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Autore: Bent    02/03/2014    4 recensioni
Può la vita di un ragazzo diciassettenne, che ama cantare sotto la doccia e da solo in casa quando non c'è nessuno, cambiare d'improvviso? Quali sono i desideri di un teenager? Ed i suoi valori? In che cosa è giusto credere? Vale la pena inseguire le proprie ambizioni? Si possono ottenere dei risultati completamente da soli?
Una storia che parla di sogni e di amicizie perse e acquistate. Una storia che parla della voglia di vivere.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Federico svegliati, subito! Non mi far venire fino in camera tua.-
-Si mamma, ho capito, va bene!- mugolo, con la voce ancora impastata dal sonno. Ma io mi chiedo chi è l’inventore della scuola? Accidenti a lui. Ho poco di cui lamentarmi, almeno ho voti alti, però che noia svegliarsi alle 7.00 tutte le mattine.
Scendo dal letto a fatica e, senza nemmeno guardare dove metto i piedi, mi avvio in bagno e mi butto letteralmente sotto la doccia. Fredda. Dopo essermi decisamente riscosso dal torpore riesco finalmente a mettere a fuoco i miei pensieri ed il mio calendario mentale. Oddio, ma oggi è un bel, bellissimo giorno! O meglio, lo può diventare.
Mi infilo alla svelta una maglietta dell’hard rock, ma dopo aver visto che la città in cui l’avevo presa era Parigi, decido di cambiarala e prendo quella di Londra, la città dei miei sogni. Perché? Beh, è insuperabile, è effervescente, movimentata, non è come la capitale francese, così perfetta, ma congelata nella sua stessa perfezione. Corro giù per le scale e trovo mia mamma, il cui nome è Rebecca, ad aspettarmi con uno sguardo decisamente spazientito.
-Dai mamma non fare così! Hai visto? Sono sceso!-
-Almeno questo…-
-Me lo hai preparato il latte?-
-Si, certo, ma non pensi che potresti anche scaldartelo da solo a diciassette anni?-
-Mi fa fatica e,poi, ti immagini con quanto ritardo arriverei a scuola se dovessi fare anche quello?-
Lo so, sono tremendamente pigro.
-Ah, e non fare l’antipatica.- aggiungo subito.
-Ahahah, hai ragione tesoro.-
-Bene, meglio così.-
Mi dirigo a sedere in cucina e bevo il mio amato latte caldo. 
-Allora ti ricordi quello che devi fare oggi?-
-Si! E’ da cinque giorni che me lo ripetete fino allo sfinimento, tanto sapete che ci tengo anche io! Quindi, state tranquilli!-
-Okay, ma per favore fallo, sai quanto tua sorella ci tenga, è per il suo compleanno.-
-Lo so mamma, sarà il miglior compleanno di sempre per Marti. Te lo assicuro! Alle 15.00 sarò pronto davanti al computer.-
-Grazie amore, ora vado a lavoro.-
-Aspetta , esco anche io!-
Mi alzo di fretta e afferro lo zaino, il giacchetto e le mie cuffie, senza le quali non vado da nessuna parte.
Dopo essere usciti di casa, arriviamo al punto in cui le nostre strade si dividono. Ci salutiamo e, sorprendendomi di esserselo ricordato, mi fa gli auguri per il compito di matematica che avrei avuto quella mattina.
Sono sicuro che riuscirò a rendere felice mia sorella, perché lo diventerei anche io. Cosa devo fare esattamente? Comprare i biglietti per il concerto dei One Direction, che avranno un concerto a fine giungo qui in Italia nella nostra città: si esibiranno a San Siro. Ovviamente, come la maggior parte delle ragazzine di 14 anni, Martina è una loro accanita fan, ma, cosa ancor più strana lo sono anche io, anche se non lo esterno molto. I miei genitori, sapendo della mia passione, mi hanno chiesto di accompagnare la nanerottola al concerto, e qual'è per me occasione migliore di questa? Riuscirò a vedere i miei idoli dal vivo e avrò la scusa perfetta.
Prendo le cuffie, le metto nelle orecchie e, a massimo volume, faccio partire Midnight Memories, ultimo singolo di quella band fantastica. Ascolto spesso le loro canzoni, anche se sono rintanate in una playlist per fare in modo che nessuno le trovi. E così, con un sorriso stampato sul viso, entro a scuola, sicuramente non pensando a geometria.


Angolo autore:
Allora ho deciso di scrivere ciò per darvi un assaggio. Ovviamente i capitoli successivi saranno molto, ma molto più lunghi. Spero possa catturare la vostra attenzione, ciao! 
  
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