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Autore: manga    03/03/2014    5 recensioni
Salve a tutti, questa è la mia prima fiction in assoluto che scrivo, quindi per favore non siate molto severi. I primi capitoli sono monotoni ma essenziali per arrivare alla storia vera e propria ... Vedremo i nostri protagonisti alle prese con una nuova vita dopo la fine della quarta guerra ... presi dall'euforia commetteranno un gravissimo errore, perdendo l'amicizia di Sakura. Faranno di tutto per farsi perdonare, ci riusciranno? Sasuke capirà cosa prova veramente per la rosa? E Sakura cosa dovrà affrontare?
Lo so l'introduzione non è il massimo ma spero di avervi incuriosito almeno un pochino. Cercherò di aggiornare più velocemente possibile, impegni permettendo. Buona lettura e incrociamo le dita su una discreta riuscita della storia!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Il mattino seguente Sakura si svegliò di colpo avvertendo strane fitte al cuore e allo stomaco ... non stava male, ma una strana sensazione negativa aveva invaso il suo corpo. Guardò la sveglia, erano appena le cinque del mattino e il suo turno sarebbe iniziato fra due ore. Decise quindi di alzarsi e di prepararsi lo stesso: sarebbe uscita prima, un pò d'aria fresca le avrebbe senz'altro fatto bene. Camminando per le vie deserte del villaggio ripensò a quella strana sensazione, pensando che fosse tutto dovuto al cambiamento che stava vivendo: le dimissioni, il lavoro, quella sottospecie di casa ... assorta nei suoi pensieri non si accorse di una figura che si stava dirigendo verso la sua stessa direzione. Era Sasuke. Anche lui stava andando al lavoro, e da bravo e responsabile capo della polizia era sempre molto mattiniero. Non fece niente quando vide la rosa, anzi sembrava quasi contento di vederla ... almeno ero quello che credeva lei! Così si fermò di fronte a lui, a circa un metro di distanza e con uno dei suoi soliti sorrisi gioiosi iniziò a parlare ... dopotutto aveva fatto una promessa a Ino ... "Ciao Sasuke, vedo che sei sempre mattiniero, come ai vecchi tempi!" Nessuna risposta, la rosa era sorpresa, il volto del moro era serio e cupo. "Sasuke? Tutto bene?" ancora nessuna risposta, Sakura iniziò a perdere la pazienza, se non voleva parlarle perchè si era fermato di sua spontanea volontà davanti a lei? "Potresti rispondere almeno ... mi accontento anche di un tuo solito monosillabo!" Il corpo di Sasuke si irrigidì e il suo volto mutò fino a diventare pieno di rabbia. La rosa provò quasi paura. "Ascoltami bene perchè non te lo ripeterò più: sò bene della scommessa che hai fatto con Ino di provare a riallacciare il nostro rapporto, ma è tutta fatica sprecata ... non ti voglio fra i piedi nè oggi nè mai, quindi stammi alla larga!" Le sue parole erano state taglienti, nemmeno dieci kunai trafitti nella pelle avrebbero fatto così male, perchè tanta cattiveria? Perchè continuava a detestarla fino a quel punto? Aveva perdonato il villaggio nonostante fosse il mandante dello sterminio di tutto il suo clan, perchè non riusciva a perdonare anche lei? Possibile dipendesse dal fatto che avesse cercato di ucciderlo? Con lo sguardo basso e triste "Non riesci proprio a perdonarmi per aver cercato di ucciderti, vero? Sasuke sbuffò, facendole capire quanto detestasse parlare ancora con lei. "Ti ricordo che stavo per ucciderti anch'io e l'avrei fatto se non fosse intervenuto Naruto ... non sentendomi in colpa ... nè all'ora ... nè tantomeno adesso!" Cosa? La voleva morta? Non poteva crederci ... stava mentendo! "Se davvero mi volevi morta, spiegami perchè mi hai protetta dall'onda d'urto durante lo scontro con Madara!" "Come al solito hai frainteso ... volevo proteggere Naruto e non una stupida ragazzina noiosa ed insopportabile come te! ... Eri in mezzo a noi ... come tuo solito!" Dicendo questo riprese il suo cammino, ma quando fu di fianco a Sakura venne fermato dalla sua voce "D'accordo, ho capito ... ma non posso accontentarti, abbiamo troppe cose in comune ... in primis gli amici, poi il team, anche se sono esonerata fra sei mesi verrò nuovamente reintegrata e poi ... viviamo nello stesso villaggio .... ma non preoccuparti vedrò di non starti fra i piedi, sarò invisibile ai tuoi occhi ... e tu ai miei ... U.c.h.i.h.a.!" Senza nemmeno voltarsi Sakura riprese a camminare verso l'ospedale. Sasuke rimase fermo nella sua posizione e comparve sul suo volto un sorriso amaro. Per tutta la notte aveva pensato e ripensato a cosa dirle: doveva essere un discorso breve, duro e conciso ... Non era stato facile per lui dirle quelle cose, aveva richiamato a sè tutto il suo autocontrollo, lo stesso che usava quando era dalla parte del nemico, ma era stato costretto: Sakura era troppo pericolosa per lui! Per fortuna non aveva pianto e non l'aveva supplicato di ritornare indietro sulle sue decisione: non avrebbe retto vederla soffrire. Era riuscito nel suo scopo, l'aveva allontanata da lui e sembrava che lei avesse reccepito il messaggio chiamandolo per cognome scandendo molto bene le sillabe ... chissà forse un giorno le cose sarebbero cambiate, ma adesso non poteva pensarci e con questi pensieri si recò al comando di polizia. Sakura arrivò in ospedale, aveva una gran voglia di piangere, ma c'erano troppe persone e non voleva farsi vedere in quello stato penoso ... sperò di vedere le sue amiche, ma era ancora presto ... e poi come avrebbe potuto confidarsi con loro dopo tutti quei discorsi di guardare avanti e non pensare più a lui? Poi ripensò alle parole di Sasuke ... perchè Ino gli aveva detto della loro promessa? Era un segreto ... avrebbe voluto chiederle spiegazioni ma se lo avesse fatto avrebbe dovuto anche raccontarle come ne era venuta a conoscenza e di conseguenza dirle le parole del moro. Non le voleva ricordare, facevano troppo male, inoltre, conoscendo la bionda, non solo si sarebbe precipitata da Sasuke a dirgliene quattro ma l'avrebbe detto anche a tutti gli altri, fino a Naruto. Non voleva neanche immaginare cosa sarebbe potuto succedere! E cosa più grave, avrebbe rischiato di compromettere definitivamente il loro rapporto di amicizia, mentre Sasuke aveva bisogno di loro per reintegrarsi nella società ... Naruto le aveva detto che ogni sera organizzavano delle feste per stare insieme e per non lasciarlo solo. Per fortuna arrivarono le sette e iniziò a lavorare, accantonando il pensiero dell'incontro avvenuto. Verso le dieci del mattino un'infermiera le disse che l'hokage aveva bisogno di lei e che doveva andare nel suo ufficio a palazzo. L'hokage era seduta alla scrivania, il suo volto era serio, triste ed amareggiato, teneva fra le mani tremanti un dispaccio ... non sapeva come dirglielo, perchè proprio a lei? Ne aveva già passate tante! Poi il bussare alla porta la fece riprendere dai suoi pensieri: "Avanti!" "Buongiorno, so che mi cercava ..." Sakura capì subito dal volto della sua maestra che era successo qualcosa ... qualcosa di molto brutto. "Lady Tsunade, è s-successo q-qualcosa?" "Siediti Sakura ... per favore ..." ma la rosa non si mosse ... Tsunade sospirò e continuò cercando di trovare le parole giuste."Sakura ... non so da dove iniziare ... mi è appena giunto un dispaccio dai villaggi delle montagne dell'ovest ..." "Le montagne dell'ovest? Ma è dove vivono i miei genitori ... cos'è successo? Stanno bene? Me lo dica la scongiuro?" Sakura tremava, allora quella strana sensazione provata la mattina era giusta! Prima Sasuke poi adesso ... "Vedi ... periodicamente gli abitanti si dividevano in gruppi per andare a procurarsi la legna ... purtroppo alcuni punti del terreno erano ceduti per via del maltempo e a causa della neve che è scesa ininterrottamente ... ha coperto molti punti ... " Tsunade non riusciva a continuare "Cosa c'entrano i miei in tutto questo? Me lo dica senza troppi giri di parole!" Sakura aveva già capito, conosceva troppo bene la sua maestra, ma voleva sentirlo con le sue orecchie. "Ieri i tuoi genitori erano di turno per la raccolta legna ... purtroppo tua madre non si è accorta del cedimento della terra a causa della neve ... c'era un burrone ... tuo padre ha cercato di afferrarla ... ma purtroppo sono precipitati entrambi! Sono stati portati subito all'accampamento per curarli, ma le loro ferite erano molto gravi ... verso le cinque di questa mattina sono spirati ... mi dispiace tanto Sakura!" La ragazza manteneva lo sguardo fisso su Tsunade, si mordeva le labbra e aveva stretto i pugni lungo i fianchi ... i suoi genitori erano morti ... ecco cos'era quella strana sensazione che aveva provato, ecco perchè si era svegliata di colpo alle cinque! I suoi genitori l'avevano abbandonata, per sempre! Cercava di non piangere, ma il suo corpo non ascoltava la sua testa ... fiumi di lacrime iniziarono a scorrere sul suo viso. Tsunade voleva abbracciarla, infischiandosene della loro posizione di hokage e cittadina, ma Sakura non mostrava voler nessun conforto materiale, era lì davanti a lei, in piedi, tremante e piangente. "Posso chiederle qualche giorno di permesso per andare al loro villaggio?" "E' naturale! ... Ho già dato disposizione di farti procurare un falco per condurti alle montagne ovest ... non puoi ancora affrontare un viaggio così lungo senza i poteri ninja e sarebbe per te troppo stancante arrivarci camminando ... mentre volando ..." "Va benissimo ... la ringrazio!" "Vuoi che ti faccia accompagnare da qualche tuo amico? Non ho nessun problema ad accordare anche a lui o a lei qualche giorno di permesso e per quanto riguarda te ... puoi prenderti tutto il tempo di cui hai bisogno!" Nella mente di Sakura ci fu un flash black sulla promessa che aveva fatto con i suoi amici: niente più discorsi di morte, portavano solo troppe sofferenze e volevano vivere serenamente. "No, voglio andare da sola ... le chiedo il favore di non dire niente a nessuno ... poi quando tornerò ci penserò io con loro!" "Sei sicura? ...." "Si, sicurissima!" "Va bene, inventerò la scusa che qualche villaggio aveva bisogno di pareri medici e pertanto ho deciso di mandare te, essendo il mio miglior medico di Konoha!" "La ringrazio ... ora con il suo permesso ... " "Ah Sakura ... quando torni voglio che vieni subito da me, chiaro? Fai finta di tornare da una missione e di dovermi fare rapporto! Ok?" "Si ... grazie!" Sakura uscì dall'ufficio dell'hokage non prima di essersi asciugate le lacrime e ricomposta. Percorse il lungo corridoio senza vedere le persone attorno, i suoi pensieri erano ben altri ... Salì sul falco e si diresse verso le montagne dell'ovest ... il vento gelido le scompigliava i capelli rosa, portando via con sè le lacrime calde che le rigavano il viso. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- LO SO, LO SO! E' UN CAPITOLO MOLTO TRISTE ... VI VOGLIO PERO' RICORDARE CHE E' UNA FICTION "SENTIMENTALE" QUINDI ABBIATE FEDE IN ME ....
  
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