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Autore: Angels_99    01/03/2014    2 recensioni
New York. Anno 2038
Dopo 100 anni dalla seconda guerra mondiale e dalla sconfitta della Germania, i tedeschi razzisti decidono di rivendicare la propria patria. Dopo anni rinchiusi a nascondersi dalla polizia riescono a far rinascere gli ideali del razzismo... Ed ora che sono riusciti a far valere la loro superiorità sul mondo rinnovano le leggi razziali... Articolo 1072. L'amore tra i giovani è proibito! Studiato in laboratorio,considerato reato.
è in questo mondo "marcio" senza libertà che la detective Beckett, incontra per puro caso lo scrittore Richard Castle... Una situazione complicata, un amore difficile da affrontare, un mondo che vieta la cosa più ovvia.... L'amore!
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alexis Castle, Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Richard Castle
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Quella sera è tornata a casa sconvolta... il suo lavoro a volte è molto complicato. La storia di Castle e sua figlia Alexis l'aveva segnata!
Quando è entrata in accademia aveva fatto una promessa a se stessa, si era detta che se avrebbe trovato qualcuno, come lei, con un dolore dentro lo avrebbe aiutato, è una cosa più grande di lei. Per questo si era offerta di aiutare Castle, l'aveva visto dai suoi occhi, erano quelli di un padre che disperato cercava sua figlia. Sperava veramente di aiutarlo.
Nel frattempo, mentre ripercorre mentalmente la sua giornata, va a farsi una doccia, e quando esce si accoccola tra le coperte ... sente gli occhi pesarle sempre più, è molto stanca, così si abbandona tra le braccia di morfeo.
 
Mattina 6:30.
 
La luce entra fioca dalla finestra e il rumore della squadriglia del mattino sveglia la detective, come sempre le guardie cominciano il giro alle 6:00 per poi passare alle 12:00 alle 18:00 e infine alle 22:00... la gente è costantemente sotto controllo! Oppressa, rinchiusa dentro questa città che è una delle più belle al mondo. 
Controlla il telefono, c'è un messaggio, è Castle: 
Mi hanno dimesso, caffè da Dunkin Donuts? Così parliamo. 
Si affretta a risponde:
Ci vediamo li alle 7:15, a presto.
 
Scende, fa come sempre una leggera colazione, e si prepara per l'appuntamento, devono stare molto attenti alle guardie, di questi tempi è molto facile farsi arrestare.
Arriva all'angolo della 1st Avenue in perfetto orario per l'appuntamento e cerca un parcheggio per la sua Berlina nera.
Castle è già arrivato, ha un paio di occhiali da sole, probabilmente per nascondere l'occhio nero, una leggera t-shirt e dei jeans corti. Ha lo sguardo puntato verso la strada, perso nei suoi pensieri, distratto, come se la risposta ai suoi problemi sia stampata sull'asfalto. In cerca di un disperato modo per tornare a sorridere.
"Ehi... ciao." Sussurra Kate per non spaventarlo.
"Kate! Grazie per essere venuta"
"Ti avevo fatto una promessa... e intendo mantenerla."
"Hai ragione... qualche novità?"
"Si... prima di venire qui ho parlato con Halk... mi ha chiesto aggiornamenti sul caso"
"Cosa gli hai detto?"
"Che stiamo ancora indagando... gli ho riferito che il vicolo dove ti hanno aggredito era buio, e tu ricordi ben poco. Quindi per ora ci siamo liberati di lui..."
"Bene..."
"Te? Come stai?" 
"Come ieri, distrutto a livello emotivo, con un braccio rotto e la voglia di spaccare qualcosa" Risponde acido con il fiato corto.
"Posso capire come ti senti..."
Lui alza lo sguardo, la guarda un attimo negli occhi.
"Ah si? Senti apprezzo il lavoro che stai facendo per me, ma almeno sii sincera, non ho bisogno delle solite frasi che si usano per rassicurare una persona, con me non attaccano! Ho solo bisogno di entrare in quella maledetta clinica" Afferma pieno di dolore.
Lei non risponde. Passano almeno una manciata di secondi prima che Castle sussurri un flebile "scusa"
"Ho perso il controllo... non so più chi sono in questi giorni, so solo che non sono più io. Ho perso la voglia di sorridere, sono aspro, pieno di rabbia, afflitto e... scusami di nuovo."
Kate si alza e lo abbraccia. "Shhh, tranquillo... è normale" Sussurra mentre gli accarezza leggera la schiena "Ripeto" afferma vicino al suo orecchio "So come ci si sente"
Si allontanano e lei continua il suo discorso "Ho una chiara idea di come ti senti ora, è anche per questo che ho deciso di darti una mano. E' difficilissimo vivere ogni giorno con una ferita aperta, con la sensazione di aver sbagliato tutto, convinta di non poter tornare a vivere... con un vuoto dentro di se! Quindi si... posso dire di capirti, e posso anche dirti che ci devi credere fino in fondo... almeno te non abbandonare la speranza!"
"Grazie... veramente! Lo so che è difficile sopportarmi e ti chiedo scusa ancora."
"Tranquillo" Afferma sorridendo. "Ora però devo andare a lavoro... ci vediamo stasera?"
"Si ok... sul tardi però, cosí non incontriamo il rischio di essere visti e arrestato.
"D'accordo, ora vado... ah grazie Castle"
"E di cosa?" Lei sorride senza rispondere, prende la borsa e attraversa la strada lasciando Rick incuriosito sul perché della sua frase..."
Scusate il ritardo, ma ho avuto settimane piene di verifiche, lo so il capitolo è corto, ma spero di pubblicare presto, ci leggiamo <3
   
 
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