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Autore: Smora    02/03/2014    2 recensioni
Scorci di vita. Attimi di esistenza.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Vegeta
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il sangue gocciolava copioso, macchiando lo sterile pavimento di metallo. I respiri si erano fatti sempre più superficiali e rari, quasi a presagire la fuoriuscita dell'ultimo alito di vita.

Napa correva rapido per i corridoi, tenendo tra le braccia il corpo martoriato di Vegeta, che lottava con tutte le forze per non abbandonare la terra dei vivi.

Era entrato urlando nella medical room e aveva deposto il corpo del suo giovane principe sulla branda bianca che si trovava al centro della stanza.

-Aiutatelo – disse solamente, troppo sconvolto per aggiungere altro.

L'anfibio guaritore si avvicinò al corpo del giovane e con mani esperte tastò il polso e auscultò il torace, fece quindi un gesto ai suoi sottoposti che lo spogliarono per poi deporlo all'interno di una delle macchine.

-Credo che ci vorranno almeno ventiquattro ore...sempre se sarà in grado di ristabilirsi.- Disse il medico rivolto a Napa, il quale orfano del suo condottiero, si era seduto in un angolo con braccia e gambe incrociate, in attesa del suo risveglio. Senza Vegeta era come un cane randagio, senza uno scopo e senza una guida.

 

Galleggiava in quel liquido chiaro e aveva finalmente ripreso possesso della sua coscienza.

Era stato brutalmente massacrato da Dodoria a causa di una lotta scoppiata per la sua strafottenza.

Si trovavano su una delle province dell'impero di Freezer, su cui erano stati richiamati per ricevere ordini. Il vino e i liquori scarseggiavano su quel pianeta a causa della sterilità del terreno e della morte di molti dei coltivatori, così le poche riserve che avevano si trovavano sulla nave spaziale dello stesso Dodoria, che a causa del lungo viaggio intrapreso, si trovava con una riserva composta da due sole botti, motivo per cui i guerrieri erano stati costretti a bere acqua. Ma Vegeta non si considerava un guerriero qualunque e forte dell'assenza di Freezer si era introdotto nella stiva e aveva trafugato alcune borracce di vino, per poi degustarlo apertamente sotto al sole di Fariia. Non amava particolarmente il vino, ma quello aveva un sapore nemmeno paragonabile al miglior vino dell'intero universo. Sapeva di libertà e potere e a Vegeta sembrava di non esserne mai abbastanza ebbro.

Ovviamente quella provocazione non era rimasta impunita e Dodoria, messo al corrente della cosa gli si era parato davanti, facendogli pagare ogni bicchiere di vino bevuto con l'equivalente in sangue e sudore, abbandonandolo poi nella polvere di quel deserto.

Vegeta nonostante il dolore lancinante che aveva provato non si era pentito un solo istante di quello che aveva fatto, e anzi avrebbe ripetuto la cosa altre cento, mille, diecimila volte. Lui era il principe dei Sayan, e prima o dopo avrebbe avuto il potere di uccidere il grasso tirapiedi di Freezer.

Sentiva già il suo corpo rinvigorito dopo quel combattimento. Essere stato così vicino alla morte l'aveva notevolmente potenziato. Era solo questione di tempo, ma avrebbe brindato alla morte di Dodoria.

 

 

  
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