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Autore: xhisjuliet_    01/03/2014    0 recensioni
due amici, una ragazza, una scommessa.
«Scommettiamo?» propose Jack.
Matt annuì, stringendogli la mano. «Farò innamorare qualunque ragazza di me e la trasformerò in reginetta del ballo. Ti ricrederai»
Jack rise. «A patto che sia io a scegliere la ragazza»
«Ci sto!»
Matthew Miller e Cheryl Brooks.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Erano passati sei giorni da Natale. Avevo sempre amato l'ultimo dell'anno, quest'anno no.
Avevo l'ansia ogni giorno di più, volevo che il tempo si fermasse e che quella giornata non passasse più. Era il nostro primo “ultimo dell'anno” insieme, e invece di passare una giornata solo con lei, ci eravamo fatti convincere da Dana e Will ad andare ad una stupida festa di fine anno in uno dei locali in periferia molto “in”. Avevo passato questi sei giorni meravigliosamente: mattina, pomeriggio e sera con lei. Spesso passava del tempo a studiare per prepararsi ai test che avrebbe dovuto fare, ma io rimanevo comunque lì a fissarla e ad ascoltarla. Sembrava quasi un angelo. A volte mi ritrovavo a pensare che del resto, ero stato molto fortunato ad incontrarla. Se non fosse stato per lei forse mi sarei rovinato l'esistenza.
«Matt a cosa diamine stai pensando?» Dana mi sventolò una mano avanti al viso.
Scossi la testa, ritornando a guardare i vestiti che reggeva tra le mani. «Scusa mi sono distratto. Provali, aspetto qui.» Mi sedetti sulla panchina di fronte i camerini, pronto a subirmi Dana che provava cento vestiti.
Mi ero lasciato convincere, aveva detto che Cher non aveva un vestito nuovo e che se glielo avessi comprato io le avrei fatto una bella sorpresa. Ovviamente avevo deciso di farmi accompagnare da Dana che conosceva bene taglia e gusti di Cher, e ne avevo approfittato per lasciarla studiare un po' da sola e in pace.
«Non mi entra, Cristo!» sbottò Dana.
Risi, aiutandola ad alzare la cerniera. Era un po' troppo corto forse ed inoltre strettissimo. Le sarebbe stato benissimo, ma no. «E' troppo corto! No Dana.»
«Corto? Che scherzi?» chiese Dana, rientrando nel camerino. «Io penso sia perfetto.»
Cercai tra l'ammasso di vestiti che aveva preso qualcuno più carino e che scendeva largo sui fianchi, non stretto. «Possibile che tu abbia scelto tutti vestiti di colore rosso?» chiesi esasperato.
Forse non avevo fatto la scelta giusta ad affidarmi a Dana.
«Matt devo spiegarti tutto?» urlò «E' l'ultimo dell'anno, quindi rosso. E poi Cher ama il rosso.»
Ruotai gli occhi al cielo, sbuffando. «Okay di colore rosso, ma che non sia così stretto e corto.»
Uscì dal camerino, frugando di nuovo tra i numerosi abiti che proponeva il negozio.
L'aiutai, cacciando dei vestiti che – ahimè – sembravano tutti uguali.
«Che dici di questo?» chiese Dana.
Mi mostrò un vestito rosso stretto sul seno senza spalline e che cadeva morbido sui fianchi. Forse me ne innamorai a prima vista e il pensiero che Cher potesse indossarlo mi eccitava da morire. Ci sarebbe stato da Dio.
Dana lo provò, e confermò ciò che un istante prima avevo pensato.
Aspettavo già da cinque minuti fuori casa di Cher, a quanto pare nessuno voleva aprirmi.
Avevo già indossato il mio abito per la festa ed avevo in mano le buste che contenevano scarpe e vestito, borsa e trucchi per vestirla, ovviamente lei non sapeva nulla.
Poco dopo mi aprì, indossava l'accappatoio e un asciugamano sul capo che le copriva i capelli.
«Ciao» mi baciò a stampo «Non c'è nessuno ed ero in bagno, scusa se ti ho fatto aspettare.»
Le accarezzai il viso. «Non preoccuparti.»
«Cosa sono quelle buste? Non ti aspettavo così presto.» chiuse la porta alle mie spalle, salendo su in camera sua, probabilmente per vestirsi. La seguii, sul suo letto già c'era un vestito, colore blu elettrico.
«Mi piace quel vestito – dissi sorridendo – Ma te ne ho portato uno decisamente più bello.»
Aggrottò le sopracciglia, confusa. Aprì la busta e cacciò il vestito, sorridendo così tanto che a momenti le sarei saltato addosso. «Ma cosa diamine?..»
Risi, aprendo anche lo scatolo di scarpe e cacciando la borsa. «Ti piacciono?.. Ehm..Sorpresa!»
Mi fissò, gettandomi poi le braccia intorno al collo. «Non dovevi Matt!» Mi baciò a stampo, quasi non sapevo più come respirare. «Scommetto sia stata un'idea di Dana!»
Risi annuendo. «Esatto. Su vai a cambiarti.»
Entrò in bagno, nel frattempo rimasi seduto sul suo letto a giocare col cellulare.
«Amore!» mi chiamò Cher, dopo circa mezz'ora dal bagno «Accendi la piastra? E' nell'armadio.»
«Okay!»
Aprii l'armadio e accesi la piastra come mi aveva detto, poggiandola a terra. Vidi appoggiata nell'armadio una valigia, già c'erano delle magliette e biancheria intima. Il
cuore perse un battito, mi sentii quasi morire. Chiusi l'armadio, consapevole del fatto che quello era davvero uno degli ultimi giorni che passavo con Cher. Forse un po' esagerato, ma vederla si e no una volta al mese sarebbe stato orrendo, un incubo bruttissimo. Ma del resto, chi ero io per impedirle di partire? Da quello dipendeva la sua felicità, il suo futuro. Io ero solo... io. E dovevo accettarlo. Era così e basta.

Certo le cose sarebbero cambiate ma.. ci avrei messo tutto me stesso, questo si. A costo di andare in treno ogni week-end da lei, di chiamarla ogni sera, ma non l'avrei lasciata. Avrei fatto si che la distanza non ci avrebbe rovinati. “Noi, se vogliamo riusciremo a batterla” è questo che ripetevo continuamente a Cher, ogni volta che ne parlavamo. Cercavo di convincerla che tutto sarebbe andato bene, o forse, cercavo solo di convincere me stesso.
Passò forse più di un'ora, scesi in soggiorno a guardare la tv, anche per non disturbare Cher.
Alle 21:30 Will mi mandò un messaggio, era a casa di Dana e già ci aspettavano, ma di Cher ovviamente, nessuna traccia. Posai il cellulare in tasca e mi alzai appena sentii Cher scendere.
Quel vestito le stava davvero benissimo. Le cadeva perfettamente, i capelli lisci sciolti, legati solo un po' dietro il capo, tenuti fermi da una molletta per evitare che gli 
cadevano sul viso, tacchi altissimi e.. era una dea. Quel rossetto rosso le donava, le sue labbra sembravano ancora più belle. E gli occhi, erano meravigliosi. Le tesi la mano, facendole fare un giro su se stessa. «Come sto?» chiese timidamente.
Mi morsi il labbro per evitare di baciarla, non volevo rovinarle il rossetto. «Dio.. sei perfetta. Forse di più. Non c'è un aggettivo per descriverti. La ragazza più bella del mondo.»
Arrossì, stringendosi a me. «Grazie.. Anche tu stai benissimo. Come sempre del resto.» 
Mi sorrise, a momenti morivo, era impossibile sentirsi così male.
E stranamente quell'orribile sensazione di perderla che a poco a poco mi divorava, sparì. Almeno per un attimo. Era lì con me quella sera, e.. bastava questo.
«Mi sto divertendo un mondo!» urlò Dana dopo l'ennesimo bicchiere di vodka.
Cher scoppiò a ridere, finendo di mangiare gli stuzzichini che erano su ogni tavolo. Indicò la pista da ballo, poi si avvicinò al mio orecchio per far si che la sentissi. «Andiamo a ballare?»
Annuii, seguendola in pista, in mezzo alla folla. Non mancavano ragazzi che la fissavano, il che mi faceva imbestialire. Ma non mi importava, lei era lì con me, lei era mia. 
Mi allacciò il collo con le braccia, posai le mani sui suoi fianchi che si muovevano a ritmo di musica. Il suo trucco dopo due ore lì in quel locale era sbavato, il rossetto per i baci e i bicchieri che aveva bevuto era scomparso, ma era sempre perfetta.. forse più di prima.
Mi sorrise, mordendosi le labbra. «A cosa pensi amore? Divertiti su!»
Ultimamente era questo quello che più mi ripetevano “divertiti”. La sua naturalezza nel dirlo certe volte, mi spiazzava. Come poteva dirmi questo pur sapendo ciò che provavo e il vuoto dentro che mi divorava a poco a poco?
«Divertiamoci ora che possiamo!» urlò Cher sorridendomi, forse per incoraggiarmi. Mi spinse più nella folla, quasi non ne potevo più, ma restai per lei. Sembrava divertirsi molto e questo mi faceva stare bene.
Il dj spense la musica, poi iniziò a parlare. Mancava meno di un minuto alla mezzanotte, tutte le coppie o gli amici in comitiva si riunirono, tutti uscirono fuori in giardino, lì dove vi erano preparati tavoli di alcolici, spumanti, bicchieri, pasticcini, Cher mi strinse forte la mano, ci mettemmo lì dove vi era un po' di spazio.
10, 9, 8, 7, 6.. mi venne un ansia addosso che a momenti svenivo, era rabbia era ansia, era angoscia, gli ultimi secondi di un anno che per me era stato importante. Volevo che il tempo si fermasse lì, che non passasse. Diedi un'occhiata a Cher che mordeva il labbro e che con gli occhi lucidi si guardava intorno, forse stava pensando, come me, che quest'anno stupendo insieme era già passato e che forse la distanza avrebbe rovinato tutto, anche se speravo con tutto me stesso che quello era il primo di tanti capodanni insieme.
5, 4, 3, 2.. tutti urlavano, eccetto me e Cher, che sembravamo estranei alla realtà, a tutto ciò che ci circondava.
1.. 
Tutti urlarono, si abbracciavano, bevevano. Cher mi abbracciò, la strinsi forte a me, le porsi un bicchiere, uno a me e brindammo. Non sapevamo a cosa.. Ad un anno nuovo insieme ma lontani? All'anno più difficile, più brutto, più triste?
La strinsi a me e la baciai, con foga, passione. Avevo bisogno di sentirla vicina e nemmeno sapevo perchè mi facevo tanti problemi, paranoie.
«Buon anno!!» urlarono Dana e Will, porgendoci dei bicchieri.
Mi sforzai di sorridere, brindai e bevvi tutto il liquido in un sorso.
Si abbracciavano felici, sorridevano. Mi ritrovai addirittura ad invidiarli.
Decisi di allontanarmi per un attimo, di staccare un po' la spina, di respirare. Anche solo per dieci minuti. Salii le scale del locale, raggiungendo la terrazza, lì dove non vi era nessuno. Erano tutti in giardino, felici. Non avrei mai pensato di soffrire così tanto.
Sentii le lacrime rigarmi il viso, provai rabbia per me stesso, come potevo distruggermi così? Da solo poi. Cher viveva male questa situazione, ma era forte. Più di me.
Mi lasciai cadere a terra, cercai di far scendere più lacrime possibili, di sfogarmi. Non accadeva mai ed era già segno che ero cambiato. Tutti dicevano in bene, ma forse.. tutto ciò mi aveva cambiato in peggio. Mi ero ritrovato a pensare addirittura che soffrire per una ragazza era qualcosa di inutile e ridicolo, che dovevo tirarmi su di morale e che non dovevo pensare a nulla. Solo col tempo avrei scoperto come sarebbero andate le cose, ma in realtà non ce la facevo. Non riuscivo nemmeno ad immaginare come sarebbe stata la mia vita se avessi lasciato Cher.
Appoggiai il capo al muro, il freddo mi avvolse, a momenti mi congelavo, ma non mi importava.
Sentii dei passi farsi sempre più vicini e sapevo anche a chi appartenevano. Decisi tuttavia di non aprire gli occhi, di rimanere così. Mi aspettavo che parlasse, che mi sgridasse perchè ero andato via, che si arrabbiasse. Si sedette accanto a me, poi appoggiò la testa sulla mia spalla e mi accarezzò dolcemente la mano. «Mi dispiace.»
Aprii gli occhi, confuso. «Per cosa?»
Passarono forse più di qualche minuto, prima che mi rispondesse. Vidi le lacrime rigare il suo viso e gliele asciugai in fretta, vederla così mi distruggeva anche se così stavo anche io.
«Vederti così – rispose – E' colpa mia. Ho notato che già quando sei arrivato a casa mia, stavi male. Non ti ho chiesto nulla, ho fatto finta di non notarlo. Non so perchè l'ho fatto, forse per il semplice fatto che non volevo rovinarmi questa serata. Volevo allontanare i problemi, volevo che il tempo si fermasse esattamente come volevi tu. Quando tutti urlavano gli ultimi secondi di quest'anno ti ho guardato e sai che ho visto? Ho visto te che sei il ragazzo più bello, buono, dolce del mondo distruggerti. Scuse se sono stata egoista. Scusami. Io non volevo ridurti così... Sto male.»
Le sue parole mi fecero rabbrividire e non era per il freddo. «Non è mica colpa tua Cher. Stiamo male entrambi, lo so. Non c'è soluzione, noi.. tra noi finirà. Non questo mese, forse nemmeno il prossimo. Ma per quanto andremo avanti? Tu dovrai studiare e non troverai neanche un giorno libero per vedermi o sentirmi, lo sai meglio di me. Ci siamo illusi fin troppo.»
Mi baciò, stupendomi, Mi aspettavo uno schiaffo per le parole cattive che avevo detto, ma no. Il bello è che non ce la facevo ad allontanarla, che sentivo il bisogno di sentirla stretta a me.
«Ti amo Matt.» mi disse a fior di labbra. «Noi ci apparteniamo e la distanza non sarà un problema. Basta volerlo. Fidati di me.» La strinsi più forte di prima. Ci apparteniamo. Ci alzammo, mi indicò i fuochi d'artificio che quest'anno erano proprio belli. L'abbracciai da dietro, facendo aderire la sua schiena al mio petto, appoggiai la testa sulla sua spalla e mi sentii bene, meglio. Ero proprio innamorato perso.


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Eccomi :)
come sempre chiedo scusa per il ritardo.. Come potete vedere ci avviciniamo alla fine, che dire.. Spero
vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate :)
Questi sono i vestiti che hanno indossato Cher e Dana, non sono brava a descrivere i vestiti, perciò ho deciso di postare le foto:

 

Cher:                                                                                                                                                                                                             
               
Dana:                                                                                                                                                                                    

               


 

Ovviamente, se non vi piacciono potete immaginarli come volete:)
Vado, alla prossima <3


 

 

  
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