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Autore: bluees    28/02/2014    6 recensioni
«Perché piangi?» disse istintivamente Harry, non curante di strane e possibili reazioni da parte della ragazza. Lei lo guardò serrando gli occhi, boccheggiando un po’ d’aria gelata.
«Non sto piangendo. I miei occhi mentono, hanno imparato a mentire, al contrario di molti.» parlò, squarciando quel rigido silenzio che sembrava esser durato una vita.
«Quindi non dovrei fidarmi dei tuoi occhi? Al momento sembra che dicano ‘voglio compagnia’» continuò, Harry, avvicinandosi di poco a quel marciapiede umido e sporco per via dei numerosi graffiti che c’erano dipinti sopra.
«Ti sbagli, infatti stavo proprio andando via». Detto questo si alzò afferrando la sua roba, inserendo tutto in un’enorme borsa prima di girare i tacchi, o meglio, gli anfibi, e camminare verso la strada principale.
«Comunque sono Harry!» urlò, lui, sperando che lei sentisse.
Silenzio, silenzio.
Un silenzio che sembrava interminabile dove Harry non riusciva a distinguere più neppure i battiti del suo cuore, niente, completamente niente.
Neanche il movimento dell’aria… poi un improvviso ed inaspettato urlo in risposta: «Sono Jess, ma non penso che ciò ti possa cambiare la vita, Henry».
«Mi chiamo Harry!» urlò ancora.
«Lo sapevo già, Harry.»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4.Calling 


 

Jess non riuscì minimamente a chiudere occhio la notte dell'appuntamento, era fin troppo occupata a ripercorrere minimamente tutti i suoi movimenti fatti e tutte le parole dette per trovare i miliardi di difetti che "Sono stata stupida a farlo" e "Che idiota a dire una cosa simile".
Almeno, questo era quello che continuava a ripetersi mentre si girava e rigirava fra le lenzuola che stavano letteralmente diventando soffocanti.
Non era una ragazza che soffriva il caldo o cose simili, ma sentiva come se la temperatura nella sua camera fosse superiore ai cinquanta gradi, così decise di alzarsi e con rabbia spalancare la finestra, lamentandosi infastidita per colpa dei raggi di sole che penetrarono all'interno della stanza decorata con una miriade di poster e foto di ogni genere.
Non era niente di particolare: c'erano un letto, una scrivania, due armadi, due finestre, una pila di vestiti sporchi nell'angolo sinistro della camera che "Dio, che sbadata, li ho dimenticati anche oggi", dei libri sparsi sulla scrivania ed alcuni vicino il letto, un paio di Converse davanti la porta, con vicino uno zaino, una pila di CD sulla mensola sopra la scrivania e delle luci che cadevano a cascata dal tetto. Era una camera comune, una camera di una comunissima adolescente appassionata di musica e fotografia.
Alcuni dei numerosi libri che si trovavano lì erano semplici romanzi che leggeva, gli altri quelli di scuola, come ad esempio quello di biologia che avrebbe dovuto aprire per ripassare qualcosa, ma il pensiero non le sfiorava minimamente neanche l’anticamera del cervello. Il suo corso di studio non le piaceva per niente, non c'era decisamente niente di interessante nel seguirlo, avrebbe di gran lunga preferito un corso come quello di scrittura creativa.
Quello si che le sarebbe piaciuto, aveva sempre avuto questo spiccato talento per la scrittura che purtroppo, nessuno al difuori della sua ex professoressa di lettere, aveva mai notato. Per un attimo smise di pensare al quasi disastroso appuntamento della sera prima... non era andato tanto male, ma Harry era così tremendamente bello e desiderato, mentre lei era una semplicissima diciottenne alle prese con le scelte più importanti della sua vita che non fa altro che ascoltare musica, scattare foto, mangiare schifezze di ogni tipo e fumare quando capita. Erano decisamente incompatibili, secondo ciò che aveva detto la sua mente e forse stava semplicemente andando dietro a qualcosa che le avrebbe solo portato ulteriori problemi; cosa che lei non cercava affatto. Scese le poche scale che separavano la sua camera da letto dal piano inferiore, dove si trovava la cucina e si versò del caffé freddo in un bicchiere di vetro, poi si accovacciò sul divano a peso morto, mentre divorava dei deliziosi biscotti con goccie di cioccolata che la signora Dawson, ovvero la sua vicina di casa, le aveva gentilmente portato il pomeriggio precedente.
Accese con poca femminilità il televisore, sintonizzando sulla replica dei Simpson che stavano trasmettendo su Fox.
"Sei irrecuperabile" si rimproverò, non facendosi però ulteriori problemi sul fatto che era mezzogiorno, di sabato e che lei a diciotto anni si era appena svegliata e stava divorando dei biscotti fatti in casa ed una tazza di caffé mentre guardava uno stupido ed insensato cartone animato.
La parte peggiore? che rideva anche per le squallide battute di Homer.
Il telefono di casa cominciò a squillare e lei lo afferrò goffamente, rischiando di cadere con la faccia direttamente contro il pavimento, rispondendo velocemente ritrovando il suo equilibrio precario.
«Mamma?» disse, sconvolta mentre dall'altra parte del telefono - e del mondo - sua madre aveva cominciato a parlarle e a farle le solite mille domande che si fanno ad una figlia quando si abita distanti della serie: come stai? hai bevuto in questi giorni? hai fatto feste in casa? ti sei fidanzata? lui chi è? ti sei ubriacata? voglio conoscerlo, hai messo la canottiera sotto la felpa oggi? non ti sarai mica dimenticata il cellulare da qualche parte, vero?.
Alle quali Jess aveva risposto con un semplice e singolo 'no' atono ed insignificante.
«Grace Jessica Heart non indovinerai mai cosa ho visto oggi in edicola!»
Aveva usato il suo nome per intero e sinceramente ciò non prometteva nullo di buono.
Lo usava soltanto quando doveva dire a Jess qualcosa di grande come quando le aveva comunicato che suo fratello, Brad, sarebbe partito per il Giappone, o quando ancora, le aveva detto che lei sarebbe andata a lanciare una nuova linea di moda.
«Dimmi tutto» rispose ancora una volta, atona.
Sistemandosi meglio sul divano, preparandosi a sentire quella che sembrava un'enorme notizia mentre addentava un altro di quei biscotti, pensando che tutte quelle calorie sarebbero finite sui suoi fianchi.
Cosa da evitare, decisamente.
«Eri in un giornale, in prima pagina! Non mi hai detto che stavi uscendo con Harry Styles degli One Direction»
Jess sputò istintivamente il biscotto che stava mangiando, affogandosi, costretta a bere un sorso di caffé mentre gli occhi erano spalancati e la mente che naufragava fra mille pensieri.
Strano, eppure non avevano visto nessuno di sospetto durante la loro uscita, ma d'altronde doveva pur sempre aspettarselo.
Mentre sua madre richiamava la sua attenzione urlando dall'altra parte della cornetta le vibrò il cellulare, era un nuovo messaggio.

Da: Harry :)
Dobbiamo parlare. Scrivimi quando hai due secondi liberi, verrò da te per parlarne. E' urgente.

 
BOOM.
Come se le fosse caduto qualcosa addosso.
Nessuna faccina, nessun 'Xx' e nessun 'Ti voglio bene, H'.

La cosa si faceva grave, gravissima.










Ciao tesori!
Eccomi qui, visto ho aggiornato dopo neanche due giorni, sto diventando brava! Avevo bisogno di aggiungere un colpo di scena degno di nota così...eccolo qui!
Che ne dite? vi ha messo almeno un po' in panico la parte finale del capitolo, vero? ammettetelo susu. No okay, la smetto perché devo fare la persona seria. *tossisce*
Eccomi, che ne pensate del capitolo? vi piace e se non, cosa non vi piace? sentitevi liberi di dirmi tutto ciò che pensate come sempre. Vorrei ringraziarvi per le recensioni delle quali sono davvero felice. Vi adoro tutte. 
Sinceramente non credo ci sia altro da aggiungere... anzi, si, avevo in mente di aprire una pagina facebook su questo account, così da interagire meglio con voi. Lì potreste chiedermi qualsiasi cosa (nel frattempo tutto ciò potete farlo attraverso il mio profilo 
Twitter dove potete chiedermi qualunque cosa, tranquilli) e sarebbe davvero figo conoscervi meglio una per una. Che dite, approvate l'idea? fatemelo sapere esattamente qui sotto, insieme ad una delle vostre recensioni che mi rendono tanto happy.
Detto ciò, me ne vado.
Alla prossima e un bacione enorme,
Alessandra.

 
   
 
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