia, che non mi avebbero raggiunta, io correvo per la mia vita, loro per eseguire degli ordini. 1 metro, l'elicottero si stava alzando e io ero a tre quarti del mio percorso, ora si stava lentamente muovendo in avanti. Aumentai ancora il passo e giunta al cornicione, saltai. Probabilmente, se non lo avessi fatto sarei morta per mano di quelle bestie assassine, non che avessi pensato fosse meglio schiantarsi al suolo dopo essermi lanciata dal 14esimo piano ma non avevo altra scelta. Non mi sarei mai consegnata viva nelle mani del nemico. "È finita! Sono morta!” fu il mio ultimo pensiero.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: criceto killer