Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: _joy    28/02/2014    7 recensioni
"... Tu sei giusta per me. E io ti voglio per me. In modo egoista, folle e assolutamente deciso. Non voglio nessun’altra. Non sceglierò mai nessun’altra. Voglio te e solo te. Voglio che tu mi sposi, che passi la tua vita con me. Voglio che invecchiamo insieme. Voglio che tu sia la madre dei miei figli. Voglio tanti figli e voglio crescerli con te. Voglio passare le mie giornate con te al mio fianco, voglio ascoltare i tuoi consigli e voglio studiare con te qualsiasi cosa ti appassioni. E voglio che tu sia accanto a me ogni notte della mia vita, da oggi… alla mia ultima notte"
Cosa accadrebbe se Hermione Granger venisse catapultata a Narnia e incontrasse il principe Caspian? E se quel mondo magico fosse minacciato da un'antica nemica? E se quell'antica nemica fosse legata misteriosamente a Gellert Grindewald? Chi potrebbe salvare Narnia, allora?
[Caspian/Hermione]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Jadis
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache della Grande Magia'
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Hermione fissò Jadis a bocca spalancata.
 
«Gellert Grindewald?»
«Lo conosci?»
«Ho letto di lui… nei libri di storia»
«Nei libri di storia?» l’urlo stridulo di Jadis fece sussultare Hermione «Come? Vuoi dire che è morto?»
«Non lo so! Non si sa più nulla di Grindewald!»
«Cosa? Perché?»
Jadis stava artigliando i braccioli del trono con le mani, protendendosi in avanti.
«Perché dopo che è stato sconfitto…»
«Chi lo ha sconfitto?»
«Silente…»
«Silente! Albus Silente!»
«Conosci Silente?»
La Strega Bianca fa un gesto impaziente con la mano.
«Lo conoscevo, un tempo. È sempre Preside a Hogwarts?»
Hermione annuì e Jadis si poggiò allo schienale del trono, chiudendo gli occhi.
«E così Albus è ancora lì…» mormorò.
Poi tacque e Hermione ne approfittò per lanciare un’occhiata a Caspian.
Il re si era poggiato su un gomito e guardava ansiosamente la scena, con gli occhi fissi su di lei.
La ragazza gli rivolse un veloce sorriso e poi riportò lo sguardo sulla Strega Bianca.
Ma, per vari minuti, Jadis non disse nulla.
Quando alla fine parlò, chiese decisa:
«Non si hanno più notizie di Gellert?»
Hermione si morse il labbro:
«Niente di definito…Le cronache non dicono cosa è successo dopo il duello con Silente»
Jadis la fissò, truce.
«Tu che ne pensi?»
«Io?» rispose perplessa Hermione.
«Sì, tu, signorinella… chi vuoi che possa avere un’opinione in merito? Lilliandil?»
In un’altra circostanza Hermione avrebbe riso, soprattutto nel vedere l’espressione della stella, ma in quel momento non era affatto divertita.
«Secondo me è a Nurmengard» disse, semplicemente.
Jadis serrò gli occhi e se li coprì con una mano.
«Nurmengard…» bisbigliò «Allora esiste ancora…»
«Tu…sai di Nurmengard?» domandò Hermione, esitante.
Jadis le rivolse uno sguardo penetrante.
«Cara, io ho aiutato Gellert a costruire Nurmengard»
 
*
 
Hermione scese la scala che conduceva alle segrete con il cuore in gola e scortata da due soldati, i quali la condussero verso una cella e si fermarono accanto alle sbarre.
La ragazza volò all’interno e si inginocchiò accanto al pagliericcio.
«Caspian» mormorò, terrorizzata.
Il re era disteso sulla branda, con gli occhi chiusi, e respirava affannosamente.
Accanto a lui, Cornelius gli bagnava la fronte con un panno.
Sentendo la voce di lei, il re aprì gli occhi a fatica.
«Hermione» mormorò «Stai bene?»
Lei gli prese la mano e bisbigliò, rassicurante:
«Sì, certo, sto bene. Non preoccuparti»
«Ma la strega…»
«Shhh, shhh, non preoccuparti. Riposa, adesso»
Hermione sedette sul pagliericcio e prese la testa del re in grembo, quindi Cornelius le passò la pezzuola e lei iniziò a bagnare il viso di lui con l’acqua e a togliere il sangue rappreso.
 
Quando Jadis aveva ordinato di imprigionare nelle segrete gli uomini più irriducibilmente fedeli a Caspian, tra i quali Cornelius, il giovane re si era opposto con forza e la Strega Bianca lo aveva Cruciato violentemente.
Hermione l’aveva supplicata ancora e ancora di lasciarlo libero, ma solo dopo una terribile mezz’ora Jadis si era quietata e si era ritirata nelle stanze che ora proclamava sue.
Il re era stato portato nelle segrete, svenuto.
Solo ora che poteva vederlo e toccarlo a Hermione sembrava di essere ancora capace di respirare.
Accarezzò i capelli serici del sovrano e gli deterse delicatamente il viso, mentre l’anziano precettore mormorava con voce rotta:
«Non dovevate esporvi per me, Sire… io sono vecchio, che importanza può avere se mi imprigionano…. Dovete pensare a voi e a Narnia…»
Caspian aprì gli occhi, sofferente.
«Ma cosa dite? Io…»
Parlare sembrava costargli un grande sforzo, per cui Hermione gli posò dolcemente un dito sulle labbra e anche Cornelius si affrettò a dire:
«Non parlate, Maestà: riposate un poco»
Caspian richiuse gli occhi, sfinito, e Hermione e Cornelius si scambiarono un’occhiata angosciata.
L’anziano prese il polso del re tra le mani, mentre la ragazza finiva di esaminare le ferite superficiali.
«Il polso è debole…» mormorò il maestro.
Hermione annuì.
«Caspian, ora ti medichiamo le ferite, poi devi mangiare qualcosa d’accordo?»
Cornelius fece una smorfia indicando con il capo la brodaglia che era stata portata nella cella dai soldati, ma Hermione continuò a parlare con voce rassicurante:
«E poi devi dormire per recuperare le forze: io e il dottor Cornelius restiamo qui con te»
Caspian aprì gli occhi e guardò Hermione:
«Senti, se Jadis…»
«Caspian, non mi importa di Jadis: mi importa di te» lo interruppe Hermione «Per una volta cerca di non essere il testardo che sei e fai quello che ti diciamo!»
Un pallido sorriso affiorò sulle labbra del re e fu ricompensato da un’occhiata dolce di lei.
«Bravo. So che gli effetti della Maledizione Cruciatus sono terribili…» le si ruppe la voce al pensiero di come l’aveva visto soffrire «Ci vuole un po’ a riprendersi, ma vedrai che passerà presto»
«Non ho mai provato un dolore del genere» ammise lui «Come se… le ossa bruciassero e…»
Cornelius pareva sconvolto.
Hermione iniziò a sbottonare quello che restava della camicia del re, ormai a brandelli, e riprese a parlare per distrarlo:
«Nel mio mondo, chi fa uso di quella Maledizione e delle altre Maledizioni Senza Perdono viene condannato alla reclusione a vita ad Azkaban, la prigione dei maghi: un posto orrendo»
«Non è… la stessa prigione che hai nominato alla strega, prima» disse il re, trattenendo un gemito quando il maestro gli sfilò definitivamente la camicia dalle spalle.
«No, hai ragione» Hermione era stupita dalla sua attenzione «Quella era Nurmengard»
Bagnò la pezza e iniziò a passarla sulle spalle e sul petto di lui, pulendogli le ferite.
«Servirebbero un unguento, delle bende… vi prego» Cornelius si rivolse alle guardie «Possiamo avere dei medicamenti per Sua Maestà?»
Hermione unì le sue preghiere a quelle dell’anziano, ma i soldati rimasero impassibili.
«Non importa» mormorò Caspian, guardando quelli che erano i suoi uomini con aria cupa «Non serve, sto bene»
Hermione gli posò una mano sul viso, mormorando:
«Sono sotto un incantesimo, non sono loro…»
Assieme a Cornelius, aiutò Caspian a sedere sul giaciglio, in modo da poter pulire meglio le ferite: si inginocchiò davanti al re, che chiuse gli occhi in preda a un capogiro.
Jadis non lo aveva fatto mangiare né dormire per quasi due giorni, inoltre aveva perso molto sangue.
Hermione fissò la sua pelle martoriata e le ferite vive e si sentì stringere il cuore.
«È colpa mia» disse, d’impulso «Se non fosse stato per il mio arrivo qui, Jadis non si sarebbe palesata. È venuta per la mia bacchetta… e per sapere di quello che succede nel mio mondo. Se non fossi comparsa io…»
«Mia cara, cosa dici…» iniziò Cornelius, ma Caspian intervenne:
«Hermione, nemmeno Jadis potrebbe mai farmi desiderare che tu non fossi arrivata a Narnia!»
 
Lo sguardo che si scambiarono i due giovani convinse Cornelius che era ora di andare a vedere in che stato era la cena.
Dopo che si fu allontanato, Hermione non riuscì a trattenere una lacrima.
«È colpa mia…» ripeté in tono desolato.
Caspian allungò le braccia per stringerla: era debole, ma il calore di quel contatto la spinse a stringersi a lui.
Posò la fronte sulla spalla del re, mentre lui mormorava:
«Sciocca che non sei altro…»
«Ma guarda cosa ti ha fatto!»
«L’importante è che non succeda nulla a te»
«Non dire così! Non posso sopportare che ti torturi!»
Hermione iniziò a piangere e Caspian la strinse, baciandole i capelli.
«Sshhh… Piccola, non piangere… Sto bene, non è così facile liberarsi di me…»
Lei lo strinse forte tra le braccia e lui non riuscì a trattenere un gemito.
«Scusa, scusa!» gridò Hermione, allarmata.
Caspian si massaggiò le costole e poi tossì.
Hermione riprese il panno bagnato e glielo passò sul petto, quando improvvisamente lui le prese il viso tra le mani e poggiò la fronte sulla sua.
Avvicinò le labbra a quelle di lei - che rimase immobile, presa alla sprovvista e con il cuore in tumulto – e, quando le sfiorò con le sue, le mormorò:
«Devi scappare di qui»
 
Hermione sgranò gli occhi e represse uno sciocco senso di delusione.
Non era certo quello il momento di pensare ai baci.
Eppure, le labbra di lui erano così invitanti…
Si riscosse, inclinò un po’ il capo per nasconderlo meglio alla vista dei soldati e bisbigliò a fior di labbra, categoricamente:
«No»
Le labbra di Caspian si incurvarono in un sorriso involontario, sotto le sue.
«Chi è la testarda, ora? Hermione, devo sapere che stai bene! Cerca di portare via Cornelius e mettiti in salvo!»
«No. Senza di te io non vado via»
«Hermione…»
«No» ripeté, categorica «Io voglio stare dove sei tu»
Si allontanò da lui, per non proseguire quella conversazione, e voltò il capo verso il bacile dell’acqua.
Lavò il panno e non si voltò nemmeno quando lui le posò una mano sulla guancia.
«Ti prego» bisbigliò lui debolmente.
Una guardia si mosse, sulla porta della cella, e Hermione si buttò addosso al sovrano, credendo che volessero separarli.
Dopo un secondo di silenzio, respirò di sollievo e si chinò di nuovo sulle ferite del re.
Caspian tentò ancora di convincerla, ma lei rimase sorda a ogni preghiera.
Prima che Cornelius si avvicinasse con una scodella di brodo, lui mormorò, dolente:
«Perché?»
«Perché ho detto no» rispose lei, decisa.
Guardò gli occhi addolorati di lui e stemperò la sua risposta brusca:
«Voglio essere sicura che tu stia bene… e poi, se proprio volevi che ti ascoltassi…»
Lui la guardò ansiosamente e lei storse le labbra.
«Bè…potevi almeno baciarmi…»
L’espressione di lui passò dallo stupore al divertimento.
«E se l’avessi fatto mi avresti ascoltato?»
«No, ma…potevi comunque tentare»
 
Il sorriso di Caspian valeva ogni pericolo che avrebbe corso, decise Hermione, mentre lui si chinava di nuovo verso le sue labbra e le sfiorava dolcemente con un casto bacio.
Quando si allontanò vide l’espressione insoddisfatta di lei e sorrise ancora.
«Più tardi, piccola mia» promise.
Accanto a loro, Cornelius si schiarì la voce e porse a Hermione un piatto contenente una zuppa grigiastra e fredda.
La ragazza represse un brivido di disgusto e ne prese una cucchiaiata, avvicinandola alle labbra del re.
«Da bravo, ora mangia: devi rimetterti in forze»
Con grande stupore di Cornelius, il re si lasciò imboccare e ingoiò fino all’ultima cucchiaiata di cibo.
Solo alla fine fece una smorfia e commentò che era il peggior pasto della sua vita.
Hermione finì di pulirgli le ferite, ma purtroppo aveva solo acqua: lavò e lavò ogni taglio, bagnò la pelle che iniziava a scottare e gratificò di un’occhiataccia la coperta sporca che era ripiegata sul letto prima di gettarla a terra.
Fortunatamente, Cornelius indossava su un camicione il mantello e uno scialle, per cui poté offrire al sovrano quest’ultimo perché si coprisse.
Caspian protestò dicendo che si sentiva meglio e non voleva togliere il letto all’anziano, ma Hermione lo zittì e lo fece stendere.
Gli accarezzò i capelli e gli parlò dolcemente e, in breve, le palpebre di lui si chiusero e il sovrano piombò in un sonno agitato, stringendo la mano di Hermione nella sua.
Cornelius gli sfiorò la fronte e poi guardò Hermione, bisbigliando:
«Dobbiamo portarlo via: Jadis lo ucciderà, altrimenti»



***
Buonasera!
Come promesso alla mia dolce Fedra, questa settimana aggiornamento doppio!
Sono molto cattiva con Caspian? Non odiatemi... e tu, Sue, riponi l'ascia!! ;)
Se volete maledirmi (ma spero di no!) o se avete bisogno di informazioni sulle mie storie (molto meglio!), mi trovate qui:
 https://www.facebook.com/Joy10Efp
Un bacio e buona lettura,
Joy

 
 
 

   
 
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