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Autore: J_e    28/02/2014    6 recensioni
La piccola Bra cresce con i racconti delle battaglie passate del padre e più diventa grande e più si trova ad apprezzare un personaggio in particolare: Broly.
E se in un qualche arcano modo un suo desiderio potesse essere esaudito? Chissà cosa accadrebbe se il Super Saiyan Leggendario tornasse in vita e si trovasse tra le mani di un'adolescente cocciuta e prepotente?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Broly, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9

 

Gli sguardi si incrociarono, pieni di rancori e preoccupazioni, era tutto terribilmente immobile e immerso in un'atmosfera di pesante nervosismo.

Bra si morse un labbro preoccupata mentre guardava il fratello fronteggiare Broly nel giardino innevato di casa. I due si erano quasi scannati non appena Bra e Broly avevano messo piede all'interno della Capsule Corp. La ragazza aveva provato a farli ragionare, ma sembrava che dovessero risolvere vecchi dissapori e poi, Trunks sembrava fumante di rabbia per il fatto che fossero rimasti da soli e fuori portata per così tanto tempo.

Il ragazzo dai capelli lilla, ora dorati grazie alla trasformazione in Super Saiyan, si avventò con rabbia contro il Super Saiyan Leggendario e iniziò a colpirlo con raffiche di pugni e calci. Broly parava qualsiasi colpo senza mai reagire, molto probabilmente lo avrebbe sfasciato, ora che aveva il pieno possesso della propria forza e delle proprie capacità psichiche.

L'aria era attraversata dal rumore degli schianti dei muscoli e le ossa che si scontravano e delle grida di rabbia dei due guerrieri.

“Cos'hai fatto a mia sorella, bastardo.”

Trunks riuscì a colpire Broly in piena faccia facendolo indietreggiare di pochi metri mentre erano nel cielo azzurro, limpido dopo la tormenta.

“Ragazzino, sei debole.”

Broly aveva scoperto che gli piaceva provocare quel pezzo di idiota, aveva promesso a Bra che non avrebbe mai torto un capello ad uno dei suoi familiari; ma in quel momento non era quella promessa che lo bloccava dal dare una lezione a quel piccolo moscerino. Era troppo divertente guardare Trunks che provava a colpirlo senza riuscirci, parare e schivare i suoi colpi era terribilmente semplice, in più il suo modo di combattere era perfettamente calcolato e facile di indovinare.

“Sei scontato.”

Trunks gli si avventò addosso aumentando di continuo la propria forza e potenza, non poteva credere di essere riuscito – da ragazzino – a far fuori quel bestione. Ora sembrava un'impresa impossibile, era il triplo di lui, anche prima della trasformazione lo superava in altezza ma non in muscolatura. Ora, invece, aveva il corpo di un rinoceronte, possente e forte all'inverosimile.

I muscoli di un suo braccio avevano lo stesso diametro del torace di Trunks, che a confronto era una formica. Nemmeno Goku era mai arrivato ad una simile potenza e sviluppo muscolare.

Da terra la piccola Bra continuava a guardarsi attorno per cercare di capire se ci fosse qualcuno in casa, sapeva perfettamente che Bulma era a lavoro e che niente sarebbe riuscita a distrarla, ma dove diavolo era finito suo padre? Era sempre tra i piedi nei momenti meno opportuni ed ora che serviva non si faceva vivo neanche a pagarlo.

Senza smettere di distogliere lo sguardo dai due guerrieri, Bra cercò l'aura del padre schiudendo la mente e finalmente la trovò dall'altra parte della casa, nella Gravityroom. Senza aspettare oltre si precipitò a chiamarlo, non voleva che quello scontro finisse nel sangue, anche se il fratello si sarebbe meritato una bella lezione, anche solo per il fatto che si era impicciato in affari che non gli riguardavano.

Spalancò in fretta il pannello di comando esterno, che Bulma aveva installato nel caso qualcuno si facesse male e non riuscisse a scollegare il circuito da dentro, digitò la password e disattivò la gravità sentendo immediatamente le proteste del padre. La ragazza non dovette nemmeno fare la fatica di aprire il portellone visto che il Saiyan si era già affacciato scuro in volto per capire chi gli stesse rovinando gli allenamenti.

“Papà, non c'è tempo per le spiegazioni. Broly e Trunks stanno lottando, devi dividerli.”

Vegeta si chiuse la porta alle spalle e guardò scocciato la figlia, senza capire per quale motivo la cose doveva interessargli.

“A Trunks fa bene un po' di allenamento, e poi Broly non è abbastanza forte per...”

“No, papà, non capisci, lui si è trasformato nel Super Saiyan Leggendario.”

L'espressione di Vegeta mutò in un secondo, prima sgranò gli occhi sorpreso e poi li assottigliò concentrandosi sulle energie spirituali intorno alla casa.

“Com'è successo?”

Bra scosse il capo.

“Devi andare a dividerli.”

La ragazza lo afferrò per la mano e quasi le toccò trascinarlo per tutto il corridoio fino all'uscita, dove Vegeta si liberò dalla stretta e volò in cielo frapponendosi tra i due giovani.

“Si può sapere che diavolo state facendo?”

Trunks aveva il fiatone, era livido di rabbia e solo alla vista del padre tornò normale e cercò di darsi un contegno.

“Questo bastardo ha passato tutto il pomeriggio con Bra, chissà dove e chissà che le ha fatto.”

Vegeta spostò lo sguardo su Broly e questo sembrava davvero molto divertito da tutta quella situazione.

“Chiedi a tua figlia Vegeta, non l'ho toccata con nemmeno un dito. Te lo giuro sul mio onore, tuo figlio mi ha attaccato senza motivo.”

Il Principe dei Saiyan annuì facendo cenno ai due di tornare a terra, era geloso della sua principessa, non avrebbe mai tollerato che qualcuno la potesse toccare, ma sapeva anche che si sapeva difendere e Bra sembrava stare benissimo. In più il giuramento di un Saiyan aveva non poco valore, per natura erano più simili agli animali – ne era testimone la coda che Broly ancora aveva – ma quando si trattava di giuramenti erano sinceri fino alla morte.

“Trunks, vieni con me.”

Vegeta lanciò un'occhiataccia al figlio e questo restò allibito nel vedere che il padre credeva con così tanta semplicità alle parole dell'altro ragazzo.

“Come puoi credergli? Sta mentendo.”

Prima che li Principe potesse dire qualcosa Broly si avventò sul collo del ragazzo afferrandolo brutalmente e sollevandolo da terra.

“Come osi accusarmi in questo modo, ho giurato sul mio onore.”

Bra si precipitò afferrando il braccio di Broly e pregandolo di lasciar andare il fratello, ma il guerriero non la sentiva, era cieco dalla rabbia, se fino a quel momento era riuscito a mantenere il controllo, ora non poteva più farlo. Era stato accusato ingiustamente e questo non lo poteva tollerare. Sentiva che qualcosa di oscuro lo stava assalendo, qualcosa che conosceva bene perchè lo aveva già sperimentato in passato. Quella pazzia che lo invadeva e non gli faceva più capire nulla, sentiva la testa racchiusa in una morsa e i sensi presero a vorticare velocemente disorientandolo. La sua mano stringeva sempre di più il collo del ragazzo e né Bra né Vegeta riuscivano a fargli mollare la presa. Improvvisamente, però, un'accecante luce lo colpì in piena faccia e lo fece volare via facendogli mollare la presa su Trunks.

 

 

La tensione era palpabile nella stanza in cui tutti e quattro i componenti della famiglia Brief e Broly erano riuniti, i due ragazzi erano stati rianimati in pochi attimi. Broly si era ripreso in fretta dopo che Vegeta gli aveva lanciato contro una sfera energetica ma per Trunks c'era voluto qualche attimo in più. Era stato molto vicino al soffocare, l'ossigeno aveva smesso di passare per pochi fatali secondi e il ragazzo si sentiva ancora stordito da quel mancamento di nutrimento per il suo cervello.

Bulma era piegata sul proprio figlio per farlo respirare a fondo e gli sorreggeva la testa, piegata tra le ginocchia, da brava madre affettuosa e premurosa.

Bra si era accoccolata vicino a Broly, gli teneva la mano anche se il guerriero – ora nella sua forma normale – continuava a scostarla. Vegeta era l'unico immobile che fissava tutta la scena e cercava di trovare una soluzione a tutto quell'enorme disastro. Aveva capito che Broly aveva rischiato di tornare alla forma delirante della prima volta che lo aveva conosciuto, era riuscito a scorgere nel suo sguardo quella pazzia aleggiare come un male latente ma sempre presente in lui. Il ragazzo aveva bisogno di essere controllato in maniera costante, stava spesso vicino a Bra e Vegeta non voleva che accadesse qualcosa alla figlia, soprattutto se fosse stato qualcosa che si poteva evitare a priori.

“Broly, se impazzisci di nuovo...”

“Fammi fuori.”

Il ragazzo aveva alzato la testa all'istante quando Vegeta aveva parlato e non era riuscito a trattenersi dal concludere la frase. Ora che stava riuscendo a vivere davvero non voleva tornare ad essere uno scimmione impazzito, pericoloso per sé stesso e per gli altri. Soprattutto sarebbe stato un pericolo per Bra, poteva realmente farle del male se non riusciva a riconoscerla ed era evidente che in quei momenti non riusciva a farlo.

Bra sussultò quando i propri timori presero forma nelle parole di Broly, lei non voleva quella conclusione, non ora che finalmente si erano avvicinati tanto. Aveva riportato in vita il guerriero per dargli una seconda possibilità e se la conclusione doveva essere quella tutti i suoi sforzi sarebbero stati vani. In più ne avrebbe risentito anche il suo grande e giovane cuore.

“Non puoi andartene di nuovo, poi non potrò più...”

Broly si voltò verso la ragazza appoggiandole una mano sulla spalla e stringendo appena, i loro occhi si incontrarono mentre quelli di Bra diventavano lucidi.

“Se impazzirò di nuovo diventerò pericoloso per te Principessa e non voglio farti del male. Mi hai dato un'enorme e fantastica possibilità, ma sappiamo entrambi che non sarà per sempre.”

Bra scosse il capo non volendo ammettere la veridicità di quelle parole, lo aveva visto in sogno solo due notti prima: i Super Saiyan Leggendari non impazzivano quando venivano riportati in vita, almeno, non subito. Tuttavia, erano delle bombe ad orologeria, pronte ad esplodere in un qualsiasi momento. Bra aveva potuto vedere quei guerrieri tornare alle stadio precedente alla morte in pochissime ore, o istanti. Li aveva visti voltarsi contro gli amici e alcuni persino contro la propria Principessa. Bra si era terribilmente spaventata dopo quelle visioni del passato, erano cruente e sanguinarie, proprio come i guerrieri che aveva sognato. Il volto di Broly ora, invece, non lo era per niente; gli occhi scuri erano caldi e pieni di sentimenti, quel ragazzo vecchio dall'aspetto giovane non avrebbe mai fatto del male a nessuno.

“Broly, tu non sei così. Quei guerrieri... per loro era diverso, vivevano ancora sul pianeta Vegeta ed era inevitabile che impazzissero in mezzo a tutto quell'orrore. Non si può rimanere buoni se ciò che ti circonda è cattivo.”

Vegeta sgranò gli occhi e li puntò sulla figlia, lei aveva visto il suo passato, solo in quel momento lo aveva capito, lei aveva visto il passato della razza da cui discendeva per metà. Si costrinse a distogliere i pensieri da quella terribile possibilità e si riscosse cercando di portare a termine quel discorso tanto complicato.

“Broly, Bra, finchè non accadrà nulla non ci sarà motivo di preoccuparsene, per ora è stato solo un episodio scatenato dalla gelosia, ma tu devi essere tenuto sotto controllo e tu, Bra, dovresti cercare di non stargli troppo addosso, non voglio perdere la mia unica figlia femmina.”

La ragazza annuì sapendo che, però, non avrebbe potuto esaudire il desiderio del padre, avrebbe rischiato la propria vita per stare vicino al suo amato, non le importava molto di essere in pericolo, se fosse successo qualcosa anche lui sarebbe morto e lei non voleva continuare una vita senza il suo guerriero.

“Ti sono debitore, Vegeta. Limiterò al massimo le mie trasformazioni e non ti darò alcun motivo per preoccuparti dell'incolumità della tua famiglia.”

Il Principe annuì, soddisfatto dal buon senso del giovane.

Lo sguardo gli scivolò sul proprio figlio e si chiese perchè aveva dato retta a Bulma invece di portarselo su una montagna e fargli vivere i primi suoi anni da vero Saiyan, facendolo combattere ogni giorno per sopravvivere. Magari ora sarebbe stato meno simile ad un terrestre e con un carattere meno da idiota.

“Trunks, tu sei in punizione fino a nuovo ordine. Ti devi presentare tutte le mattine alle quattro davanti alla Gravityroom, qualsiasi ritardo non farà che allungare i tempi di allenamento.”

Il ragazzo alzò il capo sfuggendo alle mani di Bulma e fissò interdetto il padre.

“In punizione per cosa? Sono quasi stato strangolato.”

Vegeta stava per ribattere che non si discuteva quando Bra scattò in piedi andandogli davanti e tirandogli uno schiaffo in pieno volto.

“Visto che non ci arrivi te lo spiego io. Prima non ti sei fatto i fatti tuoi e per questo Broly ora sta rischiando la vita, e poi... bè, e poi sei un cretino. Ogni tanto mi chiedo come possiamo essere fratelli.”

Gli diede le spalle tornando verso il suo guerriero e trascinandolo via, fuori da quella stanza e da quella casa. Voleva stare un po' da sola con lui, le conclusioni a cui erano arrivati non erano state delle più rosee, aveva persino spezzato il cuore a suo fratello, ne era certa, ma se lo meritava visto che per colpa sua anche lei poteva rischiare di trovarsi con il cuore spezzato, se non peggio.

 

 

 

 

Continua....   

  
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