Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: Ommy Wilson    28/02/2014    1 recensioni
Moybey è un Incubator particolare;
Egli ha il vantaggio (o lo svantaggio) di possedere tutte le emozioni umane ed essere quindi alla mercé di propri interessi, pareri, sensazioni e molte altre cose che sconvolgono la sua abilità di avverare i desideri delle Puellae Magi. Tenterà di dimostrare ai suoi simili di essere più bravo di loro in ciò che fanno, ma con risultati catastrofici.
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Homura Akemi, Kyoko Sakura, Kyubey, Madoka Kaname, Mami Tomoe
Note: Cross-over, Nonsense, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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● Capitolo senza titolo; la voglia manca.
 
Lista dei piatti disponibili al MacArcangelo;
Panino  Maria “quasi” vegetariano con sorpresa;
Uovo alla Giuda Iscariota ( per risparmiatori a sole poche monete d’argento);
Supremo gelato di Buddha condensato in salsa agrodolce;
Patatine piccanti alla Lucifero;
Olimpo Cola ( gusto elettrizzante/gusto aldilà);
 
 
« Non vorrò mai più saperne di chiesa una volta risolto quest’increscioso problema, a costo di finire davvero all’inferno. »

Brontolò Moybey, ciondolandosi avanti ed indietro con la testa sopra quel menù che stava facendo uscire di testa la povera Homura più di quanto la Mami calciatrice di poco prima fosse riuscita a fare con la sua splendida performance di caccia alla strega. La ragazza fece scorrere il dito casualmente su uno dei tanti strambi piatti offerti dalla casa, poi lo comunicò alla cameriera in abito da messia che stava attendendo con una pazienza, ironicamente, quasi divina; Homura si era anche resa conto che non le sarebbe neanche bastato bloccare il tempo per poter scegliere effettivamente il piatto più adatto ai suoi gusti.

« Questo qui! Il… »

Per un secondo rimase incredula a fissare ciò che stava ordinando, senza accorgersi di leggerne il nome ad alta voce.

« …Grande Leviatano bandito dal paradiso per l’eccessiva quantità di sapori piccanti e distruttivi contenuti in esso; composto da aglio, olio, peperoncino e diverse tipologie di animali tra cui l’armadillo, il varano e alle volte, ma solo alle volte, anche moffetta. Può avere effetti collaterali, leggere attentamente il foglietto illustrativo, se il sintomo persiste consultare il becchino; può causare infarto, morte apparente, cambio di sesso, ubriachezza, capacità di comunicare con lo scrittore che sta stendendo quest’ammasso di idiozie. SIGNORI BENVENUTI NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE! »

La cameriera messia annuì svariate volte, prendendo attentamente appunti sul suo taccuino per le ordinazioni, mentre Homura riprendeva finalmente fiato da quella lettura quanto affaticante, quanto sorprendente, ignara che presto si sarebbe trovata proprio di fronte a ciò che lei stessa aveva evocato tramite il menù: il Grande Leviatano.
Moybey osservò la sua discutibile compagna di tavolino, poi congedò la cameriera ordinando un semplicissimo “hot dog della domenica” ed infine si mise nuovamente a dondolare, tentando vanamente di mordersi l’orecchio che gli penzolava in avanti a causa del colpo di pistola che l’aveva squarciato.

« Allora, Homura la grassona, mi sembra che io e te abbiamo un interesse comune adesso! »

Esordì poi improvvisamente, ponendo le zampe anteriori in avanti come un esperto uomo d’affari e ghignando con malignità, mentre la ragazza boccheggiava ancora nel vano tentativo di riprendere la cameriera e bloccare così quell’ordine assurdamente esagerato.

« In verità… »

Mormorò lei, piazzando la soul gem viola, simbolo del suo potere, sul tavolino davanti gli occhi azzurri di Moybey.

« … Mi chiedevo se fosse possibile per me semplicemente andarmene da questa linea temporale. E’ vero che qui Madoka è in salvo, però rischio di svanire per sempre nel nulla! Senza contare che questo mondo mi preoccupa, mi sembra troppo facile evadere il “problema Kyubey” in questo
modo. »


Moybey sbuffò con aria di superiorità, usando due dita per lisciarsi una delle lunghe escrescenze che gli uscivano dalle orecchie, imitando il gesto che Homura era solita fare con i suoi capelli, schernendola e facendola inevitabilmente alterare. Con una mossa furtiva della coda da ratto poi si impadronì della soul gem della ragazza che, con non poca goffaggine, allungò le mani verso il gatto alieno, tentando di strangolarlo; quest’ultimo balzò con semplicità sul braccio allungato di lei e camminò fin sopra le sue spalle, per farle capire che non aveva intenzione di mangiarsi la soul gem o cose simili.

« Povera Homura, il colesterolo ti ha inceppato il cervello! »

Se ne uscì, con tono canzonante e colmo di scherno, facendo dondolare pericolosamente la soul gem sulla punta della coda e distendendosi in tutta la sua lunghezza sopra Homura.

« Ti spiegherò come funziona ok? Questa è la linea temporale di Moybey, ovvero la mia, però io, al contrario di Kyubey, sono una sorta di errore imprevisto, perciò possono esistere tante linee temporali senza di me! Al contrario se Kyubey decide di annullare completamente la sua esistenza dal pianeta Terra allora… In qualsiasi linea tu possa spostarti ti ritroverai all’infinito su questa capisci? »

Homura si portò entrambe le mani sulla testa, scuotendola disperatamente e rischiando di far cadere Moybey sul pavimento, assieme alla sua indispensabile soul gem. Nello stesso momento giunse la cameriera con le due ordinazioni: il modesto hot dog di Moybey ed un enorme piatto dalle apparenze indescrivibili, composto da ogni sorta di cosa una persona potesse conoscere. I due piatti vennero posati sulla tavola e Moybey si sbrigò a lasciare la pietra viola accanto alla maga, per potersi poi gettare a capofitto nel suo amato hot dog; Homura rimase invece paralizzata davanti all’aberrante imponenza della sua pseudo cena.

« Quest’affare… »

Mormorò quasi terrorizzata, attirando l’attenzione dell’Incubator goloso di wurstel.

« … Mi sembra quasi che respiri… »

Aggiunse con una nota di disgusto.
 
 
PARENTESI DI MOYBEY!
Come si prepara il Grande Leviatano!?
 
« Vi sarete, indubbiamente, chiesti come si cucina la prelibata pietanza ordinata dalla mia grassa compagna d’avventura in questo capitolo dico bene?! Ma soprattutto, scommetto che non vedete l’ora di potervela cucinare da soli nella vostra stessa cucina, magari per fare una sorpresa (o una cattiveria) a qualcuno! Perciò io, il vostro amato Moybey, vi spigherò come ottenere questa fantastica leccornia in pochissimi passi! Tanto per cominciare, avrete bisogno di un fucile di grosso calibro e di conoscenze particolari nell’ambito della caccia d’animali protetti ( in particolar modo dei panda, di big foot e molti altri esseri mitologici che, persone poco colte, vi avranno spacciato per leggende); se possedete già un fucile in grado di abbattere un elefante adulto allora passiamo alla seconda cosa INDISPENSABILE: una Puella Magi. Quest’ultima serve per poter cacciare i corpi di Kyubey che danno un sapore sopraffino al piatto (se ve lo state chiedendo la risposta è: sì, Kyubey mi sta cercando anche per quest’increscioso problema, ogni anno ne muoiono almeno otto milioni). La mia pupilla, Suor Sakura, è una grandissima esperta di caccia all’Incubator! E lo vende anche all’etto presso ogni cattedrale del pianeta! Perciò non esitate a chiedere! Infine per ultimo… Ma non meno importante (a quanto mi dice l’autore della storia) lasciare una recensione ai suoi lavori!
Mescolate il tutto in un pentolone da strega e quando tutto ciò che vi avrete gettato si amalgamerà in un ammasso senziente di schifezze e bè… Voilà!  »
 
PARENTESI DI MOYBEY
Fine
 
 
Homura si avventò improvvisamente, con foga e voracità, sul suo enorme piatto di carne, iniziando a dilaniare quasi con rabbia ogni cosa gli capitasse tra le grinfie. Presa dallo sconforto generale di ritrovarsi intrappolata in quella caotica linea temporale ed avendo come unica possibilità quella di svanire nel nulla assieme all’odiato Kyubey aveva totalmente perso il lume della ragione. Tutto ciò per cui si era impegnata era stato distrutto in poche e semplici spiegazioni da parte dell’alieno fastidioso; non sarebbe mai stata in grado di salvare Madoka, né tanto meno divenire parte della sua vita e neppure un suo ricordo, sarebbe scomparsa come un castello di sabbia costruito da un bambino che non ne avrebbe mai custodita memoria perché troppo impegnato a godersi la propria vita spensierata.

« Ehm… Homura la grassona? Io scherzavo quando ti davo della cicciona… »

Esordì Moybey, stomachevolmente colpito dal modo in cui la ragazza si stava sporcando di salsa mangiando come una sorta di tirannosauro dopo un ramadan.

« Sta zitto! E’ colpa tua! Guarda cosa mi hai fatto! »

Urlò in lacrime lei, fulminandolo con lo sguardo per poi tornare ad ingozzarsi voracemente; oramai quell’incomprensibile linea temporale le faceva pensare alla sua vita come uno scarabocchio insensato su di un foglio destinato a rompersi e non riusciva più a dare un freno alle sue emozioni.

« Io non pensavo che potesse accadere! Perché?! »

Continuò a urlare, pervasa dagli effetti collaterali di quel pasto demoniaco. Le sue grida cominciarono ad attirare gli sguardi incuriositi dei clienti e Moybey iniziò a sentirsi in imbarazzato per lei.

« Mi dispiace! Sul serio! Non volevo offenderti! »

Tentò il gatto alieno, pensando ancora che la causa del tormento di Homura fossero state le insinuazioni sul suo peso.

« Io ci credevo! Lo capisci! Perché hai fatto questo?! »

Le persone attorno a loro avevano intanto dato inizio ad un collettivo scambio di sussurri ed ipotesi sul motivo per cui quella ragazza fosse in condizioni tanto disastrate.
Alla fine Homura si accasciò accanto alla sua disgustosa ordinazione, affogando il volto nelle braccia, piangendo disperatamente, ma in modo più dignitoso e meno assordante, cosa che fece intuire a tutti che lo spettacolo era terminato. Moybey si degnò di prendersi una pausa dal divorare l’hot dog e balzò sul tavolino per poi sedersi accanto alla testa della maga, iniziando ad accarezzarle i lunghi capelli neri con una delle zampe anteriori.

« Eddai… Io stavo solo scherzando, non sei affatto grassa. Anzi, sei molto carina! Magari dovresti sorridere di più ma… »

« Non è quello il problema idiota! »

Ringhiò lei, senza neanche alzare la testa dalla nicchia formata dalle sue braccia.

« Allora cosa c’è che non va? Non ti piace il Leviatano? »

Homura allungò improvvisamente le mani sul povero Moybey che si ritrovò stretto in una gelida morsa che continuava a scuoterlo avanti ed
indietro.


« C’è che tra non molto sparirò! Per sempre! Tutti i miei sogni, i miei desideri, tutto svanirà con me capisci! Come se non fossi mai esistita! E non
posso fare nulla per evitarlo! Stupido schifoso animale! Sei peggio di Kyubey! Peggio! »


« Smettila di scuotermi santo firmamento! Ho appena mangiato! »

« Ma la possiedi un’etica morale almeno!? »

Sbraitò la ragazza, mollando la presa e non riuscendo a trattenere nuove lacrime che andarono a rigarle il viso sporco di salsa rossastra.
Moybey si riprese con difficoltà, trattenendosi dal vomitare la parte dell’hot dog che aveva appena mangiato; osservò quella glaciale ragazza che l’aveva aggredito poche ore prima, procurandogli anche un orrendo foro di proiettile sull’orecchio, allora gli era sembrata una tipa autoritaria e sempre pronta a tutto, ma evidentemente lei era molto più di quella maschera taciturna e seria che sfoggiava con tanta freddezza. L’alieno prese il tovagliolo di Homura, poi lo usò per pulirle il viso sporco di salsa; quest’ultima lo osservò con incredulità, sorpresa e sconvolta a tal punto da non
essere in grado di ribellarsi o di reagire di fronte a quell’azione inaspettata.


« Anche io sparirò Homura. Se Kyubey mi trovasse allora non avrei speranze capisci? Possiamo solo sperare di riuscire a cambiare questo mondo

perfetto e privo di desideri da esaudire, altrimenti sia io che te faremo una brutta fine.  »

Homura tirò su con il naso, poi prese il tovagliolo dalle mani di Moybey per pulirsi meglio e ritrovare un po’ di contegno.

« Sai… Pensavo ad una cosa. »

Aggiunse lui, con l’orecchia forata che continuava a ciondolargli davanti agli occhi.

« E se magari, dico magari, tu stringessi un contratto con me? »

Homura inarcò le sopracciglia confusa e disorientata.

« Se ti fidi ecco… Non ti ritroverai senza testa come Mami te lo garantisco! Alla fine tu hai stretto un patto con Kyubey e non con me; la tua
anima è nella soul gem, potrei spostarla in una nuova. »


« Come hai fatto a stringere contratti sino ad ora? »

Chiese la ragazza con una nota di scherno nel tono di voce. Moybey la fissò incredulo, senza capire esattamente dove ella volesse andare a parare.

« Nel senso… Andavi dalle ragazze e dicevi in questo modo? “Ecco.. Se ti va.. Magari..” »

« Ma quando mai! Lo facevo perché mi sembravi traumatizzata e triste! Volevo avere, come hai detto tu, “un’etica morale”. Altrimenti avrei fatto…
Così! »


Furioso per la critica ricevuta, Moybey balzò di fronte alla ragazza, le prese la mano dove risiedeva la soul gem trasformata in anello magico e poi esordì con…

« Homura Akemi, vorresti tu stringere un contratto con questo potentissimo alieno di nome Moybey ed aiutarlo a salvare non solo la propria vita, ma anche la tua? »

Incapace di trattenere le risate, Homura ritirò la mano e si coprì con essa il viso; le dava fastidio ammetterlo, ma nonostante quell’esserino insulso le avesse causato così tante grane in poche ore in quel momento era riuscito a rinnovarle la speranza ed a migliorarle l’umore.

« Sembra una proposta di matrimonio, idiota. »

« Insomma! Vuoi farlo con me sì o no? »

« Stendiamo un velo pietoso, neanche te lo dico cosa sembrava quest’ultima proposta. »

« Santo firmamento! Vuoi stringere un contratto con me per rimediare a questo casino!? »

Una voce tonante, assieme ad un’ombra talmente possente da oscurare entrambi, irruppe nella loro discussione.

« Qui nessuno stringe contratti di alcun genere! La gestione è appena cambiata! »

Disse l’enorme figura in cappotto e cappello neri, alta circa tre metri.
   
 
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