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Autore: asyouwishmilady    02/03/2014    2 recensioni
11 anni prima.
La appena diciottenne Emma è sul punto di essere arrestata (2x06), quando si ritrova di fronte ad un misterioso e bellissimo uomo in giacca e cravatta, disposto ad aiutarla, a patto che lei lo segua. L'uomo dice di chiamarsi Killian Jones, e sostiene di averla cercata per anni ed anni. Ma cosa vorrà veramente da lei? Emma starà ad ascoltare quello che ha da raccontarle?
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Durante il tragitto verso la casa di Killian, mi addormentai diverse volte, ritrovandomi ad esplorare zone del tutto sconosciute del mio inconscio.
Perché Regina non si era spinta oltre al confine e, anzi, sembrava prestasse una particolare attenzione a non farlo?
Perché voleva la mia testa su un piatto d’argento?
Cosa intendeva dire con “Ti donano i miei soldi, Capitano”?
Cosa c’entrava la vendetta in tutto questo?
Ed i coccodrilli?
E Biancaneve?

E poi, la domanda che mi tormentava più di tutte, quella che mi svegliò di soprassalto almeno cinque volte, durante il viaggio verso Boston:
Perché Killian mi aveva salvata, quando era evidente che la cosa andasse contro i suoi interessi?
Io, che non ero altro che altro che una clausola fondamentale per un suo accordo con Regina.
Mi ripromisi di indagare ma, a quel punto, il sonno prese il sopravvento sulla ragione.
***
Sbattei le palpebre ripetutamente, mentre cercavo di capire perché la stanza di Neal fosse così diversa.
Poi, con un misto di nostalgia ed eccitazione, ricordai. Mi guardai attorno e, grazie ad una radiosveglia che giaceva sul comodino a lato del letto singolo, mi resi conto che erano le otto di sera. Quanto avevo dormito?
La stanza era spoglia, riempita solo da un armadio in legno chiaro, una scrivania dello stesso colore ed il letto disfatto in cui mi ero ritrovata.
Mi misi a sedere, decisa ad estrapolare a Killian le informazioni di cui avevo bisogno per potermi fidare di lui.
Quando abbassai lo sguardo a terra, trovai un paio di pantofole bianche, con il disegno di un fiocco rosa.
Incuriosita da quel dettaglio, posai gli occhi sui miei abiti: non erano quelli che mi ero messa di mattina, dopo la doccia.
Indossavo una camicia da notte bianchissima che, più che un indumento per la notte, somigliava ad un abito preso da qualche favola. La accarezzai: era morbida, probabilmente di seta.
Come mi era finita addosso?
«Killian» balzai in piedi, senza preoccuparmi di infilare le pantofole, e mi precipitai fuori dalla porta, perdendomi nell’ordinata immensità della casa di Killian.
«Emma. Sei sveglia?» udii la sua voce alle mie spalle, e mi affrettai a voltarmi.
Esitai qualche minuto prima di parlare. Era troppo bello per essere reale, con indosso un nuovo completo – questa volta grigio scuro -, profumato da una recente doccia.
«Come sono arrivata in quel letto?» mormorai, con la bocca secca per il sonno.
Il suo viso si distese in un sorriso genuino «Ti ci ho portata io. Eri esausta»
«E…» strattonai la manica della camicia di notte, aspettandomi che lui capisse la mia domanda implicita.
«Te l’ho messa io. Non potevi dormire con i jeans»
Mi lasciai scappare una risata sarcastica e presuntuosa «Potevo eccome. Non mi conosci»
«Non ti piace?» corrugò la fronte, confuso dal mio comportamento.
«Non mi piace il fatto che tu mi abbia spogliata mentre ero completamente incosciente» sbattei le palpebre, cercando di scacciare il pensiero di quanto mi inquietasse ed eccitasse la cosa.
«Non sono un necrofilo, Emma. Volevo solo essere…» le parole gli morirono in bocca, ed io mi sentii una stronza per il mio atteggiamento stupido ed ingrato.
Il fatto è che non ero abituata ad avere qualcuno che si prendesse cura di me.
«Premuroso» mi avvicinai a lui di un passo, terminando la sua frase «Grazie»
Si morse il labbro inferiore ed evitò il mio sguardo «Hai fame?»
Posai una mano sul mio ventre, che aveva brontolato ininterrottamente per tutta la discussione.
Killian, evidentemente, prese il mio gesto come un sì.
«Possiamo uscire a mangiare qualcosa, se ti va» propose, con un’espressione illeggibile sul viso.
«Davvero? Voglio dire… Credevo che mi avresti tenuta chiusa qui dentro all’infinito» feci io, sarcastica.
«Sbrigati. I vestiti sono nell’armadio della stanza nella quale hai dormito».
Prima di vestirmi, decisi di darmi una rinfrescata, almeno al viso, così mi precipitai verso il bagno in cui era successo il fattaccio.
Quando vi entrai, realizzai che era immacolato: non c’era traccia di vapore, di aloni sulle piastrelle, né di frammenti di vetro. Il mobiletto che avevo distrutto era stato, infatti, sostituito da uno nuovo, inquietantemente identico.
Come se non fosse accaduto nulla.
 Spalancai una delle delicate ante trasparenti, in cerca di uno spazzolino, di un dentifricio e, magari, di una spazzola.
Nel momento in cui i miei occhi si posarono sul contenuto dell’armadietto, mi lasciai sfuggire un gemito di disgusto. Ogni ripiano conteneva uno spazzolino, un dentifricio, ed altri prodotti femminili – trucchi, creme, shampoo, balsami, assorbenti -, ed ognuno era contrassegnato con una targhetta con un nome.
Alexa, Kim, Beverly, Isabela, MaryLynn, Zafrina.
Richiusi le ante con un gesto violento, non curandomi del suono penetrante che emisero scontrandosi, ed uscii di corsa da bagno, lasciandomi accasciare contro la parete del corridoio.
Strinsi la testa tra le mani, con lo stomaco che mi si contorceva e ricontorceva, insieme al cuore.
Stupida ragazza, stupida, mi rimproverai, non ti è bastato quello che è successo con Neal?
«Emma» Killian apparve magicamente di fronte a me, facendomi sentire ancora più stupida «Credevo fossi andata nell’altro bagno»
Quando si chinò su di me per aiutarmi a rimettermi in piedi, lo allontanai «Lasciami in pace, anzi riportami da Regina»
Il suo sguardo s’indurì ed intravidi una punta di dolore «No»
«Perché?!» strillai, e la mia voce risuonò così stridula che quasi non la riconobbi «Perché mi hai salvata, quando è evidente che…»
Mi tirò in piedi per un braccio, costringendomi -  a spalle contro il muro – a guardarlo dritto negli occhi.
«Perché?» sibilò, e l’espressione sul suo volto era così dura che temetti mi avrebbe uccisa a sangue freddo.
Non potevo muovermi, neanche volendo, inchiodata al muro dal suo corpo e dal suo sguardo.
«Perché…» esordì, furioso, scrutandomi in ogni minimo dettaglio.
Un istante dopo, sentii le sue labbra sulle mie, voraci, bisognose, come se la sua intera esistenza dipendesse unicamente da quello. Le sue mani erano strette attorno ai miei fianchi, e le mie affondate nei suoi morbidi capelli scuri. Ricambiai il bacio perché era quello che avevo desiderato fin dal primo momento in cui l’avevo incontrato, perché – che fossi disposta ad ammetterlo o meno – io provavo qualcosa di veramente intenso per lui, una sorta di sindrome di Stoccolma all'ennesima potenza. Ma era possibile innamorarsi così velocemente? Era possibile innamorarsi di qualcuno che ti aveva praticamente rapita?
Feci scivolare le mani sotto la sua giacca aperta, accarezzando i suoi muscoli attraverso il tessuto sottile della camicia. Mi persi nella passione di quel bacio, rimanendo sospesa a mezz’aria tra la realtà e noi.
Poi, le mie dita si scontrarono con qualcosa di spesso e ruvido. Una pergamena. La pergamena. La estrassi con foga e trepidazione.
Killian fece per strapparmi il foglio di mano, ma la mia stretta era troppo forte «Emma, ridammela per favore».
Scossi la testa, scrutando la sua espressione: era seria ma dolce, un po’ come lui.
«Emma» mi sorrise, rassicurante, prima di affondare il suo viso nell’incavo del mio collo «Dammi quel foglio e potremo continuare quello che abbiamo iniziato»
«No» lo spinsi via con tutta la forza fisica – e mentale – che avevo «Io non sono una delle tue…»
«”Delle tue” cosa?» mi fissava con uno sguardo indefinibile: una combinazione perfetta di arroganza, mortificazione e fastidio.
«Puttane» feci d’un fiato, trattenendo le lacrime. Ero così ridicola: quali diritti pretendevo di avere su di lui?
Lui si lasciò andare ad una risata roca, che non fece altro che innervosirmi ulteriormente.
«Quindi è questo il problema?» mi domandò, ora con un tono più docile.
Stavo per annuire, ma mi bloccai. Ad ogni modo, lui doveva aver intuito quello che mi passava per la testa, perché si arrotolò una ciocca dei miei capelli attorno al dito e mi sorrise dolcemente.
«Le risposte che cerchi non si trovano su quel pezzo di carta, tesoro»
Non mi importava: avevo solamente bisogno di sapere che potevo fidarmi di lui.
Ma se lui non se la sentiva di essere sincero con me, io non avrei potuto costringerlo.
Tesi la mano con la pergamena verso di lui.
«Cosa stai facendo?» mi domandò, confuso, scrutando il mio viso.
Feci spallucce e mi sforzai di sorridere, di fingere che non mi importasse poi così tanto «Ti do una scelta»
Strinse gli occhi azzurri per qualche istante, nel tentativo di leggere la mia espressione, poi indietreggiò di un passo «Leggi»
Esitai qualche secondo, presa da un’irrazionale e commossa felicità.
Era un piccolo passo, pensai, ma da qualcosa bisogna pur iniziare.
Dopo aver cercato un cenno di conferma da parte di Killian, srotolai in fretta la pergamena, domandandomi quanto antica fosse.

 
Caro Uncino,
quando leggerai questa lettera sarai già in mare, con l’ultimo fagiolo magico rimasto nella Foresta Incantata. Io ti ho salvato dal destino più atroce di tutti: la perdita dei propri ricordi, comportata dal sortilegio di mia figlia. Sono sicura che vorrai sdebitarti, per questo ti propongo un accordo:
viaggia verso la terra senza magia nella quale si trova mia figlia, nella quale il sortilegio ha trasportato tutti gli abitanti della Foresta Incantata, e fai in modo di trovare la Salvatrice: solo lei può spezzare il sortilegio.
Ho pochi indizi da fornirti, ma confido nella tua esperienza da pirata. Lei si chiama Emma, è nata poco prima che il sortilegio distruggesse tutto quanto (quindi sta a te calcolare l’età), è arrivata nella terra senza magia attraverso una teca ricavata dall’ultimo albero magico.
Inutile ricordarti che, una volta portata a termine la tua missione, potrai di vendicarti del tuo acerrimo nemico, di colui che ha preso la tua mano e il tuo amore e che, come immaginerai, è totalmente senza poteri.
Io aspetterò tutto il tempo che ti sarà necessario ma, ti avviso, se dovessi scoprire che mi hai presa in giro, ti strapperò il cuore e lo polverizzerò.
Dì a mia figlia che le voglio bene, e che la troverò.
Cora


Sollevai lentamente lo sguardo, in cerca di quello di Killian. Non poteva essere. Non aveva alcun senso.
Fagioli magici, sortilegi, pirati. Era tutto così irreale, eppure così inquietamente accurato.
«La salvatrice» lasciai cadere la lettera, sentendo improvvisamente i muscoli cedere «Sono io?»
Killian annuì ed alzò la mano destra – che, poi, era l’unica che aveva – e mi asciugò una lacrima solitaria, che scivolava, veloce, sulla mia guancia.
“Caro Uncino”.
«Adesso, le “puttane” non ti preoccupano più tanto?» domandò, sornione, senza scostare la mano dal mio viso.
Abbassai lo sguardo e sorrisi, incoraggiata da quell’amorevole contatto fisico «Facevi orge anche nella Foresta Incantata?»
Ridacchiò «Mi è capitato. Ma, aspetta…». Sollevò un sopracciglio, studiandomi attentamente «Tu ci credi?»
Non risposi, perché non lo sapevo nemmeno io.
Avrei voluto fosse tutto vero, essere speciale, importante, unica per una volta nella vita.
Affrontare mille avventure con lui.
Ma, d’altro canto, era davvero davvero strano. Chiusi gli occhi, domandandomi se non fossi morta, in coma, o qualcosa del genere.


Hey! Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto, anche se non è "d'azione". Ad ogni modo, abbiamo avuto modo di scoprire tante nuove cose. Spero abbiate notato le differenze tra la giovane Emma e la Emma adulta. La giovane Emma è affabile e sembra affidarsi totalmente a Killian, senza soffermarsi troppo sui come e sui perché. Lei cerca amore e sincerità, ma Killian sarà davvero disposto a darglieli fino in fondo? Fino a rinunciare alla sua vendetta? (E alle sue "ragazze"?)
E poi, avete notato qualcosa che non va? Cosa c'entra Regina nell'accordo tra Cora e Killian? Che lui stia - come sempre - facendo il doppio gioco?
Staremo a vedere come continua la storia, sperando che i sentimenti che Emma prova per Killian (e il suo disperato bisogno d'amore) non compromettano la sua missione.
Spero di non avervi annoiati! Bacione :)
Claudia
   
 
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