Anime & Manga > Slam Dunk
Segui la storia  |       
Autore: Picciartina    24/06/2008    1 recensioni
Salve a tutti! Ecco la mia prima FF su Slam Dunk, il mio manga/anime preferito! Vi avverto subito che non è una FF Yaoi anche se due personaggi maschili ci sono: Sendoh e Mitsui. La vera protagonista è però una donna, di mia invenzione!! :P Spero vi piaccia! Buona lettura e commentate in tanti!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akira Sendoh, Altro personaggio, Hisashi Mitsui
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“A-akiko?!” quella voce. O mio Dio, no! Non mi parlare, non mi guardare, vattene!

“Vi conoscete?” Megu era abbastanza frastornata “NO!” risposi io, quasi urlando e lasciando la terrazza in pochi minuti.

“Aspetta Akiko, non mi riconosci?” sta zitto...

Uscii dall’appartamento e scesi velocemente le scale, tre alla volta. Sembrava che mi stesse inseguendo un killer per uccidermi da come ero agitata. Ma per me era anche peggio di un thriller...

“ASPETTA!” urlò dalla porta.

Mi bloccai. Perchè l’ho fatto?! Ormai era tardi, mi aveva raggiunta in pochissimo tempo.

“Sono Mitsui, dello Shohoku...” lo so, lo so idiota!

Mi voltai lentamente con lo sguardo basso. Vedevo solo i suoi piedi. Indossava delle scarpe da basket, come sempre...

“Ma...sei tu, si o no? Akiko Shinobu...”

Alzai lo sguardo e finalmente lo vidi bene in volto. Si, era davvero lui, il mio Mitchy. Avrei riconosciuto quello sguardo anche al buio.

“Si, sono io...” dissi cercando di non piangere, non ce la facevo...

“Accidenti...” disse lui toccandosi quella cicatrice sul mento che tanto adoravo baciargli ai tempi del liceo. “Saranno...”

“4 anni!” lo interruppi io gelida.

“Eh si...forse. Sei...sei diversa, più alta e...oh, i capelli si! Sono quasi biondi!” Ma perchè mi parlava come nulla fosse, eh?!

“Anche tu. Scusa ma ora ho da fare...” tagliai corto e scesi le scale senza nemmeno saluatare Megu che mi fissava andare via dalla porta di casa.

Mi sentivo quasi soffocare. Iniziai a correre per la città, sembravo posseduta! Decisi di fermarmi ai giardini della città, su una panchina. Avevo il fiatone, ma non era per la corsa. Alla fine insomma ci ha pensato il destino a farmelo incontrare...

Lui non sembrava per nulla agitato di rivedermi. Forse lo nascondeva bene o magari, passati gli anni...

Ma magari avrà una moglie, figli, sarà nonno...oddio come viaggia la mia fantasia! Ha 23 ed è nonno?! Sono fusa...

Aspetta...

Megu me lo ha presentato come amico o come qualcos’altro?!

Lui e Megu stanno insieme?! Ecco ci mancava solo questa...ma infondo cosa mi potevo aspettare? Anche io mi sono praticamente rifatta una vita a Chicago, perchè lui non avrebbe dovuto? Certo che coincidenza, proprio con la mia migliore amica ai tempi del liceo...

Ma tanto non ha importanza. Più tardi tornerò a casa e spiegherò tutto a Megu così che non lo rivedrò mai più. A quel pensiero trasalii...

Lo volevo davvero? Cosa avevo provato qualche minuto fa? Accidenti...era bello come lo è sempre stato. Quella voce profonda, quanto l’ho sognata i primi tempi del trasferimento, e quegli occhi scuri come la pece, profondi come un burrone. Prima mi ci perdevo dentro mentre il suo profumo mi inebriava, oggi ci ero precipitata dentro sbattendo anche il capo!

Aveva tagliato i capelli. Ai tempi del liceo li portava lunghi, sulle spalle. Ora li aveva davvero corti. Eppure l’avevo riconosciuto subito, molto probabilmente anche se Megu non me lo avesse presentato chiamandolo per nome, l’avrei riconosciuto.

Iniziavo ad avere freddo e il mio istinto mi diceva che sarebbe piovuto da un momento all’altro. Così fu. Mentre l’acqua fredda scendeva dal cielo cercavo un posto dove ripararmi. Arrivai fino in piazzetta, completamente bagnata e, non so perchè, decisi di entrare nel negozio dove Kogure mi aveva detto che avrei trovato Hisashi. Forse perchè sapevo che non lo avrei mai incontrato lì ora. La campanella all’ingresso suonò appena aprii la porta del locale.

“Salve, posso aiut--....oh!” la voce del ragazzo che ancora non avevo notato si bloccò. Per quello mi voltai.

“Akiko Evelin!” disse lui, Akira Sendoh.

Ancora un tonfo al cuore. Oggi non era proprio giornata eh? “C-ciao...Akira...” dissi cercando di strizzarmi i capelli (che erano comunque già bagnati!)

“Oh, aspetta di là ho un asciugamano, te lo prendo!” “No, non ti...” non feci in tempo a finire che era già scomparso dietro una misteriosa porta.

Il negozio era grande, luminoso e pieno di CD e DVD. Ce n’erano di tutti i tipi: rock anni ‘80, il mio preferito, ma anche classica e musica house. Per non parlare dei film! A bizzeffe!

Ma a cosa pensavo ora?! Akira Sendoh, il ragazzo tanto gentile che avevo conosciuto oggi al campetto da basket, lavorava con Hisashi?!?!?! Io i guai me li vado proprio a cercare...

Tornò quasi con il fiatone e con un asciugamano bianco e celeste.

“Ecco! Asciugati che anche se siamo in primavera la febbre viene lo stesso!” sorrise ancora con quei denti perfetti che avevo già notato stamane.

“Ti ringrazio...” presi l’asciugamano e notai una scritta:

-SQUADRA DI BASKET DEL LICEO RYONAN-

In quel momento la mia mente ritornò in un lampo ad un vaghissimo ricordo della mia adolescenza che pensavo di aver rimosso totalmente.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

“La smetti di correre come un addannato?!”

“Su su pigrona muoviti! sono in ritardo!”

“Beh...anf anf...come al solito!!”

“Come osi!?!” rallentò affiancandosi a me

“Mi prendi in braccio Hisa-kun?” piagnucolai

“Ma sei pazza così arrivo già stanchissimo alla partita contro il Ryonan!”

“Stronzo! Cosa vorresti dire che sono grassa?!”

Si fermò davanti a me di scatto e sbattei contro il suo petto.

“Anche se fossi la donna mongolfiera ti amerei comunque...”

“Pensi di essere stato romantico Hisashi?” alzai un sopracciglio scettica

Mi prese per i fianchi e mi avvicinò al suo bacino

“No, perchè non ne sono capace...” sorrise. Mi scioglievo davanti a quello sguardo...e lui lo sapeva bene!

Le nostre labbra s’incontrarono. Le schiusi appena sfiorai le sue e sentii subito la sua lingua calda e umida sfiorare la mia, prima delicatamente, poi con più vigore.

Mi distaccai...

“La partita...” e lo baciai sul mento

“Oh! Hai ragione...mi fai dimenticare di tutto tu!” mi lasciò di scatto ed iniziò di nuovo a correre. Poi si fermò e tornò indietro.

“Dai su, sali sulla mia schiena!”

“Sicuro?”

“Dai!”

Quel profumo...quanto l’adoravo e i suoi capelli lisci che carezzavano le mie guance...mi sentivo sempre in paradiso quando avevo un contatto con lui.

“MITSUI!!! ECCOTI FINALMENTE! SEMPRE A BIGHELLONARE! MUOVITIII!!!”

Effettivamente il capitano Akagi era arrabbiato. Hisashi mi lanciò un bacio e corse a cambiarsi. Io mi sedetti vicino ad Ayako ad attendere l’ennesimo show del mio ragazzo.

Delle urla invasero la palestra.

“Oddio, chi è entrato il papa?” chiesi sarcastica vedendo un ragazzo alto davanti la porta della palestra.

“Quasi!” mi rispose Ayako sorridendo come sempre “Quello è Sendoh,l’asso del Ryonan!”

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

“Tu sei Sendoh!! L’asso del Ryonan!!” urlai in faccia a quel ragazzo tanto gentile che mi aveva appena offerto l'asciugamano.

Iniziò a ridere, come quella mattina.

“Si, qualche anno fa forse!” poi tornò più serio “Ma tu come lo sai?”

“Quando tu giocavi a basket nel tuo liceo io frequentavo lo Shohoku, ero in classe con...” stavo per dirlo, ma evitai... “Kogure ed Akagi!”

“Ma tu pensa...” si diede una pacca sulla fronte mettendosi a sedere sul bancone. Ormai il locale era completamente vuoto. C’eravamo solo io e Akira.

“Scusami per stamattina se sono fuggita così all'improvviso...”

“Oh figurati sono io che mi sono sbilanciato” ma cosa dice? Sono io la lunatica! me lo diceva sempre anche James...

“Comunque ci sei andato vicino! Sono una giornalista, ma lavoro al Kanagawa Sport Magazine” sorrisi gentilmente.

“Wow! Complimenti è un ottimo giornale...ecco perchè mi sembravi così esperta di basket!”

“Si, è la mia passione! Ovviamente non lo gioco, ma ne capisco abbastanza!” mi poggiai al bancone al suo fianco. Ero molto più tranquilla ora, chissà perchè...

“T’insegno io a giocare se ti va di provare!”

Ci aveva già pensato qualcuno a suo tempo...senza grandi risultati.

“Non ti preoccupare, preferisco osservarlo che praticarlo!” “Come preferisci. Ma se lo giochi, se lo vivi, lo capisci dieci volte meglio di qualsiasi altro giornalista!” mi voltai e i nostri occhi s’incontrarono. Certo che era proprio un bel ragazzo...si vede che 4 anni fa avevo solo occhi per Hisashi!

Mi sorrise e ricambiai, un pò imbarazzata del silenzio. “Ci penserò allora...”

“Bene! Mi trovi qui tutti i giorni se vuoi dirmi qualcosa...”

“Lavori solo?” niente da fare, non riuscivo proprio a non parlarne... “No, con un’altro ragazzo. Ah! Forse lo conosci anche! Veniva nella tua stessa scuola quando io giocavo nel Ryonan. Si chiama...”

“Mitsui, lo so...”

“Oh...” cadde il silenzio fra noi...

“Posso chiederti un favore Akira?”

“Sicuro!” disse lui ancora sorridendomi

“Non dire nulla a Mitsui che sono passata, ok?” volevo così ormai...

“...come vuoi...”

“Ti ringrazio tanto. Allora a presto! Ciao e grazie per l’asciugamano!” stavo per ridarglielo quando mi bloccò sfiorandomi una mano.

“No, tienilo tu, ti coprirai per tornare a casa. Non ho un ombrello da prestarti...Così hai anche una scusa per ritornare a trovarmi!” ma che fa? Ci prova ora?

“Si...d’accordo! Ciao”

“Ciao...”

Uscii dal negozio che ancora pioveva. Se ne sarà andato da casa di Megu? Beh non potevo stare tutta la notte fuori.

M’incamminai verso casa pregando per tutto il tempo di non incontrarlo ancora una volta...almeno non in quel momento.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slam Dunk / Vai alla pagina dell'autore: Picciartina