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Autore: DisneyStar022    02/03/2014    8 recensioni
[Kickin\\\' It - A colpi di karate]
Kim è una ragazza semplice, dolce e un po' troppo sarcastica. Non sa dire di no e aiuta tutti.
Jack è un duro, ma ha un cuore grande per amare, anche se non gli interessa fidanzarsi.
Che cosa succede quando si mettono insieme il duro più arrogante e la regina del sarcasmo?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: OOC, Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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~Jack POV:
La vidi scappare e dovetti trattenermi, avrei tanto voluto trascinarla vicino a me e abbracciarla, ma dovetti lasciarla andare. Ho dovuto farlo. Dovevo lasciarla. Non avevo altra scelta. Forse si, sono stato un po' troppo duro con lei, ma credetemi, ho passato tutta la notte a pensare un modo per rimanere con Kim, ma non c'era nient'altro che potessi fare.
L' amavo.
Non mi sono solo innamorata di lei, io la amo con tutto il mio cuore.
"Jack, Cristo, hai fottutamente perso la testa?!?!?" Jace mi gridò con rabbia. Il suo tono mi ha fatto ricordare quanto sono idiota.
Non avevo voglia di ascoltare uno stronzo come lui che mi faceva una predica, so già di aver perso la cosa più importante della mia vita.
"Fatti gli affari tuoi." Ho sputato fuori con arroganza.
"Cerca di riflettere un attimo. Sai che cazzo di stronzata hai appena fatto?" ha chiesto.
Sospirai lasciandomi cadere sulla prima sedia. "Lo so." Mi passai una mano tra i capelli. So quello che ho fatto. Me ne pentirò ogni singolo giorno della mia esistenza, ma so che sto facendo la cosa migliore per lei.
"Jack è inutile che fai quella faccia da cucciolo smarrito. Sei un fottuto idiota!" gridò ancora una volta e questa volta mi arrabbiai anch'io. Mi alzai e mi diressi verso Jace. Lo afferai per il colletto della camicia.
"Smettila! Cazzo, so quello che ho fatto! Ma pensi che l'abbia fatto di proposito?! Pensi che fosse quello che volevo? NO! Non è quello che voglio! E' stata una decisione difficile, ma dovevo farlo. NON avevo altra scelta, fidati Jace non avrei mai fatto una cosa del genere di proposito!" ho detto, sfogando tutta la mia rabbia su di lui.
Sospirai e gli lasciai il colletto della camicia.
"In che senso non avevi altra scelta?" Chiese Jace.
"Che ragazza vorrebbe stare con un tipo come me? Jace, lo sai. Non sono proprio una persona normale con una vita semplice. So che Kim mi ama e mi accetta per quello che sono, per quello che ero e per quello che sarò, ma pensi che Kim si meriti tutti i casini e i guai che sto passando? Dopo tutto, tu hai fatto la stessa cosa per- " Mi fermai quando vidi Jace guardare Sam.
"Beh... hai capito che intendo..." continuai.
Jace si passò una mano tra i capelli.
"Vuoi scherzare Jack? Questa sarebbe la tua ragione? Ma c'è un cazzo di neurone dentro quel cervello?" Jace mi chiese e io lo fissai.
Chi si crede di essere?
Lui sospirò e scosse la testa.
"Jack, so quanto sei testardo, quindi non ti farò nessuna predica. Anche perché sarei il fratello minore, ma comunque, Kim non è mica stupida. Sa valutare cosa è giusto e cosa è sbagliato. Lasciale il tempo di decidere cosa vuole, fino ad allora goditi il fatto che tu la ami e che anche lei ti ama, e soprattutto non fare il mio stesso errore. Non lasciarla andare. Potresti accorgerti che lei è effettivamente la cosa migliore che ti sia mai capitata nella vita e magari è anche una soluzione a tutti questi problemi. Te lo dico per esperienza." Ha detto, ancora una volta, guardando Sam che era seduta un po' più in là su una sedia nel corridoio.
Jace è il più grade coglione di questo mondo, però... quello che ha detto è vero. Vero come il fatto che lui prova ancora dei sentimenti per Sam e Sam lo stesso. Non posso fare il suo stesso errore.
Un piccolo discorso illuminante dalla persona più inaspettata, wow non me lo aspettavo.
Credo di aver capito il concetto, anche Jace era più che convinto del suo discorso.
"Va a riprenderti la tua ragazza" Ha detto.
"Lo farò."
Lui annuì, poi si avviò verso Sam.
"Hey Jace". Lo chiamai.
Si voltò.
"Grazie fratellino".
"Sì, sì, non ti aspettare che ti abbracci come ai vecchi tempi." Sorrise.
Come fa ad essere contemporaneamente così saggio ma anche così stupido?!?
"Perchè dovrei volere un tuo abbraccio quando ne posso avere uno da Kim?!".
Lui rise ed io uscii fuori.
Saltai sulla moto e partii a gran velocità, volevo andarmi a riprendere la mia ragazza.

Kim POV:
Confusa? Sì.
Ferita? Al di là della disperazione.

Perchè Jack vuole dimenticarmi e lasciarmi perdere? Voglio dire... che diavolo di problema ha quel ragazzo?
'Lascia perdere.'
Proprio così me lo doveva dire?
Ero a letto nella mia stanza, a guardare per l'ennesima volta 'La memoria del cuore' assolutamente mentre scofanavo una vaschetta di gelato.

Che altro potevo fare? Avevo già pianto un sacco e i miei occhi erano gonfi. Inoltre mi sentivo così stupida.
Perché sono scappata? Sarei dovuto rimanere lì. Avrei dovuto chiedere a Jack il perché di tutto questo, poi aspettare una sua risposta stupida e a quel punto schiaffeggiarlo... e magari poi abbracciarlo...
"Ugh!" Lasciai cadere con violenza il contenitore di gelato sul comodino. Mi distesi sul letto, coprendomi il viso con un cuscino.
Chi si crede di essere? Prima dice di amarmi e poi mi dice di lasciarlo perdere. Vai all'inferno Jack Brewer!
Sentii bussare alla porta di camera mia. Andate via tutti, voglio stare da sola!
"Sì?" Ho detto comunque.
Mia madre aprì la porta. "Tesoro, stai bene?" disse con una voce piena di preoccupazione.
Sospirai e mi tolsi il cuscino dalla faccia. "Sì, sto bene."
Mia madre entrò e si sedette affianco a me. "Se vuoi, puoi parlarne con me."
Sapevo che potevo, ma ero così confusa, e poi mi faceva troppo male parlarne.
"...no..." Dissi.
Mia madre sorrise. "Va bene. Se non vuoi parlarne con me puoi parlare con Sam o Grace."
Mi sedetti anch'io accanto a lei.
"No mamma, vorrei parlare con te, ma non so cosa dire. E' tutto così complicato." Ho detto.
"Beh, allora, comincia dall'inizio..." Mi guardò.
Sospirai e incominciai a raccontare.
Le raccontai tutto, tranne della notte in cui stavo per essere violentata, non volevo spaventarla. Ma del resto le raccontai tutto, come: quando ho fatto la babysitter a Sarah e di come quella sera incontrai Jack, i nostri piccoli momenti 'romantici', i nostri scherzi e le nostre vendette, le corse in moto, di lui che mi ignorava, Jace, cercare di far ingelosire Jack, e poi la sua confessione di ieri sera. E anche di come mi ha spezzato il cuore proprio questo pomeriggio.
Mentre raccontavo, mi sentivo felice e depressa al tempo stesso. Tanti bei ricordi, eppure così dolorosi, tutto quello che ho passato con Jack non tornerà mai più indietro.
Mia madre mi abbracciò.
"Beh dai, alla fine, Jack è un ragazzo tanto carino." Ha detto ridendo.
"Mamma! Ti sei per caso dimenticata di essere sposata?"
"Assolutamente no! Tuo padre rimarrà l'uomo più affascinante di sempre per me." Ha detto e ho visto l'amore nei suoi occhi.

"Tesoro, so che ti senti confusa, triste, ferita, e tanto altro... Ma se Jack ha fatto così ci sarà un motivo, valido o non. Se lo ami, aspettalo."
Sospirai rendendomi conto che aveva ragione. Jack non è proprio un coglione. Questo lo so. Se ha fatto così ci sarà un motivo, però io vorrei scoprirlo...
Le sorrisi. "Grazie mamma, ti voglio bene!" E l'abbracciai.
Aww tipico momento madre-figlia. Mi ha fatto stare bene.
Dopo l'abbraccio la mamma è tornata in cucina a finire di preparare la cena.

Mi sono seduta sul letto pensando a cosa mi aveva appena detto mia madre, quando il mio telefono vibrò. Un messaggio di Jack...
Apri la porta del balcone- Jack
Grande, perché è qui? Non mi ha già fatto male abbastanza? Cosa vuole?
Un senso di déjà-vu balenò nella mia mente ricordandomi dell'ultima volta. L'ultima volta che Jack mi aveva chiesto di aprire la porta del balcone, quella volta del bacio...
Dovrei aprire la porta? Potrei benissimo lasciarlo lì fuori. Sospirai. Per quanto lo odio ora, dovevo dargli almeno la possibilità di parlarmi.

Aprii la porta.
Eccolo lì.
"Kim". Sussurrò.
Appena vidi la sua faccia, la tristezza si fece da parte lasciando posto alla rabbia. Tutto quello che mi aveva detto mia madre sembrava dimenticato. Mi sentivo solo infuriata.
"Che ci fai qui?" Ho chiesto, mantenendo la mia voce priva di emozioni.
Sembrava un po' scioccato dal modo in cui mi stavo comportando.

"Io ... io... Kim, mi disp-"
"Non dire che ti dispiace Jack. E' inutile..." L'ho interrotto, poi presi un respiro profondo.

"Va bene, ma perché lo hai fatto? Perché mi hai mentito? Perché Jack? Perché l'hai fatto? Prima mi dici che mi ami e poi-"
Jack mi interruppe. Si avvicinò a me, poi mi prese le guance con le mani.
"Kim, io non ti ho mai mentito." Disse guardandomi negli occhi.
Aspetta, che cosa?
Feci un passo indietro per allontanarmi da lui. Chiusi gli occhi e scossi la testa.
"Smettila Jack! Tu vuoi solo giocare con i miei sentimenti." Stavo quasi per rimettermi a piangere.
Jack scosse la testa. "Kim non è vero niente, lasciami spiegare un attim-"
"No, Jack lasciami in pace. Voglio restare da sola..." Dissi, mentre mi stavo girando per rientrare in camera.
Ma Jack mi afferrò il braccio e mi tirò verso di lui. Proprio mentre stavo per gridargli contro cose, mi mise un dito sulle labbra per zittirmi.
"Kim ora ascoltami." Prese un respiro profondo.

"Kim, non voglio giocare con i tuoi sentimenti, o almeno, non ho mai avuto intenzione di farlo. Tutto ciò che ho fatto non l'ho fatto per farti stare male. Ciò che ho detto ieri, era vero. Non ti ho mai mentito. Ed è per questo che per me è difficile amarti Kim. Le due uniche persone che amavo nella vita non mi volevano bene... Quello che ho detto prima, ha fatto male anche a me. Avevo paura che prima o poi sarebbe successa la stessa tra di noi. Anche se mi ami ora, magari non mi amerai in futuro, è solo una mia paura. E poi Kim, tu ti meriti molto di meglio. La mia vita è incasinata e non voglio che i miei problemi diventino anche i tuoi... " mi spostò una ciocca di capelli che avevo sul viso dietro l'orecchio. "Kim, tu sei dolce e innocente e voglio che rimani così."
"E quindi per questo tu mi lasci?" Chiesi. "Hai mai pensato a quello che voglio io Jack? Lo sai come mi sento? Hai continuato a chiederti cosa meritavo o alla cosa migliore per me, senza tenere conto di quello che volevo io. Di quello che voglio veramente."
Il mio volto era tra le sue grandi mani.

"Non ho mai voluto farti del male Kim, e mi dispiace. Riesci a perdonarmi?" disse guardandomi implorante.
Ora chi può dirgli di no?
Mi lamentavo. "...Va bene, ma devi comprarmi del cioccolato per tutto il resto del mese. E si, intendo proprio tutti i giorni!"
Sorrise. "Ah povero me."
Gli tirai uno schiaffo sul braccio e lui rise.
"Allora, tua mamma pensa che io sia carino?" chiese.
Rimasi senza fiato.
"Jack Brewer! Quando smetterai di spiarmi??! Questa è violazione della privacy!"
Si strinse nelle spalle e si sedette sul pavimento con la schiena appoggiata al muro. "Ah interessante." Disse con falso entusiasmo.
Che ragazzo stupido!
Mi sedetti accanto a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Kim..."
"Mmmh?"
"Che cosa faresti se ci fosse una ragno enrome vicino al mio piede?" mi ha chiesto.
Fui presa dal panico. I miei occhi si spalancarono e mi alzai subito da terra. "COSA? Dove?! JACK UCCIDILO! UCCIDILO ADESSO!!!" Ho urlato.
Odio i ragni, con tutto il cuore, mi disgustano. Fanno schifo. Sono orribili. Perché esistono?
Abbassai lo sguardo e vidi Jack che stava ridendo fortissimo, sembrava che stesse per sputare un polmone.
"Beh, dove cavolo è il ragno?"
Jack cercò di calmarsi dal ridere, prendendo respiri profondi "Quando... ho detto.... del... del ragno vicino al mio piede... Io... semplicemente ti stavo domandando... hahahaha. Ti ho solo domandato cosa avresti fatto, non ho detto che fosse effettivamente lì. Ahahahah."
Feci una smorfia.

Contate sempre su Jack se volete rovinare un momento romantico... -.-'

Comunque, alla fine, quella sera nessuno dei due ha confessato l'amore verso l'altro. Non ce lo siamo detto direttamente, però è come se lo avessimo sempre saputo. Tanto c'è tempo per dirsi tutte quelle cose da innamorati. Per ora, sono felice. Sono felice insieme a questo stupido ragazzo che se ne sta seduto sul pavimento a ridere per la mia paura di un ragno immaginario...


Fine del capitolo.

 

  
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