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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    24/06/2008    3 recensioni
"La città giapponese di Tokyo era immersa in un caldo tepore sonnolento, quel tepore tipico che precede l'avvicendarsi dell'autunno dopo un estate particolarmente calda.". L'autunno è alle porte e un giovane Santo sta per avere l'esperienza che potrebbe cambiargli la vita. LETE 89 MI HA DATO L'IDEA E A LETE è DEDICATA!!
Genere: Generale, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Prove

****Il Cigno e la bambina****

Capitolo 4

Due Ragazzi, Una Madre, e Una Sorpresa Inaspettata.

Tranquillamente, i due fratelli giocherellavano con la piccola, seduti su una panchina del parco, tra le risatine sdentate della neonata.

Sembrava tutto tranquillo.

Ma si sa, la tranquillità dura molto poco.

E presto, ne avrebbero avuto la conferma.

Infatti, Shun, dopo qualche minuto s’alzò: “Ehi, dove vai?” gli chiese Hyoga, tenendo la piccola tra le braccia, “A prendere qualcosa da leggere, c’è un rivenditore di giornali laggiù.” spiegò tranquillo il più giovane, dirigendosi attraverso il parco, diretto presso il piccolo chioschetto in legno che sorgeva poco lontano.

Il ragazzo dai capelli bruni acquistò distrattamente un quotidiano, pagò, e fece per tornare indietro, quando un’ articolo in prima pagina e una foto attirarono la sua attenzione.

Lesse rapidamente il titolo, e sbiancò: “Non è possibile…” mormorò, ma l’articolo non lasciava il benché minimo dubbio, e anche la grossa foto che lo corredava.

Rapidamente, corse verso il fratello.

Dovevano fare qualcosa.

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Cygnus era seduto sulla panchina quando vide il fratello corrergli incontro, il viso fino a poco prima tranquillo e rilassato, ora contratto in un espressione di stupore e ansia: “Cosa succede, Shun?” chiese preoccupato.

Per tutta risposta, il bruno gli mostrò il giornale: “Leggi qui!” sbottò.

Il biondo sbuffò, e prese il quotidiano, e anche lui ebbe la stessa reazione.

Deglutì più volte, gli occhioni azzurri erano sbarrati.

Fissò il fratello, poi l’articolo, e ancora il fratello.

Shun si sedette al suo fianco, prendendo la piccola in braccio e posandole un dolce bacetto sulla fronte, aggrottata nel tentativo di capire quell’intrico di segnetti e strani simboli (la lingua giapponese).

“Ancora senza esito le ricerche della piccola Izumi Mizuki, l’unica figlia della famiglia Mizuki, una delle più ricche del Giappone. La piccola, rapita alla sua governante durante un tentativo di rapina, è sparita da ormai quasi cinque giorni. Una donna, vicina alla famiglia e alla piccola ha lanciato un appello: “Se avete cuore, restituite la piccola alla sua famiglia.”.

Ma, nonostante l’accorato appello di questa giovane donna, la madrina della bambina, Izumi è ancora nelle mani dei suoi rapitori.

Chiunque la veda, è pregato di riferirlo al più vicino comando di polizia.

Sotto, una foto della bambina, in braccio a una donna, la sua madrina, secondo la didascalia.

Il viso della donna non si vedeva bene, ma i lineamenti della bimba erano inconfondibili.

Era la piccola Natassia.

I due fratelli si guardarono in viso, sconvolti.

“Ecco perché l’avevano abbandonata sulla spiaggia, per paura di essere scoperti. Povera piccola…” sussurrò Shun, carezzandole la testolina, “Dobbiamo portarla a casa sua… Villa Mizuki so qual è, è vicino al Manor.” affermò Hyoga, alzandosi in piedi, e aiutando il fratello a far lo stesso.

“Forza, riportiamola a casa sua.” sussurrò teneramente, mentre la bimba si addormentava tra le braccia di Shun.

I due ragazzi lasciarono il parco, dirigendosi verso il quartiere residenziale.

Era il tramonto ormai.

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I due ragazzi camminavano tranquilli per le vie ampie del loro quartiere.

La villa dei Mizuki si trovava proprio al centro del quartiere, nei pressi di Villa Kido, ed entrambi sapevano che Saori era molto amica della signora Mizuki, malgrado l’abisso d’età che le separava.

Ormai erano quasi arrivati.

In lontananza già si scorgeva Kido Manor, con le sue austere colonne greche che reggono il porticato, con l’enorme balcone che indica lo studio-salotto di Saori, con la statua di Athena sul tetto.

Tutti, vedendola, avrebbero pensato all’eccentricità dei proprietari, ma la realtà era ben diversa.

E solo loro e pochi altri la conoscevano.

Improvvisamente, dal cortile, udirono la voce di Seiya e Shiryu che giocavano a pallone e decisero di allungare il passo.

Superarono di corsa il cancello e si diressero rapidamente verso la villa che sorgeva poco lontano.

Villa Mizuki.

Era una bella abitazione signorile, anch’essa in stile greco, ma, a differenza di Kido Manor, le statue raffiguravano Poseidon.

Giunti presso il cancello, i due furono fermati da una guardia: “Ehi, ragazzi, non potete stare qui.” affermò lui, cercando di cacciarli via, ma con un semplice sguardo, Hyoga lo fece arretrare, “Dobbiamo parlare con la signora Mizuki, è importante!” replicò Shun, “Abbiamo con noi la piccola Izumi.” terminò.

La guardia annuì, e borbottò qualcosa nel piccolo walkie-talkie che teneva alla cintura.

Poi li fece passare: “Vi aspettano nell’ingresso.” disse solo, aprendo la cancellata.

I due ragazzi si inoltrarono nel parco, con la piccola.

Il giardino era molto simile al loro, e a Shun parve quasi di sentire le voci di Seiya, di Shi…

Con un sospiro triste, si voltò verso il fratello: “Come pensi che la prenderanno gli altri una volta che racconteremo loro la storia? Seiya ci odierà, vero?” affermò lui a mezza voce, a capo chino.

Il biondo gli passò un braccio dietro il collo, e gli sorrise: “Vedrai, capiranno. Seiya non è stupido, se gli spiegheremo tutto con calma, vedrai che accetteranno la situazione, e ci perdoneranno.”.

Erano arrivati all’ingresso.

La porta era aperta.

I due ragazzi, entrarono.

Si ritrovarono in un enorme hall, e una giovane donna, dall’espressione abbattuta che sembrava aspettare qualcuno.

Loro.

Quando li vide, corse loro incontro, le lacrime che scorrevano copiose dagli occhi.

La madre della bambina.

I due ragazzi l’avevano già vista un paio di volte, quando veniva a far visita a Saori-san.

A entrambi si strinse il cuore, nel vedere quella scena, Shun trattenne a stento le lacrime.

Entrambi avevano perso i genitori, ed erano ormai anni che non sentivano sulla loro pelle il calore di un abbraccio materno.

E nel vedere la bimba che avevano accudito con tanto amore coccolata dalla madre, per poco non scoppiarono in lacrime, nei loro cuori, un misto di gelosia e gioia.

Poi, la donna li guardò.

Era felice, e a quello sguardo, i due ragazzi non poterono più provare alcun sentimento di gelosia, perché conoscevano bene quello sguardo, lo sguardo di una madre felice per il proprio figlio.

“Grazie di cuore ragazzi, grazie infinitamente…” piangeva la donna, “Non si preoccupi, è stato il nostro dovere.” disse solo Hyoga, “Ma dove l’avete trovata?” chiese lei, ancora scossa “Era sulla spiaggia, l’ho ritrovata io, e non sapevo cosa fare. Così è rimasta con me e mio fratello. Solo oggi abbiamo scoperto tutto. La preghiamo di perdonarci per il dolore arrecatole.” Cercò di spiegare lui, era ancora molto confuso.

Ma la donna capì lo stesso: “Vi credo, so riconoscere una brava persona quando la vedo, e voi due, ragazzi, lo siete. Venite, vi presento alla madrina di mia figlia, era molto in pensiero per lei, e sono certa che vorrà ringraziarvi di persona. Seguitemi.”.

Dopo aver affidato la bambina alle cure della nutrice, i due ragazzi furono condotti nel salotto.

“Saori, questi sono i ragazzi che mi han riportato Izumi.” annunciò la donna, entrando nella sala.

A quel nome, sia Shun che Hyoga si bloccarono.

E così la donna che li attendeva nella sala s’alzò.

I tre si fissarono negli occhi per alcuni istanti, incapaci di dire alcunché, poi Saori rise, e si rivolse all’amica: “Mikoto, tua figlia non poteva capitare in mani migliori. Ti presento due persone molto speciali, Shun e Hyoga Kido, i miei fratelli adottivi.” disse lei.

I due ragazzi le corsero incontro e la abbracciarono.

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Dopo qualche ora, i tre lasciarono la villa per ritornare a casa.

La giovane duchessa aveva rimandato a casa Tatsumi, preferiva fare quattro passi coi suoi Saints: “Eravamo molto preoccupati per voi, ma ora ho capito tutto, siete stati veramente bravi.” affermò Saori ridendo, “Speriamo che Seiya non l’abbia presa troppo male, mi dispiace di essermi comportato così.” ammise Cygnus, “Beh, a casa allora meglio chiedere scusa no?” replicò Shun, introducendosi nel discorso.

Chiacchierando e ridendo, i tre raggiunsero la villa.

Saori trasse di tasca il telecomando per aprire il cancello quando questo s’aprì da solo, e una voce li chiamò: “SAORI!! SHUN!!! HYOGA!!!! ERA ORA!!!”.

I tre alzarono lo sguardo, e videro Shiryu e Seiya correr loro incontro.

Il più giovane dei Saints abbracciò i due fratelli con trasporto, e gioia: “Finalmente!! Eravamo tanto preoccupati per voi! Ma dove eravate??!” interloquì il ragazzo, lasciandoli respirare per un momento, “Ci racconteranno tutto dentro, Seiya, lasciali andare, li stai soffocando.” affermò Shiryu, cercando di preservare la salute degli altri due ragazzi, “Ops, scusatemi.” si allontanò subito Pegasus, prendendoli per i polsi e trascinandoli dentro.

SALVE GENTE!!!

ECCO A VOI IL QUARTO CAPITOLO!!

Beh, se devo dirla tutta, in realtà sta storia è già stata scritta su carta da Natale circa ma, essendo io innegabilmente una pigrona, non ho molta voglia di ricopiarla.

Adesso siamo ormai alla fine.

Nel prossimo capitolo, tutto verrà spiegato, e vedremo l’arrivo di una vecchia conoscenza, e la gioia di tutti.

E poi, l’epilogo, un epilogo un po’ speciale.

Devo ringraziare tutti coloro che mi hanno accompagnato in questa avventura.

LILY88: Questa storia è tutta incentrata su uno sprazzo di vita normale, non amo molto scrivere sol odi lotte, preferisco le storie tranquille, introspettive e malinconiche, con tanta dolcezza. Spero che ti piaccia anche questo capitolo.

ENGEL88: Anche qui ho salvato le tue unghie?? Presto posterò anche gli ultimi, ci ho preso gusto a scriverla sta fic!!! Grazie di tutto!

SESSHY94: Vedi che ti ho accontentato? Tu mi devi dire come va avanti la tua!! Ah, per caso il nemico nuovo è il vecchio Ares?? XDXD Non mi si frega con la mitologia!!

CIAO A TUTTI!

ALLA PROSSIMA!!

UN BACIONE

SHUN

   
 
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