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Autore: Switch    28/02/2014    5 recensioni
*(2003 TMNT! No 2012!)*
Dalla storia:
“Sai, maestro? La verità è che ho sempre combattuto. Ho combattuto per rabbia, per paura, per vendetta, per noia, per avere dell'eccitazione, per cercare risposte, per cercare un proposito, per cercare me stesso. Per provare a me stesso che ero il migliore. Adesso è diverso. Voglio combattere solo per aiutarla a proteggersi.”
Raphael è sempre stato il più rabbioso e collerico, tra tutti i suoi fratelli. Perché si è sempre sentito diverso dal resto del mondo e vuole solo trovare il suo perché.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Heart's mutation'
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Sveglia!” urlò una voce fastidiosa.
Forse aveva lasciato la TV accesa.
È la mattina di natale!” continuò a strillare in maniera insistente. Si era forse addormentata nel bel mezzo di un film natalizio?

Sentì un calore estraneo sull'addome e parecchio rumore attorno.
Isabel si svegliò di colpo, scoprendo un grosso gatto arancione che riposava acciambellato sulla sua pancia, facendo le fusa; la guardava pigramente da dietro la coda ciuffosa, che saettava lentamente su e giù.

Ciao, miciomiao. Da dove salti fuori?” lo salutò cortesemente, allungando una mano per grattargli l'orecchio, che il gatto annusò lasciandoglielo poi fare. Il ronzio si fece più forte.

Si chiama Klunk” rispose la voce di Michelangelo, da qualche parte fuori dalla sua portata visiva. Isabel cercò di tirarsi su, ma il felino non sembrò dello stesso avviso: fece uscire una parte di unghie, conficcandogliele nella pancia, quel tanto che bastò a farla ritornare sdraiata con un grido sorpreso.
Ahia, gattaccio!” si lamentò infatti, di nuovo a terra.
Non sembra essere d'accordo. Ha deciso che sei sua” scherzò Mikey, apparendo infine alla sua destra, chinandosi per recuperare il gatto. Un soffio e uno strillo e il ninja ritirò la mano, oltraggiato.
Cattivo, Klunk! Scusa, non so che gli prenda” mormorò grattandosi la testa, guardando il felino risistemarsi per bene sulla pancia della ragazza, con un'espressione indispettita.

È colpa mia. O meglio, dei miei poteri. Gli animali ne sono attratti, soprattutto i gatti” spiegò, puntellando i gomiti e tirandosi su, unghie o meno. Klunk la guardò offesa, poi si acciambellò tra le sue gambe, tornando a fare le fusa, come una grossa palla arancione e ronzante.
Credevo che in inverno non avessero effetto, però, visto che sono più deboli” sbadigliò, passandosi una mano tra i capelli, arruffandoli ancora di più. Il rifugio era ancora in condizioni pietose per la sera precedente, ma tutti gli altri erano svegli o perlomeno si stavano svegliando, allietati dalle grida di prima, che era sicura fossero di Casey. Dopo i buon giorno e lo strofinamento di occhi, tutti si tuffavano sotto l'albero intenti a scartare allegramente regali.

Bella acconciatura” la prese in giro Raph, sedendosi d'improvviso al suo fianco, indicando i suoi capelli, arruffati come un nido di rondini.
Buon giorno anche a te” rispose, sistemandoli meglio che poté con le mani, imbarazzata, certa di essere in condizioni pietose. Gettò un'occhiata al suo fianco, occhieggiando prima il maglione rosso natale e poi il suo ghigno e i suoi ridenti occhi scuri, che le fecero perdere un battito; distolse lo sguardo, continuando ad appiattire i capelli, sempre più a disagio.
Zabaione?” offrì lui, ignaro, porgendole una tazza ricolma di marshmallow. La accettò volentieri, gustando la crema, densa e dal sapore dolcissimo, rimanendo seduta accanto a lui mentre guardava la sala: Michelangelo stava scartando un paio di pattini a reazione, felice come non mai, e fu solo quando Leonardo glieli tolse da mano che desisté dal provarli lì seduta stante; April aveva appena scartato il regalo da parte di suo marito e lo stava abbracciando, estasiata; Donatello consegnò a Splinter il regalo da parte sua e dei suoi fratelli. C'erano ovunque risate, facce sorprese, affetto.

Si ritrovò a sorridere, senza volerlo. Pur nella stranezza e nella particolarità dei presenti, era tutto così dolorosamente perfetto che sorrise senza pensarci.
Sono contento di vederti felice. È valsa la pena portarti qui in spalla, anche se pesi” sbuffò Raph con tono soddisfatto, guadagnandosi uno spintone offeso che per poco non gli fece cadere la tazza di zabaione che stava bevendo.
Tu non vai ad aprire i regali?” domandò Isabel, voltandosi a guardarlo.
Già fatto! Mi sono alzato presto, io. Non come qualcuno che ha continuato a russare fino a tarda mattina in posizioni imbarazzanti, mugugnando parole a caso nel sonno.”
“Non è vero che russo! O che parlo nel sonno! O che mi metto in posizioni imbarazzanti!” soffiò indignata, rischiando di farsi andare un marshmallow di traverso.

E tu come fai a saperlo? Dormi, non sai quello che fai! Io ti ho vista dormire per due volte, ed eri uno spettacolo pietoso in entrambe!” continuò a punzecchiarla, ridendo internamente per le buffe espressioni che lei faceva senza esserne conscia. E quel ciuffo sulla testa era ancora ribelle, come un'antenna, rendendola sempre più ridicola.
Klunk, ancora seduto su Isabel, ronzava beatamente, riempiendo i silenzi.

E chi ti dice che non me lo abbia detto qualcun altro?” insinuò allusiva, facendogli perdere un battito.
Isabel aveva un fidanzato? O aveva avuto un fidanzato? Qualcuno con cui aveva dormito? Con cui era andata a letto? Era plausibile, era una bella ragazza, poteva essere successo; ma lei non si teneva alla larga da chiunque? O c'erano delle eccezioni? Perché ci stava pensando? E perché si stava arrabbiando?

Solo alla vista del suo sogghigno capì che lo stesse prendendo in giro e si rilassò, inconsciamente.
Il regalo... lo hai aperto?” domandò Isabel a disagio, tornando a guardare verso l'albero, con finta nonchalance.
Raph appoggiò la tazza al suolo e si alzò in piedi, tergiversando, facendo finta di stiracchiarsi per prendere tempo.

Sì. Mi è davvero piaciuto, grazie” rispose in imbarazzo, ma sincero, nascondendo il viso perché lei non leggesse le sue espressioni.
E adesso apri il tuo” esclamò all'improvviso, afferrandola per il polso e sollevandola dal pavimento, mentre Klunk, sfrattato di colpo dal suo giaciglio, si allontanava arrabbiato.
Quale regalo? Non è la festa il mio regalo?” chiese Isabel, allarmata e disorientata.
No, non sono ancora riuscito a comprare il natale per regalatelo e non posso rubarlo, non sono il Grinch” dichiarò con un ghigno mentre la trascinava verso l'albero, sotto gli occhi degli altri. Isabel riuscì ad appoggiare la tazza sul tavolo nel tragitto, seppur sul bordo, e sperò che non cadesse.

Si fermarono davanti all'abete agghindato e Raph lasciò andare il suo polso, poi si chinò e prese una scatola lunga e stretta da sotto i rami, decorata con carta a righe verdi e bianche e un grosso fiocco rosso.
Questo è per te” annunciò porgendogliela, lieto della sua faccia sconvolta.
Isabel non si aspettava affatto un regalo. Non ricordava nemmeno l'ultima volta che ne aveva ricevuto uno, un ricordo perso nei meandri del tempo. Le tremavano le mani, lo sapeva. Era così sbalordita ed emozionata che temeva di scoppiare a piangere davanti a tutti loro, ognuno dei quali si era voltato ad osservare la scena. Scartò il pacchetto con foga, approfittando proprio di quel tremolio malefico alle mani, di emozione repressa.

Dentro scoprì due Sai, scintillanti, ma dalla forma diversa da quelli di Raphael: gli tsuba formavano una mezzaluna perfetta e nel manico nero erano intrecciati fili color porpora. Li prese dalla scatola e li studiò con reverenza, troppo incredula e sorpresa per dire qualcosa. Li rigirò più volte, imprimendosi ogni dettaglio nella mente, soppesandoli e studiandoli con affetto.
Sono... bellissimi. Grazie” riuscì infine a mormorare piantando lo sguardo nel suo, mordendosi le guance per non piangere.
È proprio da te: armi a natale” sospirò April sorpresa, proprio dietro ad Isabel.
A me sembra che le siano piaciuti. Guardate, li sta abbracciando” commentò Michelangelo, incredulo.

Isabel non li lasciò un attimo, tanto che alla fine Raphael dovette legarle una cintura in vita.
Ecco, così hai le mani libere per fare altro!” la sgridò, assicurando i due Sai ai lati. Lei lo guardò felice, mormorando un grazie, imbarazzata dalle risatine di Angel e April.


Dopo il sontuoso pranzo, Don tornò, da non sapeva bene dove, con un sorriso enorme in viso.
Ragazzi, tutti al parco!” urlò, suscitando la gioia generale. In breve ci furono schiamazzi, urla di giubilo, preparazioni in grande stile: chi cercava giubbotti; chi sciarpe; chi, come Mikey, chiedeva in giro chi avesse visto un paio di scarpe.
Cosa fai lì? Preparati!” la spronò Raphael, infilando il suo giaccone marrone, che lo rendeva ancora più grosso.
Ma non posso. Ho solo questi vestiti e li ho usati per dormire!”
Rilassati! Dove stiamo andando ti sporcherai, fidati! E al ritorno ti accompagno al villino a prendere un cambio.”
Ma i miei Sai...”
Li lasci qui! Non te li toccherà nessuno!” la rassicurò, alzando gli occhi al cielo.

Isabel si preparò, seppur titubante, indossando cappotto, sciarpa, guanti e cuffia.
Devi chiudere gli occhi o rimettere la benda” l'avvisò Raph, indicando la sua maschera che lei teneva ancora al collo, preparandosi a riprenderla in spalla. Indossava gli accessori che lei gli aveva regalato, con nonchalance, e la cosa le fece enormemente piacere.
Oh, devo proprio?” protestò, chiudendo tuttavia gli occhi, sapendo di non avere alternative.
Sì. Questo è il nostro rifugio! Nessuno deve conoscerne l'ubicazione.”

Si sentì sollevare, con quel formicolio che aveva percepito anche la volta precedente, poi adagiare sulla spalla e il guscio.
Bugiardo! Nessun altro viene portato di peso!”
Non devi aprire gli occhi!” la sgridò, mentre attorno risuonavano ancora risatine e chiacchiere.

Tutti parlavano durante il tragitto e Isabel, che non capiva mai se qualcuno si stesse rivolgendo a lei, rimase semplicemente in ascolto: chiacchiere, rumori di gocciolii e fischi e altri mille sibili... avrebbe dovuto dire a Raph che anche se non sapeva esattamente l'ubicazione del suo rifugio, era comunque palese di dove si trovasse? Non era difficile capire che si trovassero nelle fogne di New York. Ci pensò un attimo su, poi con un sorriso dispettoso decise che non glielo avrebbe detto; si sarebbe goduta la comodità di non camminare.

Perché andiamo al parco?” domandò all'improvviso al suo mezzo di trasporto.
Vedrai” rispose enigmatico Raph. “ Ti piacerà.”

Dopo un quarto d'ora, una scaletta che saliva per non sapeva dove, aiutata da non sapeva chi, Isabel percepì immediatamente del freddo pungente sulla porzione di viso scoperta.
Posso aprire gli occhi adesso?” provò a chiedere, sicura di essere finalmente all'esterno.
Non ancora. Ma puoi camminare a occhi chiusi se vuoi. Devi solo stare attenta ai pali, alle persone, alle macchine, ai gradini e via dicendo” le rispose Raph con altezzosità, riafferrandola e portandola nuovamente sulla spalla, con il braccio in alto a cingerle la vita.

Isabel sbuffò un poco, poi si adagiò sul guscio, sconfitta.
Dovresti ammetterlo che ci stai prendendo gusto!” lo punzecchiò ad un certo punto, annoiata.
Se anche fosse, non lo ammetterei mai!” sibilò scontroso, saltellando così che anche lei ne ricevesse i sobbalzi, ridendone poi.
Ehy! Così mi morderò la lingua!”
Una buona scusa per tacere!”
Sperò che nessuno la vedesse, trasportata di peso, chissà dove, in spalla ad un mutante. Non ci aveva pensato: Raph e i suoi fratelli erano in giro, in pieno giorno. Non li avrebbero scoperti? I quattro si erano imbacuccati in cappotti, sciarpe, cuffie e guanti, in modo da non essere visti, ma non era azzardato?

Eccoci!” annunciò la voce di Raph, mentre i suoi piedi toccavano il pavimento con uno scricchiolio strano. Aprì gli occhi su un giardino immenso, completamente bianco: le panchine, gli alberi, i cespugli, le statue, ogni singolo centimetro e filo d'erba era coperto dalla neve.
Ha nevicato!” strillò contenta, riempiendosi gli occhi di quella meravigliosa immagine natalizia.
E perché ti meravigli? Non eri tu che dicevi che avrebbe nevicato? E sai cosa significa?” Una grossa palla la centrò in pieno viso, gelida e improvvisa, seguita dalle risate di Raph.

Battaglia di palle di neve!” strillò Michelangelo da qualche parte, dando il via con entusiasmo. Ben presto si trovò in squadra con April, Angel e Casey, in una battaglia umani contro mutanti.
Tecnicamente sono metà umana. Se per voi è lo stesso” spiegò con un'alzata di spalle agli altri tre.
Puoi essere due quarti aliena e anche lumaca, l'importante è che ci aiuti a sconfiggere quei quattro arroganti” rispose Casey infervorandosi, mentre tutti e quattro stavano nascosti dietro una fontana ghiacciata, per schivare i proiettili di neve che li bersagliavano.

Io protesto!” La voce di Mikey li raggiunse oltre la loro barriera. “Casey si è beccato tutte le ragazze!”
Io mi becco sempre tutte le ragazze! Si chiama fascino, Mikey! Rassegnati!” rispose l'uomo, alzandosi stoicamente con le braccia piene di sfere, sparando a raffica e a casaccio. Dopo averne lanciate una decina, e aver preso in pieno petto Leo, squalificandolo, venne colpito dall'alto da un globo di neve, a tradimento.

Mikey, sull'albero, se la ghignava, mirando nel contempo agli altri. Le tre donne scapparono a cercare riparo, mentre Casey litigava con l'amico.
Non ho mai giocato prima a battaglie con la neve: è davvero così competitivo?” ansimò Isabel per lo sforzo di correre nella neve, che si attaccava alle scarpe rendendole pesanti. Sentiva le dita dei piedi congelate e i calzini ormai erano bagnati fradici e respirare era una pugnalata ai polmoni ad ogni inspiro, tanto l'aria era ghiacciata.

In genere no! Ma se giochi contro quattro ninja che ti appaiono ovunque, facendoti fuori in pochi secondi dall'inizio, vincendo per un centinaio di volte, alla fine diventa un fatto personale” spiegò Angel, rispondendo all'attacco con tutta la foga e centrando per fortuna Don, che si era distratto.
E sai chi è il peggiore di tutti? Quello che non si arrende mai e non riusciamo mai a fare fuori, rimanendo per ultimo?”

Un'altra palla cadde dal cielo, centrando la testa di Angel, che andò su tutte le furie.
Non mi è difficile immaginarlo” rispose Isabel, scappando tra gli alberi per cercare riparo, mentre la risata divertita e profonda di Raph riecheggiava paurosamente.
Per quello che aveva visto in TV, le battaglie di neve le erano sembrate divertenti: allora perché doveva nascondersi dietro ad un albero come un animale braccato, con l'ansia di venire scoperta? Il suo fiato si condensava in nuvolette sempre più vicine, dato il suo respiro corto, svanendo nella quasi oscurità del tramonto.

Isabel! Sei rimasta solo tu in gioco! Ce la puoi fare!” urlò April, da un posto imprecisato. Le voci di Casey ed Angel si aggiunsero, rendendo difficile capire cosa stessero dicendo, dato che si mescolavano l'una con l'altra.
Certo che era rimasta ultima: non aveva fatto altro che scappare! Il suo istinto le aveva suggerito di nascondersi e lei era davvero brava in quella specialità. Non ce l'avrebbe fatta mai e poi mai a vincere, se ne dovevano fare una ragione; non era una combattente. Anche se aveva capito che ormai ne era rimasto solo uno.

Non serve a niente nasconderti se indossi un cappotto così sgargiante in mezzo alla neve” mormorò una voce conosciutissima sulla sua testa. “Sembri cappuccetto rosso.”
Raph stava appollaiato sul ramo più basso dell'albero contro il quale era premuta, aveva una palla di neve in una mano e un ghigno felice e predatore in volto. E sì, il cappotto che indossava era di un bel color sangue, che risaltava drasticamente tra il candore della distesa nevosa; era stato di sua madre e lei lo adorava.

Questo fa di te il lupo?” chiese con finta indifferenza, allontanandosi a piccoli passi, all'indietro, con un lieve rumore scricchiolante.
Oh, sì. Dì addio alla nonna, cappuccetto rosso.”

Il braccio era già alto, pronto a lanciare, gli occhi brillavano per la vittoria che sapeva di aver conquistato.
Saluta il cacciatore da parte mia, lupastro!” strillò Isabel, mentre una palla enorme si schiantava sulla testa di Raph, un colpo da dietro, facendolo sbandare e cadere nel cumulo di neve sotto l'albero.

Il mutante tirò fuori la testa, indignato e interdetto, mentre il resto della combriccola li raggiungeva. Isabel si ritrovò strizzata da April, Casey e Angel in un grosso abbraccio, felici come non mai.
Ehy, non vale! Hai usato un trucco, una magia!” protestò Raphael, riemergendo dalla neve completamente bianco, scrollandosela di dosso.
E voi usate il ninjitsu. Ognuno usa ciò che possiede!” ribatté April, per nulla intimorita. Isabel intanto si scostò da loro, imbarazzata da tutta quella manifestazione di affetto.

Ma sì, concediamogliela, Raph. Abbiamo vinto per così tante volte, possiamo permetterci di agevolarli, una volta ogni tanto!” rispose Mikey, ridacchiando alla vista del fratello ricoperto di neve.
Agevolarci? Nuova sfida!” tuonarono i tre umani, punti nel vivo.
Ci stiamo!” risposero Leo, Don e Mikey. “Ma senza magia!”
Senza Raph!”

I due interessati si guardarono perplessi, un po' offesi.
Sembra che ci stiano facendo fuori” notò con stizza il ninja, puntando verso i suoi amici e fratelli.
Già. E senza alcun rimorso” constatò Isabel, che fino a due secondi prima era stata osannata come campionessa e regina del gioco.
Fate come se non fossimo qui, mi raccomando.”
Sì, non ce li abbiamo dei sentimenti, noi!”

Andiamocene” disse con una alzata di spalle Raph, prendendola per mano e trascinandola via. “Non venite a rovinare il nostro pupazzo di neve, ingrati, perché non vi vogliamo!”
Andiamo a fare un pupazzo di neve?” chiese emozionata, sentendosi anche sciocca per il troppo entusiasmo.
Sì. Ma ricordati che hai comunque barato. Ho vinto io!”
Isabel rise, mentre la portava lontano dal campo di battaglia degli altri.

Fare un pupazzo non fu per niente facile; a dispetto dei falsi standard della televisione, la neve non risultava bianca e compatta: quando ebbe fatto rotolare la prima pallina per renderla più grande, si ritrovò con un ammasso informe e marroncino, ricoperto di foglie morte, stecchi d'albero e sassi.
Perché viene fuori così?” chiese sconsolata a Raph con un broncio adorabile, indicando il suo cumulo scuro, informe e irregolare.
Perché sei un'idiota. Hai fatto rotolare la neve sotto agli alberi. Lì c'è terra e foglie e si sporca” le spiegò con sufficienza, come avrebbe fatto con una bambina. La sua palla di neve era candida e compatta e perfettamente rotonda, invece, stupenda da vedere.

Si alzò dal suo posto e si pulì le mani contro i pantaloni, poi la raggiunse. Si accucciò al suo fianco, spiegandole con calma come fare; Isabel seguì tutte le sue spiegazioni, attenta e silenziosa, ascoltando la sua voce profonda e rilassante con gratitudine.
Alla fine, capiti i punti dove raccogliere la neve pulita, -dalle panchine, dalla fontana e la piazza attorno,- Isabel era davvero fiduciosa di riuscirci, ma lei e Raph sembravano non capirsi. Ci lavorarono per almeno un'ora, tra risatine ed esclamazioni, tiri di neve e scontri.

Il nostro pupazzo di neve sì che è un mutante” soffiò divertita quando l'ebbero finito, ammirandolo da lontano con lui. La base, costruita da Raph, era enorme, alta almeno quanto Isabel; la parte di sopra, assemblata da lei, risultava piuttosto microscopica, quasi un pon pon al confronto. Avevano aggiunto sassi e rami per fargli occhi, bocca, naso, braccia e bottoni.
In quel momento li stava guardando con un sorriso obliquo e un po' folle.

È orribile! Certo che quando ci mettiamo insieme riusciamo a tirare fuori cose tremende” sentenziò il ninja, con un sospiro agghiacciato.
Silenzio! Sta parlando!” esclamò Isabel all'improvviso, seria. Tese l'orecchio, concentrata.
Era possibile una cosa del genere?

Cosa... cosa dice?” domandò un po' turbato.
Uccidetemi, per pietà!” rispose lei prendendolo di sorpresa, facendolo ridere. Lei si unì alla risata, davvero divertita da ciò che avevano prodotto.

Sai che ho paura che ci segua a casa? Ho paura che voglia ucciderci nel sonno!” rivelò Raph quando ebbe smesso di ridere, fissando la faccia malefica del pupazzo.
Oh, non dire così! Gilbert è solo incompreso! Vuole solo amore!” lo sgridò Isabel, facendo finta di essere offesa.
Gli hai dato anche un nome? Adesso sì che ho paura che ci segua. La tua magia non può fargli prendere vita, vero?”
Si avvertì uno sprazzo di panico nella sua voce.

In realtà credo di sì. Ma solo se lo bacio, come nella favola della bambina di neve.1 Vuoi che baci Gilbert?” azzardò minacciosa, facendo dei passetti in avanti con un ghigno.
Si vendicherà su di te, per avergli detto che è orribile.”
Ferma lì! Non ti azzardare, per carità! Voglio bene a Gilbert, mai detto nulla di male su di lui.”

Isabel rise della sua reazione, rilassata e felice, per la prima volta da secoli. Stare con Raph la rendeva così tranquilla, da non rendersene nemmeno conto, ad un primo momento; abbassava le difese, si lasciava semplicemente andare.
Avranno finito con la battaglia di neve? Pensi che dovremo mostrargli Gilbert? Ho paura che lo prendano in giro” disse ad un certo punto Raph, tutto serio.
Potremmo aizzarglielo contro” propose lei, tranquillamente, con un sorriso dolce, perché sentirgli chiamare il pupazzo per nome era stata una cosa davvero tenera.
Credo che diventerà l'incubo dei bambini nel parco e il leader di tutti i pupazzi di neve qua attorno.”

Isabel rise ancora di cuore, poi si sporse un po' e gli diede un bacio sulla guancia, nella porzione di pelle visibile tra la sciarpa e la cuffia.
Cosa...?” domandò sorpreso, con il cuore che batteva per l'emozione e qualcos'altro di impetuoso nel centro del petto, scostandosi un po'. Il parco gli sembrò di colpo molto piccolo e molto caldo, come un minuscolo mondo a parte, dove esistevano solo loro due.
Tre motivi” rispose Isabel, alzando le tre dita centrali.
Uno: grazie per avermi portato alla festa con la tua famiglia, facendomi passare il più bel natale da secoli. Anche se all'inizio non è andata granché bene, lo ammetto.”

Abbassò l'anulare.
Due: Per avermi aiutato a costruire il primo pupazzo di neve della mia vita. Da piccola vivevo in un posto in cui non nevicava mai e ho sempre desiderato farne uno.”

Abbassò il medio e puntò il dito rimanente verso il cielo, con un gran sorriso.
E tre: siamo proprio sotto al vischio.”
Sul pioppo sotto al quale stavano a parlare, tra i rami pallidi e nudi, c'era un cespuglietto verde brillante, con piccole bacche bianche e luminose: una pianta di vischio fresca.

Perciò, buon natale, Raffaello.”
Lui la osservò assorto, preso in pensieri suoi, ma stranamente felice e senza la voglia di chiedersi perché, per una volta.

Non la finirai mai di chiamarmi in quel modo, vero?” chiese, mentre i suoi fratelli e amici, tutti ricoperti di neve da capo a piedi, li raggiungevano mogi e stanchi.
No. Mi piace troppo. E se ti dà fastidio ancora meglio!” rispose Isabel con un sorrisino provocatorio, andando incontro al gruppo per mostrare loro Gilbert, tra risate generali e sghignazzi. Doveva aver minacciato Mikey di sguinzagliarglielo contro, dato che il ninja stava cercando di fermarla mentre lei si arrampicava per baciare il pupazzo di neve.

Con una grossa risata, dal cuore, si unì alla combriccola, euforico.

Accompagnarono tutti Isabel al villino, per farle compagnia, dicevano loro; in realtà per controllare che una volta a casa non si rifiutasse di tornare da loro. Fu costretta a prendere una borsa e a riempirla con ciò che le serviva, mentre gli altri l'aspettavano in salotto, da dove provenivano rumori di chiacchiere e di risate, come non se ne sentivano da troppi anni in quella casa. Offrì loro delle bibite e degli snack, per ingannare l'attesa.

Alla fine, quando si incamminarono per il rifugio, fu lei a chiudere gli occhi di sua spontanea volontà e ad allungare le braccia verso Raph, perché la prendesse in braccio.
Si udì un coro di fischi e schiamazzi, tra cui un “bacio, bacio” di Mikey, seguiti da rumori di calci e imprecazioni.

E ricordatevi che se mi fate arrabbiare, Gilbert può venire a prendervi nel sonno, stanotte!” minacciò Raph, tra l'ilarità generale.
Ma lo posso attivare solo io” replicò Isabel, mentre si teneva al suo collo.
Ehy, è il nostro pupazzo! Non lo attiveresti per me, se ne avessi bisogno?” sussurrò sottovoce il ninja, per non essere sentito dagli altri.
Certo che lo avrebbe fatto. Solo per quel 'nostro', una parola che le piacque molto, anche se era sbagliato.

Cenarono tra racconti delle battaglie di neve e la descrizione ilare del povero Gilbert, sbeffeggiato da chiunque, che Mikey sognò per davvero quella notte, urlando di paura e svegliando tutti quanti.



Il giorno dopo lo passò con loro, e quello dopo ancora, incapace di ribellarsi all'insistenza con cui cercavano ogni volta di convincerla. Si era ripromessa di smetterla di passare il tempo con loro, ma ogni volta cedeva sempre più, risucchiata dalla felicità che gli trasmettevano. Erano una grande, stramba e affettuosa famiglia.
E li adorava: Angel con la sua caparbietà, April con la sua affettuosità, la stravaganza di Casey, la serietà di Leonardo, la dolcezza di Donatello, la simpatia di Michelangelo e la saggezza di Splinter. E la finta severità di Raffaello, che nascondeva un grande cuore.

La vigilia di capodanno si sentì in dovere di invitarli a casa sua, per permettere loro di godere della vista dei fuochi d'artificio dell'ultimo dell'anno, nella tranquillità di un villino nascosto a tutti.

April e Angel erano arrivate dalla mattina presto, per aiutarla a preparare, nonostante lei non lo avesse chiesto. Raphael, che le aveva accompagnate oltre la barriera magica, si difese dalle sue accuse dicendole che le due donne lo avevano tartassato senza pace, chiedendogli anche perché mai solo a lui fosse permesso di entrare nella sua casa, con un sacco di allusioni.
Il ninja ritenne opportuno sparire prima possibile, lasciando le tre donne da sole.

A metà pomeriggio, -quando ormai la casa profumava di arrosto e dolci e ogni altro genere di pietanza che lei da sola non sarebbe mai riuscita a preparare, in effetti,- Isabel ringraziò che le due fossero accorse in suo aiuto. Le avevano dato direttive e consigli, muovendosi nella sua cucina con sicurezza, tra chiacchiere e risate; le era sembrato quasi di avere due sorelle. Le raccontarono molte storie, su Raph e i suoi fratelli, sulle loro lotte contro un fantomatico Shredder, un nemico pressoché immortale, -scopertosi poi un alieno,- e sua figlia adottiva, dalla mentalità indecisa.

Ho sempre creduto che, se Karai avesse scelto la nostra parte, Leo si sarebbe fatto avanti” rivelò Angel assorta, d'un tratto, mentre mescolava l'impasto per la cheesecake.
Credo che nemmeno lui si fosse accorto di provare qualcosa, era troppo impegnato a lottare. Eppure il modo in cui continuava ad avere fiducia in lei, nonostante ci tradisse una volta sì e l'altra pure, era un chiaro indizio” rispose April, gesticolando con un mestolo sporco di salsa, schizzando attorno.
Isabel aveva ascoltato tutto con interesse, girando la testa dall'una all'altra mentre preparava il ripieno per qualcosa che non aveva capito. Leo era stato innamorato? Non riusciva a figurarselo, nella sua serietà.

Fermate tutto: questa Karai è un'umana, giusto?” chiese curiosa, ottenendo delle risposte affermative.
Ma io... credevo che a loro non piacessero le umane!”
Tutto il suo mondo si era rimesso in gioco a quell'affermazione. Ma allora, Raph le aveva mentito? In effetti non le aveva mai detto che non le piacessero le umane, ma solo che era complesso spiegare perché credeva che non si sarebbe mai sposato. Era stata lei a travisare sempre?

Ma scherzi? Certo che gli piacciono! E molto anche. È più vero il contrario, purtroppo: alle umane non interessano i mutanti. Ma Karai... non lo so, credo che in un certo senso fosse affascinata da Leo, dal suo senso dell'onore, la sua responsabilità, affidabilità...”
E che fine ha fatto?”
Si è sposata. Qualche anno fa, dopo aver finalmente capito da che parte stare” spiegò Angel, tornando ad occuparsi della cena, con un sospiro triste. A Leo l'amore non aveva sorriso.

E Raffaello? Si è mai innamorato di qualcuna?”
Lo aveva chiesto con noncuranza, con la faccia seppellita dentro lo scaffale alla ricerca di qualcosa di imprecisato, perciò non vide il sorrisino che le due si scambiarono.

Mhm, sì, c'è stata Joy, un paio di anni fa, per cui aveva preso una grossa sbandata” raccontò April, attirando la sua attenzione.
La sua testa spuntò oltre l'anta del mobile, con gli occhioni spalancati. Raph si era innamorato di un'umana... perché le sembrava assurdo? E perché le dava fastidio? Era forse la misteriosa Joy il motivo per cui Raph non credeva nell'amore?

Davvero? E cosa è successo?” La sua voce era troppo alta, nascondendo a fatica il suo interesse.

Non lo sappiamo per certo. Joy ci era sembrata ricambiare i sentimenti, ma quando la lotta contro Shredder finì, e loro ebbero modo di stare assieme, tutto cambiò. Nel giro di due giorni i rapporti tra loro divennero strani e Joy andò via la mattina del terzo. Raph ritornò scontroso e intrattabile; tutto qui. Si sono rivisti al mio matrimonio, ma per quello che so non si sono parlati.”
Confermo. Ma di sicuro Joy non gli ha tolto gli occhi di dosso. Son quasi certa che sia stato Raph a tenersi alla larga da lei e non viceversa. Poi ok, col trambusto che c'è stato li ho persi di vista.”

Quindi Raph si era davvero innamorato, una volta. Di un'umana, come lei... come si comportava con la donna che amava? Non riusciva a immaginarlo o non voleva immaginarlo.

E questa Joy... com'era?” Questa volta non le fu difficile vedere l'aria furba sul volto delle donne. Sì, era curiosa, non ci poteva fare nulla. Anche se si vergognava a mettere il naso nella vita del suo maestro in quel modo, non poteva impedirselo. Bruciava di curiosità.
È una bella donna, bionda, sicura, combattiva. Si sono conosciuti durante l'allenamento col Ninja Tribunal, da cui erano stati scelti come “accoliti”, ultima risorsa contro Shredder. Quindi è anche forte. Credo che siano stati quei tratti ad affascinare il nostro Raph. Una bellissima donna combattente, non poteva resistere.”

Certo, uno dalla personalità così forte come Raffaello, poteva innamorarsi solo di una donna altrettanto sicura, combattiva, potente; di certo una che scappava e si nascondeva da anni, per lui era patetica e inutile. Perché ci stava pensando? Quei pensieri non erano suoi, non gli appartenevano, non gli erano mai saliti alla mente. Non riusciva a capirsi, a delineare quel fastidio che sentiva sotto la gola, che le riempiva la testa di pensieri. Perché il sapere che Raph si era innamorato di un'umana, una volta, l'aveva sconvolta a tal punto?

Poco dopo il tramonto iniziarono ad arrivare i suoi ospiti, che si premurò di far entrare personalmente, un po' a disagio nel ruolo di padrona. Raph, che in effetti era di casa lì, sembrava più a suo agio di lei, mentre mostrava agli altri i dintorni. Lo fissò mentre indicava l'ubicazione del bagno a Casey, ma distolse velocemente lo sguardo quando lui si voltò; ripensò al discorso fatto con April e Angel e d'un tratto uno strano senso di angoscia la pervase, misto ad un lieve batticuore.
Oh, questo sì che è un rifugio segreto” sentì dire a Splinter in giardino, distraendola dai suoi pensieri.

Mangiarono presto, facendo onore alle portate, e Isabel ricevette anche dei complimenti, anche se aveva messo bene in chiaro che lei aveva solo dato una mano; subito dopo cena si trasferirono all'esterno, su sedie, divani e poltrone disposte da Raph e i suoi fratelli, chi avvolto in coperte, chi bardato con cappotto.
Isabel, come mai non si vedono i palazzi intorno?” chiese Angel interessata, osservando il cielo limpido e le stelle luminosissime.

È una magia di papà. Se mi serve vedere il cielo, mi concentro e tutto il resto scompare. Se voglio vedere il parco, mi concentro e i palazzi, le strade e tutto ciò che c'è tra la casa e quello scompare alla vista. È utile per guardare ciò che succede in città, senza uscire da qui” spiegò la ragazza, rannicchiata nella sua poltrona con le ginocchia piegate sotto una coperta a pois.
A Raph parve davvero molto comodo che Isabel avesse proprio una casa fatta apposta per nascondersi, come se suo padre avesse saputo che un giorno ne avrebbe avuto bisogno; o anche suoi genitori scappavano da qualcosa?

Come mai la magia di tuo padre rimane?” chiese, omettendo il 'nonostante lui sia morto', che gli sembrava indelicato.
Perché se la volontà è forte e il mago potente, la magia può durare per sempre. È come se questo posto ricordasse mio padre e seguisse le direttive che gli aveva dato.”
Quindi non si era sbagliato, era davvero come se il padre di Isabel avesse lasciato la sua volontà in quel posto per proteggerla. Riuscì a capire un po' di più il senso di affetto che la ragazza dava a quel posto.

Ehy, Isabel. Ti... ti posso studiare?” chiese Don imbarazzato, attirando l'attenzione di tutti.
Che domanda audace, Donnie! Non hai vergogna!” lo prese in giro Angel mentre il ninja arrossiva e tutti scoppiavano a ridere.
Ah, non in quel senso! Studiare la sua magia!”

Isabel dovette riuscire a smettere di ridere prima di rispondere.
Mmm, solo se io posso studiare la tua mutazione.”
Comunque la vogliate mettere a me sembra un discorso ambiguo! Non ce la raccontate giusta voi due! Capito?” si intromise Casey, riuscendo a far spazientire Don, tra l'ilarità generale.

Aspettarono l'arrivo della mezzanotte con trepidazione, continuando a chiacchierare, a fare propositi per il nuovo anno, a fermare Mikey mentre cercava di piazzare dei fuochi d'artificio comprati chissà dove, per partecipare alla fine del nuovo anno a modo suo.
Fu una notte rilassante, divertente, magica. Vedere le stelle e i fuochi d'artificio, nel secondo in cui il vecchio anno e il nuovo si fusero, emozionò tutti, tanto che il giardino, illuminato di mille colori, si riempì di sussurri sorpresi e di meraviglia.

Sperò, mentre il nuovo anno cominciava, che le portasse pace, felicità, qualcosa di straordinario. Stava cambiando: sé stessa, il suo carattere, la sua grinta, la sua vita. Avrebbe combattuto per portare serenità nella sua vita. E forse, si disse guardando Raphael più del dovuto senza nemmeno accorgersene, forse avrebbe potuto pensare alla sua felicità, dopo.




1: La storia della bambina di neve è una favola del mio librone di fiabe di quando ero piccola, piuttosto triste, ma molto bella. Racconta di due fratelli che dopo una nevicata decidono di creare un pupazzo di neve dalle fattezze di una bambina: la creano così bella e perfetta che desiderano possa essere viva. Allora iniziano a baciarle le labbra a turno, finché la bambina di neve non prende vita; felici, giocano per tutta la sera con la nuova sorellina, finché alla sera la madre non li richiama. Vedendo la bambina di neve, e credendola assiderata dato il suo colore, la donna la invita ad entrare e a mettersi davanti al fuoco, nonostante le proteste dei bambini. La piccola finisce così per sciogliersi e i due fratelli promettono che mai più costruiranno una sorellina di neve, dato che la sua perdita è stata troppo dolorosa.


Note:

Ovviamente Gilbert non è per nulla carino e non credo che Raph piangerebbe troppo se si sciogliesse. Forse. In realtà gli piace Gilbert.

Vorrei ringraziare le nuove lettrici che hanno messo la storia tra le seguite e Malanova per il suo gradito commento!

Grazie!

A presto





  
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