9)I lenti del Soma.
La
vita con Tom – per quanto mi suoni strano dirlo –
è migliore.
Mi
erano mancate le sue battutacce e il suo sorriso da impunito e poi,
oltre a
Izzie e a Johnny, è l’unico che sa tutto e con cui
posso essere sincera sulle
mie origini non terrestri.
È
molo più elettrizzato di me all’idea di incontrare
altri alieni e io sono
tornata a essere odiata dalle ragazze della scuola perché
lui sembra
interessarsi solo a me, il mio dubbio sul perché rimane
comunque.
Forse
avrei bisogno di una pausa da questi pensieri che mi mandano in
carosello o ci
perdo il cervello e credo che mi servirà prossimamente.
Oggi
comunque sia mia sorella che Tom vengono alla casa del deserto e lui si
è
portato dietro dei microscopi di dubbia provenienza.
“Dove
li hai presi, Tom?”
Gli
chiede Johnny quando li nota.
“In
prestito dall’aula di scienze.”
“In
prestito, eh? Spero che torneranno al loro posto presto.”
“Questo
dipende da quanto sono bravo a usarli e a capire di cosa sono fatti i
vostri
bozzoli.”
Il
mio amico alza le spalle, per lui quelle gigantesche uova che
contengono ancora
quello che sembra zucchero filato non sono di alcuna importanza. Ce
l’avevano
finché ci hanno protetto, poi per lui hanno smesso di
esistere, lui sembra
molto più curioso riguardo all’arrivo di altri
come noi.
Ha
smanettato con la colonna di roccia strombata verso il basso ed
è riuscito ad
attivare quella che parrebbe essere una mappa.
La
mappa mostra quattro puntini all’interno di un cerchio
– noi – e due in
avvicinamento.
Io
sono curiosa di sapere cosa provi di preciso verso Anne invece, lei
è sempre
più triste e sconsolata, non voglio che le succeda qualcosa
di brutto solo
perché Johnny è tardo nelle questioni di cuore.
Mia
sorella e Tom sono impegnati con le uova, così io trascino
il mio amico lontano
dalla portata del loro udito e lo guardo seria.
“John,
cosa vuoi fare con Anne?”
“Non
so, in fondo va bene così?”
Io
sbuffo.
“No
e lo sai anche tu, lei ci sta male e non credo tu sia così
insensibile da non
averlo notato. Ti interessa? Diglielo.
Non
ti interessa?
Diglielo
e ponete fine a questo balletto che sta distruggendo il cuore di
entrambi.”
“Non
voglio che se ne vada dalla mia vita, ma ho paura di iniziare una
relazione,
dovrei dirle di tutto questo e non so come
reagirà.”
“Io
mi fido di lei.”
Lui
non dice nulla e guarda Izzie e Tom che litigano
sull’interpretare le
componenti della sostanza.
“La
famiglia si allarga, vero?”
“Sì.”
All’improvviso
succede una cosa strana, Tom stringe i pugni e la parte di roccia sotto
la sua
mano esplode con un colpo secco. Io e Johnny ci guardiamo spaventati,
Tom ha
appena usato uno dei nostri poteri!
“Che
cosa ho fatto?”
Ci
chiede sconvolto.
“Hai
appena usato uno dei nostri poteri, quello di far esplodere le
cose.”
“E
come ci sono riuscito?”
Ci
chiede isterico, Johnny apre e chiude la bocca un paio di volte, poi
allarga le
braccia in un gesto sconsolato. Io e mia sorella invece ci guardiamo
complici.
“Io
e Izzie avremmo una teoria.”
Johnny
mi guarda sorpreso.
“Dilla.”
“Quando
ho guarito Tom temo di aver modificato anche parte del suo dna,
rendendolo una
sorta di ibrido fra alieno e umano. Stando così le cose
è ovvio che abbia anche
alcuni dei poteri, dobbiamo capire e
insegnarli come controllarli.”
“Meraviglioso!”
Sbuffa
Johnny, Tom invece sembra in stato di shock, con gentilezza io e mia
sorella lo
facciamo sedere sul divano e gli facciamo bere un po’ di the
freddo.
Questo
sembra rianimarlo un po’.
“Quindi
adesso sono un po’ alieno anche io.”
“Sì
e penso che sia una buona cosa, più siamo meglio
è, no?
Visto
che ci si prospetta una missione.”
Lui
rimane un attimo in silenzio.
“Penso
che alla fine di tutto questo non sarò l’unico
mezzo alieno, ho il sospetto che
anche a Izzie, Anne e Mark succederà questa cosa.”
Io
ho lo stesso presentimento e non ho ancora capito se sia una cosa buona
o no.
Lo
scoprirò solo vivendo, temo.
“Non
diciamo sciocchezze, non abbiamo bisogno di un esercito di terrestri
mutanti!”
“Johnny,
sei sempre gentile come al solito.”
Mi
volto verso Tom.
“Devi
imparare a controllare questo potere o rischi di farti
scoprire.”
“Come
faccio?”
Io
prendo fiato.
“Prima
eri arrabbiato, vero?”
“Sì,
perché?”
“All’inizio
i poteri si manifestano quando siamo più deboli e non
possiamo controllarci, ad
esempio quando siamo arrabbiati.”
“Capisco.”
“Cosa
è successo prima?”
Lu
si gratta la testa.
“Ero
arrabbiato con tua sorella perché non accettava una mia
teoria, molto
arrabbiato, non capivo perché non mi desse ragione. Sembrava
buona, la teoria,
dico.
Mi
sono arrabbiato, ho stretto le mani a pugno e poi la terra è
esplosa sotto di
me.”
“Ok,
pensa meglio al momento che va dalla rabbia
all’esplosione.”
Lui
chiude gli occhi.
“A
un certo punto ho sentito una specie di “click” e
poi poco dopo l’esplosione.”
“Ok,
ci siamo. Quando senti quello scatto significa che
tra poco potrai usare i tuoi poteri.
A
quel punto tu devi pensare a qualcosa di bello, qualcosa che ti calmi e
ti
impedisca che la rabbia prenda possesso di te.”
“Come
faccio a sapere che ci sarò riuscito?”
“Sentirai
un altro “click”, che significa che per il momento non puoi usare i tuoi
poteri.”
“Capisco.”
“Prova
a esercitarti.”
Lui
chiude gli occhi, a un certo punto fa una smorfia di sofferenza, ma un
altro
pezzo di pavimento salta via lo stesso.
Come
Johnny ha qualche difficoltà a controllarsi, solo al terzo
tentativo non
succede niente e lo sento rilassarsi.
“Ce
l’ho fatta.”
“Bravo,
adesso ricordati di mettere in pratica questa regola e andrà
tutto bene. In
seguito ti insegnerò
come far esplodere
qualcosa a comando.”
“Perché
non adesso?”
Johnny
si siede sul divano insieme a noi.
“Perché
prima devi imparare a controllare quando usare e quando non usare
questo potere
o non farai mai esplodere qualcosa a comando, DeLonge.
Serve
molta calma per questo.”
“Se
ce l’hai fatta tu posso farcela anche io.”
Johnny
gli ride in faccia.
“Tu
sei solo un mezzo alieno.”
Io
mi alzo furibonda per fronteggiare il mio amico.
“Dillo
ancora e le prendi John Mayer.”
“È
solo la verità.”
“Sì,
ma tu lo dici come se Tom dovesse essere disprezzato per questo e non
deve.”
“Va
bene, Chia, va bene.”
Johnny
si alza e si mette vicino a mia sorella, guardandomi in cagnesco.
“Cosa
avete scoperto sui nostri gusci?”
“Niente
di che, sono fatti per metà di materiale alieno e per
metà di dna umano.
Probabilmente vi hanno aiutato a sopravvivere mentre recuperavate le
energie
per svegliarvi.”
“Capisco.”
“Servirebbe
qualcuno più qualificato di noi, ma non possiamo ovviamente
coinvolgere nessun
altro.”
Johnny
alza le spalle.
“Meglio
di niente e poi dovrebbero arrivare altri dei nostri.”
“Beh
sì, loro potrebbero dirvi di più di
noi.”
John
annuisce.
“Chissà
quando arriveranno.”
“Quando
succederà lo sapremo.”
Rispondo
piatta.
Credo
di essere l’unica a non essere eccitata nel sapere che
arriverà qualcuno della
mia gente in questa stanza.
“Che allegria,
Chia.”
“Lo
sai che non sono molto, ehm, eccitata per questa cosa.
Significherà solo
casino.”
Johnny
sbuffa.
“La
solita pessimista, andrà tutto bene.”
Io
scuoto la testa e sbuffo, è inutile discutere con lui di
questa cosa, non si
arriverà mai a un compromesso e non credo serva nemmeno, non
possiamo sottrarci
a questa missione.”
Che
palle!
Un’occhiata
all’orologio ci fa capire che è ora di andare a
casa e ce ne andiamo, Johnny
diretto verso la sua vecchia macchina, noi verso la mia.
Lascio
Tom davanti a casa sua e poi vado a casa mia, Izzie è
insolitamente silenziosa.
“Cosa
c’è?”
Le
chiedo.
“Davvero,
potrei venire trasformata in una mezza aliena come Tom?”
“Teoricamente
sì, è possibile. Non ho idea se
succederà davvero, quello di Tom è stato un
caso.”
“Se
io fossi in pericolo di vita mi salveresti?”
“Sì.”
Questo
le strappa un piccolo sorriso.
Il
venerdì sera arriva in un battibaleno.
Mark
e Tom ci invitano al Soma e noi accettiamo, mia sorella non sta
più nella
pelle, io sono un po’ preoccupata per quel che potrebbe
succedere: e se
reagissi male come quando l’ho visto baciare
un’altra ragazza?
“Tutto
bene, Chia?”
Mi
chiede mia sorella.
“Uhm,
sì.”
Entriamo
e io rimango subito da sola; mia sorella, Mark e Tom si buttano subito
in
pista, io cerco un angolo tranquillo in cui sedermi, piuttosto a
disagio.
In
un attimo sono diventata trasparente, che strana sensazione.
Ordino
un cocktail e mi guardo intorno, stanno tutti ballando trascinati dalla
musica,
una musica che amo anche io e su cui ho ballato mille altre volte, non
so
perché stasera non ci riesca.
Dopo
un po’ Tom si siede vicino a me con un boccale di birra tra
le mani.
“Come
mai non balli?”
“Sinceramente
non lo so.”
Lui
finisce la sua birra e mi tende una mano.
“Forza,
vieni!”
Mi
trascina nella folla e inizia a pogare con me, la mia timidezza sembra
essere
sparita, per fortuna.
Ci
sfoghiamo e poi mettono un lento, ci viene naturale allacciarci
l’uno
all’altra, io lo guardo negli occhi: sono color del
cioccolato e dolcissimi.
Siamo
fronte contro fronte e l’attimo dopo ci stiamo baciando con
passione, non ci
stacchiamo nemmeno quando il lento finisce.
Ci
fermiamo solo quando non riusciamo più a respirare.
“E
adesso?”
“Adesso
cosa?”
Mi
chiede lui.
“Cosa
significa questo bacio?”
“Non
so, mi piaci.”
“Anche
tu, da tanto.”
Lui
rimane in silenzio e mi
porta al tavolo.
“Senti,
non sono la persona migliore o più adatta alle relazioni, ma
ti va di
provarci?”
Io
lo guardo attentamente, non sta mentendo, ora tocca a me fare la mia
parte e
decidere se vale o meno la pena di buttarsi in questa storia.
“Sì,
ma non … ferirmi, se ci riesci.
Io
non ho mai avuto una storia e non voglio uscire con il cuore a
pezzi.”
“Ci
proverò, non sono il ragazzo più fedele del
pianeta, ma farò del mio meglio.”
Io
sorrido, per ora mi basta.
Posso
farmelo bastare.
“Va
bene, speriamo che Johnny la prenda bene.”
“Non
è esattamente il mio fan numero uno.”
“No,
ed è protettivo.”
“Va
bene, cercherò di non farmi uccidere.”
Io
ridacchio imbarazzata.
Se
Tom non facesse il bravo rischierebbe davvero di essere ammazzato da
Jo, ma è
meglio non dirglielo, ho il sospetto che questo gli metterebbe un
po’ troppa
pressione addosso.
C’è
un attimo silenzio e poi al tavolo arrivano Mark e Izzie, che nota le
nostre
mani intrecciate.
“Non
mi dire che ora state insieme!”
“Temo
che te lo dovrò dire.”
Lei
lancia un urlo belluino.
“Ma
è bellissimo!”
“No,
non mi dire che vuoi fare uscite a quattro!”
Esclama
Mark scherzoso.
“Beh,
sarebbe carino.
Cosa
c’è di male?”
Mia
sorella incrocia le braccia davanti a sé.
“Niente,
amore. È una cosa bellissima, non è
vero?”
Io
e Tom rimaniamo muti come due tombe, Izzie scuote la testa.
“Ok,
niente uscite a quattro che palle che siete!”
Mark
cerca di consolarla, ma l’unico risultato che ottiene
è che lei si ributta in
pista seguita da lui.
“Sono
carini insieme.”
Commento
io.
“Sì,
non sono male. A Mark lei piace molto.”
“Meglio
per lui.”
“Johnny
non è l’unico protettivo qui.”
“Sì,
hai ragione. Forse sono troppo protettiva nei confronti di mia
sorella.”
Lui
sorride.
“Anche
io sono protettivo nei confronti di Kari, la mia sorellina e Mark lo
è nei
confronti di Anne.”
Nel
sentire il suo nome mi rabbuio.
“Cosa
c’è? Pensavo ti stesse simpatica.”
“Sì,
mi sta simpatica. Pensavo solo a Johnny e alla sua assoluta
incapacità di
mettere il cuore in gioco quando serve. Tutto qui.”
Lui
mi guarda interessato.
“Ah,
dici che a Mister Sono-Sempre-Incazzato piace sul serio Anne?”
“Penso
di sì.”
“Meglio
che sia meglio che tu non lo faccia sapere a Mark, potrebbe accelerare
i tempi
a suo modo.”
Io
bevo il mio cocktail.
“No,
tranquillo. Non voglio una rissa tra di loro, in fondo mi sono
affezionata a
Mark, è una brava persona.”
Tom
dà un’occhiata all’orologio.
“Meglio
andare.”
Raduniamo
mia sorella e l’Hoppus e ce ne andiamo, durante il viaggio di
ritorno Izzie si
addormenta sulla spalla del suo ragazzo.
È
stata una settimana pesante per tutti.
Il
primo che lasciamo davanti a casa sua è Mark, Isabel si
sveglia ed esce dalla
macchina con lui, parlottano per un po’, poi si baciano e lei
rientra. Ha
stampato in faccia il sorrisone ebete che sfoggia solo quando
c’è Mark Hoppus
di mezzo.
“Isabel,
chiudi la bocca! Rischi di farci annegare tutti nella tua bava e
sarebbe una
brutta fine!”
Mia
sorella lo fulmina.
“Oh,
voglio vedere quando saluterai mia sorella quanta bava perderai, caro
il mio
DeLonge!”
“Cosa
c’entra?”
“Che
non sono l’unica che è persa per qualcuno, caro
mio!”
Lui
non dice niente, ride solamente come uno scemo, come devo interpretare
questa
risata?
Come
la prova che mi sorella ha fatto centro?
Accompagniamo
Tom a casa sua e questa volta scendo io, lui mi sorride ironico.
“Diamo
una replica dello spettacolo dei due fidanzatini?”
“Solo
se vuoi.”
Abbasso
gli occhi, lui mi alza il mento e io sono intrappolata nel fascino dei
suoi
occhi scuri.
“Ehi,
mi piaci tantissimo, non fare così!”
Mi
appoggia le mani sulle guance e mi attira in un bacio dolce e lento.
“Buonanotte,
mia straniera.”
“Buonanotte,
Tom!”
Rientro
in macchina sorridendo, Izzie lo nota.
“Ti
piace, eh?”
“Certo
che mi piace, non è una novità!”
“Siete
proprio una coppia carina.”
Io
rimango in silenzio.
“Beh,
cosa ho detto di male?”
“Nulla,
ho solo paura che mi lasci per una più carina di me, tutto
qui.”
“Non
succederà, non ti devi preoccupare.
Goditi
il momento, non andare in paranoia, sorellina.”
“Ok,
solo che è la mia prima storia. Sai, per il problema di
lassù.”
Lei
ride.
“In
qualche modo andrà.”
Arriviamo
finalmente a casa nostra e ci mettiamo
a
letto, Io come al solito soffro di insonnia e guardo le ombre del
soffitto
muoversi.
Da
piccola mi facevano paura e accendevo sempre la lucina accanto a letto
per
rassicurarmi, adesso mi sono indifferenti. Fanno parte
dell’arredamento, né più
né meno della scrivania, del letto e della sedia.
Adesso
sono altre le cose che mi spaventano, per prima cosa l’arrivo
di altri alieni e
poi il nostro compito, mi sembra così fuori dalla nostra
portata e con pochi
alleati.
Sarà
un gran casino.
Mi
sto rigirando per l’ennesima volta quando sento il mio
cellulare vibrare per
l’arrivo di un messaggio: è Johnny.
“Stanno
arrivando, sono due.
Lunedì
probabilmente li incontrerete a scuola.”
Queste
poche parole hanno il potere di gelarmi il sangue nelle vene, tutto
quello che
temo si sta avverando e io sto per essere trascinata controvoglia in
una
battaglia.
Forse
la mia versione di laggiù era coraggiosa, io non lo sono poi
molto. Temo troppo
per la mia famiglia e per i miei amici per entrare in battaglia sicura.
Che
schifo di notizia!
E
adesso chi dorme?