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Autore: Malika    03/03/2014    2 recensioni
[Storia scritta per la challenge Chi, con chi e cosa facevano indetta sul forum di EFP]
Un crossover assolutamente assurdo, con tanto OOC (ebbene sì, in questo caso era necessario), tra Harry Potter, Dragon Ball, Le Cronache di Narnia, Hunger Games e Legend of the Seeker. Esplorate questo fantastico mondo!
Genere: Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle/Voldermort
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Gender Bender, Spoiler!, Triangolo | Contesto: Altro contesto
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Capitolo 2: Zoo Safari
Susan era sdraiata sul suo letto, in quella stanza così vuota e anonima; cosa ci faceva in quel luogo? Perché li avevano portati lì? Le sembrava solo ieri di aver raggiunto la vera Narnia, quindi perché? Perché distruggere in quel modo la sua, anzi la loro felicità?
Non riusciva a capire come Lucy si fosse ambientata immediatamente; sì, sua sorella era sempre stata una ragazza simpatica e altruista, anche se piuttosto insicura, ma cos’aveva scatenato quella reazione? In fondo, si trovavano in un luogo sconosciuto, lontani da Narnia che, ormai, era tutto il loro mondo, eppure la piccola della famiglia non si era sentita toccare da quell’avvenimento, lanciandosi all’avventura.
Ricordava il tempo in cui non era così, in cui la sua sorellina si affidava a lei per molte cose, se non tutte; le mancava quel periodo, terribile e stupendo al tempo stesso. E poi, il loro regno a Narnia, durante l’Età d’Oro; spesso, tutti i giorni a dire il vero, aveva la tentazione di tentare di tornare indietro, per cancellare quello che era successo e ricominciare da capo. Ma come poteva, lei, semplice personaggio?
Notò con la coda dell’occhio che la sua compagna usciva dalla stanza, ma non ci si soffermò più di tanto: d’altronde, era la prima volta che la vedeva e anche se le sembrava una ragazza a posto non voleva darle troppa confidenza, non sapendo se davvero ci si poteva fidare. Aveva uno sguardo così strano…
L’urlo che rimbombò al di fuori della camera la fece sobbalzare, immobilizzandola per qualche istante prima di farla scattare verso la porta, preoccupata enormemente per i suoi fratelli. Sembrava tornata la Regina Susan, la Dolce, e non la giovane donna acida di Londra e dei viaggi in America.
«Cosa succede?» chiese preoccupata, notando un grande affollamento attorno a quella che sembrava una porta-finestra. Si avvicinò rapidamente, notando la giovane e nuova amica della sorella intenta a togliersi degli strani aggeggi dai piedi.
Si voltò quando avvertì un uomo cominciare a sgridarli e, per quanto fosse intimamente d’accordo, non poteva permettergli di parlare in quel modo ai suoi fratelli. «Mi scusi, ma non mi sembra il caso di gridare in questo modo…» provò a dire, ma fu malamente interrotta dall’altro.
«Signorina, avrebbero potuto seriamente farsi male! Se non ci fosse stato quel dannato di Rahl, a quest’ora la ragazza avrebbe una gamba rotta, o peggio!»
Susan annuì: «Capisco il suo punto di vista, ma non vedo alcun motivo per dare una sgridata simile a Edmund: tutti e tre hanno sbagliato!»
L’uomo di Gondor sbuffò: «È un uomo fatto! Dovrebbe essere in grado di proteggere delle fanciulle, e dovrebbe farlo!»
La Regina stava per ribattere, ma il Giusto intervenne: «Non parlate di me come se non fossi presente, per cortesia! E, signore, concordo con mia sorella: la colpa non è solo mia, per quanto mi assumi la mia responsabilità…»
«È vero!» «Ha ragione!» esclamarono contemporaneamente Lucy e Bulma, intervenendo nella conversazione.
Ma Boromir non le degnò che di un rapido sguardo: «Bambini, lasciate parlare gli adulti!»
«Ma come si permette!» esclamò Edmund, oltraggiato da un simile comportamento. In fondo, cosa interessava a quell’uomo tanto da intervenire così veementemente?
«Edmund, non parlare con quel tono!» esclamò Susan, riprendendolo dolcemente.
«Ah, quindi dovrei lasciarlo fare?»
«Che bel modo che avete di parlare a vostra sorella!»
«Fate silenzio!»
«Signore, così non mi aiutate!»
«Cosa succede qui?» chiese una voce sibilante dietro di loro.
Tutti si immobilizzarono: Boromir, Susan e Edmund nell’atto di ribattere, Lucy e Bulma nel cercare di dividerli, mentre Harry li osservava con sguardo perplesso, essendo sopraggiunto anche lui per capire cosa stesse accadendo. Ma fu proprio quest’ultimo a riprendersi per primo: sfoderando la bacchetta si mise in posizione di difesa, certo che avrebbe fatto qualcosa di scorretto.
Però, Lord Voldemort gli lanciò una semplice occhiata distratta, prima di posare lo sguardo sui tre che stavano discutendo. «Siete voi a fare tutto questo rumore? State disturbando la mia lettura» disse con tono mortifero, estraendo lentamente dalla manica la bacchetta. «Cosa potrei fare per farvi smettere?» si chiese ad alta voce, in modo da aggiungere tensione a quella già presente.
Boromir sbuffò: «Cosa ci vorrebbe fare con quel semplice legnetto?» chiese, dopo essersi tranquillizzato; non notò, però, che al suo fianco i fratelli Pevensie e il giovane Potter si erano tesi ancora di più, riconoscendo il pericolo, mentre Bulma lo osservava con sguardo perplesso.
Il Signore Oscuro fissò il Gondoriano per un attimo, poi mosse la bacchetta.
Inizialmente non accadde nulla, ma un secondo dopo al posto di Boromir, Susan e Edmund comparvero, rispettivamente, un cane, un gatto e un topo.
Harry spalancò leggermente gli occhi, stupito: “Non li ha uccisi? Perché? Cosa c’è dietro? Che sia d’accordo con quella ragazza strana, quella Malika? Che questa sia tutta una sua trappola?” si chiese; lasciare in vita persone che l’avevano irritato, o quanto meno non Cruciarli fino a farli implorare di morire, non era esattamente nello stile di Lord Voldemort. Lucy, invece, dovette trattenere con forza le lacrime: la magia era terribile! Bella, ma terribile al tempo stesso! Come avrebbe fatto senza i suoi fratelli? Alla giovane Brief, invece, brillarono gli occhi: “Oh, per il Supremo! Devo capire come ha fatto! Devo analizzare quegli animali!” pensava, ragionando sulle implicazioni di quella scoperta.
Riddle osservò con interesse scientifico (molto simile a quello della giovane Brief, a dire il vero) i tre animali, che parevano non essersi ancora accorti del cambiamento, poi spostò lo sguardo sulla sua bacchetta. «Quella dannatissima ragazza! Cosa ha osato fare? A me, il grande Lord Voldemort!» sibilò, irato.
Malika saliva le scale proprio mentre il Signore Oscuro pronunciava quelle parole, e non poté fare a meno di ridacchiare; si era chiesta, in effetti, quando i due maghi, anzi tre conteggiando quel figo di Darken Rahl, si sarebbero accorti della restrizione imposta alle loro capacità: in fondo, nessuno doveva morire in quel luogo, né, in realtà, poteva, poiché in realtà sarebbero solo tornati nel loro fandom di origine. Ma non era ancora tempo.
«Tu!» esclamò Lord Voldemor. «Come ti sei permessa?»
«Io? Io non ho fatto niente!» esclamò la padrona della Stanza, sorridendo innocentemente e non ingannando nessuno. Poi, con un cenno di saluto, si allontanò, entrando nella camera di Boromir.
«Per… per favore, signore… potrebbe… potrebbe far tornare normale i miei fratelli?» chiese Lucy, titubante e con le lacrime agli occhi.
L’uomo (o forse era meglio dire rettile) si voltò e la fulminò con i suoi occhi rossi, facendola sobbalzare e cominciare a piangere. «No» mormorò freddo e ostile, per poi allontanarsi a grandi passi e con il mantello fluttuante dietro di sé. Lucy, invece, cominciò a singhiozzare violentemente e, dopo qualche istante, corse via.
Harry rimase lì, immobile, osservando prima il punto in cui era sparita la ragazza, poi i tre animali che si dedicavano alle abluzioni… assurdi! Infine, decise di correre dietro alla piccola Lucy, immaginando che avesse più bisogno di quei tre poveracci che, tutto sommato, stavano bene.
Susan, un bel gatto rossiccio, si chiedeva cosa fosse tutto quel via vai; non capiva: perché era tutto così grande? Perché era tutto così strano? Dov’erano i colori?
Edmund, un topolino tutto nero, si grattò il musetto, mentre le sue orecchiette si muovevano da tutte le parti; avvertiva degli strani odori, i quali un po’ gli mettevano paura. Perché? Cosa gli era successo?
Boromir, un cane beige, sbadigliò, muovendosi in cerchio; gli sembrava di avere qualcosa attaccata sulla schiena, ma cosa? Chi si era permesso di trattarlo in quel modo?
Poi, uno dei giri di cane Boromir lo portò faccia a faccia con gatta Susan. I due si fissarono per qualche istante, poi cane Boromir cominciò a ringhiare, scoprendo i denti, mentre gatta Susan si inarcò completamente; topo Edmund, invece, zitto, zitto si allontanò, cercando un posto in cui rifugiarsi. Poi, gatta Susan scattò, correndo verso le scale, mentre cane Boromir la seguiva con un grande abbaiare.
Bulma sospirò e li rincorse: la giornata era cominciata male, e non sembrava migliorare. Ma avrebbe fatto di tutto per una scoperta scientifica!
 
Harry si fermò davanti alla porta della stanza di Bulma e Lucy, prendendo coraggio; poi bussò, ma non ottenne risposta. Non seppe che fare: che diritto aveva di entrare? In fondo, non la conosceva. Però, forse, poteva rassicurarla… cosa? Cosa avrebbe dovuto fare?
Si ricordò di Sirius, di Silente. All’epoca, si era sentito solo, non voleva vedere nessuno; ma riflettendoci ora, quanto ringraziava Ron e Hermione per non averlo lasciato solo. Certo, sapeva che Lucy aveva anche un altro fratello, Peter, che era in camera con lui, ma in quel momento non c’era e non voleva lasciarla sola.
Per cui, spalancò la porta: «Permesso?»


Malika's Room
Prompt: 17) Zoo Safari! Boromir, Susan e Edmund Pevensie diventano animali..


Ed eccomi qui con il secondo capitolo di questa storia completamente pazza... mi sono divertita tantissimo a muovere Voldy! *_* Immagino non sia molto OOC, ma dovrei riuscire a spiegare tutto nel prossimo episodio!
E a proposito di prossimo episodio... secondo voi, cane Boromir, gatta Susan e topo Edmund riusciranno a tornare normali? XD
Un ringraziamento a lunadistruggi per la recensione! ^^
Alla prossima!!
Bax bax, Malika.
   
 
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