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Autore: Layla    28/02/2014    1 recensioni
Lui sta per sedersi a un tavolo quando la porta si apre violentemente e due rapinatori entrano nel locale puntando la pistola su di noi.
“Consegnaci l’incasso!”
Mi urlano, io corro al ricevitore di cassa, prelevo i soldi e schiaccio l’allarme, poi consegno tutto ai banditi che iniziano a far passare i clienti.
Arrivati a Tom lui si rifiuta di collaborare e tenta di disarmare uno di loro.
È questioni di attimi, il rapinatore – troppo teso ed eccitato, forse un eroinomane – perde il controllo e gli spara. L’altro impreca e lo trascina via, lasciando Tom steso a terra.
Dovrei aspettare l’ambulanza, ma i miei piedi si muovono da soli e con un unico movimento mi inginocchio accanto a lui e gli premo la mano dove è stato colpito.
Mi concentro e una leggera luce scaturisce dalla mia mano, fortunatamente nessuno lo nota e io continuo fino a quando non sento tutti i tessuti e gli organi tornare normali e la pallottola svanire completamente.
Genere: Generale, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mark Hoppus, Nuovo personaggio, Tom DeLonge, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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9)I lenti del Soma.

 

La vita con Tom – per quanto mi suoni strano dirlo – è migliore.
Mi erano mancate le sue battutacce e il suo sorriso da impunito e poi, oltre a Izzie e a Johnny, è l’unico che sa tutto e con cui posso essere sincera sulle mie origini non  terrestri.
È molo più elettrizzato di me all’idea di incontrare altri alieni e io sono tornata a essere odiata dalle ragazze della scuola perché lui sembra interessarsi solo a me, il mio dubbio sul perché rimane comunque.
Forse avrei bisogno di una pausa da questi pensieri che mi mandano in carosello o ci perdo il cervello e credo che mi servirà prossimamente.
Oggi comunque sia mia sorella che Tom vengono alla casa del deserto e lui si è portato dietro dei microscopi di dubbia provenienza.
“Dove li hai presi, Tom?”
Gli chiede Johnny quando li nota.
“In prestito dall’aula di scienze.”
“In prestito, eh? Spero che torneranno al loro posto presto.”
“Questo dipende da quanto sono bravo a usarli e a capire di cosa sono fatti i vostri bozzoli.”
Il mio amico alza le spalle, per lui quelle gigantesche uova che contengono ancora quello che sembra zucchero filato non sono di alcuna importanza. Ce l’avevano finché ci hanno protetto, poi per lui hanno smesso di esistere, lui sembra molto più curioso riguardo all’arrivo di altri come noi.
Ha smanettato con la colonna di roccia strombata verso il basso ed è riuscito ad attivare quella che parrebbe essere una mappa.
La mappa mostra quattro puntini all’interno di un cerchio – noi – e due in avvicinamento.
Io sono curiosa di sapere cosa provi di preciso verso Anne invece, lei è sempre più triste e sconsolata, non voglio che le succeda qualcosa di brutto solo perché Johnny è tardo nelle questioni di cuore.
Mia sorella e Tom sono impegnati con le uova, così io trascino il mio amico lontano dalla portata del loro udito e lo guardo seria.
“John, cosa vuoi fare con Anne?”
“Non so, in fondo va bene così?”
Io sbuffo.
“No e lo sai anche tu, lei ci sta male e non credo tu sia così insensibile da non averlo notato. Ti interessa? Diglielo.
Non ti interessa?
Diglielo e ponete fine a questo balletto che sta distruggendo il cuore di entrambi.”
“Non voglio che se ne vada dalla mia vita, ma ho paura di iniziare una relazione, dovrei dirle di tutto questo e non so come reagirà.”
“Io mi fido di lei.”
Lui non dice nulla e guarda Izzie e Tom che litigano sull’interpretare le componenti della sostanza.
“La famiglia si allarga, vero?”
“Sì.”
All’improvviso succede una cosa strana, Tom stringe i pugni e la parte di roccia sotto la sua mano esplode con un colpo secco. Io e Johnny ci guardiamo spaventati, Tom ha appena usato uno dei nostri poteri!
“Che cosa ho fatto?”
Ci chiede sconvolto.
“Hai appena usato uno dei nostri poteri, quello di far esplodere le cose.”
“E come ci sono riuscito?”
Ci chiede isterico, Johnny apre e chiude la bocca un paio di volte, poi allarga le braccia in un gesto sconsolato. Io e mia sorella invece ci guardiamo complici.
“Io e Izzie avremmo una teoria.”
Johnny mi guarda sorpreso.
“Dilla.”
“Quando ho guarito Tom temo di aver modificato anche parte del suo dna, rendendolo una sorta di ibrido fra alieno e umano. Stando così le cose è ovvio che abbia anche alcuni dei poteri, dobbiamo capire e  insegnarli come controllarli.”
“Meraviglioso!”
Sbuffa Johnny, Tom invece sembra in stato di shock, con gentilezza io e mia sorella lo facciamo sedere sul divano e gli facciamo bere un po’ di the freddo.
Questo sembra rianimarlo un po’.
“Quindi adesso sono un po’ alieno anche io.”
“Sì e penso che sia una buona cosa, più siamo meglio è, no?
Visto che ci si prospetta una missione.”
Lui rimane un attimo in silenzio.
“Penso che alla fine di tutto questo non sarò l’unico mezzo alieno, ho il sospetto che anche a Izzie, Anne e Mark succederà questa cosa.”
Io ho lo stesso presentimento e non ho ancora capito se sia una cosa buona o no.
Lo scoprirò solo vivendo, temo.
“Non diciamo sciocchezze, non abbiamo bisogno di un esercito di terrestri mutanti!”
“Johnny, sei sempre gentile come al solito.”
Mi volto verso Tom.
“Devi imparare a controllare questo potere o rischi di farti scoprire.”
“Come faccio?”
Io prendo fiato.
“Prima eri arrabbiato, vero?”
“Sì, perché?”
“All’inizio i poteri si manifestano quando siamo più deboli e non possiamo controllarci, ad esempio quando siamo arrabbiati.”
“Capisco.”
“Cosa è successo prima?”
Lu si gratta la testa.
“Ero arrabbiato con tua sorella perché non accettava una mia teoria, molto arrabbiato, non capivo perché non mi desse ragione. Sembrava buona, la teoria, dico.
Mi sono arrabbiato, ho stretto le mani a pugno e poi la terra è esplosa sotto di me.”
“Ok, pensa meglio al momento che va dalla rabbia all’esplosione.”
Lui chiude gli occhi.
“A un certo punto ho sentito una specie di “click” e poi poco dopo l’esplosione.”
“Ok, ci siamo. Quando senti quello scatto significa che  tra poco potrai usare i tuoi poteri.
A quel punto tu devi pensare a qualcosa di bello, qualcosa che ti calmi e ti impedisca che la rabbia prenda possesso di te.”
“Come faccio a sapere che ci sarò riuscito?”
“Sentirai un altro “click”, che significa che per il momento  non puoi usare i tuoi poteri.”
“Capisco.”
“Prova a esercitarti.”
Lui chiude gli occhi, a un certo punto fa una smorfia di sofferenza, ma un altro pezzo di pavimento salta via lo stesso.
Come Johnny ha qualche difficoltà a controllarsi, solo al terzo tentativo non succede niente e lo sento rilassarsi.
“Ce l’ho fatta.”
“Bravo, adesso ricordati di mettere in pratica questa regola e andrà tutto bene. In seguito ti  insegnerò come far esplodere qualcosa a comando.”
“Perché non adesso?”
Johnny si siede sul divano insieme a noi.
“Perché prima devi imparare a controllare quando usare e quando non usare questo potere o non farai mai esplodere qualcosa a comando, DeLonge.
Serve molta calma per questo.”
“Se ce l’hai fatta tu posso farcela anche io.”
Johnny gli ride in faccia.
“Tu sei solo un mezzo alieno.”
Io mi alzo furibonda per fronteggiare il mio amico.
“Dillo ancora e le prendi John Mayer.”
“È solo la verità.”
“Sì, ma tu lo dici come se Tom dovesse essere disprezzato per questo e non deve.”
“Va bene, Chia, va bene.”
Johnny si alza e si mette vicino a mia sorella, guardandomi in cagnesco.
“Cosa avete scoperto sui nostri gusci?”
“Niente di che, sono fatti per metà di materiale alieno e per metà di dna umano. Probabilmente vi hanno aiutato a sopravvivere mentre recuperavate le energie per svegliarvi.”
“Capisco.”
“Servirebbe qualcuno più qualificato di noi, ma non possiamo ovviamente coinvolgere nessun altro.”
Johnny alza le spalle.
“Meglio di niente e poi dovrebbero arrivare altri dei nostri.”
“Beh sì, loro potrebbero dirvi di più di noi.”
John annuisce.
“Chissà quando arriveranno.”
“Quando succederà lo sapremo.”
Rispondo piatta.
Credo di essere l’unica a non essere eccitata nel sapere che arriverà qualcuno della mia gente in questa stanza.
“Che  allegria, Chia.”
“Lo sai che non sono molto, ehm, eccitata per questa cosa. Significherà solo casino.”
Johnny sbuffa.
“La solita pessimista, andrà tutto bene.”
Io scuoto la testa e sbuffo, è inutile discutere con lui di questa cosa, non si arriverà mai a un compromesso e non credo serva nemmeno, non possiamo sottrarci a questa missione.”
Che palle!
Un’occhiata all’orologio ci fa capire che è ora di andare a casa e ce ne andiamo, Johnny diretto verso la sua vecchia macchina, noi verso la mia.
Lascio Tom davanti a casa sua e poi vado a casa mia, Izzie è insolitamente silenziosa.
“Cosa c’è?”
Le chiedo.
“Davvero, potrei venire trasformata in una mezza aliena come Tom?”
“Teoricamente sì, è possibile. Non ho idea se succederà davvero, quello di Tom è stato un caso.”
“Se io fossi in pericolo di vita mi salveresti?”
“Sì.”
Questo le strappa un piccolo sorriso.
 

Il venerdì sera arriva in un battibaleno.
Mark e Tom ci invitano al Soma e noi accettiamo, mia sorella non sta più nella pelle, io sono un po’ preoccupata per quel che potrebbe succedere: e se reagissi male come quando l’ho visto baciare un’altra ragazza?
“Tutto bene, Chia?”
Mi chiede mia sorella.
“Uhm, sì.”
Entriamo e io rimango subito da sola; mia sorella, Mark e Tom si buttano subito in pista, io cerco un angolo tranquillo in cui sedermi, piuttosto a disagio.
In un attimo sono diventata trasparente, che strana sensazione.
Ordino un cocktail e mi guardo intorno, stanno tutti ballando trascinati dalla musica, una musica che amo anche io e su cui ho ballato mille altre volte, non so perché stasera non ci riesca.
Dopo un po’ Tom si siede vicino a me con un boccale di birra tra le mani.
“Come mai non balli?”
“Sinceramente non lo so.”
Lui finisce la sua birra e mi tende una mano.
“Forza, vieni!”
Mi trascina nella folla e inizia a pogare con me, la mia timidezza sembra essere sparita, per fortuna.
Ci sfoghiamo e poi mettono un lento, ci viene naturale allacciarci l’uno all’altra, io lo guardo negli occhi: sono color del cioccolato e dolcissimi.
Siamo fronte contro fronte e l’attimo dopo ci stiamo baciando con passione, non ci stacchiamo nemmeno quando il lento finisce.
Ci fermiamo solo quando non riusciamo più a respirare.
“E adesso?”
“Adesso cosa?”
Mi chiede lui.
“Cosa significa questo bacio?”
“Non so, mi piaci.”
“Anche tu, da tanto.”
Lui rimane in silenzio e  mi porta al tavolo.
“Senti, non sono la persona migliore o più adatta alle relazioni, ma ti va di provarci?”
Io lo guardo attentamente, non sta mentendo, ora tocca a me fare la mia parte e decidere se vale o meno la pena di buttarsi in questa storia.
“Sì, ma non … ferirmi, se ci riesci.
Io non ho mai avuto una storia e non voglio uscire con il cuore a pezzi.”
“Ci proverò, non sono il ragazzo più fedele del pianeta, ma farò del mio meglio.”
Io sorrido, per ora mi basta.
Posso farmelo bastare.
“Va bene, speriamo che Johnny la prenda bene.”
“Non è esattamente il mio fan numero uno.”
“No, ed è protettivo.”
“Va bene, cercherò di non farmi uccidere.”
Io ridacchio imbarazzata.
Se Tom non facesse il bravo rischierebbe davvero di essere ammazzato da Jo, ma è meglio non dirglielo, ho il sospetto che questo gli metterebbe un po’ troppa pressione addosso.
C’è un attimo silenzio e poi al tavolo arrivano Mark e Izzie, che nota le nostre mani intrecciate.
“Non mi dire che ora state insieme!”
“Temo che te lo dovrò dire.”
Lei lancia un urlo belluino.
“Ma è bellissimo!”
“No, non mi dire che vuoi fare uscite a quattro!”
Esclama Mark scherzoso.
“Beh, sarebbe carino.
Cosa c’è di male?”
Mia sorella incrocia le braccia davanti a sé.
“Niente, amore. È una cosa bellissima, non è vero?”
Io e Tom rimaniamo muti come due tombe, Izzie scuote la testa.
“Ok, niente uscite a quattro che palle che siete!”
Mark cerca di consolarla, ma l’unico risultato che ottiene è che lei si ributta in pista seguita da lui.
“Sono carini insieme.”
Commento io.
“Sì, non sono male. A Mark lei piace molto.”
“Meglio per lui.”
“Johnny non è l’unico protettivo qui.”
“Sì, hai ragione. Forse sono troppo protettiva nei confronti di mia sorella.”
Lui sorride.
“Anche io sono protettivo nei confronti di Kari, la mia sorellina e Mark lo è nei confronti di Anne.”
Nel sentire il suo nome mi rabbuio.
“Cosa c’è? Pensavo ti stesse simpatica.”
“Sì, mi sta simpatica. Pensavo solo a Johnny e alla sua assoluta incapacità di mettere il cuore in gioco quando serve. Tutto qui.”
Lui mi guarda interessato.
“Ah, dici che a Mister Sono-Sempre-Incazzato piace sul serio Anne?”
“Penso di sì.”
“Meglio che sia meglio che tu non lo faccia sapere a Mark, potrebbe accelerare i tempi a suo modo.”
Io bevo il mio cocktail.
“No, tranquillo. Non voglio una rissa tra di loro, in fondo mi sono affezionata a Mark, è una brava persona.”
Tom dà un’occhiata all’orologio.
“Meglio andare.”
Raduniamo mia sorella e l’Hoppus e ce ne andiamo, durante il viaggio di ritorno Izzie si addormenta sulla spalla del suo ragazzo.
È stata una settimana pesante per tutti.
Il primo che lasciamo davanti a casa sua è Mark, Isabel si sveglia ed esce dalla macchina con lui, parlottano per un po’, poi si baciano e lei rientra. Ha stampato in faccia il sorrisone ebete che sfoggia solo quando c’è Mark Hoppus di mezzo.
“Isabel, chiudi la bocca! Rischi di farci annegare tutti nella tua bava e sarebbe una brutta fine!”
Mia sorella lo fulmina.
“Oh, voglio vedere quando saluterai mia sorella quanta bava perderai, caro il mio DeLonge!”
“Cosa c’entra?”
“Che non sono l’unica che è persa per qualcuno, caro mio!”
Lui non dice niente, ride solamente come uno scemo, come devo interpretare questa risata?
Come la prova che mi sorella ha fatto centro?
Accompagniamo Tom a casa sua e questa volta scendo io, lui mi sorride ironico.
“Diamo una replica dello spettacolo dei due fidanzatini?”
“Solo se vuoi.”
Abbasso gli occhi, lui mi alza il mento e io sono intrappolata nel fascino dei suoi occhi scuri.
“Ehi, mi piaci tantissimo, non fare così!”
Mi appoggia le mani sulle guance e mi attira in un bacio dolce e lento.
“Buonanotte, mia straniera.”
“Buonanotte, Tom!”
Rientro in macchina sorridendo, Izzie lo nota.
“Ti piace, eh?”
“Certo che mi piace, non è una novità!”
“Siete proprio una coppia carina.”
Io rimango in silenzio.
“Beh, cosa ho detto di male?”
“Nulla, ho solo paura che mi lasci per una più carina di me, tutto qui.”
“Non succederà, non ti devi preoccupare.
Goditi il momento, non andare in paranoia, sorellina.”
“Ok, solo che è la mia prima storia. Sai, per il problema di lassù.”
Lei ride.
“In qualche modo andrà.”
Arriviamo finalmente a casa nostra e ci mettiamo  a letto, Io come al solito soffro di insonnia e guardo le ombre del soffitto muoversi.
Da piccola mi facevano paura e accendevo sempre la lucina accanto a letto per rassicurarmi, adesso mi sono indifferenti. Fanno parte dell’arredamento, né più né meno della scrivania, del letto e della sedia.
Adesso sono altre le cose che mi spaventano, per prima cosa l’arrivo di altri alieni e poi il nostro compito, mi sembra così fuori dalla nostra portata e con pochi alleati.
Sarà un gran casino.
Mi sto rigirando per l’ennesima volta quando sento il mio cellulare vibrare per l’arrivo di un messaggio: è Johnny.
Stanno arrivando, sono due.
Lunedì probabilmente li incontrerete a scuola.”
Queste poche parole hanno il potere di gelarmi il sangue nelle vene, tutto quello che temo si sta avverando e io sto per essere trascinata controvoglia in una battaglia.
Forse la mia versione di laggiù era coraggiosa, io non lo sono poi molto. Temo troppo per la mia famiglia e per i miei amici per entrare in battaglia sicura.
Che schifo di notizia!
E adesso chi dorme?

 

Angolo di Layla.

Grazie mille a DeliciousApplePie per la recensione.

   
 
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