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Autore: Kotoko_chan    03/03/2014    5 recensioni
Nel manga abbiamo sempre letto cos'è accaduto a Takano-san dopo che Onodera è scappato via, quindi il divorzio dei suoi genitori, la depressione, la relazione con Yokozawa ecc... Ma di Onodera oltre a una presunta relazione con An-chan e il suo lavoro nelle pubblicazioni Onodera, non sappiamo nient'altro. Per cui mi sono concentrata su questo. Cosa farà Ritsu con l'arrivo di amici del passato? E come si evolverà la relazione con Takano?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Masamune Takano, Nuovo personaggio, Ritsu Onodera, Shouta Kisa, Takafumi Yokozawa | Coppie: Takano/Onodera
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cambiamenti
 
“Un altro piccolo sforzo e abbiamo finito!”
“Parli facile tu! Non stai facendo nulla!” disse ansimando Kisa.
Takano gli lanciò uno sguardo omicida.
“Siete stati voi a volerci aiutare, quindi non lamentarti” disse autoritario.
“Se non l’avessimo fatto ci avresti fatto licenziare!” sbottò Hatori aiutando Kisa a portare l’ennesimo cartone di libri nella nuova villetta di Takano e Onodera.
“Ragazzi, pausa! Vi ho portato del the!” Isaka-san apparve sorridente, armato di vassoio e sopra il suo classico completo da lavoro indossava un grembiule a fiori.
“Per fortuna!” esclamò Kisa depositando malamente la scatola a terra. Takano in automatico gli lanciò una ciabatta in testa.
“Ahia!”
“Così impari a maltrattare le cose altrui”.
Kisa seguì infastidito Isaka-san che depositò il vassoio sul tavolo che stava sotto il gazebo. Yokozawa era comodamente seduto sul dondolo reggendo con una mano un libro che stava leggendo e con l’altra accarezza Sorata che dormiva con aria soddisfatta.
Hatori si accomodò silenzioso accanto a Sorata mentre Mino, con un sorriso si accomodò su un divano che dovevano ancora portare dentro trascinando con sé Kisa.
“Ritsu dov’è?” chiese Takano.
“E’ ancora dentro” rispose Isaka-san.
Lui si diresse verso la porta dove ad attenderlo c’era An-chan con un vassoio di biscotti appena sfornati.
“Ah! Takano-san! Cerca di convincere Ritsu a scendere per mangiare qualcosa” disse dolcemente.
itsu le aveva raccontato tutto e lei aveva preso abbastanza bene la loro relazione, soprattutto perché non poteva crederci che un amore potesse durare così tanto, nonostante le mille difficoltà che avevano passato. Ondeggiando uscì fuori attirando lo sguardo interessato di Mino che gentilmente le fece posto tra lui e Kisa. Indossava un vestito semplice, i capelli sciolti e un grembiule identico a Isaka-san.
Takano salì di sopra dove trovò Ritsu nella loro camera intento a sistemare negli armadi i loro vestiti. Su quel piano la casa era già completamente arredata quindi bisognava collocare solo gli effetti personali e questo potevano farlo solo loro due.
“Ritsu, vieni di sotto che stiamo facendo tutti una pausa con the e biscotti” disse Takano entrando.
“Mi era sembrato di sentire un buon odorino salire su dalle scale… opera di An-chan?” chiese sistemandosi la bandana che aveva sulla testa.
“Si” rispose laconico.
Onodera lo osservò perplesso. Era appoggiato allo stipite della porta con braccia incrociate e aria infastidita.
“C’è qualcosa che non va?”
“Perché Isaka-san e An-chan sono qui?”
“An-chan quando ha scoperto che ci saremmo trasferiti ha insistito per darci una mano. Non so se hai notato questo piano…. l’ha tirato a lucido! Mentre per quando riguarda Isaka-san… stavo per farti la stessa domanda” disse pensieroso.
Un suono di clacson li fece scendere di sotto.
Il segretario di Isaka-san, Hasahina, lo stava prelevando con la forza.
“Stupido capo, hai una riunione! Non scappare mai più!” sbottò lanciandolo in auto.
“Ma non potevo non accogliere la richiesta di aiuto della dolce An-chan!” disse con due occhioni da cucciolo.
Per tutta risposta Hasahina gli chiuse lo sportello in faccia e fece partire la macchina a tutta velocità.
“Mistero risolto” commentò Ritsu divertito “Forza raggiungiamo gli al…”
Fu interrotto da un abbraccio alle spalle di Takano.
“Ta-Takano-san!”
Lui lo voltò e si impossessò della sua bocca con voracità, facendolo mugolare di piacere.
“Ma-kun…” disse Ritsu a fior di labbra.
“Sei solo mio” bisbigliò lui nell’orecchio.
“Non sarai geloso di An-chan?”  chiese.
Si oscurò in viso e lo strinse più forte.
“Ma-kun… io amo solo te” disse arrossendo.
Era questo ciò che amava di Ritsu, che nonostante tutto quel tempo i suoi occhi brillavano e le sue guance si arrossavano come la prima volta.
“Onodera, Masamune, venite se no finisce tutto” Yokozawa entrò in casa e si bloccò davanti all’ingresso quando vide i due baciarsi.
Ritsu si scostò imbarazzato balbettando cose senza senso e fuggì fuori. Takano lo seguì con lo sguardo ridacchiando.
“Masamune… è difficile ammetterlo ma… sono contento per te” disse sorprendendolo.
“Grazie” rispose compiaciuto prendendo per il gomito l’amico e portandolo fuori.
Sorata era tra le braccia di Hatori mangiucchiando un biscotto. Mino e An-chan stavano chiacchierando sul divano allegramente e lui la guardava come se non avesse mai visto una ragazza. Ritsu e Kisa stavano litigando per prendere l’ultimo biscotto. Yokozawa esasperato si mise in mezzo mangiandolo lui tra i lamenti dei due.
Takano sorrise e non poté non pensare che la sua vita aveva preso una piega bellissima grazie all’amore e all’amicizia.
 
***
 
“Kisa! Passami quelle bozze!”
“Subito Takano-san!”
“Onodera, Mutou sensei ti ha inviato il manoscritto?”
“Si, Takano-san! E’ pronto per essere mandato in stampa!”
“Bena! Hatori, Yoshikawa ha finito?”
“NOOOOOOO!!!! IDIOTA!!!! MUOVITI!!! VENGO DA TE ORA!!!” Hatori sbatté la cornetta del telefono e corse fuori.
“Hatori portamelo immediatamente!!!”
“Si, Takano-san!”
Era l’ultimo giorno del ciclo e gli editori erano in gran agitazione perché alcuni autori non avevano finito il loro manoscritto. Erano veramente esausti ma tenevano duro per poter portare in stampa il lavoro.
DRIINNN DRIIINNNN!!!!
“Onodera se è Isaka-san, mandalo a quel paese perché non è il momento di fare pressione!!!!!” disse correndo verso la stampante che si era inceppata.
DRIIIINNN DRIIINNN!!!
“Marukawa Publishing, sezione Emerald. Sono Onodera. In cosa posso esservi utile?”
Takano riuscì a sbloccare la stampante e a prendere i fogli. Li firmò velocemente e li mise dentro una cartellina.
“Onodera chiudi quel telefono e vieni con me e porta i resoconti dell’ultimo mese!”
Si girò verso di lui e vide che era sbiancato mentre calava la cornetta del telefono.
“Ri-chan?” chiese Kisa agitando una mano davanti al suo viso. Nessuna reazione.
“Ritsu” chiamò Takano appoggiando una mano sulla spalla. Onodera si riscosse e guardò con sguardo perso i due.
“Cos’è successo?” chiese Kisa prendendo a volo un bicchiere d’acqua per poterglielo dare. Lui lo prese ma non bevve.
“Era An-chan. Takano-san devo andare!” si alzò riprendendosi e corse verso l’esterno facendo cadere a terra il bicchiere d’acqua.
“Ehi! Onodera!”
Takano lo inseguì e lo bloccò alla porta dell’ascensore.
“Papà si è sentito male. E’ stato portato d’urgenza all’ospedale!” disse trattenendo le lacrime.
“Ritsu vengo con te”.
“No, oggi è l’ultimo giorno del ciclo. Ti chiamo dopo per aggiornarti. Scusa Ma-kun” sciolse la stretta ed entrò nell’ascensore lasciando lì Takano in uno stato di confusione.
 
***
 
Quattro zombie uscirono da un enorme edificio.
Mino stava praticamente portando in braccio Kisa, mentre Hatori si reggeva malamente sulle gambe. Takano si allontanò con passo malfermo prendendo il telefono. Aveva perso il conto delle chiamate effettuate ad Onodera senza risposta, così decise di chiamare An-chan.
“Pronto?” disse An-chan con voce tremante.
“An-chan, sono Takano. Ritsu non mi risponde da stamattina. Lui dov’è? Come sta suo padre?”
“Takano-san… Ritsu è nella casa di famiglia… suo padre è morto…”
“COMEEEE???”
“Mi dispiace Takano-san… lui voleva chiamarti ma si è dovuto occupare di sua madre e dell’organizzazione del funerale…”
“Dammi l’indirizzo! Vado da lui!”
“Torna a casa. Ritsu arriverà presto” chiuse il telefono non permettendo la replica di Takano che rassegnato salì in macchina dirigendosi verso la loro casa.
Abitavano lì da circa un mese e non erano mai stati così bene, la felicità era nell’aria. E ora? Cosa sarebbe successo?
Arrivato a casa vide che era illuminata, quindi corse dentro cercando Ritsu. Lo trovò in bagno, al piano di sopra. Si stava facendo la doccia ma in realtà stava piangendo.
“Ritsu…”
Takano senza esitazione entrò nella doccia vestito e lo abbracciò, permettendo a Ritsu di sfogarsi tra le sue braccia.
Il funerale si tenne due giorni dopo. Fu maestoso e degno del nome Onodera. Erano presenti tutti i dipendenti dell’Onodera Publishing, i dirigenti di grandi aziende tra cui Isaka-san, numerosi parenti e amici. Ritsu era accanto a sua madre, stringendola in un affettuoso abbraccio.
Al termine della cerimonia, il vaso contenente le ceneri fu trasportato in casa. Non proprio casa, ma un’enorme villa a tre piani, con giardino all’occidentale. Molti erano andati via e solo i più intimi entrarono in casa dove fu servito da bere.
Ritsu e la madre scomparvero nell’ufficio del padre dove ad accoglierli c’era il notaio per la lettura del testamento. Rimasero mezz’ora e il risultato fu che lui aveva ereditato la compagnia ed era stato indicato come il nuovo direttore dell’Onodera Publishing.
Sconvolto uscì fuori seguito da Takano.
“Torniamo a casa… ti prego…” implorò.
Takano non se lo fece ripetere due volte e lo portò via, sotto lo sguardo perplesso di sua madre.
 
***
 
“Ritsu, prendi…”
Erano nel salotto davanti alla tv che serviva solo per coprire il silenzio assordante che aveva invaso la casa. Onodera prese il the che aveva portato Takano e ne bevve solo un po’.
“Fai uno sforzo e bevilo tutto”.
“Non mi va…”
Sospirando Takano lo strinse a sé.
“Cosa pensi di fare ora?”
“Non lo so… non sono pronto per gestire un’azienda di quella portata. Non sono Isaka-san!” disse sull’orlo delle lacrime.
Takano lo baciò dolcemente in modo da calmarlo ma la situazione prese una piega diversa perché lui rispose al bacio con energia e avidità lasciandoli senza fiato. Stava per sfilargli la maglietta quando un bussare insistente alla porta li fece trasalire.
Takano andò ad aprire perplesso e trovò la mamma di Onodera che lo guardò disgustato. Entrò con prepotenza raggiungendo il figlio in salotto e lo schiaffeggiò sonoramente.
“Mamma!”
“Tuuuuu!!!! Cosa sei tu??? Ti ho appena visto baciare quel… quel tipo dalla finestra!!!!” urlò senza fiato.
An-chan accorse con Takano.
“Dimmi la verità An! Ti ha lasciato per lui vero??? Vero??? Sapevi tutto e non mi hai mai detto NIENTE!!!”
“Mamma! Calmati!” Ritsu si alzò in piedi cercando di avvicinarsi.
“Non mi toccare!!!! Sei lurido!!! Come puoi baciare un uomo?? Come può l’unico erede della nostra azienda essere gay???!!!” ormai stava urlando fuori di sé.
“Come ha fatto a vederci?” chiese Takano ad An-chan.
“Il cancello era aperto ed è entrata”.
“TU NON SEI MIO FIGLIO! Una mezza femmina come te, senza attributi non potrà mai gestire un’azienda!!! Sei il disonore della famiglia!!! E tu!” disse voltandosi verso Takano “sei stato tu a portarlo su questa strada! Tu, finocchio! Stai lontano dalla mia famiglia!!!”
“MAMMA!!!” il tono di Onodera era talmente autoritario che si zittì.
“FUORI DA CASA NOSTRA! ORA! Non mi interessa se mi insulti, sono già tutte cose sentite da papà e mi ha detto anche di peggio, ma non ti permetto di insultare Masamune, chiaro???? ED INOLTRE” continuò alzando nuovamente la voce perché sua mamma stava per ribattere “sono stato designato io come successore di papà e da domani sarò in azienda che tu lo voglia o no! E ora… FUORI DI QUI E NON FARTI MAI PIU’ VEDERE!!!!”
Sua madre piangendo scappò via seguita da An-chan. Lui quando sentì il cancello sbattere si accasciò a terra prendendo la testa tra le mani.
“Scusa Ma-kun, scusa, scusa, scusa…” disse singhiozzando.
Takano si chinò e lo prese in braccio portandolo nella loro camera. Si sdraiarono a letto e rimasero tutta la notte così, stretti tra di loro mormorandogli dolci parole che caddero a vuoto perché nulla poteva curare l’enorme ferita inflitta da sua madre.
 
 
 
L’angolo dell’autrice (ehm… ehm..)
Che capitolo intenso! La loro quiete è stata distrutta dalla morte di suo padre e dalla scoperta della madre. Cosa succederà ora al nostro caro Ritsu? Cosa ne sarà della loro storia?
La prima parte però mi sono molto divertita a scriverla, immaginandoli in veste di una grande famiglia ;)
Alla prossima, ciaoooo =)

P.S. spero che il diminutivo Ma-kun vi piaccia ;)  
Note:
Mino Kanade è un altro editore dell’Emerald, quello che sorride sempre. Inoltre non sapendo se anche lui fosse omosessuale ho pensato che potrebbe aiutare An-chan a scoprire cos’è l’amore ;)
Hasahina: credo che sappiate tutti chi è, leggete Junjou Mistake =)
   
 
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