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Autore: hilarouis    01/03/2014    0 recensioni
"Il confine tra l'apparire menefreghista e l'essere semplicemente esausti è spesso impercettibile."
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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La storia di Veronica non è sicuramente la storia di una ragazza felice, non è la storia che termina bene e non è la solita storia d’amore, perché lei, era diversa, diversa in un modo particolare, non era diversa nel modo nel modo in cui le persone pensano, lei non era migliore e nemmeno peggiore, era davanti ad un bivio al quale non sapeva trovare risposta e rimaneva lontana dal mondo delle persone comuni perché aveva paura, paura che la portassero a scegliere la strada sbagliata.

Quella giorno, Veronica era a casa da sola, cosa a cui lei ormai si era abituata, suo padre aveva lasciato lei, suo fratello e sua madre quando era piccola, ma ciò ormai non la toccava più, non sentiva il bisogno di un uomo che le insegnasse a vivere nella sua vita, perché lei ormai si arrangiava per quanto riguardava la sopravvivenza. Veronica non era una ragazza molto estroversa, ma comunque era circondata da persone che le volevano bene, o almeno questo cercavano di fargli credere, ma lei sapeva benissimo che c’erano poche persone che ci tenevano e non lo sapeva perché leggeva nella mente degli altri, ma semplicemente perché anche lei faceva finta di tenere a persone a cui non poteva fregare di meno, era solo per buona condotta, perché in fin dei conti non voleva essere odiata dalle persone. Veronica era buona, non voleva del male alle persone, ma da quando sua madre aveva cominciato ad escluderla dalla sua vita aveva iniziato a fregarsene altamente degli altri perché aveva capito che nessuno sarebbe stato in grado di aiutarla, non perché fossero degli incapaci, ma perché le persone sono già brave se riescono a capire se stesse e aveva capito che anche se le allontanava non c’avrebbe perso niente.

Nel pomeriggio arrivò suo fratello ma si sentiva comunque sola, ma non sola perché non c’era nessuno a casa con lei ma perché aveva definitivamente scelto di chiudere il cuore a qualsiasi persona le si parasse davanti, non aveva più intenzione di star male per qualcuno come era successo con suo padre o con sua madre, aveva capito che era stato un errore piangere per loro, perché a loro non importava di lei.

Era ora di cena e scese per cenare insieme a suo fratello, non avevano niente di pronto, prepararono delle cotolette e dopo aver mangiato ognuno tornò nella propria camera, in quella casa, i rumori non esistevano, qualcuno poteva dire che in quella casa regnasse la pace, Veronica invece pensava che quella casa fosse piena di angoscia, tristezza, debolezza. Perché tutti e tre avevano smesso di lottare per avere qualcosa in cambio, avevano smesso di sognare un futuro migliore. Fuori pioveva e nessuno se n’era accorto, la tv in camera di Veronica era accesa, ma non si sa se era perché avesse voglia di guardare qualche programma o se voleva semplicemente eliminare quel terribile silenzio che le rimbombava nelle orecchie, lei infatti non stava guardando quel che facevano, stava fissando lo schermo del televisore pensando a chissà cosa. Non amava la musica come tutte le ragazzette della sua età, non amava leggere, non amava niente, se non stare tranquilla in casa, uscire le piaceva, stava bene quando era con altri, diceva, però lei sapeva che uscire non la rendeva più felice di quanto già non fosse.

Veronica veniva definita la stronza della scuola, perché a causa del suo fisico, (era sul metro e sessanta, carnagione scura, mora e occhi marroni) aveva una miriade di ragazzi che gli facevano la corte, e questa cosa non le dispiaceva affatto, perché ricevere delle attenzioni la facevano sentire importante e questo a lei serviva visto che si sentiva inutile al mondo, utile solo a se stessa. Ma lei rifiutava sempre di uscire con quei ragazzi, perché sapeva bene che la cotta era una cosa momentanea, che prima o poi, se lei si fosse aperta, tutti l’avrebbero lasciata lì, in piedi davanti al nulla, perché non era una ragazza semplice e nessuno aveva intenzione di capirla e poi lei nel cuore aveva spazio per una sola persona, che per quanto lei provasse a cacciarla fuori da quel posto oscuro lei ci rimaneva, e dava un po’ di colore a quella vita monotona; la persona che teneva nel cuore si chiamava Ashton, non era un suo amico, era un ragazzo che passava le ore di fisica con lei, visto che nessuno dei due aveva qualche amico con cui stare insieme in quell’ora. Ashton era un tipo tranquillo, niente di speciale, ed era per questo che Veronica lo adorava tanto, lui era come lei, un po’ strano a dir la verità, faceva dei ragionamenti piuttosto contorti, ma alla fine anche lui era stanco di tutto, solo che cercava ancora di trovare qualcosa di positivo in questa vita di merda.

Lui era biondo scuro, non troppo alto, occhi verdi e due fossette che gli incorniciavano quel sorriso meraviglioso, aveva una risata fantastica e quando lui e Veronica ridevano lei si emozionava sempre, perché era una risata tenera e vera.
Nel frattempo, mentre si era persa a pensare ad Ashton mentre fissava la televisione, si erano fatte le 23.00 e dopo essersi coricata a letto ricevette un messaggio di buonanotte da Calum, il suo amico più vicino, non rispose, perché non sapeva cosa dire, non era da tutti i giorni che Calum le scrivesse e anche se quel messaggio le fece molto piacere, non riuscì a rispondere perché aveva tante cose da dirgli, ma nemmeno una era in grado di essere scritta in un messaggio. Poco dopo, stanca di quella giornata in cui non aveva fatto altro che pensare, prese sonno, sperando di svegliarsi con qualcosa di diverso, di migliore.
 




 
Ragazze, ciao! E’ la prima ff che scrivo sui 5sos, i protagonisti come ben avrete capito sono Ashton e Veronica, non so cosa dirvi perché è solo il primo capitolo, ma se c’è qualcosa che volete dirmi, sono qui che vi ascolto, mi farebbe davvero piacere che recensiste questo capitolo, così capisco se è piaciuto o meno e se devo continuare così o no, un bacio. 
  
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